ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - E' previsto per oggi, martedì 3 luglio, un colloquio tra Vladimir Putin e Donald Trump. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente russo parlando a margine di un evento presso il centro nazionale "Russia", come riporta Ria Novosti. Poco dopo la conferma del tycoon su Truth "Parlerò con il presidente russo Putin alle 10 (le 16 in Italia, ndr). Grazie!", si legge. Trump, secondo quanto anticipato dal Financial Times, avrebbe in programma per domani anche un colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo la notizia della sospensione della fornitura di alcuni armamenti promessi da Washington a Kiev. Ieri l'Ucraina ha convocato l'incaricato d'affari americano a Kiev per ribadire l'importanza dell'assistenza militare Usa. Oggi su X Zelensky, che ha detto di voler acquistare dieci sistemi Patriot per 15 miliardi di dollari come difesa dagli attacchi con missili e droni russi e che ha incontrato Trump durante il vertice della Nato della scorsa settimana all'Aja, ha annunciato un accordo con "l'americana Swif Beat" per una "cooperazione tra ucraini e americani nella produzione di droni, anche droni intercettori". Al Ft non sono arrivate risposte dalla Casa Bianca e dalla presidenza ucraina. Già nelle scorse ore Politico citava sue fonti secondo cui Stati Uniti e Ucraina erano al lavoro per organizzare un colloquio tra i due leader. Secondo le fonti del Ft, nella telefonata Zelensky potrebbe sollevare la questione di possibili futuri acquisti di armamenti. Intanto l'Ucraina ha inflitto un duro colpo alla Russia uccidendo, in un attacco missilistico nella regione di confine del Kursk, un alto ufficiale della marina, il maggiore generale Mikhail Gudkov. Secondo quanto ha reso noto Oleg Kozhemyako, governatore della regione di Primorsky Krai, nell'Estremo oriente russo, spiegando che Gudkov - che conosceva da anni - è stato ucciso mentre "era in servizio come ufficiale". Il generale, ha aggiunto in un post su Telegram, anche "quando era diventato vice capo della Marina non aveva smesso di visitare di persona le postazioni dei nostri marinai". Secondo blog militari ucraini su Telegram, Gudkov è rimato ucciso nell'attacco che ha colpito un posto di comando a Korenevo, nel Kursk, insieme ad altri dieci militari russi. Il generale - fra gli ufficiali di più alto livello morti nella guerra in Ucraina - era stato nominato vice capo della Marina a marzo da Vladimir Putin, che lo aveva scelto per supervisionare i marines russi e le forze missilistiche navali. In precedenza, ha guidato la 155ª Brigata di Marina Separata, coinvolta in operazioni di combattimento contro l'Ucraina. Kiev lo accusava di crimini di guerra. La decisione di interrompere la consegna di alcune armi all'Ucraina, compresi i missili antiaerei, come scrive 'Politico' citando sei fonti a conoscenza della vicenda, ha colto di sorpresa persino persone solitamente informate su tali questioni, tra loro esponenti del Congresso, funzionari del Dipartimento di Stato e importanti alleati europei La mossa ha alimentato preoccupazione e generato frustrazione, secondo il quotidiano, anche tra gli esponenti di spicco dei Repubblicani, per quello che appariva come il ruolo sproporzionato svolto sulla decisione da un alto funzionario del Pentagono. La sospensione – riportata in un primo tempo da 'Politico' - è stata sollecitata dal responsabile delle politiche del Pentagono, Elbridge Colby, e da una ristretta cerchia di consiglieri, ed è stata dettata dal timore che alcune scorte di armi negli Stati Uniti si stessero esaurendo. Tra chi è rimasto negativamente sorpreso figurano alleati del presidente Donald Trump che hanno accusato i funzionari tra cui Colby - che ha fatto passare in rassegna le scorte di munizioni prima che si decidesse il blocco - di aver proceduto senza avvisare il resto dell'amministrazione. La decisione sulle armi, hanno lamentato sembra essere stata presa con scarso coordinamento all'interno dell'amministrazione, dopo che i massicci tagli al Consiglio per la Sicurezza Nazionale hanno ridotto l'organismo politico, un tempo potente, a una frazione delle sue dimensioni precedenti. La mossa ha causato sconcerto e reazioni negative in Ucraina e ha sollevato interrogativi oltreoceano sul fatto che l'America si stesse ritirando definitivamente dal supporto militare a Kiev. Droni lanciati dall'Ucraina hanno colpito una fabbrica di armi nella città di Yelets nell'oblast russo di Lipetsk. Lo ha riferito dal governatore Igor Artamonov, spiegando che i dipendenti della fabbrica sono stati fatti evacuare. I detriti di un drone intercettato si sarebbero schiantati su un edificio residenziale, uccidendo una donna e ferendo altre due persone. La fabbrica si trova a 250 chilometri dal confine tra Russia e Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato stamattina ad Aarhus, nella Danimarca occidentale, per l'inizio della presidenza danese dell'Unione Europea, ha annunciato il governo danese. "La presidenza danese farà tutto il possibile per aiutare l'Ucraina nel suo percorso verso l'adesione all'Ue", ha dichiarato la premier Mette Frederiksen, una delle più ferventi sostenitrici europee dell'Ucraina di fronte all'invasione russa. "Dobbiamo rafforzare l'Ucraina da un lato e indebolire la Russia dall'altro", ha aggiunto la leader danese. "Lo stiamo facendo aumentando il supporto militare, perché l'Ucraina è essenziale per la sicurezza dell'Europa", ha insistito Frederiksen, alla guida del governo danese dal 2019. Ha sottolineato la necessità di "intensificare la pressione" su Mosca con nuove sanzioni.
