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(Adnkronos) - “Il settore industriale del design e dell’arredo in Lombardia impiega 50mila addetti e conta 7,7mila unità locali di aziende che generano esportazioni per 4,8 miliardi di euro, pari a circa il 30% del totale export nazionale del settore". Lo ha detto Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, durante l'inaugurazione della 63esima edizione del Salone del Mobile, in corso a Milano. Monza Brianza e Milano rappresentano i principali poli produttivi della regione. Nel settore, Monza e Brianza "vanta 12mila occupati e un export di 1,2 miliardi di euro - ha rimarcato -, mentre a Milano gli addetti sono 6,3mila e le esportazioni raggiungono 1,1 miliardi di euro. Questi numeri testimoniano l’eccellenza delle nostre imprese, vere protagoniste del Made in Italy che il mondo ci invidia". L’edizione 2025 del Salone del Mobile "sarà un’importante vetrina per il settore, offrendo nuove opportunità di crescita e di espansione su nuovi mercati internazionali: un’occasione ancora più cruciale alla luce delle incertezze legate ai dazi Usa, paese che genera l’11% dell’export lombardo del design e dell’arredo. "Il fatto che Giorgia Meloni voglia incontrare tutto il sistema è sicuramente un segnale. Ognuno porterà la sua problematica e mi auguro che ci sia la possibilità di trovare una soluzione" anche se "a mio avviso, la soluzione fondamentale è quella che l'Europa tratti con gli Stati Uniti, perché se noi abbiamo un surplus commerciale dal punto di vista della vendita dei beni, non dimentichiamoci che dal punto di vista dei servizi gli Usa hanno surplus decisamente più alto". "Questo clima di incertezza penalizza le aziende che non hanno prospettive, non investono e attendono per cercare di comprendere come interpretare al meglio la situazione, ma poi passano i mesi e gli effetti li ritroviamo sul Pil. Mi auguro che una soluzione venga trovata presto".
(Adnkronos) - Findus, azienda leader nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods, celebra un nuovo importante traguardo: gli iconici Pisellini Primavera festeggiano i loro primi 60 anni di storia. Un prodotto “cult” che rappresenta la storia stessa di Findus: sono infatti tra i primi prodotti, nel 1965, ad essere preparati sulle linee produttive dello Stabilimento di Cisterna di Latina, entrato in funzione l’anno precedente e ancora oggi cuore pulsante della produzione. In sei decenni, i Pisellini Primavera hanno saputo conquistare il cuore delle famiglie di tutta Italia, evolvendosi da semplice contorno di accompagnamento a ricette tradizionali, come seppie o spezzatino, a protagonista di piatti unici come burger e vellutate. Oggi, 60 anni dopo il loro esordio, continuano ad accompagnare generazioni di italiani nelle loro case, con oltre 4 milioni di famiglie italiane che ogni anno li scelgono. Nel 2024, la performance delle vendite dei pisellini primavera Findus ha registrato una crescita del +5% a valore, con quasi 24.000 tonnellate di piselli venduti in totale tra pisellini primavera e piselli Novelli. Un vero e proprio prodotto senza tempo, in grado di attraversare le generazioni e mettere d’accordo grandi e piccoli: il 91,3% degli intervistati li mangiava da bambino e il 94,8%, da genitori, li propone ancora oggi ai propri figli. La popolarità dei pisellini primavera Findus va ben oltre la loro praticità: c’è un legame profondo e affettivo che li rende ancora più speciali. Per il 57,8% degli italiani i Pisellini Primavera evocano dolci ricordi di pranzi e cene in famiglia, mentre per il 33,3% riportano alla memoria sapori e momenti d’infanzia e le tradizioni culinarie di casa. Sono alcuni dei dati emersi da una ricerca commissionata da Findus ad AstraRicerche, che ha analizzato le abitudini di consumo degli italiani in merito ai piselli surgelati e in particolare ai Pisellini Primavera Findus, confermando il successo di questo prodotto. Lo studio rivela come i piselli surgelati siano un ingrediente sempre presente nelle case degli italiani: