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(Adnkronos) - Sarebbe morto per ipotermia il neonato trovato senza vita giovedì mattina nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista a Bari. L'autopsia, conclusasi in serata, è stata svolta dal medico legale del Policlinico incaricato dalla Procura, Biagio Solarino, alla presenza dei consulenti di parte degli indagati: il parroco don Antonio Ruccia, il cui telefono cellulare era collegato con un allarme ai sensori di peso sistemati nella culletta, e il tecnico manutentore che ha effettuato un intervento verso metà dicembre. Entrambi sono indagati dalla Procura per omicidio colposo. Sembrerebbe trovare conferma l'impressione che ebbe la persona, un impresario delle pompe funebri entrato casualmente, come da lui riferito, nei locali accanto alla chiesa e che ha fatto la macabra scoperta. Il viso del piccolo era cianotico e nella stanza faceva freddo. Segno che il condizionatore non sarebbe stato in funzione provocando la morte del piccolo per freddo.
(Adnkronos) - L’Indonesia, secondo le previsioni della multinazionale di consulenza Pwc, nel 2050 si classificherà al quarto posto a livello mondiale, per prosperità economica, superando Germania e Regno Unito. Bali, in particolare, rinomata per le sue spiagge mozzafiato e la cultura accogliente, si sta affermando per la continua crescita del comparto turistico; nel 2023, ha raggiunto una spesa turistica di 73 milioni di euro, secondo lo studio di Bankitalia ed Enit, riflettendo un incremento annuo del 10%. Ne parlano all’AdnKronos/Labitalia Francesca Rizzo e Michele Porinelli founder di Bali holiday properties, società che opera nel mondo del real estate indonesiano, con obiettivi di crescita importanti: costruire 30 ville, entro il 2025, e raggiungere il centinaio nel biennio 2026-2027, tutte finanziate da investitori italiani. "Bali è la punta dell'iceberg di un paese che sta vivendo una vigorosa crescita economica, turistica e infrastrutturale, offrendo anche interessanti opportunità di investimento immobiliare. Presenta, infatti, un mercato turistico costante nell’arco dell’anno e in continua crescita, grazie al clima tropicale, l’ospitalità locale, le bellezze paesaggistiche e culturali, unite alla stabilità socio-politica” spiegano gli esperti. “Gli affitti turistici a Bali possono garantire rendimenti significativamente più alti rispetto agli affitti a lungo termine. Durante l’alta stagione, molti proprietari riescono a coprire le spese annuali con solo pochi mesi di affitto. Inoltre, la domanda di alloggi turistici è in costante crescita, grazie anche all’aumento dei voli diretti e all’espansione dei mercati emergenti”, prosegue Michele Porinelli. “Prima di investire però - spiega Francesca Rizzo - è fondamentale comprendere le normative locali sugli affitti turistici. Gli stranieri non possono essere proprietari di terreni o immobili in Indonesia. Possono, invece, acquistare diritti d’uso (leasehold) per periodi definiti. Non possono, inoltre, mettere a reddito le proprietà, ma utilizzarle unicamente a uso personale. In ottica di investimento, quindi, è necessario affidarsi ad aziende locali o a società incorporate in Indonesia, come Bali holiday properties. L’alternativa è aprire una posizione fiscale, ma in quest’ultimo caso andrebbe valutata la doppia tassazione (italiana e indonesiana) oltre a essere necessaria la presenza fisica in Indonesia”. “Per effettuare un investimento che sia redditizio nel breve-medio termine, suggeriamo sempre di fare affidamento a società locali, che siano competenti e dal business consolidato e che possano garantire un supporto concreto in tutte le fasi della trattativa, dalla scelta della proprietà, fino alla sua gestione e messa a reddito” concludono Rizzo e Porinelli che, dal 2022, mettono la loro decennale esperienza nel mondo immobiliare a disposizione dei connazionali interessati a investire negli affitti turistici in Indonesia, attraverso un modello di business che consente di effettuare l’investimento interamente da remoto.