(Adnkronos) - L’Italia ha già percorso più di metà del cammino verso gli obiettivi della Direttiva Case Green per il 2030 e la sfida della transizione energetica nel settore edilizio non è impossibile per il nostro Paese. È quanto emerge dallo studio 'La via italiana alla Direttiva Case Green', realizzato dal centro studi di Fondazione Geometri Italiani in collaborazione con Centro studi sintesi - Cgia di Mestre e Smart Land, che per la prima volta quantifica con rigore metodologico potenzialità e impatti dell'adozione nazionale della Direttiva Epbd iv. Grazie agli interventi di efficientamento energetico realizzati tra il 2020 e il 2024 - principalmente attraverso Superbonus 110% e altre detrazioni fiscali - l'Italia ha già raggiunto una riduzione dei consumi del 9,1% rispetto al target del 16% previsto per il 2030. Manca quindi solo il 6,9% per centrare l'obiettivo. “Questi dati dimostrano che la sfida della transizione energetica nel settore edilizio non è impossibile per il nostro Paese”, commentano il presidente Diego Buono e il vicepresidente Paolo Biscaro di Fondazione Geometri Italiani. “La versione finale della Direttiva Case Green offre flessibilità e pragmatismo: non ci sono obblighi diretti per i proprietari e i criteri di calcolo sono stati rimodulati. Questo ci consente di affrontare la transizione energetica senza preconcetti ideologici, puntando su strumenti concreti e sostenibili”, continuano. "Ringraziamo l'Onorevole Andrea De Bertoldi per sue parole che ribadiscono come la transizione energetica, che si accompagna all'edilizia in tutte le sue espressioni, rappresenta un passaggio fondamentale non solo per la tutela ambientale, ma anche per la crescita della nostra economia nazionale", commentano il Presidente Diego Buono e il Vicepresidente Paolo Biscaro di Fondazione Geometri Italiani. "Questa affermazione, insieme ai dati del rapporto, dimostra che la sfida della transizione energetica nel settore edilizio non è impossibile per il nostro Paese. La Direttiva offre pragmatismo e flessibilità - concludono - consentendoci di affrontare questa sfida con strumenti concreti e sostenibili". Per completare il percorso verso il 2030, lo studio quantifica la necessità di: 84,8 miliardi di euro di investimenti (ca. 14,1 miliardi/anno); 3 milioni di abitazioni da ristrutturare (ca. 505.000/anno); Costo medio per intervento: ca. 28.000 euro. L'impatto economico sarà significativo: gli investimenti genereranno un effetto moltiplicatore di 280 miliardi di euro complessivi, così suddivisi: impatto diretto settore costruzioni: ca. 133,76 miliardi; Impatto indiretto: ca. 44,70 miliardi; Impatto indotto: ca. 101,70 miliardi; valore aggiunto generato: 102,6 miliardi (ca. 17,1 miliardi/anno). Il piano di ristrutturazione energetica rappresenta una straordinaria opportunità occupazionale: circa 1.300.000 unità di lavoro attivate complessivamente, delle quali: circa 800.000 occupate direttamente nel settore costruzioni; circa 480.000 nell'indotto e nei settori collegati. Si tratta di una media di circa 219.000 posti di lavoro/anno, un contributo fondamentale per l'economia nazionale. Lo studio fotografa una realtà preoccupante del patrimonio edilizio nazionale composto da 14,8 milioni di edifici: oltre il 52% del patrimonio residenziale (18,5 milioni di abitazioni) è in classe energetica F o G, di cui 13,5 milioni stabilmente occupate; il 68% delle abitazioni utilizza ancora combustibili fossili per il riscaldamento. Il 9% delle famiglie italiane vive in condizioni di povertà energetica, il dato più alto degli ultimi dieci anni; 24 milioni di abitazioni (68,3% del totale) sono state costruite prima del 1980. Ulteriori criticità emergono dall'analisi socio-economica: 17,9% delle famiglie con spesa energetica elevata rispetto al reddito; 9,9% delle famiglie ha difficoltà a riscaldare l'abitazione; 17% vive in abitazioni con problemi di insalubrità; 20,1% di persone a rischio povertà. Gli investimenti previsti per il periodo 2025-2030 permetteranno di risparmiare 4,68 milioni di tonnellate di CO2/anno, pari a una riduzione del 9% delle emissioni generate dal residenziale al 2020. Attualmente il patrimonio costruito è responsabile del: 42% dei consumi finali di energia nazionale (46.359 Ktep nel 2022); 18,8% delle emissioni nazionali di gas serra (73,5 Mt CO2 eq./anno). Lo studio traccia anche la roadmap per gli obiettivi