la quasi totalità degli intervistati (95,7%) li ha nel proprio freezer almeno a volte e quasi la metà li consuma una o più volte alla settimana. Tra i vantaggi la possibilità di consumarli tutto l’anno (58,8%) e la comodità di averne una scorta (57,6%). Si scelgono soprattutto per la capacità di accompagnare bene molte portate (61,6%) e l’essere considerati un prodotto sano, adatto ad una dieta bilanciata (51,8%). L’abbinamento perfetto è con la pasta (55,3%), a seguire resta l’abitudine a consumarli in abbinamento a preparazioni di carne (53,3%), mentre il 46,3% li preferisce da soli. Quando si parla di pisellini surgelati, non c’è dubbio: la leadership è indiscutibilmente detenuta da Findus. Li conoscono tutti (98,4%), il 63% degli intervistati indica spontaneamente Findus come prima marca di piselli surgelati e oltre l’80% degli italiani li porta in tavola, per piatti quotidiani o in occasioni speciali. La qualità resta il principale motore di acquisto per il 62,6% dei consumatori. "La ricerca conferma la fiducia che gli italiani ripongono nel nostro marchio e ci fa piacere constatare che sia riconosciuta la qualità dei nostri prodotti, oltre alla comodità in cucina e il gusto", spiega Renato Roca, country manager di Findus Italia. "Non tutti conoscono la complessità presente nel processo di coltivazione che ha regole ben precise da rispettare: la coltivazione avviene solo in aree vocate, quelle zone dove si verificano condizioni ottimali, e riveste un ruolo decisivo il momento della raccolta, che ha inizio nel mese di maggio e si conclude a metà giugno. La raccolta dovrà essere effettuata solo al momento ideale: ritardare anche solo di 24 ore pregiudica infatti la qualità del prodotto, che deve rispettare rigorosi parametri di tenerezza, dolcezza e dimensioni. Dal campo al freezer il passo è breve: per preservare la freschezza dei pisellini entro tre ore dalla raccolta vengono surgelati”, sottolinea. I pisellini primavera dal 1965 vengono prodotti nello stabilimento di Cisterna di Latina, nel mezzo della pianura pontina, nel Lazio, che genera l’80% dei volumi di Findus Italia e produce fino a 17.000 tonnellate di vegetali.
(Adnkronos) - Nel corso dei suoi 25 anni di storia in Italia Axpo ha registrato una crescita continua, che l’ha portata ad occupare un posto di rilievo tra le imprese italiane per fatturato e a contribuire in maniera significativa al Pil Italiano - nel 2023 per lo 0,43% - distribuendo al territorio risorse per quasi 9 miliardi di euro. Axpo si piazza così al 34° posto tra le prime 100 aziende in Italia per fatturato; al 5° posto tra i gruppi societari per vendite totali di energia elettrica al mercato finale; al 9° posto tra le imprese per fatturato tra le utility; al 2° posto tra le imprese liguri (la sede principale di Axpo Italia è a Genova); al 10° posto nel mercato finale del gas. Sono alcuni dei dati evidenziati dalla ricerca realizzata per conto di Axpo Italia dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa - presentata oggi presso il Salone degli Arazzi del ministero delle Imprese e del Made in Italy - che fotografa l’impatto economico di Axpo Italia su Stato, famiglie e fornitori. “I risultati di Axpo Italia - ha dichiarato Salvatore Pinto, presidente di Axpo Italia - sono il frutto di un percorso di crescita costante, costruito nel corso degli ultimi 25 anni. In questo periodo, abbiamo affrontato sfide complesse, rafforzando le nostre competenze e sviluppando una relazione solida con le istituzioni. Crediamo fermamente nell’importanza della collaborazione tra il settore pubblico e privato per garantire sicurezza e stabilità energetica al Paese. Le nostre centrali e la produzione energetica rappresentano un asset strategico per l’approvvigionamento energetico nazionale, contribuendo in modo significativo alla sicurezza energetica di una parte rilevante dell’Italia. La crescita evidenziata dai dati del rapporto che presentiamo oggi, è il risultato del lavoro sinergico di tutte le società che fanno capo ad Axpo Italia, una