(Adnkronos) - Un chicco di caffè che può trasformarsi in un chicco di riso per chi ne ha bisogno con il supporto di Banco Alimentare del Piemonte e Fondazione Progetto Arca con il progetto Cucine Mobili a Torino. Tutto grazie all’impegno di chi sceglie di riciclare le capsule di caffè in alluminio di Nespresso, che dal 2011 ha attivato il progetto “Da Chicco a Chicco” per consentire di rigenerare i due materiali di cui sono composte le capsule, alluminio e caffè, e sopperire a una dinamica di riciclo che non consente alle capsule di essere conferite nella raccolta differenziata, nonché di essere rilevate dagli impianti di riciclo in Italia perché piccole e leggere come altri oggetti in alluminio. È infatti dal recupero dei due materiali, alluminio e caffè, questo poi usato per il fare compost per la coltivazione di riso, che nascono gli oltre 90 quintali di riso (circa 100.000 piatti) donati quest’anno a Banco Alimentare del Piemonte, beneficiario del progetto di economia circolare dal 2022, a cui partecipano i clienti Nespresso, che possono riportare le capsule esauste presso le Boutique e le isole ecologiche partner, in Piemonte e in tutta Italia. Una collaborazione che unisce solidarietà e circolarità e che in 2 anni ha consentito di raggiungere circa 300.000 piatti di riso distribuiti in Piemonte. Quest’anno il progetto si amplia ulteriormente includendo anche le Cucine mobili di Fondazione Progetto Arca che nella città di Torino distribuiranno, a partire dal 18 dicembre, piatti di riso caldo direttamente sulle strade. Nato a Milano durante la pandemia per rispondere alla chiusura obbligata delle mense per i poveri e per garantire cibo sano e adeguato a chi non può permetterselo, il servizio di Cucine mobili è attivo a Torino dal 2022 ed entra a far parte del progetto “Da Chicco a Chicco” di Nespresso anche nelle città di Milano, Roma e Bari. Un primo aiuto molto importante perché, oltre a fornire un piatto caldo e nutriente, è funzionale a creare un rapporto di fiducia e ad accorciare le distanze tra chi è in difficoltà e chi può fornire supporto, ponendo le basi per un percorso di reintegrazione sociale. Allestita su un food-truck attrezzato con fornelli, forno e bollitori, la Cucina mobile a Torino serve circa 130 pasti caldi ogni sera per 5 giorni alla settimana, all’interno dei quali si inserirà una volta la settimana anche il riso prodotto dalle capsule di caffè. Una produzione totale che quest’anno conta oltre 100.000 chili di riso, distribuiti a persone, famiglie e associazioni in 5 regioni italiane grazie alle sedi regionali di Banco Alimentare in Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia ed Emilia-Romagna e alle Cucine mobili di Progetto Arca. Grazie a un incremento, anno dopo anno, delle associazioni coinvolte nel progetto, in questi 13 anni “Da Chicco a Chicco” ha rappresentato un supporto concreto per oltre 500.000 persone in difficoltà, ogni anno, sul territorio italiano, attraverso la donazione di riso a più di 2.500 strutture caritative tra case di accoglienza e mense, oltre a consegne dedicate e pacchi solidali. Attraverso “Da Chicco a Chicco” Nespresso dal 2011 promuove e consente la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, con l’obiettivo di riportare a nuova vita i due materiali di cui sono composte, e facendo in modo che possano trasformarsi in una risorsa non solo per l’ambiente, ma anche per la comunità, con un impatto concreto sul territorio e le persone. Grazie a una collaborazione sancita da un protocollo di intesa con CIAL, Utilitalia e CIC (Consorzio italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” permette infatti ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nelle Boutique Nespresso o in isole ecologiche partner in tutta Italia, per un totale di oltre 200 punti di raccolta in più di 100 città italiane. Una volta raccolte le capsule esauste vengono trattate affinché