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(Adnkronos) - "Freddie Mercury aveva una figlia segreta". Dopo quasi 50 anni di silenzio, è in arrivo un libro biografico, intitolato 'Love, Freddie' che rivela dettagli inediti sulla vita privata del frontman dei Queen, tra cui l'esistenza di una figlia, tenuta nascosta, che nel volume viene identificata come 'B'. 'B' sarebbe nata nel 1976 da una relazione tra Freddie Mercury e la moglie di un suo amico intimo. L'esistenza della presunta figlia è rimasta in segreto per circa 50 anni, a saperlo solo un ristretto cerchio di persone tra cui i genitori del frontman dei Queen, la sorella e la compagna Mary Austin. Nel libro 'Love, Freddie' viene riportata una lettera scritta da 'B': "Freddie Mercury era ed è mio padre. Abbiamo avuto un rapporto molto stretto e amorevole dal momento in cui sono nata e per gli ultimi 15 anni della sua vita. Mi adorava ed era devoto a me", si legge. "Dopo più di tre decenni di bugie, speculazioni e distorsioni, è tempo di lasciare che Freddie parli. Coloro che erano a conoscenza della mia esistenza hanno mantenuto il suo segreto più grande per lealtà a Freddie. La mia decisione di rivelarmi a metà della mia vita è solo mia", continua la dichiarazione. La biografa Lesley-Ann Jones riferisce che B è una professionista medica residente in Europa. La figlia di Mercury, spiega la scrittrice, fu concepita accidentalmente con la moglie di un caro amico, durante un lungo viaggio di lavoro di quest'ultimo. B è stata cresciuta dalla madre e dal marito, ma ha mantenuto un rapporto con il vero padre, Mercury.
(Adnkronos) - L’inverno demografico minaccia la competitività del Paese. Entro il 2040 ci saranno 3 milioni e 135 mila lavoratori in meno. È quanto emerge dal rapporto della Fondazione studi consulenti del lavoro 'Rendere la sfida demografica sostenibile', presentato oggi a Roma nel corso della conferenza stampa del Festival del Lavoro, in programma dal 29 al 31 maggio ai Magazzini del Cotone di Genova. Secondo i consulenti del lavoro, "il record occupazionale raggiunto nel 2024 (circa 823 mila occupati in più rispetto al 2019) grazie a una serie di interventi sistemici che hanno accresciuto l’efficacia dei meccanismi di incontro domanda e offerta e delle stesse politiche del lavoro, passate da una logica passiva a una proattiva, rischia nei prossimi anni di essere attutito dalle dinamiche demografiche in atto". "Secondo le elaborazioni effettuate a partire dalle proiezioni demografiche dell’Istat, a determinare la riduzione dei livelli occupazionali sarà -spiegano dalla Fondazione studi dei professionisti- il calo della popolazione in età attiva, tra i 15 e 64 anni, previsto in 1 milione 167 mila al 2030 e in oltre 5 milioni al 2040". La ricerca offre, inoltre, uno spaccato anche sulle previsioni demografiche e occupazionali a livello regionale e provinciale. A eccezione di Lombardia ed Emilia-Romagna, il calo della popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni riguarderà, entro il 2030, tutte le regioni italiane. Il Sud sarà maggiormente interessato: la Basilicata la regione con il maggiore decremento (8,1%), a seguire Sardegna (7,8%), Calabria (6,6%), Puglia (6,4%), Campania e Sicilia (6%). Valori che cresceranno ancor più nel 2040. Nuoro, Potenza, Enna (-9,7%), Caltanissetta (-9,6%), Oristano (-9,5%) alcune delle province che saranno più colpite dal calo dell’occupazione. La scarsità di capitale umano disponibile a lavorare rischia, dunque, di scontrarsi con le necessità di una domanda di lavoro che presenterà spazi di crescita elevati anche nei prossimi anni e che sarà alimentata dalle esigenze di sostituire lavoratori sempre più anziani.
(Adnkronos) - "Riutilizzo e riciclo sono due facce della stessa medaglia perché si deve riutilizzare e si deve riciclare, per poter fare questo devi progettare un imballaggio che poi rientri in questi meccanismi. Anche quello è il nostro lavoro, quello di creare un imballaggio che si presta a essere riutilizzato perché se un imballaggio è strutturato in un certo modo può fare più rotazioni". Lo ha detto Nicola Semeraro, presidente del Consorzio Rilegno a Cesenatico per presentare la Relazione sulla gestione dell'attività svolta dal Consorzio nel 2024. "Abbiamo un sistema che si chiama Epal dove l'Italia è seconda solo al mercato tedesco e quindi lì abbiamo dei numeri veramente importanti perché la logistica in Italia negli ultimi anni si è integrata in una maniera importante e di conseguenza oggi abbiamo solamente una tipologia di Epal che ha circa 400 milioni di rotazioni. Sono numeri enormi - ha proseguito Semeraro - e questo è frutto del lavoro fatto tutti insieme con la produzione. Per poter oggi parlare di riutilizzo vuol dire che 'ieri' abbiamo fatto un progetto. Devo dire che sinceramente questo è un consorzio che ha sempre lavorato per cercare di migliorare ed essere in linea con quelle che erano le direttive europee già dal 1998, non è solo frutto di quello che è stato fatto l'anno scorso o due anni fa o tre anni fa, è un percorso molto lungo".