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(Adnkronos) - La Fifa ha ufficializzato le fasce in vista del sorteggio per i gironi del Mondiale per Club 2025. I gruppi verranno definiti giovedì 5 dicembre (la cerimonia inizierà alle 19) e sono quattro le urne in cui entreranno le squadre partecipanti alla manifestazione. Le 32 squadre che prenderanno parte al prossimo Mondiale per Club saranno divise in otto gironi da quattro, sulla base della fascia d’appartenenza. Guardando all’Italia, le due squadre partecipanti, Inter e Juventus, saranno in seconda fascia. In prima fascia ci saranno invece i top club di Europa e Sud America. Nella serata del 5 dicembre, dunque, i club scopriranno il percorso in prima fase ed eventuali incroci nella successiva fase a eliminazione diretta. Di seguito, la suddivisione dei 32 club nelle 4 fasce. Fascia 1: Manchester City, Real Madrid, Bayern Monaco, PSG, Flamengo, Palmeiras, River Plate, Fluminense. Fascia 2: Chelsea, Borussia Dortmund, Inter, Porto, Atletico Madrid, Benfica, Juventus, Salisburgo. Fascia 3: Al-Hilal, Ulsan HD, Al Ahly, Wydad Casablanca, Monterrey, León, Boca Juniors, Botafogo. Fascia 4: Urawa Red Diamonds, Al-Ain, ES Tunis, MamelodiSundowns, Pachuca, Seattle Sounders, Auckland City, Inter Miami.
(Adnkronos) - "Ogni anno il 3 dicembre si celebra la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, un momento dedicato a valorizzare le differenze e a costruire una società che sappia accogliere ogni individuo. Questa ricorrenza rappresenta una straordinaria opportunità per riconoscere il valore di ogni persona e per promuovere azioni che mettano al centro il rispetto e l’inclusione. Celebrare questa giornata significa scegliere di guardare la diversità come una fonte di ispirazione. Ogni differenza arricchisce la comunità e offre occasioni di crescita personale e collettiva. E' un invito a tutti noi a costruire ambienti che favoriscano l’espressione piena delle potenzialità di ogni individuo". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Daniele Cassioli, atleta paralimpico, non vedente dalla nascita, fondatore di Real eyes sport e presidente onorario di Piramis onlus. "In ogni contesto - spiega - dalla scuola al lavoro, l’inclusione rappresenta una grande occasione per migliorare le relazioni e creare ambienti più accoglienti. Le persone portano contributi unici quando vengono valorizzate per ciò che sanno fare. Penso al mondo del lavoro: il vero valore di un ambiente inclusivo si vede nel momento in cui ogni collega si sente parte integrante del team. E' un risultato che si costruisce con la volontà di creare relazioni autentiche e un clima di fiducia reciproca". "Anche nella scuola - precisa Cassioli - dove si formano le basi della nostra società, l’inclusione offre enormi opportunità. I ragazzi che crescono in un ambiente dove le diversità vengono accolte con rispetto imparano a vedere il mondo con occhi nuovi. Gli insegnanti, quando ricevono il giusto supporto, riescono a creare percorsi capaci di valorizzare ogni studente". "Il 3 dicembre - afferma - è per me un giorno speciale. Vivo questa ricorrenza come un’occasione per celebrare le opportunità che la disabilità mi ha regalato. La mia esperienza mi ha insegnato che ogni sfida porta con sé un’opportunità di crescita. Ogni giorno imparo quanto sia importante accettarsi e costruire il proprio percorso con fiducia. Questo mi ha portato a fondare Real eyes sport, un progetto che aiuta tanti bambini con disabilità visiva a scoprire il loro potenziale attraverso lo sport. Vederli affrontare il campo, superare le proprie paure e scoprire nuove abilità è un’esperienza che riempie il cuore". "La diversità - sottolinea - rappresenta un grande valore per la società. Quando impariamo a collaborare e a rispettarci, creiamo un ambiente dove tutti possono contribuire. Ogni gesto di apertura verso gli altri rafforza la comunità e genera un senso di appartenenza. La scuola e lo sport offrono spazi straordinari per imparare questi valori. I bambini che crescono in ambienti inclusivi sviluppano una maggiore sensibilità e un approccio aperto verso il mondo. Questa capacità di accogliere l’altro diventa una competenza che li accompagna per tutta la vita". "Immagino il 3 dicembre - continua - come una grande festa, un momento di incontro per celebrare le differenze e scoprire quanto possono arricchire le nostre vite. Ogni persona ha qualcosa di unico da offrire, e la diversità rende il mondo un posto più bello e interessante. Oggi possiamo scegliere di fare un passo in più verso un futuro inclusivo. Guardiamoci intorno, impariamo dalle storie degli altri e lasciamoci ispirare. La costruzione di un mondo migliore inizia da noi, dalle nostre azioni e dalla nostra capacità di accogliere".
