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(Adnkronos) - Donald Trump ha annunciato che la sua Amministrazione inizierà a inviare in queste ore documenti agli altri Paesi, circa dieci al giorno, per informarli sui dazi. "Propendo per l'invio di una lettera, per dire quali dazi dovranno pagare, è molto più semplice", ha detto nelle scorse ore ai giornalisti, come riporta The Hill. "Abbiamo più di 170 Paesi e quanti accordi si possono fare? - ha affermato - Si possono fare buone intese, ma sono molto più complicate". "Preferirei inviare una lettera in cui si dice quanto si pagherà per fare affari negli Usa - ha rimarcato quando mancano pochi giorni alla 'deadline' del 9 luglio - Penso sarà ben accolta". "Siamo in una fase molto delicata dei negoziati", afferma un portavoce della Commissione europea durante il briefing giornaliero con la stampa, riferendosi al dialogo in corso tra Ue e Usa sullo stringere un possibile accordo commerciale prima del termine del 9 luglio indicato da Trump, aggiungendo che non è pervenuta la lettera con cui la Casa Bianca intende avvisare i Paesi senza accordo commerciale dei dazi in arrivo. Il commissario al Commercio Maros Sefcovic sta rientrando ora a Bruxelles e condividerà informazioni, consentendo alla Commissione di "informare gli Stati membri sullo stato di avanzamento di quei negoziati. Quando riceveremo le loro opinioni e i loro feedback, dei nostri Stati membri, valuteremo attentamente come compiere il prossimo passo in quei negoziati. Mi dispiace non poter dire molto di più al momento, ma capirete le ragioni", aggiunge il portavoce. La presidente della Banca Centrale Europea (BCE), Christine Lagarde, ritiene che l'Unione Europea debba rispondere alla politica tariffaria di Trump rafforzando il proprio mercato unico. "Gli Stati Uniti sono un grande Paese e anche un importante partner commerciale per noi. Ma quello che dobbiamo fare è mettere ordine in casa nostra", ha dichiarato in un'intervista alla radio tedesca. "Abbiamo un enorme potenziale in Europa", ha aggiunto, sottolineando l'importanza di garantire che merci, capitali e persone possano circolare liberamente all'interno della comunità. Lagarde ha quindi chiesto che vengano superate le barriere interne e che le procedure di autorizzazione vengano ulteriormente armonizzate. Intanto il ministero del Commercio cinese ha annunciato l'introduzione di dazi antidumping e 'impegni' sui prezzi per i brandy importati dall’Unione Europea. Le misure entreranno in vigore domani, avranno una durata di cinque anni e prevedono dazi fino al 34,9%, secondo quanto riportato da Global Times e Cn Wire. La mossa rientra in una serie di azioni protezionistiche adottate dalla Cina per tutelare il proprio mercato interno da pratiche commerciali ritenute sleali. L'indagine antidumping, avviata in risposta a denunce da parte dei produttori cinesi, ha rilevato che i brandy europei, in particolare quelli provenienti da Paesi come la Francia, nota per marchi prestigiosi come Cognac e Armagnac, sarebbero stati venduti a prezzi inferiori al loro valore di mercato, danneggiando l'industria locale. I dazi, che variano in base al produttore e possono raggiungere il 34,9%, mirano a livellare la concorrenza, garantendo che i brandy importati non vengano commercializzati a prezzi artificialmente bassi. Parallelamente, gli 'impegni sui prezzi' consentono ad alcuni esportatori europei di evitare i dazi accettando di mantenere i prezzi al di sopra di una soglia stabilita, concordata con le autorità cinesi. "L'Ue deplora la decisione della Cina di imporre misure antidumping definitive sulle importazioni di brandy dell'Ue in Cina", afferma un portavoce della Commissione Ue durante il briefing giornaliero con la stampa.
(Adnkronos) - “In un contesto in cui il fattore tecnologico e l'innovazione sono ormai alla base di tutte le attività umane, è fondamentale che gli ingegneri cambino pelle. Non devono essere solo tecnici e progettisti, ma degli elementi di indirizzo per società, istituzioni ed enti. Noi come Ordine abbiamo la responsabilità di aiutare i nostri iscritti in questo senso, favorendo le competenze e il loro inserimento nei momenti istituzionali. E' fondamentale che l'Ordine utilizzi le proprie risorse proprio per sviluppare questo nuovo modo di concepire l'essere ingegnere”. Così Carmelo Iannicelli, consigliere tesoriere dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano, all’assemblea ordinaria degli iscritti 2025, tenutasi presso la sede dell’Ordine di Palazzo Montedoria a Milano, un’occasione d’incontro e dibattito sul presente ed il futuro della professione. Nel corso della giornata, sono stati condivisi il bilancio consuntivo dell’esercizio 2024 ed il conto economico preventivo 2025. Tra i temi al centro dell’incontro la formazione, il dialogo con le istituzioni, la condivisione e la collegialità. “Quando si parla di bilancio - prosegue Iannicelli - si pensa sempre a qualcosa di tecnico, però, dietro i numeri ci sono indirizzi politici e scelte future. È fondamentale che agli iscritti venga ben spiegato quelle che sono state le attività che abbiamo svolto e quali sono stati gli indirizzi cercando di orientarci con questi numeri”. Infine, Iannicelli sottolinea i punti di svolta: “Le ingegnerie tradizionali ormai stanno cambiando modo di essere. Ci sono novità, come l’intelligenza artificiale, che impongono di cambiare il passo di marcia degli ingegneri e cercheremo di fare questo proprio grazie al bilancio, anche coinvolgendo le istituzioni in questo percorso”.
(Adnkronos) - “Spesso si pensa che sia l’Europa a imporre scelte ai Paesi membri, ma nel caso dell’economia circolare è accaduto il contrario: l’Italia ha tracciato per prima la strada, con esperienze concrete di raccolta differenziata, impianti industriali e filiere produttive che l’Unione ha inserito nelle proprie direttive e regolamenti, e che hanno anticipato gli obiettivi europei. Abbiamo una leadership internazionale che raccontiamo ancora troppo poco: il modello italiano dell’economia circolare è un esempio straordinario, da preservare e rafforzare per il futuro”. Questo il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, in occasione dell’Ecoforum 2025, tenutosi a Roma e organizzato da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club.