squadra che ogni giorno contribuisce al nostro successo. Continueremo ad impegnarci per supportare il sistema energetico del Paese con una visione strategica orientata alla crescita sostenibile, all’innovazione tecnologica e alla centralità del cliente”. Lo studio è stato commissionato da Axpo per celebrare i 25 anni dell’azienda in Italia. La presentazione dei dati è stata preceduta da un messaggio di saluto del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Il ministro ha espresso le sue congratulazioni per i 25 anni di presenza in Italia: un importante traguardo che - sottolinea il ministro - rappresenta non solo un successo aziendale, ma anche un segno di dedizione, impegno e innovazione nel panorama industriale italiano. Anche il Capo di Gabinetto del ministero delle Imprese e del Made in Italy, Federico Eichberg, ha sottolineato il valore di Axpo quale punto di riferimento per le imprese e i consumatori italiani e ha espresso il proprio apprezzamento per il contributo fornito da Axpo in questi 25 anni allo sviluppo del comparto energetico nazionale. L'andamento del contributo allo Stato da parte di Axpo Italia tra il 2020 e il 2023 evidenzia una crescita esponenziale tra il 2020 e il 2022, seguita da una riduzione nel 2023. Nel 2020, il contributo è pari a circa 1,15 milioni di euro, valore che riflette le condizioni di mercato pre-pandemia e una minore incidenza di fattori straordinari sul settore energetico. Nel 2021 si registra un aumento drastico, con un contributo che supera i 90,4 milioni di euro, segnando un incremento straordinario rispetto all'anno precedente, probabilmente determinato dalla ripresa post-Covid, dall'aumento dei prezzi dell'energia e dall'inasprimento delle politiche fiscali o contributive nel settore. L'apice viene raggiunto nel 2022, con un contributo che supera i 439,8 milioni di euro, un valore quasi cinque volte superiore rispetto al 2021. Questa crescita è probabilmente legata alla crisi energetica innescata dal conflitto in Ucraina. Nel 2023, invece, si osserva una contrazione del contributo, che scende a circa 188,3 milioni di euro, riduzione che riflette un parziale riequilibrio dei mercati energetici, un calo dei prezzi rispetto ai picchi del 2022. Il rapporto dell’Istituto Sant’Anna ha analizzato inoltre la redistribuzione del valore di Axpo Italia sul territorio italiano in relazione all’impatto economico sulle famiglie, vale a dire l’effetto complessivo di salari, stipendi e oneri legati alla retribuzione delle risorse umane rispetto al Pil ai prezzi di mercato. Dopo 25 anni di presenza sul territorio italiano, Axpo ha generato un contributo economico pari a oltre 8,76 miliardi di euro, di cui 64 milioni in salari, stipendi e contributi alle famiglie, 188 milioni in tasse versate agli organi di governo e circa 8,56 miliardi di euro destinati alle imprese della catena del valore, rappresentando complessivamente lo 0,43% del Pil italiano. Nel periodo 2020-2023, Axpo ha versato alle famiglie 184,8 milioni di euro, 723,6 milioni allo Stato e oltre 28,2 miliardi alla catena del valore, contando su una media di circa 2.000 fornitori l'anno. L’azienda conta 254 dipendenti, con un aumento del 4,15% dal 2020, di cui il 95% con contratto a tempo indeterminato e il 93% full time. Si registrano picchi di tassazione fino a 441 milioni di euro e il contributo delle altre imprese è cresciuto di oltre il 50%, rappresentando il 29% del totale, contribuendo anch’esse allo 0,43% del Pil italiano. Il rapporto evidenzia anche l'efficienza operativa di Axpo Italia e la capacità di generare valore all'interno delle aziende del settore energetico. Nel periodo analizzato, i risultati mostrano una tendenza positiva, con un valore per dipendente che, pur con alcune oscillazioni, si attesta generalmente su livelli superiori rispetto ai competitor del settore. Nel periodo 2019-2023 i dati evidenziano il ruolo centrale di Axpo Italia nel panorama energetico nazionale. Axpo Italia si posiziona come un player altamente competitivo, con un impatto