(Adnkronos) - Il consumo di suolo rimane ancora troppo elevato, anche se con una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente, e continua ad avanzare al ritmo di circa 20 ettari al giorno (2,3 metri quadrati ogni secondo), ricoprendo altri 72,5 km2 (una superficie estesa come tutti gli edifici di Torino, Bologna e Firenze). Una crescita inferiore rispetto al dato dello scorso anno, ma che risulta sempre al di sopra della media decennale di 68,7 km2 (2012-2022) e solo in piccola parte compensata dal ripristino di aree naturali (poco più di 8 km2, dovuti in gran parte al recupero di aree di cantiere). A descrivere l’andamento nazionale del fenomeno, il rapporto Snpa (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) 'Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici' che in questa edizione pubblica le stime per tutte le regioni, le province e i Comuni italiani relative al 2023. Cambia, intanto, la classifica dei comuni 'Risparmia suolo', quelli in cui le trasformazioni della copertura del suolo sono limitate o assenti: sul podio del 2024 salgono Trieste, Bareggio (MI) e Massa Fermana (FM). Nelle aree, dove il nuovo regolamento europeo prevede di azzerare la perdita netta di superfici naturali e di copertura arborea a partire dal 2024, si trovano nuovi cantieri (+663 ettari), edifici (+146 ettari) e piazzali asfaltati (+97ettari). In calo costante quindi la disponibilità di aree verdi: meno di un terzo della popolazione urbana riesce a raggiungere un’area verde pubblica di almeno mezzo ettaro entro 300 metri a piedi. Secondo l'analisi, proseguono le trasformazioni nelle aree a pericolosità idraulica media, dove la superficie artificiale avanza di oltre 1.100 ettari, mentre si sfiorano i 530 ettari nelle zone a pericolosità da frana, dei quali quasi 38 si trovano in aree a pericolosità molto elevata. La Valle d’Aosta e la Liguria sono le uniche regioni sotto i 50 ettari: la Valle d’Aosta, con +17 ettari, è la regione che consuma meno suolo, seguita dalla Liguria (+28). Gli incrementi maggiori per l’ultimo anno si sono verificati in Veneto (+891 ettari), Emilia-Romagna (+815), Lombardia (+780), Campania (+643), Piemonte (+553) e Sicilia (+521). Escludendo le aree ripristinate (operazione da cui si ricava il consumo di suolo netto) segnano gli aumenti maggiori Emilia-Romagna (+735 ettari), Lombardia (+728), Campania (+616), Veneto (+609), Piemonte (+533) e Sicilia (+483). La capitale perde meno suolo: a livello comunale per la prima volta Roma (+71 ettari) registra una significativa riduzione dell’incremento rispetto ai dodici mesi precedenti (+124 ettari), ma si conferma tra i Comuni con il consumo di suolo più alto (tenuto conto che si tratta del Comune con la maggiore superficie in Italia), insieme a Uta (+106 ettari), comune della città metropolitana di Cagliari e Ravenna (secondo Comune per superficie totale in Italia, +89 ettari). La stima - si legge nel rapporto - dei costi totali della perdita del flusso annuale di servizi ecosistemici (dallo stoccaggio e sequestro di carbonio alla qualità degli habitat fino alla regolazione del regime idrologico) varia da un minimo di 8,22 a un massimo di 10,06 miliardi di euro persi ogni anno a causa del consumo di suolo avvenuto tra il 2006 e il 2023. Il valore più alto di perdita è associato al servizio di regolazione del regime idrologico. Analogamente, a questo servizio è connesso anche il valore più alto di perdita tra il 2022 e il 2023 (vale intorno ai 400 mln l''effetto spugna', ossia la capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua e regolare il ciclo idrologico), mentre complessivamente nell’ultimo anno si stima una perdita del flusso di servizi ecosistemici da 410 a 501 milioni di euro all’anno. Il valore perso di stock (ossia la perdita assoluta di capitale naturale) tra il 2006 e il 2023 varia tra 19 e 25 miliardi di euro.