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(Adnkronos) - Il bollitore elettrico è essenziale per riscaldare rapidamente l’acqua per le varie necessità di ogni giorno. E’ inoltre semplice da usare e particolarmente efficace per preparare tè, caffè, infusi o per l’acqua necessaria per far bollire la pasta, senza incidere sui costi in bolletta. Ma come funziona il bollitore? L’acqua che viene versata all’interno del bollitore si riscalda grazie a una resistenza elettrica posta alla base o lungo il corpo dell’elettrodomestico. Quando l’elettrodomestico viene collegato alla rete elettrica e acceso, la resistenza comincia a scaldarsi, trasferendo il calore all’acqua contenuta nel bollitore. Un termostato posizionato all’interno del bollitore rileva la temperatura dell’acqua all’interno del bollitore e lo fa spegnere in automatico quando l’acqua è in ebollizione o ha raggiunto la temperatura impostata in partenza. Questo sistema di rilevazione fa sì che il bollitore eviti di consumare energia inutilmente o di far evaporare totalmente l’acqua contenuta. Nel bollitore elettrico, l’acqua raggiunge lo stato di ebollizione in un lasso di tempo davvero breve - spiega Bosch - di solito tra i due e i cinque minuti per un litro d’acqua, rendendo pertanto questo piccolo elettrodomestico molto conveniente ed efficace. Molti modelli moderni di bollitori elettrici offrono anche funzionalità aggiuntive, come la possibilità di impostare diverse temperature a seconda delle necessità, oppure la funzione di mantenimento del calore, che permette di mantenere l'acqua a una determinata temperatura per un periodo di tempo prolungato. Per far funzionare alla perfezione il bollitore elettrico, e far sì che riscaldi l'acqua in poco tempo, è importante tenerlo rigorosamente pulito. La pulizia è fondamentale per garantire la sua efficienza e per evitare che si formi calcare all’interno, il quale può da una parte compromettere il sapore dell’acqua riscaldata, nuocere alla salute e dall’altra ridurre la longevità del bollitore. Bosch consiglia di pulire il bollitore con alcuni accorgimenti quotidiani: sciacquare l’interno del bollitore con acqua dopo ogni utilizzo, soprattutto se si vive in una zona con acqua particolarmente dura e ricca di minerali; per una pulizia più profonda e per eliminare residui e calcare, pulirlo invece ogni settimana o due, a seconda della frequenza di utilizzo, con detergenti delicati non abrasivi, oppure, per una soluzione più ecologica ed economica, si possono utilizzare prodotti naturali. Ci sono diversi prodotti naturali che si possono utilizzare per pulire il bollitore elettrico per preferire uno stile di vita più green. Aceto: grazie al suo pH acido ha proprietà sgrassanti, disinfettanti e anticalcare. Riempire il bollitore con una soluzione composta da metà acqua e metà aceto bianco; farla bollire e poi riposare all’interno per circa un’ora. Risciacquare bene con acqua pulita per eliminare l'odore di aceto. Limone: riempire il bollitore di acqua mescolata al succo di uno o due limoni interi e portarla a ebollizione. Quindi lasciare riposare il liquido per circa 30 minuti prima di risciacquare. Il limone è perfetto per eliminare il calcare, grasso e muffe ma anche per eliminare i cattivi odori. Bicarbonato di sodio: per fare una bella pulizia profonda del bollitore, si può aggiungere un cucchiaino di bicarbonato di sodio all’acqua e far bollire la miscela. Il bicarbonato aiuterà a sciogliere i residui di calcare e a neutralizzare eventuali odori sgradevoli, continuano da Bosch. Il consumo energetico di un bollitore elettrico dipende da vari fattori, tra cui la potenza dell’elettrodomestico, la quantità di acqua che si desidera riscaldare e la frequenza d’uso. In genere, la potenza di un bollitore varia tra i 1500 e i 3000 watt. Nonostante la potenza, l’uso del bollitore invece che del fornello può davvero avere un impatto positivo sulla tua bolletta. Infatti, anche se utilizzato frequentemente, il bollitore resta comunque uno degli elettrodomestici più efficienti e rapidi per riscaldare acqua rispetto all’uso dei fornelli, poiché la sua resistenza trasmette il calore direttamente all'acqua, riducendo le dispersioni energetiche. Grazie alle diverse impostazioni di temperatura, riscaldare l’acqua diventa più veloce e il risparmio energetico maggiore perché il bollitore si spegne una volta raggiunta la temperatura desiderata. Inoltre, se si utilizza acqua già calda, il tempo di riscaldamento è brevissimo e il consumo energetico molto basso.