economico significativo e una redistribuzione del valore sostenuta rispetto alle altre imprese del settore. Axpo Italia ha acquistato beni e servizi da una media annua di circa 2.000 imprese di varie dimensioni (dalle microimprese alle grandi imprese), distribuite su tutto il territorio nazionale. Nel 2020, il totale di acquisto di beni e servizi, dai propri fornitori, si attestava a circa 3,14 miliardi di euro, con una suddivisione equilibrata tra beni (2,22 miliardi) e servizi (920 milioni). Nel 2021, si è registrato un incremento significativo, con il valore complessivo che è salito a 4,35 miliardi di euro, aumento trainato principalmente dalla crescita nel settore dei beni (il valore dei servizi è rimasto pressoché stabile). Il 2022 ha segnato un vero e proprio boom, con il totale che ha raggiunto 12,25 miliardi di euro. Il balzo in avanti è stato determinato da una forte crescita nel comparto beni, che supera gli 11,6 miliardi nel 2022, mentre i servizi hanno registrato una flessione. Questo andamento dipende dall’aumento dei prezzi, registrato in quell’anno. Complessivamente, nel quadriennio 2020-2023, Axpo Italia ha registrato un totale di acquisto di beni e servizi, dai propri fornitori, di 28,29 miliardi di euro, con una netta prevalenza del settore beni (24,95 miliardi) rispetto ai servizi (3,34 miliardi). Nel corso dei suoi 25 anni di storia Axpo Italia ha rafforzato il proprio contributo alla transizione energetica, con un focus particolare sull'incremento della quota di energia rinnovabile nel proprio portafoglio. Cresce, poi, in misura significativa il numero di punti prelievo clienti Axpo che tra il 2019 e il 2023 passa da 468.584 a 609.962. Si registra una crescita importante anche della propria quota di mercato nel settore residenziale che passa da 29.188 punti di prelievo nel 2020 a 86.979 nel 2023. Nel 2020, Axpo Italia ha scambiato energia pari allo 0,18% del totale dell'energia domestica scambiata a livello nazionale; percentuale aumentata significativamente nel 2021, raggiungendo lo 0,44%, grazie all’espansione delle proprie attività nel segmento domestico. La crescita è continuata nel 2022, dove la percentuale ha toccato 0,47%, mentre nel 2023 si è registrato un lieve calo al 0,33%. I dati relativi al 2022/2023 testimoniano una crescita significativa dell’occupazione, un rafforzamento dell’inclusività di genere e un impegno costante nella sostenibilità. Tra il 2015 e il 2019, l’azienda ha offerto 52 tirocini, dei quali il 30,7% ha portato a un’assunzione diretta e il 23% a contratti in somministrazione. Nel 2023/2024, il supporto economico ha raggiunto il suo massimo livello, con un investimento di 74.900 euro a favore di progetti che promuovono la cultura, la salute pubblica e il coinvolgimento giovanile. Il questionario somministrato ai clienti di Axpo in occasione del 25° anniversario dell’azienda ha coinvolto 62 organizzazioni distribuite su tutto il territorio italiano. Il livello di soddisfazione espresso dagli intervistati appare complessivamente positivo, con un apprezzamento che riguarda sia l’esperienza generale con Axpo sia il rapporto diretto con l’azienda. L’interesse a mantenere la collaborazione in futuro si conferma diffuso. “I risultati dell’indagine - ha dichiarato Simone Demarchi, amministratore delegato di Axpo Italia - confermano che Axpo gode di una ottima reputazione per qualità e affidabilità e confermano il nostro ruolo chiave in Italia non solo come fornitore di energia, ma come partner attivo nei percorsi di trasformazione ecologica e digitale delle imprese italiane. Nel corso dei suoi 25 anni di storia in Italia Axpo non solo è riuscita ad occupare un posto rilevante come fornitore di energia, ma ha assunto il ruolo di un interlocutore credibile, innovativo e orientato al bene comune, capace di coniugare business, sostenibilità e responsabilità sociale. Una reputazione che rappresenta un capitale relazionale prezioso, da coltivare e far crescere attraverso azioni sempre più visibili, concrete e partecipative”.