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(Adnkronos) - Torna in campo la Fiorentina. I viola sfidano oggi, domenica 21 dicembre, l'Udinese - in diretta tv e streaming - al Franchi nella 16esima giornata di Serie A. La squadra di Vanoli è reduce dalla sconfitta di Conference contro il Losanna, che si è imposto 1-0 'condannando' i viola ai playoff, ed è all'ultimo posto della classifica in campionato con 6 punti e nessuna vittoria ancora conquistata. Quella di Runjaic invece ha battuto il Napoli 1-0 in casa e si trova in decima posizione a quota 21. Nella prossima giornata di Serie A la Fiorentina volerà a Parma, mentre l'Udinese ospiterà la Lazio.
(Adnkronos) - “I giovani non chiedono un ascolto simbolico, ma di partecipare alle scelte. La co-programmazione è lo strumento che consente loro di incidere davvero sulle politiche che li riguardano”. Lo afferma Francesco Piemonte, presidente di Moby Dick Ets, ente capofila del progetto nazionale ‘Co-programmare con i giovani’, presentato nel meeting di rilevanza nazionale in corso a Salerno, dedicato al rapporto tra istituzioni, Terzo Settore e nuove generazioni. Piemonte richiama il Codice del Terzo Settore e in particolare l’articolo 55, che dal 2017 introduce la co-programmazione e la co-progettazione come modalità strutturali di collaborazione tra enti del Terzo Settore e Pubblica Amministrazione. “È un’occasione unica – spiega – per lavorare al fianco delle istituzioni. La nostra è anche una sfida, forse una provocazione, perché la co-programmazione con i giovani non è formalmente prevista dalla legge. Ma noi vogliamo dare loro voce, attraverso il Terzo Settore, nei processi decisionali della Pubblica Amministrazione”. Il progetto prevede un percorso partecipativo diretto che coinvolgerà l’intero territorio nazionale nel corso del 2026. Ogni tappa interesserà due regioni e vedrà giovani amministratori, enti del Terzo Settore e rappresentanti istituzionali dialogare alla pari per individuare i bisogni reali delle nuove generazioni nei diversi contesti territoriali. “Dalle proposte che emergeranno – sottolinea Piemonte – lavoreremo per individuare un fil rouge nazionale, capace di unire le istanze dei territori in un unico programma da sottoporre al Governo, non solo in termini di risorse, ma soprattutto di idee”. Secondo il presidente di Moby Dick Ets, le politiche giovanili hanno assunto negli ultimi anni una centralità crescente, emancipandosi progressivamente dalla più ampia area delle politiche sociali. “Lavorare sulle politiche giovanili – osserva – significa lavorare sull’impatto generazionale. Le politiche si fanno per le persone che saranno cittadini domani e che lo saranno per molti anni. È naturale che questo tema diventi centrale nell’agenda pubblica”. In questo quadro, Piemonte evidenzia l’evoluzione del ruolo degli assessorati alle politiche giovanili. “Fino a qualche anno fa era impensabile avere deleghe dedicate. Oggi non solo esistono, ma si sta iniziando a immaginare assessorati più forti e centrali, capaci di fare da anello di congiunzione tra le diverse deleghe, coordinando l’azione amministrativa e rafforzando l’impatto delle politiche sui territori”. “Il Terzo Settore – conclude – ha una responsabilità precisa: fare da ponte tra istituzioni e giovani, trasformando i bisogni reali in politiche condivise, efficaci e durature. Solo così la partecipazione smette di essere retorica e diventa sostanza”.
(Adnkronos) - Oltre 110 milioni di euro di investimenti e spese delle aziende dei settori cemento e calcestruzzo per sicurezza ed ambiente nel 2024, in crescita del 16% rispetto al 2023. E’ quanto evidenzia il sesto Rapporto di sostenibilità di Federbeton. (Video) Il comparto continua a investire risorse e competenze per migliorare le proprie performance ambientali e accelerare il percorso verso la neutralità climatica al 2050. Lo scorso 24 settembre, presso la Camera dei Deputati, Federbeton ha presentato la propria Strategia di decarbonizzazione, che traccia un percorso chiaro di riduzione progressiva delle emissioni tramite leve strategiche. Nella definizione della strategia sono stati individuati interventi di breve e medio periodo che sfruttano tecnologie già mature come l’impiego di combustibili alternativi e l’utilizzo di materiali sostitutivi del clinker, il semilavorato componente prevalente del cemento - spiega la Federazione del settore - La leva chiave per la decarbonizzazione del settore, con uno sviluppo a lungo termine, è la cattura della CO2, una tecnologia che richiede ingenti investimenti e lo sviluppo di infrastrutture di trasporto e stoccaggio. La cattura è fondamentale perché nella produzione di cemento il 60-65% delle emissioni dirette di CO2 deriva dalle stesse reazioni chimiche di processo ed è quindi incomprimibile. “Cemento e calcestruzzo sono materiali straordinari e insostituibili, che garantiscono la sicurezza e la durabilità delle nostre case, scuole, ospedali. Sono fondamentali per le nostre infrastrutture e città, alimentano la crescita economica e sociale del Paese e contribuiscono concretamente alla rigenerazione urbana e allo sviluppo di infrastrutture sostenibili e durevoli - ha sottolineato Paolo Zelano, vicepresidente di Federbeton Confindustria - La nostra sfida è mantenere alta la competitività dell’industria italiana continuando a progredire sul fronte della sostenibilità, in particolare quella ambientale. Questo è possibile solo attraverso un impegno collettivo, rafforzando il legame tra industria, ambiente e società”. Il Rapporto di Sostenibilità di Federbeton, come ogni anno, mostra l’impegno, i risultati e gli ambiti di miglioramento della filiera. Emerge, fra l’altro, che il settore conferma la propria circolarità: l’industria del cemento utilizza da anni scarti di altri processi produttivi in sostituzione dell’8% delle materie prime necessarie; i produttori di calcestruzzo preconfezionato e manufatti riutilizzano in media il 29% delle acque di processo ed il 62% degli scarti di produzione, rispettivamente; inoltre, è in aumento la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili, in parte autoprodotta dalle aziende stesse. Il Rapporto richiama l’attenzione anche su alcune criticità che non permettono all’industria di esprimere pienamente le proprie potenzialità: “Il tasso di sostituzione calorica dei combustibili fossili con combustibili alternativi nel settore del cemento resta fermo al 26%, lontano dalla media europea del 56%, principalmente a causa di iter amministrativi complessi e disomogenei sul territorio nazionale. I combustibili alternativi sono una soluzione già disponibile, ma al di là dello sforzo dell’industria, è necessario un intervento delle istituzioni al fine di ottenere un’applicazione omogenea sul territorio nazionale del processo di autorizzazione”. Un’altra criticità che emerge dal Rapporto è quella relativa “all’impiego di aggregati recuperati nella produzione di calcestruzzo. Nonostante le potenzialità del settore, questa pratica resta limitata per l’assenza di un mercato nazionale per prodotti conformi agli standard dei calcestruzzi strutturali. Anche in questo caso è necessaria un’azione di sistema che coinvolga produttori, utilizzatori e istituzioni”.