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(Adnkronos) - E' morto oggi, nella sua casa a Firenze, il giornalista Domenico Mugnaini, direttore di Toscana Oggi. Aveva 65 anni e da tempo lottava con la malattia. Accanto a lui la moglie Barbara e i figli Andrea e Giovanni. Dal settembre 2019 dirigeva il settimanale delle diocesi toscane, con cui giovanissimo aveva iniziato a muovere i primi passi nel giornalismo. Corrispondente per "Il Popolo" dal 1987 al 1994, collaboratore di "Avvenire", Mugnaini aveva svolto il praticantato presso "La Gazzetta di Firenze" tra il 1989 e il 1991. Dal 1990 aveva iniziato la collaborazione con l'agenzia Asca. Dopo una collaborazione con il Gr2 Rai, dal 1993 al 1999 è stato caporedattore per la Cecchi Gori Comunications, guidando la redazione giornalistica di Canale 10. Dal 1999 al 2002 ha lavorato all'ufficio stampa del Comune di Firenze; nel 2002 è diventato redattore dell'agenzia Asca di Firenze. Nel 2004 è entrato come redattore nella sede Ansa di Firenze, di cui nel 2018 è stato nominato caposervizio aggiunto. Durante gli anni all'Asca e poi all'Ansa si è occupato principalmente politica ed economia, oltre alle grandi inchieste di cronaca nera e giudiziaria, come il processo per il Mostro di Firenze, la strage dei Georgofili, il naufragio della Costa Concordia e soprattutto, sin dal 1990, alle vicende legate alla banca Monte dei Paschi. Nel 2015 Mugnaini ha curato l'ufficio stampa per la visita di Papa Francesco a Firenze, collaborando per l'organizzazione di un evento che ha segnato la vita fiorentina e la vita della Chiesa italiana. Dal 2017 era nel Consiglio di amministrazione dell’Opera di Santa Maria del Fiore; da aprile 2019 a giugno 2022 è stato consigliere della Scuola di Arte Sacra di Firenze. Nel 2019 il ritorno a Toscana Oggi, che ha diretto fino all'ultimo con fermezza e rigore, dando la sua impronta al settimanale. Era anche consigliere della Fisc, la federazione che riunisce i settimanali cattolici d'Italia. Nel 2023 ha ricevuto il premio giornalistico Pirovano-Liverani, organizzato dal Movimento per la Vita "per il suo impegno in difesa della vita".
(Adnkronos) - "La lezione è chiara: l’Europa deve accelerare sulla sovranità digitale, sulla diversificazione delle infrastrutture e su un modello di resilienza distribuita. Ridurre le vulnerabilità della catena del cloud non è più un tema tecnologico, ma una condizione di sicurezza nazionale. Controllare la filiera, distribuire il rischio, rafforzare il perimetro: questa è la strada per evitare che il prossimo incidente diventi una crisi sistemica”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Giuseppe Mocerino, presidente di Netgroup ed esperto di cybersicurezza e innovazione digitale, sull'incidente che ha coinvolto ieri Cloudflare, con alcune ore di down di numerosi di siti da X a Chatgpt. Secondo Mocerino "oggi non basta ‘risolvere’ un down: serve capire quanto è profondo il nostro livello di dipendenza da pochi grandi operatori extra-europei e quanto sia limitato il controllo della filiera e della supply chain dei fornitori critici. Se un guasto tecnico può provocare effetti a cascata su scala mondiale, cosa potrebbe accadere in caso di attacco coordinato o pressione geopolitica? Per questo servono monitoraggi di sicurezza continui e una reale capacità europea di verificare, testare e governare ogni segmento dell’infrastruttura digitale", sottolinea. Per esperto di cybersicurezza e innovazione digitale infatti "l’incidente che ha coinvolto Cloudflare è un promemoria brutale: anche servizi considerati ‘di base’ nell’ecosistema digitale globale possono diventare un punto di fragilità sistemica. Quando una singola piattaforma ha la capacità di mettere offline, nello stesso momento, social network, intelligenza artificiale e servizi aziendali, significa che la concentrazione infrastrutturale ha superato il livello di rischio accettabile per imprese, cittadini e istituzioni. Un unico anello della catena è stato sufficiente per generare una ricaduta globale: questo è il cuore del problema", conclude.
(Adnkronos) - Tra i Comuni vincitori del Cresco Award 2025 – Comuni sostenibili e Agenda 2030 a Bologna, Portici (Napoli) si è distinto nella categoria sopra i 50 mila abitanti con il progetto Baby Screen, dedicato alla prevenzione e tutela della salute dei bambini. "È un programma che realizziamo insieme alla ASL e all’associazione dei pediatri – ha spiegato il sindaco Vincenzo Cuomo – e che promuove seminari rivolti ai genitori sui corretti stili di vita, l’educazione alimentare e familiare, oltre a prevedere ambulatori pediatrici gratuiti nei fine settimana". L’obiettivo è prevenire e alleggerire la pressione sui pronto soccorso, offrendo un servizio territoriale di prossimità. "L’esperienza ha già dato risultati eccellenti – ha aggiunto Cuomo – perché abbiamo sottratto centinaia di accessi ospedalieri, migliorando la presa in carico dei bambini e il benessere delle famiglie». Il progetto, finanziato dall’ambito sociosanitario 11, proseguirà con nuovi screening cardiologici nelle scuole. "Investire nella prevenzione infantile significa investire in una città più sana e sostenibile", ha concluso il sindaco.