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(Adnkronos) - "La lotta alla violenza contro le donne è una priorità del governo", così Giorgia Meloni in apertura del Consiglio dei ministri nella giornata contro la violenza di genere. "Le cronache ci raccontano ogni giorno storie drammatiche e descrivono una realtà, pur nel lieve calo di femminicidi rispetto allo scorso anno, che deve spingerci a fare sempre di più e a non abbassare mai la guardia". Nel contrasto della violenza contro le donne "siamo determinati a dare vita a una grande svolta culturale, donne e uomini insieme, alleati, affinché si possa davvero dire: mai più. La politica ha già saputo dare in più occasioni un segnale di unità e mi auguro che si possa continuare su questa strada, al di là delle differenze e oltre gli steccati ideologici. Perché sulle soluzioni ci si può confrontare e anche scontrare, ma su un obiettivo come questo non ci possiamo dividere". Lo ha detto, a quanto si apprende, la premier Giorgia Meloni in apertura del Consiglio dei ministri. "Oggi è 25 novembre, e ricorre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. La violenza sulle donne è un fenomeno complesso - ha esordito la presidente del Consiglio in Cdm -, che si manifesta in mille forme e comincia in mille modi. Il femminicidio è il suo volto più estremo e brutale, ma sono tanti i modi in cui si manifesta. C’è la violenza che si sviluppa all’interno delle relazioni o per la fine di una relazione che l’uomo non accetta. C’è la violenza che si consuma sui luoghi di lavoro, con molestie o ricatti. C’è una violenza più legata al tema della sicurezza, pensiamo agli stupri o alle aggressioni nelle nostre città. Le cronache ci raccontano ogni giorno storie drammatiche e descrivono una realtà, pur nel lieve calo di femminicidi rispetto allo scorso anno, che deve spingerci a fare sempre di più e a non abbassare mai la guardia". "Abbiamo aumentato i fondi per i centri anti-violenza e le case rifugio. Li abbiamo quasi raddoppiati, - ha deto ancora la premier i Consiglio del ministri - portandoli a livelli mai visti prima. Abbiamo reso strutturale il cosiddetto “reddito di libertà”, e abbiamo fatto in modo che fosse compatibile con altre misure di sostegno al reddito. Abbiamo investito in campagne di sensibilizzazione attraverso la cultura, lo sport e le scuole. Abbiamo promosso la conoscenza del 1522, il numero della Presidenza del Consiglio a disposizione delle vittime di violenza e stalking". "L’aumento delle chiamate - ha rimarcato ancora la premier - ci racconta di un fenomeno che siamo ancor ben lontani dall’aver sconfitto ma è anche un segnale positivo, perché molto spesso chiedere in tempo aiuto e assistenza è un passo decisivo per salvare la propria vita e iniziare un percorso di libertà e di rinascita. Con una legge approvata all’unanimità dal Parlamento, abbiamo messo a disposizione delle donne e di chi lavora ogni giorno per impedire che una tragedia si possa consumare nuovi strumenti normativi e operativi. Ciò per rendere più efficace la prevenzione, perché riconoscere i campanelli d'allarme e intervenire tempestivamente può essere determinante per evitare che una donna venga uccisa, che ci siano figli costretti ad assistere ai maltrattamenti o a piangere la morte della propria madre". "È centrale, da questo punto di vista, la formazione degli operatori perché le Forze dell’ordine, la magistratura, gli operatori sanitari e chi lavora nel sociale devono essere sempre di più in grado di riconoscerne i segnali, e rapportarsi con le vittime in modo adeguato. Intercettare questi segnali prima che sia troppo tardi è fondamentale e richiede sensibilità e competenza". Intervistata dalla direttrice di 'Donna Moderna', Maria Elena Viola, Giorgia Meloni ha parlato anche di immigrazione nella Giornata contro la violenza sulle donne: "Verrò definita razzista, ma c’è una incidenza maggiore, purtroppo, nei casi di violenza sessuale