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(Adnkronos) - “I dati registrati sono positivi: c'è stato un incremento sia per quanto riguarda il numero dei lasciti solidali, sia per quanto riguarda l'importo donato. Lo dimostrano i risultati di un'indagine svolta su 197 organizzazioni non profit”. E’ quanto dichiarato da Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d'Oro, all’evento "Lascito Solidale – La bellezza che resta", organizzato dal Comitato Testamento Solidale a Roma, in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale. Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati della ricerca promossa dal Comitato Testamento Solidale sotto la direzione dell’Istituto Walden Lab e in collaborazione con Vita, che ha rilevato e analizzato dati su volumi, tipologie e tendenze della raccolta fondi da lasciti testamentari nel nostro Paese. Pertanto, “sebbene vi sia incertezza dovuta alla situazione internazionale, abbiamo rilevato che ben il 77% delle nostre organizzazioni interpellate dimostrano fiducia verso il futuro e credono che ci sarà un ulteriore aumento dei lasciti solidali”, spiega Bartoli. Secondo il portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d'Oro, le prospettive future per i lasciti solidali in Italia sono positive, in quanto: “il Comitato Testamento Solidale, ormai da 12-13 anni, sta facendo un'intensa attività di comunicazione e di sensibilizzazione sul significato di lascito solidale, sulle modalità attraverso le quali può essere redatto e soprattutto sul fatto che tutti i cittadini possono essere interessati da questa modalità, che non riguarda solo chi possiede grossi patrimoni - sottolinea - Inoltre, è aumentata la percentuale delle persone che conoscono il termine lascito solidale e con essa anche la percentuale di chi ha deciso di fare un testamento o che ha detto che lo prenderà in considerazione per il futuro. E’ un successo della comunicazione”. Bartoli conclude, poi, con una nota positiva: “Negli ultimi tempi la nostra comunicazione è andata verso target più giovani, tra i 25 e i 35 anni, riscontrando che anche loro hanno interesse al tema e lo stanno valutando. Intanto lo conoscono, ma pensano che possa essere uno strumento da utilizzare in un futuro. Complessivamente, quindi, mi sembra che ci sia un atteggiamento di maggiore conoscenza che ci rende ancora più ottimisti”.
(Adnkronos) - Un bosco di 18.000 alberi, 13 ettari, impiantato accanto a un molino. L'attività industriale di produzione di farina di grano tenero alimentata esclusivamente con energia rinnovabile. Stop alla plastica in azienda. Sono le tante misure, 'piccole', come ama definirle il suo presidente Giorgio Agugiaro, messe in campo da uno dei big player nella produzione di farina di grano tenero, Agugiaro & Figna Molini, sulla strada verso la sostenibilità e il rispetto dell'ambiente. Perché, spiega Agugiaro intervistato da Adnkronos/Labitalia a margine del Bufala Fest a Napoli di cui l'azienda è stata main sponsor, "se ognuno fa il proprio piccolo pezzo su questa strada, poi con tanti pezzi messi insieme i risultati si raggiungono. Ma si deve agire, non solo predicare, partendo dal quotidiano". E il quotidiano di Agugiaro & Figna è fatto di tradizione e innovazione. "L'azienda -spiega Agugiaro- nasce il primo maggio del 2003 dalla fusione di due aziende con una storia antica, la Molini Agugiaro di Padova e la Molini Figna di Collecchio, provincia di Parma, due dinastie di mugnai. Facendo la prima trasformazione di una materia prima agricola, che è una commodity a basso valore aggiunto, siamo costretti a crescere nell'ambito della nuova economia mondiale. Da soli non riuscivamo a crescere come volevamo, oggi invece maciniamo 300.000 tonnellate di grano tenero l'anno e abbiamo, suddivisi su tre stabilimenti, uno nel Veneto, uno in Emilia e uno in Umbria, 180 dipendenti. Abbiamo raggiunto un fatturato di 170 milioni negli anni in cui il prezzo del grano è salito, 2021-2022. Oggi ci siamo attestati su qualcosa di più di 150 milioni", sottolinea. E grande è l'attenzione dell'azienda, che ha una visione industriale ma non ha mai perso il legame con la terra, il territorio e la cultura del cibo, verso l'export. "Tra il 25 e il 30% della nostra produzione spiega- l'esportiamo in 60 Paesi, con un