(Adnkronos) - In collaborazione con Ringo C’è un bisogno profondo, spesso poco riconosciuto, che attraversa l’infanzia e la preadolescenza: tempi e luoghi tra coetanei, liberi ma sicuri, dove costruire autonomia e relazioni autentiche: il cosiddetto ‘Terzo Spazio’. Una ricerca promossa da Ringo, in collaborazione con AstraRicerche, ha esplorato, intervistando i genitori, come i loro figli tra i 7 e i 14 anni vivono oggi tempo libero, uso del digitale e supervisione di un adulto, mettendo a fuoco il ruolo del 'Terzo Spazio' al di fuori di casa e scuola. In continuità con la campagna 'Tra di noi c’è più gusto!', on air da settembre, Ringo sceglie di dare voce a questo bisogno, facendo conoscere, in primis ai genitori, l’importanza dei 'Terzi Spazi', momenti in cui i tween sono completamente liberi di essere loro stessi e creano rapporti più profondi: ridono, scherzano, scoprono il mondo e crescono, insieme. Piccoli spazi che restano tra loro ma che legano, un po’ come fa la crema di Ringo con i suoi due biscotti, per creare qualcosa di unico. Dare fiducia e creare occasioni di autonomia significa quindi investire nelle nuove generazioni e, di riflesso, in quello dell’intera società. Ciò si concretizza nella routine familiare e nei momenti di condivisione tra ragazze e ragazzi che Ringo accompagna da generazioni con i suoi biscotti dal gusto inimitabile. La ricerca fotografa la quotidianità di ragazzi e ragazze, divisa fra momenti in famiglia, routine scolastica, hobby e tempo libero con i coetanei. Infatti, il 66% dei tween riserva almeno un’ora a compiti e studio, con sport e TV (entrambi al 52%) a completare il quadro. In mezzo, trova posto il tempo dedicato agli amici, che dà forma alle relazioni e all’autonomia. Ed è così che il Terzo Spazio prende forma nei luoghi di prossimità: cortili scolastici, campi sportivi, biblioteche, panchine. La sua importanza per autonomia e indipedenza è riconosciuta dall’87% dei genitori, che in larga maggioranza credono che rafforzi le abilità sociali (66%). Nella pratica però i momenti senza supervisione sono rilevati nel 33% dei casi, e salgono al 47% nella fascia 13–14 anni. A incidere ci sono il timore dei genitori per la sicurezza fisica e le “cattive compagnie” (entrambi al 34%), ma anche come gestire il controllo online (33%). I momenti di autonomia, infatti, non si sviluppano più solo all’esterno, ma anche nel digitale, con internet, utilizzato da quasi la metà dei preadolescenti (44%), che diventa a tutti gli effetti un nuovo Terzo Spazio da considerare. Online, l’attenzione di ragazzi e ragazze è catturata dai social media (59%), specialmente nella fruizione di video brevi (YouTube e TikTok). In preadolescenza poi l’uso del web si allarga: tra gli 11–14 anni entra nello studio (47%) e diventa il modo per restare in contatto con gli amici (46%), più che tra i 7–10 anni (35% e 21%). Cambiano anche le modalità con cui ci si collega: i più grandi navigano più spesso da soli (39%), i più piccoli lo fanno affiancati dai genitori (56%). E gli effetti? Più occasioni di dialogo (33%) ma anche qualche momento di isolamento (26%), segnali che descrivono un uso del digitale in continua trasformazione. “Questa ricerca restituisce tutta la verità della complessità educativa attuale. I genitori sono consapevoli dei rischi connessi all’uso eccessivo di internet e contemporaneamente non si fidano del mondo reale, percepito come inospitale e pericoloso. Allo stesso tempo riconoscono che l’autonomia individuale e sociale di bambini e preadolescenti possa svilupparsi solo attraverso esperienze di gioco e socializzazione fuori dal controllo adulto”, commenta lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini. “Non bastano la scuola, lo sport e le attività ricreative, serve anche -continua- la sperimentazione graduale di sé nel mondo. L'aggregazione libera tra coetanei. I rapporti di amicizia in assenza degli adulti sono fondamentali per la crescita. Per questo a noi adulti tocca lasciarli andare e non solo organizzare”. La fotografia restituita dalla ricerca guidata da Ringo è quella di una quotidianità tangibile: pomeriggi tra compiti, sport e TV; passioni digitali che scorrono tra social media e video ultrabrevi e la rete che, in preadolescenza, diventa anche studio e modo per restare in contatto con gli amici. Dentro questo ritmo, il Terzo Spazio è fatto di momenti e luoghi semplici in cui autonomia e relazioni prendono forma, delineando un equilibrio contemporaneo tra presenza adulta, coetanei e digitale. Come sottolinea lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini, la complessità educativa di oggi chiede agli adulti di favorire esperienze di autonomia graduale e di fidarsi dell’aggregazione tra ragazzi e ragazze, permettendo legami e tempi tra amici senza una regia costante. Lasciarli andare, senza scomparire, è l’atto educativo più difficile, eppure necessario.
(Adnkronos) - Tra i Comuni vincitori del Cresco Award 2025 – Comuni sostenibili e Agenda 2030 a Bologna, Portici (Napoli) si è distinto nella categoria sopra i 50 mila abitanti con il progetto Baby Screen, dedicato alla prevenzione e tutela della salute dei bambini. "È un programma che realizziamo insieme alla ASL e all’associazione dei pediatri – ha spiegato il sindaco Vincenzo Cuomo – e che promuove seminari rivolti ai genitori sui corretti stili di vita, l’educazione alimentare e familiare, oltre a prevedere ambulatori pediatrici gratuiti nei fine settimana". L’obiettivo è prevenire e alleggerire la pressione sui pronto soccorso, offrendo un servizio territoriale di prossimità. "L’esperienza ha già dato risultati eccellenti – ha aggiunto Cuomo – perché abbiamo sottratto centinaia di accessi ospedalieri, migliorando la presa in carico dei bambini e il benessere delle famiglie». Il progetto, finanziato dall’ambito sociosanitario 11, proseguirà con nuovi screening cardiologici nelle scuole. "Investire nella prevenzione infantile significa investire in una città più sana e sostenibile", ha concluso il sindaco.