da parte di persone immigrate, soprattutto" quelle arrivate "illegalmente". "Quando non hai niente si produce una degenerazione che può portare da ogni parte", ha spiegato la premier. Quali interventi si possono mettere in campo per garantire maggiore sicurezza alle donne che hanno paura a uscire da sole? "Io vengo accusata ogni giorno di aver introdotto troppi nuovi reati", ma "il tema della sicurezza, soprattutto nelle nostre città, è sempre più evidente. Noi abbiamo dato dei segnali molto importanti" attraverso "le assunzioni nelle forze dell'ordine", con i reati "che servono per combattere l'insicurezza dilagante nelle nostre città", e poi "il tema del contrasto all'immigrazione illegale di massa, una delle materie su cui il governo si spende di più". Per contrastare la violenza sulle donne, ha spiegato ancora a 'Donna Moderna' "abbiamo raddoppiato le risorse, anche per i centri anti-violenza, certo poi le risorse non bastano mai ma cercheremo di fare sforzi ulteriori. Mi sembra oltretutto che siano soldi ben spesi, che consentono" ai centri "di essere più efficaci", anche di fronte alla constatazione che "molte più donne chiamano". "Gli strumenti quando ci sono e vengono conosciuti funzionano", dice ancora la premier ricordando la campagna di informazione messa in campo e che sta dando "i suoi risultati", "speriamo di riuscire a fare sempre di più", al netto della situazione dei conti pubblici "che in Italia c'è, ma il governo ha cercato di dare segnali chiari" sulla battaglia anti-violenza. Quanto alla tempistica per rendere disponibili le risorse, "noi su questo possiamo fare soprattutto moral suasion, poi, siamo soprattutto quelli che le risorse devono metterle" e "vediamo se si può lavorare per semplificare". "Cosa si può fare di più" per fermare la strage dei femminicidi? "È un tema sul quale mi sono chiaramente interrogata molto. L'Italia ha una legislazione molto importante su questa materia, legislazione alla quale tra l'altro ha contribuito anche questo governo con un'ultima legge approvata un anno fa all'unanimità dalle forze politiche. Una delle poche cose che siamo riusciti ad approvare all'unanimità. Io penso, che arrivati a questo punto, la sfida sia soprattutto di carattere culturale". "Le norme non mancano, gli strumenti non mancano - ha aggiunto la premier a Donna Moderna -, le risorse, quelle mancano sempre ma comunque dedichiamo delle risorse a questa materia, forse, il dibattito non è sufficiente. Nel senso che io trovo che molto spesso di questa materia si parli un po' anche accettando magari lo scontro ideologico, su una materia sulla quale invece non ha proprio senso né dividersi né cercare il buono e il cattivo" ma "è una di quelle materie sulle quali bisogna tutti - indipendentemente da età, dove si vive, partito politico - in cui tutti bisogna sedersi attorno a un tavolo e interrogarsi e noi forse non lo stiamo facendo". Nella brochure sulle attività di contrasto messe in campo dalla Polizia di Stato realizzata dalla Direzione centrale Anticrimine in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, Meloni ha anche dichiarato:"Molto spesso si cade nell’errore di guardare ai numeri e alle statistiche, senza pensare alla realtà che quei numeri e quelle statistiche rappresentano. Dietro ad ogni numero, freddo e impersonale, c’è una storia, il volto di una donna, la sofferenza di una famiglia, un dramma da guardare in profondità. Ringrazio il Prefetto Vittorio Pisani e la Polizia di Stato per aver raccolto in queste pagine alcune storie di grande impatto, che tracciano la proporzione di un dramma che si ripete e rinnova ogniqualvolta la vita di una donna viene spezzata da chi avrebbe dovuto proteggerla". "La lotta alla violenza contro le donne è una priorità assoluta di questo Governo - ha rimarcartp la presidente del Consiglio -. Abbiamo aumentato i fondi per il piano nazionale anti-violenza, e dunque per i centri e le case rifugio, portandoli