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      (Adnkronos) - “Sostenere con forza il patrimonio storico-artistico è essenziale anzitutto per il suo immenso valore etico e sociale. Ma la cultura è anche un elemento essenziale dell’economia del nostro Paese. Dobbiamo valorizzarla sempre più per farne una leva di crescita per l’Italia. Parliamo di un settore che, in quanto sinergico con l’industria del turismo, ha rilevanti ricadute sui territori e sull’occupazione". Lo ha affermato la presidente e Ceo Gruppo Bracco e presidente della Fondazione Bracco, Diana Bracco intervenendo agli Stati Generali della Cultura 2025 organizzati dal Sole 24 Ore. "Il matrimonio tra imprese e cultura - ha proseguito - si può o si deve fare. Lo consiglio sempre ai miei colleghi in Confindustria. Fare impresa, fare filantropia, sono per me due facce della stessa medaglia. Nei bilanci delle aziende devono esserci sempre delle risorse per iniziative culturali e valoriali. I privati – aziende e Fondazioni – sono partner essenziali per lo Stato, soprattutto in Italia dove le risorse scarseggiano e il patrimonio artistico è sconfinato. Difatti, la filosofia che guida l’operato di Bracco e della Fondazione nel sostegno della cultura è la creazione di partnership pubblico-privato con una progettualità condivisa e realizzata a quattro mani. Questa è la ricetta che ha permesso di dare continuità nel tempo e solidità a relazioni con grandi istituzioni come il Teatro alla Scala e la sua Accademia, la National Gallery of Art di Washington, il Museo Poldi Pezzoli, il Palazzo del Quirinale, e tante altre. Le imprese, dunque, vanno coinvolte per rendere più efficiente l’intero ‘sistema cultura’ in Italia. Le aziende però non possono essere considerate un mero ‘bancomat’, ma devono diventare degli effettivi partner di progetto. Alle imprese devono essere offerte certezze sui tempi di realizzazione", ha aggiunto Bracco. “Le agevolazioni fiscali, come l’Art Bonus, sono importantissime come è importante la legge sull’Iva delle Opere d’arte appena approvata dal Parlamento italiano. L’Art Bonus, in particolare, è stato un provvedimento positivo, e io anzi ho proposto di estenderlo anche ai beni culturali di proprietà privata ma resi fruibili alla collettività. Penso ai circuiti delle Case Museo, alla Rete dei Musei d’impresa, alle associazioni nazionali come il Fai, che svolgono a tutti gli effetti un servizio pubblico" ha proseguito Bracco. “Io ho avuto la fortuna di respirare cultura sin da piccola, perché è sempre stata nel Dna della nostra famiglia. Sono pertanto ben consapevole dell’incredibile valenza morale ed educativa dell’arte e della musica. E siamo assolutamente convinti che sia fondamentale offrire a tutti, a iniziare dalle nuove generazioni, le chiavi per poter conoscere e apprezzare la cultura. Ad esempio, è importante che nei programmi scolastici l’insegnamento della Storia dell’arte sia maggiormente valorizzato. La bellezza cambia davvero la vita, e i giovani devono avere gli strumenti per conoscerla e amarla. Il gusto si raffina e si educa. D’altronde Henry Miller sosteneva che: ‘L’arte non ci insegna nulla, salvo il significato della vita’” ha precisato. Infine: “La diplomazia della cultura funziona: Bracco è un Gruppo globale presente in 100 Paesi e ha sempre puntato sulla cultura italiana come biglietto da visita e driver del suo processo di internazionalizzazione. Per citare gli eventi più recenti, sono particolarmente orgogliosa di aver portato i giovani musicisti e ballerini dell’Accademia della Scala, di cui Fondazione Bracco è Socio fondatore, all’Expo di Dubai e a quella, appena conclusa, di Osaka. Insomma, per me la cultura unisce gli uomini e non deve mai essere trascinata in dispute politiche o ideologiche. Ad esempio, penalizzare grandi artisti per ciò che fanno i governi dei loro Paesi è una follia”.
