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(Adnkronos) - L'Inter supera 3-0 la Fiorentina a San Siro oggi, mercoledì 29 ottobre, e si riporta in scia di Napoli e Roma, agganciando il Milan a 18 punti. Dopo un primo tempo complicato con la squadra di Pioli molto chiusa, l'Inter vola nella ripresa e va in rete con le invenzioni di Calhanoglu e Sucic nell'arco di 5 minuti e con il rigore realizzato ancora dal turco nel finale di gara. Continua, quindi, il periodo nero per i viola che subiscono l'ennesimo ko e restano penultimi a 4 punti. Per la sfida di San Siro Pioli cambia quattro giocatori rispetto al pareggio interno con il Bologna. Davanti a De Gea, ci sono Comuzzo e Viti al posto di Pongracic e Ranieri, confermato invece Pablo Marì. Fasce confermate con l'ex Gosens a sinistra e Dodò a destra. In avanti sempre Gudmundsson a supporto di Kean. Nell'Inter Chivu manda in panchina Acerbi e Bonny, mentre a centrocampo c'è Sucic con Barella e Calhanoglu. Davanti Pio Esposito con Lautaro. La squadra di Chivu sblocca la gara al 66' grazie a Calhanoglu con un preciso tiro incrociato dal limite che non da scampo a De Gea per l'1-0. La Fiorentina accusa il colpo e subisce il raddoppio. Al 71' Lautaro difende palla al limite e la tocca per Sucic, che danza in area, salta due avversari portandosi avanti il pallone con la suola e insacca alle spalle di De Gea col destro basso sul primo palo per il 2-0. Pioli cerca di riorganizzare la squadra e manda in campo Dzeko a far coppia con Kean. All'81' su azione da angolo Comuzzo anticipa tutti di testa, Sommer compreso, ma non trova lo specchio della porta. L'Inter non si ferma e all'86' arriva il calcio di rigore per per un fallo di Viti su Bonny, con l'espulsione del difensore viola che lascia la squadra in dieci uomini. All'88' sul dischetto va Calhanoglu che non sbaglia con una conclusione a incrociare a mezz'altezza per il 3-0 finale. Inter al terzo posto.
(Adnkronos) - "L'anniversario di questi ottanta anni è un traguardo storico ma anche un momento riflessione su figura del manager ieri e tanto più oggi, nella nostra economia e società. Solo il 5% delle 370mila imprese industriali è 'managerializzato' ed è un dato che impone una profonda riflessione, in un contesto in rapida evoluzione che richiede la vostra professionalità. La transizione digitale ed ecologica che stiamo affrontando non riguarda solo la tecnologia ma anche il contesto organizzativo e culturale". Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo con un video messaggio all'assemblea per gli 80 anni di Federmanager. Secondo Urso, "la capacità di adattarsi rapidamente, di rinnovare i modelli di management e di integrare nuove competenze diventa una leva di competitività e talvolta di sopravvivenza stessa per l'impresa. Una governance efficace deve sapere accompagnare queste evoluzioni, incentivando l'innovazione e promuovendo la responsabilità, sia sul piano sociale che su quello ambientale". "Ricordo che nella legge di bilancio abbiamo messo a disposizione delle imprese oltre 9 miliardi di euro in più per il triennio 2026-2028, con varie misure che richiedono la vostra collaborazione per diventare pienamente operativi e centrare gli obiettivi di sviluppo e di crescita. In particolare abbiamo stanziato 4 miliardi di euro per la nuova transizione 5.0, una misura automatica e di semplice accesso che integra in unico strumento i precedenti piani 5.0 e industria 4.0, offrendo una forte spinta all'innovazione digitale ed energetica dell'impresa, attraverso lo strumento dell'iper ammortamento con premialità, a fronte di un incremento di efficienza energetica". "A questo strumento si aggiungono 4 miliardi di euro per la Zes unica nei prossimi 3 anni di cui 2,3 miliardi già nel 2026. Un miliardo nel 2027 e 750 milioni nel 2028. In più 750 milioni per la nuova Sabatini, 550 milioni per i contratti di sviluppo e 150 milioni per le imprese turistiche e alberghiere. In tutto, appunto, oltre 9 miliardi di euro in più in questo progetto politica industriale nei prossimi tre anni", ha concluso.
(Adnkronos) - "Il 92% degli intervistati, su un campione di 2000 persone, dice che la salute delle persone e quella del pianeta sono assolutamente interconnesse tra di loro. E tra gli obiettivi dell'Agenda 2030 mette al primo posto la salute e il benessere. Questo che cosa significa? Che la sostenibilità è entrata nella sfera del benessere quotidiano, cioè nel modo in cui mangiamo, ci muoviamo, lavoriamo, respiriamo". Così Paola Aragno, vicepresidente Eikon Sc intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma, illustrando i dati di una ricerca di Eikon Sc per la Social Sustainability Week. "La sostenibilità non significa ridurre solamente le emissioni ma significa vivere meglio. L'economia circolare diventa strategica se ha una funzione anche sociale, per cui rigenera non solo le risorse ma la salute, le competenze, i valori", osserva. "Se andiamo a guardare anche ai giovani, cioè a quelli che saranno i nostri protagonisti della sostenibilità, della transizione, il 65% si sente coinvolto negli obiettivi dell'Agenda 2030 e il 70% dice che si sentirebbe più motivato a lavorare in un'azienda che tiene conto ed è molto attenta alla sostenibilità. Per cui i giovani vogliono delle aziende coerenti, a 360 gradi, capaci di unire impatto ambientale, ma anche benessere", conclude.