a livelli mai raggiunti prima. Abbiamo reso strutturale, e compatibile con le altre misure di sostegno al reddito, il contributo economico per le donne vittime di violenza. Abbiamo promosso la conoscenza del 1522, il numero della Presidenza del Consiglio al quale ci si può rivolgere per chiedere aiuto e assistenza. Abbiamo promosso campagne di sensibilizzazione attraverso la cultura, lo sport e nelle scuole. Con la legge approvata all’unanimità dal Parlamento, abbiamo messo a disposizione delle donne, e di chi lavora ogni giorno per impedire che nuove tragedie possano consumarsi, maggiori strumenti normativi e operativi. Tutte azioni per rendere più tempestiva ed efficace la prevenzione, perché arrivare in tempo e riconoscere i campanelli d’allarme può essere determinante per evitare che una donna venga uccisa, che ci siano figli costretti ad assistere ai maltrattamenti o a piangere la morte della propria madre. Perciò è altrettanto importante che le statistiche sulle vittime siano accompagnate dal racconto degli interventi attuati tempestivamente, delle situazioni di violenza disinnescate e delle donne sottratte alla sofferenza. Ed è esattamente quello che fa questa pubblicazione, e ritengo sia importante sottolinearlo". "Il 24 e il 25 novembre 2022, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza, abbiamo voluto dare un nome a quelle storie e a quei numeri, illuminando la facciata di Palazzo Chigi e proiettando i nomi delle donne che hanno perso la vita per mano di uomini violenti, in nome di un amore che amore evidentemente non è. Quei riflettori, da allora, non sono mai stati spenti. Continueremo a lavorare per trasmettere un messaggio chiaro alle donne: non siete sole, perché noi siamo al vostro fianco", ha promesso la premier.
(Adnkronos) - La sedia Clop di Luxy si è aggiudicata il German Design Award 2025 nella categoria 'Excellent Product Design', tra i più prestigiosi riconoscimenti al mondo di design conferito dal German Design Council che, ogni anno a partire dal 2012, premia le tendenze più rilevanti e innovative del settore. Si tratta di un ulteriore riconoscimento internazionale per Luxy, azienda italiana con sede a Lonigo (VI) specializzata nella produzione di sedute di design, che nel 2022 era stata insignita a Manhattan dei 'Best of Year Awards' di Interior Design Magazine, con la sua linea di sedute Cluster. A convincere la giuria di esperti del contest tedesco - composta da noti designer, direttori e proprietari di brand internazionali - sono l’ergonomia, l’estrema versatilità e una attenta scelta dei materiali che fanno di Clop una seduta altamente performante e al passo con le tendenze emergenti. Anticonformista per eccellenza tra i modelli Luxy, creata nel 2023 dallo studio di architettura Il Prisma, Clop si è fatta subito apprezzare dal mercato per essere “fuori dagli schemi”, “non convenzionale” e “autoironica”. Pensata per dare spazio a nuove ergonomie che assecondano fluidamente le abitudini di chi la utilizza. Il concept innovativo di Clop risponde alla moderna necessità di re-immaginare e re-inventare gli spazi, che trova origine nel post-pandemia quando le nostre case si sono trasformate in uffici creando quella contaminazione tra casa e ufficio che tutt’oggi è presente. Tre le categorie di eccellenza previste dal German Design Awards: design di prodotto, di comunicazione e di architettura. Clop è stata premiata nella prima categoria che riconosce “l’innovazione e l'eccellenza nel design di prodotti fisici, premiando soluzioni che combinano estetica, funzionalità e sostenibilità in settori come arredamento, tecnologia e prodotti industriali”. Il presidente di Luxy Giuseppe Cornetto Bourlot commenta: “Questo riconoscimento è per noi particolarmente importante e in qualche modo inatteso, perché significa vincere contro una concorrenza internazionale sempre più competitiva. È la conferma dell’impegno costante nella ricerca di soluzioni che uniscono estetica, funzionalità e sostenibilità per rispondere ai nuovi bisogni di creatività ed espressività delle persone”. "Il focus di quest’anno del premio su progettazioni sostenibili e di economia circolare - prosegue Cornetto Bourlot – rappresenta per Luxy ulteriore motivo di orgoglio, infatti, la creatività e qualità del brand da sempre riflettono pratiche e processi produttivi incentrati sul rispetto dell’ambiente, delle sue risorse e delle persone che vi abitano”.