      (Adnkronos) - I numeri dell’occupazione in milia Romagna sono tutti sopra la media nazionale ma i conti sulle retribuzioni non tornano, soprattutto quelli delle donne e occorre intervenire con politiche mirate. Questi i temi al centro della discussione nell’assemblea di Manageritalia Emilia-Romagna che si è svolta ieri pomeriggio presso gli spazi di Dama - Tecnopolo Manifattura Emilia-Romagna in via Stalingrado 84/3 a Bologna. L’assemblea ha proposto, nella sua parte pubblica, un interessante momento di confronto sui temi dell’innovazione tecnologia nelle pmi oltre a rappresentare la cornice migliore per la consegna degli attestati per le manager della regione che hanno concluso 'Women on board 2025', il percorso formativo nato per favorire l’inclusione e l’accesso delle donne nei Consigli di amministrazione di imprese pubbliche e private. A portare i saluti e la vicinanza delle istituzioni gli interventi di Massimo Bugani, capo gabinetto del presidente dell’Assemblea Legislativa Emilia Romagna e di Sonia Bonanno, Direzione Generale Conoscenza, Ricerca, Lavoro e Imprese Regione Emilia Romagna. Presente anche Gianluca Galletti, presidente Emil Banca e Ucid. L’assemblea ha affrontato anche il tema della crescita partendo dai dati Istat che vedono l’occupazione totale in Emilia-Romagna al 70,3% (63,2% donne e 77,4% uomini) e Bologna è l’ottava provincia in classifica con il 71,9% (66% donne e 77,9% uomini) entrambe abbondantemente sopra la media nazionale pari al 62,2% (53,3% donne e 71,1% uomini). Spiccano i dati dei 25-34enni: a Bologna la media totale è del 77,3% (donne al 68% e uomini al 77,3%), mentre a livello regionale la media per i giovani è del 78,8% (donne 71,6% e uomini 85,5%). In questa fascia d’età la media nazionale è del 68,7% con il 60,8% delle donne e il 76,2% degli uomini. Guardando, invece, alle retribuzioni (quella lorda oraria per i dipendenti) se in Italia siamo a 14,78 euro di media, (15,40 uomini e 13,88 donne), in Emilia-Romagna la media totale è ancora più alta (14,98 euro di cui 13,88 euro per le donne e 15,83 euro per gli uomini). "Crescono i numeri dei manager, ma persiste la disparità retributiva tra uomini e donne. Per questo nel 2026 ci impegneremo sulla Parità Retributiva, supportando i manager nell’acquisizione di competenze per rendere le aziende più eque", afferma Cristina Mezzanotte, presidente di Manageritalia Emilia Romagna, che prosegue: “La regione si conferma attrattiva per il rientro dei talenti grazie a una legge dedicata, un ecosistema innovativo (università, centri di ricerca, imprese tech), politiche regionali e distretti industriali. Negli ultimi due anni sono rientrati 300 professionisti, ingegneri, esperti con esperienze internazionali in ambito Stem, molti dei quali collaborano oggi con il Tecnopolo di Bologna, sede della nostra ultima Assemblea". In Emilia-Romagna i manager crescono del 3,5%, sopra la media nazionale. Bologna è la provincia con più dirigenti (+4%), seguita da Modena (+5,8%) e Rimini (+5,6%), che guida la crescita femminile (+14,7%). Positivi anche Parma, Reggio Emilia e Ravenna. Piacenza è stabile, mentre Ferrara e Forlì-Cesena registrano cali, indicando una possibile frenata negli investimenti in capitale umano.
      (Adnkronos) - "Negli ultimi vent’anni la povertà energetica in Italia ha colpito in media l’8% delle famiglie, ma nel 2023 il dato è salito al 9%, con un aumento dell’1,3% rispetto all’anno precedente". Lo ha affermato Paola Valbonesi, presidente dell'Osservatorio Italiano sulla povertà energetica (Oipe), in occasione della presentazione del volume “Povertà energetica e accesso equo all’energia: una riflessione sulla società contemporanea”, realizzato dalla Fondazione Banco dell’energia in collaborazione con l’Università Luiss. "L’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica sta lavorando per rendere questa misurazione più granulare, così da individuare il rischio anche a livello metropolitano e orientare politiche più mirate. Un ulteriore focus su cui stiamo lavorando è quello sulle edilizia residenziale pubblica, quindi sulle case popolari, perché sappiamo che lì ci sono le famiglie più vulnerabili e stiamo cercando di capire quali sono gli interventi da fare. In questi contesti l’efficientamento energetico può generare benefici ambientali e un risparmio diretto".