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(Adnkronos) - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato al Wall Street Journal che non firmerà un accordo per la liberazione degli ostaggi con Hamas che porrà fine alla guerra. "Non accetterò di porre fine alla guerra prima di aver rimosso Hamas", ha detto Netanyahu. "Non li lasceremo al potere a Gaza, a circa 50 chilometri da Tel Aviv. Non accadrà". Intanto tre palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano a ovest della città di Gaza. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa, precisando che aerei da guerra israeliani hanno preso di mira un gruppo di persone nel campo profughi di Shati e che i feriti sono stati trasferiti dai medici della Mezzaluna Rossa all'ospedale al-Shifa di Gaza City. Il Papa, stamani, parlando alla Curia romana per la cerimonia tradizionale degli auguri natalizi, ha fatto un grave annuncio. “Il Cardinale Re (il decano del Collegio cardinalizio che ha aperto la cerimonia, ndr)- ha detto a braccio - ha parlato della guerra. Ieri il Patriarca (il card. Pizzaballa, ndr) “non l’hanno lasciato entrare a Gaza, come avevano promesso; e ieri sono stati bombardati dei bambini. Questa è crudeltà, non è guerra. Voglio dirlo perché tocca il cuore. Grazie di questo riferimento, Eminenza, grazie!”. Il Wolfson Medical Center, nel centro di Israele, ha riferito che 20 persone, tra cui bambini, sono state curate per le ferite causate da un missile lanciato dallo Yemen e caduto nei pressi di Tel Aviv durante la notte. Nella dichiarazione si afferma inoltre che si prevede che tutti saranno rimandati a casa questa mattina. L'esercito israeliano ha dichiarato di non essere riuscito a intercettare un "razzo" lanciato dallo Yemen e atterrato a Tel Aviv; il servizio medico nazionale aveva affermato che 16 persone erano rimaste leggermente ferite. Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato il lancio un “missile balistico ipersonico” denominato 'Palestina 2', che ha colpito “l’area occupata di Giaffa” appena a sud di Tel Aviv. "Il missile ha colpito il suo obiettivo con precisione, e le difese e i sistemi di intercettazione non sono riusciti a intercettarlo", ha affermato il portavoce degli Houthi Yahya Saree in un discorso televisivo, aggiungendo che l'attacco è stato una risposta ai "massacri contro i nostri fratelli a Gaza", nonché all'aggressione israeliana contro il nostro Paese.
(Adnkronos) - Protocollo di intesa nel solco della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro quello siglato oggi dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e l’Inail a margine dell’evento 'Sicurezza sul lavoro: cultura, formazione e sussidiarietà' presso il Parlamentino della sede romana dell’Istituto. Con la firma del protocollo triennale, i due Enti si impegnano ad avviare una collaborazione strutturata e permanente finalizzata, tra gli altri aspetti, allo sviluppo di iniziative informative e formative in materia per promuovere nelle pmi la cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma anche a sviluppare iniziative mirate al reinserimento e all’integrazione lavorativa delle persone con disabilità. “Il protocollo con l’Inail testimonia l’impegno concreto dei consulenti del lavoro nella promozione del lavoro sicuro e regolare”, ha così dichiarato il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, a margine della firma. “Sulla prevenzione siamo da sempre in prima linea, con iniziative mirate e dedicate ai giovani, come dimostra il videogioco 'GenL', ideato per sensibilizzare i datori di lavoro e i lavoratori del futuro sui temi della sicurezza e della legalità”, ha aggiunto il presidente. “Siamo lieti di sottoscrivere il nuovo protocollo con il consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro proseguendo così la proficua collaborazione pluriennale. Grazie alla professionalità dei Consulenti del Lavoro, che rappresentano una preziosa categoria di intermediari in grado di disseminare la cultura della prevenzione, intendiamo incidere concretamente sui livelli di salute e sicurezza dei lavoratori, contribuire al contrasto del fenomeno infortunistico e delle malattie professionali focalizzando l’attenzione anche sul reinserimento socio-lavorativo dei nostri assistiti”, ha commentato il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo. “Attraverso la sinergia tra l’Inail e il Consiglio