fatturato all'estero che supera i 30 milioni di euro", sottolinea. E per Agugiaro affari e fatturato non possono 'oscurare' il percorso verso la sostenibilità. "Ci siamo posti il problema della sostenibilità -spiega- quando abbiamo capito che il cambiamento climatico sta creando grossi problemi all'agricoltura nel mondo. Due anni fa il Canada perse il 30-35% del raccolto per siccità, con la pianta che era nata ma per l'assenza delle piogge la spiga non riuscì a formarsi. Nello stesso mese di agosto la Francia perse il 30-40% del raccolto per eccesso di piogge, con le trebbie che non riuscirono ad entrare in campo, il grano marcì e quando riuscirono ad entrare tutta la produzione finì in parte distrutta, in parte destinata all'alimentazione animale perché non era adatta alla lavorazione per fare le farine destinate all'uomo. Io faccio questo lavoro da più di 50 anni, e questa è una cosa che non avevo mai visto", sottolinea l'imprenditore. Eventi estremi sempre più frequenti che hanno effetti disastrosi sulle coltivazioni e che hanno spinto Agugiaro & Figna a mettere in campo azioni per ridurre l'impatto ambientale delle proprie attività. "Non saremo noi che cambiamo il mondo e fermiamo il cambiamento climatico, ma riteniamo che se tutti operassero in un certo modo, quantomeno questo cambiamento climatico potrebbe essere rallentato, e nella migliore dell'ipotesi, fra qualche decennio, anche fermato", sottolinea spiegando che "noi già dal 2019 adoperiamo esclusivamente energia elettrica derivante da fonti rinnovabili. Oltre ad avere un impianto fotovoltaico, che però produce una parte minima del nostra fabbisogno, abbiamo concluso un contratto con Edison per assorbire tutta l'energia che loro produrranno da un impianto che stanno costruendo in provincia di Pordenone. Noi siamo utilizzatori particolari, nel senso che utilizziamo energia per 24 ore al giorno e per 7 giorni alla settimana. Quindi siamo in grado di assorbire tutta l'energia che eventuali impianti producono", sottolinea. Ma Agugiaro & Figna è voluta andare oltre l'uso di energia rinnovabile, con il 'Bosco del Molino', a Collecchio in provincia di Parma. "Abbiamo piantato questo bosco di 18.000 alberi, di 13 ettari, che sta crescendo vicino al nostro molino, per cui nel 2030, secondo dati scientifici rilasciati dal consorzio universitario che ci ha assistito e ha progettato questo bosco, sommando il fatto che usiamo solo energia da fonti rinnovabili e abbiamo questo bosco che abbatterà una quantità importante di Co2, diventeremo praticamente Co2 free. Tutto questo ha un costo, oggi viene apprezzato, ma non ci viene riconosciuto in termini di prezzo sulla farina, perché i consumatori apprezzano tutto questo, ma giustamente, forse anche per possibilità economiche, non sono ancora disposte a riconoscere un prezzo più alto", sottolinea Agugiaro. Ma l'azione dell'azienda sulla strada verso la sostenibilità non si ferma solo all'uso di energia rinnovabile. "Abbiamo adeguato gli impianti con macchinari moderni, perchè evidentemente le macchine di ultima generazione nascono tutte con un consumo di energia più limitato rispetto alle macchine vecchie. Poi abbiamo lavorato sulle confezioni dei nostri prodotti cercando di abolire le parti in plastica, prediligendo i materiali più degradabili", sottolinea Agugiaro. E ci sono anche tante piccole cose che puntano all'obiettivo finale del rispetto dell'ambiente. "Non abbiamo più -spiega Agugiaro- le bottiglie d'acqua minerale di plastica in azienda, per noi e per i nostri dipendenti, ma abbiamo la produzione di acqua con delle macchine e usiamo le caraffe di lontana memoria. E i bicchieri sono di carta biodegradabile, non abbiamo bicchieri di plastica. Mi rendo conto che è lo 0,001 per mille di quello che serve, ma se tutti lo facessero, probabilmente anche per l'uso domestico, qualcosa cambierebbe", sottolinea. E per Agugiaro la 'ricetta' per cambiare le cose sulla sostenibilità c'è. "Io che l'utilità sarebbe il quotidiano, cioè quello che facciamo dalla mattina quando ci svegliamo alla sera quando andiamo a letto, facendo tutti quello che dovremmo fare senza estremismi, ma con molta consapevolezza. Dagli imprenditori ai cittadini, ma anche alle istituzioni. Io ho la consapevolezza di aver fatto la mia parte", conclude.
