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(Adnkronos) - "Anche quest’anno siamo riusciti a trasformare un programma in un evento". Con queste parole cariche di orgoglio Milly Carlucci traccia un bilancio dell'attuale edizione di Ballando con le stelle alla vigilia della sua finale che andrà in onda, sabato 20 dicembre. In un'intervista al Corriere della Sera, la conduttrice televisiva va a ruota libera e si sofferma sui protagonisti di questa stagione, dai concorrenti alla temuta giuria, passando per le polemiche che hanno accompagnato il percorso del dance show di Rai 1. Carlucci, prima di tutto, difende la giuria, spesso al centro delle critiche e la definisce "libera, che non risponde a nessun copione e dice anche cose che possono essere scomode". E riguardo alle polemiche su Mariotto e i commenti sul fisico a Marcella Bella, Carlucci spezza una lancia a favore del giurato: "È il suo modo di esprimersi, ma ogni volta dice le cose in modo soave, il che lo rende così divertente. Il 'duodeno', per lui era quasi un complimento". La conduttrice, per una volta meno imparziale, commenta anche i concorrenti. Partendo da Magnini, spesso protagonista di alcune polemiche: "Filippo ha dimostrato di essere un grandissimo concorrente: era abituato ad essere primo in maniera indubitabile, qui invece ha dovuto lavorare sodo". Sul cosiddetto lastra-gate tra Fognini e Fialdini, Carlucci: "È stato un momento dietro le quinte, una frase fuori posto per cui poi ha chiesto scusa. Si sono più che riconciliati. È un ragazzo istintivo e gli fa onore in un mondo in cui tutti parlano per convenienza". Barbara D'Urso? "Lei è stata l’altra (insieme a Francesca Fialdini, ndr) rivelazione di questo programma. Non era affatto detto che una donna della sua statura professionale si affidasse a un maestro esigente come il suo. Formano una coppia molto divertente, vivono ore di grande amore e sintonia, poi litigano, non si parlano, poi fanno pace", ha detto la conduttrice al Corriere. Quanto la possibile vincitore, Carlucci non si sbilancia e sostiene che "il livello medio è straordinario, difficile dire chi vincerà".
(Adnkronos) - All'Auditorium della Tecnica, in viala Umberto Tupini 65 di Roma, prende il via la quarta edizione di LaborDì, il Salone dedicato al mondo del lavoro organizzato da ACLI Roma. L'evento, patrocinato da Regione Lazio, Roma Capitale, Città Metropolitana di Roma Capitale e numerosi partner istituzionali e associativi, rappresenta un importante momento di confronto sui valori e le sfide del lavoro contemporaneo. La Regione Lazio è presente con un punto informativo gestito da Lazio Innova, sostenuto attraverso i fondi europei FSE+ 2021-2027, per promuovere le attività divulgative e le opportunità offerte dalle politiche regionali per l'occupazione, la formazione e l'innovazione. "La Regione Lazio conferma il proprio impegno concreto per la crescita occupazionale, la formazione e la valorizzazione del merito. Crediamo che investire sulle competenze dei giovani e sostenere l’innovazione sia fondamentale per costruire un futuro solido e inclusivo. Attraverso le nostre politiche e i fondi europei, continuiamo a promuovere iniziative che favoriscono l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, la formazione di nuove capacità e la creazione di opportunità reali per tutti. Il merito, la preparazione e la voglia di mettersi in gioco sono valori che la Regione sostiene e valorizza ogni giorno, perché rappresentano la chiave per affrontare le sfide del mercato del lavoro e garantire uno sviluppo sostenibile per il nostro territorio" ha dichiarato Giuseppe Schiboni, assessore a Lavoro, Scuola, Formazione, Ricerca, Merito e Urbanistica. LaborDì nasce per rispondere alla crescente precarietà del lavoro e alla mancanza di opportunità per i giovani. È un'iniziativa che mette al centro il valore del lavoro dignitoso e offre orientamento, formazione, colloqui con oltre 45 aziende. È una giornata per riflettere sul futuro del lavoro e favorire l’incontro tra domanda e offerta.
(Adnkronos) - "Il valore più grande di Return è ciò che resta: aver creato una comunità ampia, omogenea e collaudata che prima non esisteva". Lo afferma Andrea Prota, presidente della Fondazione Return, nel corso del meeting finale del progetto, finanziato dal PNRR nell’ambito del programma NextGenerationEU, e in corso a Napoli. Tre giorni dedicati alla scienza del multi-rischio per comunità e territori resilienti in un clima che cambia, che hanno riunito ricercatori, istituzioni e imprese attorno ai risultati maturati in tre anni di lavoro. Per Prota, l’elemento centrale del progetto è la contaminazione tra discipline: “Abbiamo messo insieme chi studia i rischi naturali, ambientali e antropici e chi lavora nelle scienze sociali, economiche e umane. Questo approccio integrato è fondamentale per arrivare ai cittadini: capire come percepiscono i rischi, coinvolgerli nella coprogettazione e nelle azioni di mitigazione e adattamento climatico necessarie per ridurre impatti e rischi legati a fenomeni che cambiano rapidamente”. Il presidente sottolinea i risultati concreti: “Li distinguerei in due categorie: metodologie e tecnologie per supportare le decisioni di chi tutela i cittadini, e strumenti per valutare la situazione dei rischi e l’efficacia delle azioni messe in campo”. Tra questi, Return Ville, la città virtuale sviluppata dal progetto: “Abbiamo creato Return Land, un simulatore per mostrare scenari e interventi. Con il Dipartimento della Protezione Civile, nostro partner fin dall’inizio, porteremo questi strumenti a Regioni, Comuni, enti locali e imprese”. Prota evidenzia anche l’approccio multirischio come elemento distintivo: “Solo così possiamo avvicinarci alla complessità reale dei problemi”. E cita la Return Academy: “In aula hanno lavorato ingegneri, architetti, giuristi e filosofi, che hanno appreso direttamente dai ricercatori cosa emergeva dal progetto. Porteranno queste competenze nel loro lavoro quotidiano, pubblico o privato”. Ampio spazio è dedicato ai giovani: “Abbiamo superato i target previsti per RTDA, dottorati e assegni di ricerca, con una partecipazione femminile spontanea superiore al 40%. Il nostro obiettivo è dare continuità a queste professionalità, evitando che restino nel precariato”. Infine, il presidente sottolinea il rapporto con l’Anci: “All’inizio dell’anno nuovo ospiteremo un incontro a Napoli con i sindaci per chiudere il cerchio e penso che potremo anche sottoscrivere un accordo affinché i Comuni possano beneficiare pienamente dei risultati di Return".