(Adnkronos) - I biologi entrano nelle scuole elementari per insegnare ai bambini l’educazione alla salute e all’ambiente. Lo faranno grazie al progetto 'Costruiamo la salute! Biologi nelle scuole', promosso dall’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Biologi (Enpab) in accordo con il ministero della Salute e il ministero dell'Istruzione e del Merito, giunto alla sua VI edizione. Un programma didattico per l’anno scolastico 2024/2025 che coinvolge 200 biologi e 100 scuole su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti delle III elementari e le loro famiglie, sul tema della sostenibilità alimentare e ambientale. I biologi, dopo essere stati formati dagli esperti di Enpab, terranno 9 lezioni di 2 ore che si svolgeranno sotto forma di incontri e laboratori sperimentali, anche attraverso l’utilizzo pedagogico del disegno e del gioco. "Il ruolo del biologo in tutte le sue declinazioni - spiega la presidente Enpab Tiziana Stallone - è di estrema importanza per la diffusione del valore della sostenibilità e dell’integrazione tra uomo, ambiente e animali secondo la visione olistica One Health. Per questo il progetto ha una duplice valenza: la prima è di sostegno al lavoro in maniera attiva, perché una parte delle borse sono destinate agli iscritti con fragilità". Il bando ha riservato, infatti, prioritariamente il 20% dei posti alle biologhe che dichiarano di aver avuto una maternità nel periodo compreso dal 1° gennaio 2022 in poi e ai genitori con figli con disabilità invalidante. Sempre in conformità alle politiche di welfare attivo di sostegno alla professione e al reddito sono state considerate in sede di assegnazione graduale dei punteggi le fasce reddituali classificabili tra quelle più deboli. "D’altra parte - aggiunge la presidente Enpab - è necessario creare un ponte con le giovani generazioni, per instradarle verso una nuova etica One Health. Enpab sposa in pieno questa visione olistica, credendo fermamente nelle sinergie professionali con l’obiettivo della tutela della salute e della sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione. Il concetto di One Health porta con sé nuove occasioni professionali per il biologo, figura di riferimento nella transizione ecologica e nutrizionale della nostra economia e della nostra società". Il progetto 'Biologi nelle scuole', nato nel 2015 e interamente finanziato da Enpab con borse lavoro erogate a ciascun biologo vincitore del bando per uno stanziamento complessivo negli anni di 2 milioni di euro, ha coinvolto negli anni un totale di 1.000 biologi professionisti, con specializzazioni in materia alimentare e ambientale, che hanno insegnato all’interno di circa 500 istituti scolastici. Le lezioni sono strutturate con una comunicazione e una formazione molto semplice, così da rendere percettibili agli alunni i concetti tecnici, enfatizzando l’aspetto educativo, comportamentale e motivazionale e la piena consapevolezza dell’importanza della corretta alimentazione e della tutela dell’ambiente. "La scuola italiana anche attraverso le competenze del biologo - conclude la presidente Stallone - è il luogo d’elezione in cui svolgere un programma di educazione alimentare e alla sostenibilità, in grado di guidare il processo di osservazione, prevenzione e miglioramento degli stati di sovrappeso e obesità tutt’ora presenti significativamente sul nostro territorio e di creare consapevolezza riguardo lo stato di salute dell’intero Pianeta".