successivi: 2035, ulteriori 61 miliardi di investimenti (12,2 miliardi/anno) per efficientare altri 2,18 milioni di abitazioni, con un risparmio aggiuntivo di 3,37 milioni di tonnellate di CO2/anno; 2050, completamento della riqualificazione del patrimonio energivoro con due possibili scenari: scenario totale: 371 miliardi di investimenti per 13,3 milioni di abitazioni aggiuntive, scenario selettivo: 230 miliardi per 8,3 milioni di abitazioni occupate stabilmente. Il documento individua quattro ambiti strategici fondamentali per il successo della direttiva: sostenibilità economica degli interventi; incentivi calibrati per fasce Isee con particolare attenzione alle famiglie vulnerabili; sostegno prioritario alle prime case ed esclusione locazioni turistiche; creazione di fondi di garanzia e prodotti finanziari dedicati; maggiori incentivi per abitazioni in classe G con riqualificazione globale. E ancora rimozione degli ostacoli con semplificazione normativa per contesti condominiali complessi; rafforzamento misure per sanare irregolarità edilizie, garanzia di certezza e stabilità normativa per tutta la durata della Direttiva. Innovazione e abitazioni smart: incentivi mirati per sistemi smart e soluzioni digitali, promozione dei "gemelli digitali" degli edifici, formazione specializzata per professionisti del settore. Ruolo di tecnici e professionisti: assistenza tecnica specializzata attraverso sportelli dedicati, creazione di esperti indipendenti certificati, garanzia di competenze adeguate alle certificazioni e qualificazioni. “Abbiamo straordinarie risorse e saperi tecnici che ci consentono di affrontare questa trasformazione con realismo e determinazione", sottolineano per Fondazione Geometri Italiani il presidente Cngegl Paolo Biscaro e il presidente di Cassa Geometri Diego Buono. “È fondamentale costruire strumenti finanziari dedicati alle famiglie vulnerabili, anche grazie al Fondo sociale per il clima che l'Ue attiverà dal 2027. La ricerca dimostra che la 'via italiana' alla Direttiva Case Green è possibile e può diventare un volano per l'economia e l'occupazione nazionale”. Lo studio, realizzato con rigore metodologico utilizzando dati ufficiali Enea, Istat e Ispra, rappresenta il primo studio quantitativo completo sugli impatti della Direttiva Epbd IV in Italia. La categoria dei geometri rappresenta oltre 85.000 professionisti attivi in tutta Italia nei settori dell'edilizia, del territorio e dell'ambiente.
(Adnkronos) - "Questo festival ci porta a parlare e ad approfondire i temi della sostenibilità ambientale e lo facciamo con grande piacere, guardando soprattutto all’aspetto delle norme europee che, talvolta, per ottimizzare la sostenibilità sacrificano quella economica e quella sociale. In questo contesto, il trasporto intermodale, cioè il trasporto dell’ultimo miglio, attraverso un sistema di rottura di carico - che prevede il passaggio della merce da un deposito ad un camion e poi dal camion ad una banchina portuale o ferroviaria - significa sicuramente valorizzare il trasporto, rendendolo meno caro e più sicuro”. Lo ha detto Marcello Di Caterina, vicepresidente e direttore generale di Alis, l’Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’ che si svolgerà il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna. L’appuntamento è pensato per fare il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica nella mobilità delle persone e delle merci nel nostro Paese. L’Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile oggi non si occupa solo di trasporto, come spiega Di Caterina: “Attraverso una serie di attività legate ai servizi, abbiamo voluto fare un focus molto importante sulla digitalizzazione e sull’intelligenza artificiale, ambiti fortemente interessati dai contributi del Pnrr per la costruzione della piattaforma logistica nazionale che” grazie ad un importante e strategico utilizzo dei dati “offrirà informazioni che serviranno ad avere una maggiore capacità di conoscenza dei ‘tappi di bottiglia’, ossia le difficoltà di trasporto inutili e i nodi da evitare, piuttosto che quelli da utilizzare”. “Siamo di fronte ad un’epoca di trasformazione totale dove, al di là degli scenari mondiali legati ai dazi da una parte e alle guerre dall’altra, i mercati sono sempre pronti ad adeguarsi alle difficoltà - conclude - ma occorre che ci sia la capacità di alimentare gli sforzi reciproci”.