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(Adnkronos) - I Friedkin parlano del futuro della Roma. Dan e Ryan Friedkin, proprietari del club giallorosso, si sono rivolti ai propri tifosi oggi, sabato 7 giugno, in un messaggio di fine stagione in cui hanno illustrato i loro progetti per i prossimi anni, in campo e fuori. Per prima cosa però i Friedkin hanno accolto il loro nuovo allenatore: "Il percorso della Roma prosegue con la nomina di Gian Piero Gasperini come nuovo allenatore. Un tecnico di grande esperienza, personalità e visione. La sua filosofia calcistica, la profonda cultura del lavoro e la capacità di valorizzare il talento si allineano perfettamente con l’identità e le ambizioni dell’AS Roma. Crediamo che sia il Mister giusto per questo momento e il leader giusto per ciò che verrà, si legge sul sito ufficiale giallorosso, "affiancato dalla preziosa consulenza di Claudio (Ranieri, ndr), che resterà con noi come dirigente fidato e senior advisor della Proprietà, siamo fiduciosi che Gasperini guiderà il Club verso un futuro entusiasmante e vincente". Poi uno sguardo al futuro: "L'impegno della nostra famiglia nei confronti della Roma non è mai stato così forte. È un impegno verso l’eccellenza, l'organizzazione e un'identità chiara. Ma soprattutto, è un impegno verso il futuro di questo Club, un futuro che comprende un nuovo stadio: una casa degna dei nostri tifosi, un'eredità per le prossime generazioni, e un dono del Club a questa Città Eterna. Un nuovo Colosseo maestoso, che promettiamo di realizzare. Siamo davvero onorati di essere i custodi dell'AS Roma. Un onore che ci vincola, un impegno totale e una dedizione fedele alla salvaguardia di tutto ciò che rende questo Club e questa città i migliori al mondo. Insieme, come una squadra, continueremo a crescere, a combattere, a sognare e a vincere". "Siamo anche impazienti di celebrare con tutti voi la nuova stagione il 22 luglio, una data radicata nel cuore di generazioni di romanisti. Avvicinandoci al Centenario, vogliamo riaffermare il nostro impegno nell'onorare la storia, le tradizioni e l'identità della Roma. Il rispetto che dobbiamo ai padri fondatori è pari al rispetto che dobbiamo al sentimento dei nostri tifosi", hanno continuato i Friedkin, "per questo, pienamente consapevoli del valore storico e del significato del 7 giugno 1927 quale fondazione dell'AS Roma, abbiamo deciso che il 22 luglio costituirà il nostro speciale giorno di festa: una pietra miliare annuale e un anniversario per tifosi e Società, uniti nel segno dell’orgoglio e dell’affetto per lo straordinario patrimonio storico dell’AS Roma. Inoltre, siamo orgogliosi di annunciare la progressiva riappropriazione dello storico stemma ASR, un simbolo che incarna l'anima di questo Club. Questa decisione, presa con profondo rispetto per la nostra tradizione e in risposta ai desideri più profondi dei nostri tifosi, è un tributo all’identità della Roma. Riflette la nostra convinzione che i simboli di un Club contino, e che onorare le nostre radici sia essenziale per costruire il nostro futuro". Poi un sentito ringraziamento a Claudio Ranieri: "Quando la Roma ha avuto bisogno di chiarezza e leadership, abbiamo preso una decisione strategica, scegliendo qualcuno che incarnasse davvero i valori di questo Club. La nomina di Claudio Ranieri non è stata solo una risposta al momento, ma ha riflesso la nostra convinzione nella stabilità, nell’identità e nel legame con la nostra storia. Siamo sinceramente grati a Claudio per aver risposto alla chiamata con tanta integrità e professionalità, e per una seconda parte di stagione di cui i tifosi della Roma, ovunque si trovassero, potessero essere fieri". E infine un messaggio ai tifosi: "È stata una stagione definita dal carattere. Con orgoglio, resilienza e unità, la Roma ha raccolto la sfida e ha ricordato al mondo cosa rappresenti questo Club. Lottiamo insieme! A nome della famiglia Friedkin, vogliamo esprimere la nostra più profonda gratitudine a voi, i tifosi, il cui cuore pulsante è l’anima stessa della Roma. La vostra lealtà, passione e amore per i colori giallorossi hanno reso quest’anno indimenticabile… e la sua conclusione, un motivo d’orgoglio".