nazionale dell’ordine si forniscono risposte integrate e di qualità ai bisogni di salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese”, ha concluso. E secondo i consulenti del lavoro nelle aziende cresce l’attenzione alla sicurezza sul lavoro. Secondo le rilevazioni effettuate dai professionisti, infatti, nell’ultimo anno le imprese si sono mostrate più attente al tema. Ad affermarlo è il 55,4% di un campione significativo di iscritti all’Ordine. Il dato emerge da un sondaggio interno alla categoria sull’evoluzione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra i fattori che hanno contribuito a una maggiore considerazione del ruolo che la sicurezza ricopre in azienda, i professionisti indicano, a pari merito, l’approvazione di nuove norme in materia e la crescita mediatica sul tema (47,3% e 47%). A seguire l’incremento dei controlli (44,6%), mentre il 23,8% dichiara che a incidere positivamente sia stato il cambio di approccio culturale. La formazione del personale svetta al primo posto tra gli ambiti su cui i Consulenti registrano un miglioramento (il 54,9% del campione intervistato afferma che nell’ultimo anno c’è stata una maggiore attenzione su questo aspetto). Seguono, ma distanziati, gli adempimenti legati alla sicurezza su cui il 46,7% evidenzia una maggiore accuratezza. Un dato che si ricollega anche agli effetti delle nuove norme che hanno spinto i datori di lavoro a verificare la regolarità della documentazione in materia in loro possesso. Ma per incrementare ulteriormente la sicurezza nei luoghi di lavoro, la maggioranza degli intervistati (65%) considera prioritario rafforzare la dimensione culturale e, dunque, la promozione di attività di orientamento e formazione sul tema da avviare fin dai percorsi scolastici, al fine di rendere più consapevoli e responsabili i futuri lavoratori. Non meno importanti gli investimenti, anello ancora debole del sistema. Quasi un Consulente su due (49,5%) sostiene che dovrebbe essere migliorata l’accessibilità delle imprese, e in particolare delle Pmi, ai finanziamenti esistenti.
(Adnkronos) - “Le infrastrutture verdi sono uno dei quattro pilastri del piano di adattamento climatico e quindi stiamo investendo moltissimo su questo perché Roma deve vincere la sfida della sostenibilità. Noi siamo tra le nove città italiane e le 100 città europee che devono provare a raggiungere la neutralità climatica al 2030 e senza il verde, le aree naturali protette e i boschi, questo non sarà possibile". Così Sabrina Alfonsi, Assessore all'Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti del Comune di Roma, in occasione degli 'Stati Generali delle Aree protette italiane' nella sede della Biblioteca Nazionale di Roma. Un confronto con i protagonisti del sistema delle aree naturali protette. "Per questo motivo ci stiamo impegnando per esempio con i fondi del Pnrr sulla riforestazione urbana. Nasceranno 18 nuovi boschi all'interno delle nostre aree protette. Abbiamo le aree regionali ma abbiamo anche tutte le aree che vengono gestite dal Comune ma tutelate dall'ente Roma Natura, un ente di tutela che è solo e specificatamente per Roma, un ente con cui stiamo cercando di collaborare anche su interventi importanti, uno tra tutti, quello del parco di Monte Mario che ha subito l'incendio quest'estate e dove in questi giorni hanno fatto l'idrosemina - spiega - Oppure la pineta di Castelfusano che poi guarda ovviamente al Parco delle dune, luoghi dove maggiormente possiamo lavorare sulla biodiversità. Abbiamo anche il parco naturale marino delle Secche di Tor Paterno che costeggia la Tenuta del Presidente, con cui collaboriamo costantemente. Uno degli interventi di Pnrr sarà proprio nella Tenuta. In tutti questi settori ci deve essere la stessa identica visione e soprattutto l'intento di tutte le istituzioni, perché le competenze sono troppe e quindi si rischia di non poter fare degli interventi perché non c'è la collaborazione tra enti”. Per quanto riguarda gli impianti di economia circolare e l'impianto del termovalorizzatore, Alfonsi spiega che “siamo nei tempi: in primavera la prima pietra, mentre il primo carico di rifiuti da Roma sulla ferrovia arriverà a Santa Palomba nel 2027. Roma, insieme agli altri impianti che chiuderanno nel 2026, finalmente troverà una dimensione di autonomia rispetto al proprio tema dei rifiuti e dall'emergenza passeremo all'economia circolare”.