(Adnkronos) - Martedì 16 settembre a Roma, presso il Palazzo dell’Informazione - sede del Gruppo Adnkronos - si terrà la quarta edizione del Forum Mobility Smart City, prima tappa della Blue Green Week 2025 di Comunicazione Italiana (comunicazioneitaliana.it/eventi/forum-sostenibilita-2025-roma). Il Forum si aprirà con il Talk Show inaugurale 'Verso la Co-intelligenza urbana: dalla cooperazione all’innovazione per una città sostenibile', condotto da Luigi Monfredi, vicedirettore Rainews24. Sul palco figure di primo piano del mondo politico e istituzionale come Giulia Pastorella (Camera dei Deputati), Antonella Melito (Consigliera Comunale - Roma Capitale), Giuseppe Busia (presidente Anac) e il contributo accademico di Enrico Giovannini (Università di Roma Tor Vergata). Un confronto che metterà al centro la necessità di integrare visione, governance partecipativa e strumenti di fiducia condivisa per accelerare la transizione verso città sostenibili e a misura d’uomo. La mattinata proseguirà con il Talk Show 'Connessioni intelligenti per città e territori in movimento', condotto da Carlo Rinaldi (Humans.tech), con gli interventi di Renzo Carriero (Keiron Interactive), Gabriele Ferrazzano (Assosharing), Marco Iacobelli (Humans.tech), Olga Landolfi (Tts Italia), Marzia Picciano (Ups) e Francesco Puccioni (Credem Banca), dedicato all’evoluzione delle infrastrutture urbane ed extra-urbane in senso 'intelligente'. Seguirà l’Innovation Speech 'Imprese protagoniste della mobilità sostenibile: il valore delle scelte quotidiane', con la testimonianza di Lorenzo Valente (Consecution Group), che evidenzierà il contributo delle aziende - anche di piccole e medie dimensioni - come motore di trasformazione verso nuovi modelli di mobilità sostenibile. Il programma entrerà ulteriormente nel vivo con il Talk Show 'Dati, servizi e decisioni pubbliche nella città intelligente', moderato da Luigi Monfredi (Rainews24), che vedrà la partecipazione di Laura Castellani (Regione Toscana), Guglielmo Pilutti (FlixBus Italia), Mary Modafferi (Cne - FederImprese Europa) e Assia Viola (Sma Road Safety), per un confronto sul ruolo della trasparenza e delle tecnologie nei processi decisionali urbani. La sessione conclusiva della mattinata sarà il Talk Show 'La città del futuro tra rinnovamento, elettrificazione e innovazione', condotto da Carlo Rinaldi (Humans.tech) e arricchito dagli interventi di Francesco Amendola (Ordine degli Ingegneri di Roma - Luiss Guido Carli), Mauro Berzovini (Leonardo Helicopters), Simone Cascioli (Nidec Conversion), Mario De Santis (Humans.tech), Gabriella Favuzza (Renault Italia) e Nicola Pascale (Monza Mobilità), focalizzato sulle sfide della transizione energetica e sull’integrazione di soluzioni innovative per la qualità della vita urbana. L’evento, realizzato da For Human Relations e patrocinato dal Comune di Roma, si svolge con la collaborazione degli Official Partner Atac Spa - Azienda per la mobilità del Comune di Roma e Azienda Napoletana Mobilità (Anm); dei Partner Humans.tech e Keiron; e dei Partner Associativi Altis Advisory Srl SB, Altis Graduate School of Sustainable Management dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Consecution Group.