(Adnkronos) - Oltre un milione di manager rappresentati, 15 Paesi coinvolti, decine di imprese e istituzioni italiane ed europee a confronto. Si è chiusa oggi a Milano la conferenza annuale della Cec european managers, la confederazione europea dei manager, organizzata in collaborazione con Cida e Regione Lombardia. Nell’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, manager, imprese e istituzioni si sono interrogati sul ruolo strategico della leadership manageriale per una crescita sostenibile, tecnologicamente avanzata e socialmente coesa dell’Europa. Due le parole chiave: innovazione e sostenibilità, che per i dirigenti europei non possono più essere considerate strade parallele, ma parti di un’unica visione integrata. Ha aperto i lavori Marco Alparone, vicepresidente della Regione Lombardia: “Dobbiamo sostenere politiche trasversali che integrino innovazione, industria e capitale umano qualificato. Lombardia è pronta a fare la sua parte come polo dell’innovazione, ma il confronto europeo resta fondamentale per colmare i gap ancora esistenti”. Stefano Cuzzilla, presidente di Cida, intervenuto con un messaggio da Roma, ha rilanciato l’impegno dei manager nel costruire valore nel tempo: “Non c’è innovazione che tenga se non è sostenibile. Oggi serve una nuova idea di impresa capace di rispondere non solo alla domanda del mercato, ma anche a quella di senso. Il nostro compito è fare da ponte tra progresso e sviluppo sociale”. A delineare le sfide europee, il messaggio del ministro per le Politiche Europee, Tommaso Foti, che ha richiamato la necessità di ridurre i costi dell’energia, accelerare sul trasferimento tecnologico e colmare il gap tra innovazione e impresa: “Il futuro dell’Europa si gioca sulla transizione ecologica e digitale. I manager devono diventare attori consapevoli e proattivi, non semplici esecutori”. “Crediamo fermamente - ha dichiarato Valter Quercioli, presidente Federmanager - che l’Europa abbia bisogno di una voce manageriale unitaria, capace non solo di contribuire al dibattito politico, ma anche di incidere concretamente sull’attuazione delle politiche all’interno delle imprese. Ci sono sei ambiti fondamentali in cui una piattaforma manageriale più forte a livello europeo è essenziale, e la Cec può rappresentare un interlocutore strutturato e affidabile per le istituzioni europee: politica industriale e autonomia strategica, governance dell’intelligenza artificiale, transizione verde e rendicontazione Esg, riforma del mercato energetico, mobilità manageriale europea, welfare contrattuale integrativo (sanità e previdenza)”. Nel corso dei lavori sono state presentate le priorità strategiche della Cec per i prossimi anni: digitalizzazione e intelligenza artificiale, innovazione per un’Europa più competitiva, leadership climatica e transizione equa, parità di genere e diversity. “Ci incontriamo a Milano non solo per condividere idee, ma per costruire una visione europea del management: più responsabile, più sostenibile, più umana”, ha dichiarato Maxime Legrand, presidente della Cec. “La sostenibilità è ormai un requisito trasversale negli ambienti di lavoro moderni, in termini sia ecologici che organizzativi. In Cec vediamo la transizione verde come un punto di forza competitivo”, ha aggiunto Torkild Justesen, segretario generale Cec. Per Silvia Pugi, vicesegretario generale Cec, il ruolo dei manager sarà decisivo per coniugare competitività, innovazione e coesione: “Per garantire produttività e crescita, l’Europa ha bisogno di più innovazione. In Cec lavoriamo affinché i manager europei siano protagonisti della trasformazione, con strumenti e competenze all’altezza delle sfide". “I manager - ha detto Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico del Comune di Milano - svolgono un ruolo decisivo nel guidare il cambiamento, traducendo la complessità in visione strategica e promuovendo una crescita equa, inclusiva e responsabile. Costruire un’Europa capace di affrontare le sfide digitali, ecologiche e sociali vuol dire restare fedeli ai valori di democrazia, giustizia e coesione”. L’evento ha confermato il ruolo della Cec come uno dei partner sociali riconosciuti dalla Commissione europea e punto di riferimento per la leadership manageriale del continente. Il percorso prosegue: prossima tappa, Bruxelles.
(Adnkronos) - "Ci piace che con il gioco di parole di 'Plan' e 'Eat', quindi della pianificazione del mangiare, ci sia il messaggio stesso e la salvaguardia del Pianeta che è un po' il nome che risuona nell'associare queste due parole". Così Nicola Lamberti, Ceo di PlanEat, intervenendo alla conferenza stampa ‘Prevenire lo spreco alimentare: la rivoluzione digitale di Planeat’, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato. PlanEat nasce dall'unione di "competenze informatiche, perché questo era l'ambito dove ci sentivamo forti, uniti a un'esperienza maturata da un gruppo di nostri soci che è legato al mondo della ristorazione nel tentativo di generare qualcosa di positivo per l'ambiente, il sistema e il Pianeta. Per cui la cosa più grande che potevamo abbracciare con questa idea è proprio il concetto di Pianeta". Analizzando nel dettaglio tutti i meccanismi che portano a comprare cibo in eccesso è stata sviluppata "una piattaforma che potesse mettere in maniera semplice ogni famiglia nella condizione di poter pianificare la settimana, mettendo al posto di un carrello una tabella - colazione, pranzo e cena e i giorni della settimana - e in ogni cella, al posto degli ingredienti, ciò che ci piacerebbe mangiare. Siamo noi che facciamo il calcolo al contrario degli ingredienti che servono per cucinare tutti quei piatti che si è deciso di mangiare. E coniughiamo piatti da cucinare con piatti già pronti". "Un risvolto interessante è che nella zona dove noi stiamo sperimentando questo approccio ci occupiamo anche di tutta la parte produttiva quindi laviamo, tagliamo, etichettiamo, impacchettiamo e consegniamo gli alimenti raggruppati per kit di ricetta. In questa maniera non ci dobbiamo preoccupare di avere gli ingredienti a disposizione e il tempo per poterli cucinare perché tutti quei piatti sono fattibili in poco tempo e hai la certezza di avere le istruzioni e tutti gli ingredienti necessari per cucinarli. Per cui in fase di programmazione si riesce a mangiare in maniera molto più varia, più sana, più equilibrata", spiega Lamberti.