i due materiali che le compongono vengano separati e avviati a riciclo: l’alluminio viene fuso e trasformato in nuovi oggetti, come penne, biciclette o coltellini, mentre il caffè può diventare compost per fertilizzare il terreno di una risaia italiana, da cui nasce il riso che Nespresso riacquista e dona al Banco Alimentare e, da quest’anno, a Fondazione Progetto Arca. Un progetto di economia circolare che ha permesso in 13 anni di donare oltre 6.600 quintali di riso, l’equivalente di oltre 7 milioni di piatti (1 piatto = 90gr). “Attraverso il programma Da Chicco a Chicco, ci impegniamo a trasformare gli sforzi di tutte le persone che riconsegnano le capsule esauste in un aiuto concreto per il territorio, ha dichiarato Silvia Totaro, Responsabile Sostenibilità di Nespresso Italiana. Quest'anno, l’ampliamento del progetto al servizio Cucine Mobili di Progetto Arca a Torino, oltre al Banco Alimentare del Piemonte, partner del progetto dal 2022, ci permette di raggiungere ancora più persone con un aiuto concreto, unendo economia circolare e sostegno sociale. A partire dalla serata del 18 dicembre, contemporaneamente in 4 città, Milano, Roma, Torino e Bari le Cucine mobili di Progetto Arca distribuiranno i piatti di riso caldo alle persone in strada, con la possibilità di raggiungere nel corso di tutto il 2025 oltre 60.000 piatti distribuiti alle persone che usufruiscono di questo servizio diventato parte strutturale della presenza in strada con oltre 6.300 pranzi, cene e prime colazioni servite ogni settimana dai volontari. “A Torino siamo presenti ogni sera con i nostri volontari per portare in strada con la Cucina mobile un sostegno alimentare completo, accurato nella preparazione e continuo nella distribuzione. Da oggi, grazie alla donazione di Nespresso, le persone che si rivolgono a noi vedranno un nuovo piatto inserito nel menù, gustoso e versatile, che si adatta bene a tutte le esigenze alimentari, sia per cultura che per dieta. Una novità concreta per continuare a essere al fianco delle persone fragili ogni giorno” ha dichiarato Alberto Sinigallia, presidente Fondazione Progetto Arca Un sentito grazie a Nespresso per il prezioso sostegno alla nostra attività, con il progetto da Chicco a Chicco, che ci permette di donare riso a 100 Organizzazioni Partner del Piemonte, che aiutano insieme a noi, le persone in difficoltà alimentare. Questo riso raggiungerà famiglie, anziani soli, persone senza fissa dimora e tanti bambini in situazioni di disagio. Le tipologie di associazioni che beneficeranno di questa iniziativa sono Strutture Caritative, Centri di accoglienza, Mense per persone indigenti, Comunità per minori e famiglie in difficoltà, ha dichiarato Salvatore Collarino, Presidente del Banco Alimentare del Piemonte. Grazie a da Chicco a Chicco, nel solo ultimo anno siamo riusciti a distribuire quasi 1.000 kg di riso a chi ha bisogno. Il riso è un alimento fondamentale: è nutriente, versatile e adatto a tutte le età, oltre a rappresentare un pilastro della nostra tradizione alimentare. Con questa iniziativa, anche insieme a Nespresso, non portiamo solo cibo, ma un aiuto concreto e tangibile a chi affronta difficoltà ogni giorno. I dati sulle donazioni di riso si sommano a quelli relativi al riciclo delle capsule Nespresso che, nel primo semestre del 2024, hanno segnato un +8% a livello nazionale rispetto allo stesso periodo del 2023, consentendo di rimettere in circolo oltre 600 tonnellate di caffè e più di 55 tonnellate di alluminio, entrambe risorse pronte per essere riutilizzate. Una tendenza positiva riscontrata anche in Piemonte con oltre 43 tonnellate di caffè e 4 di alluminio rimessi in circolo. “Da Chicco a Chicco” è parte del programma “Nespresso per l’Italia” che racchiude progetti e iniziative per un impatto positivo e concreto sul territorio italiano, a favore non solo dell’ambiente ma anche delle persone e delle comunità.