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(Adnkronos) - Lo scontro tra il presidente americano Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nello Studio Ovale alla Casa Bianca continua a infiammare il dibattito politico anche in Italia dove si susseguono le reazioni. Lega e Forza Italia esprimono opposte letture. Le opposizioni chiedono alla premier Giorgia Meloni di riferire in Aula sulla posizione del nostro Paese riguardo all'Ucraina. Ma i capigruppo di Fratelli d'Italia parlano di "polemica strumentale" e richiesta "pretestuosa" perché "Meloni ha già in programma di riferire alle Camere per il prossimo 18 e 19 marzo in vista del Consiglio europeo". "Le immagini di ieri dallo Studio Ovale hanno sconvolto il mondo. Siamo in una situazione internazionale senza precedenti e il comunicato della premier Meloni, giunto ben ultimo dopo altri leader europei, non fa chiarezza sulla posizione dell’Italia", dicono Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo Pd alla Camera e al Senato. "Meloni deve spiegare al Paese se ha intenzione di abbandonare l’Ucraina al suo destino, se pensa di distinguersi dal resto dell’Europa e come intende rispondere all’arroganza degli Stati Uniti e di Trump. Non può continuare a nascondersi e a scansare la questione di fondo: dove colloca l’Italia nel mondo in questo drammatico frangente. Basta video e comunicazioni tardive, venga in Parlamento già prima del vertice europeo straordinario del 6 marzo", aggiungono Braga e Boccia. I capigruppo M5S in Senato e alla Camera Stefano Patuanelli e Riccardo Ricciardi, in una lettera ai presidenti Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, chiedono con urgenza la calendarizzazione delle comunicazioni del governo in Aula. "Egregio presidente, il prossimo 6 marzo avrà luogo un Consiglio europeo straordinario, con all’ordine del giorno la guerra in Ucraina ed il rafforzamento della difesa europea. Si tratta di un Consiglio di immane rilevanza internazionale, in un contesto da ultimo segnato dall’incontro tra il Presidente degli Stati Uniti d’America ed il Presidente dell’Ucraina, nonché dall’approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu di una risoluzione presentata degli Stati Uniti", scrivono i capigruppo M5S. "Riteniamo, pertanto, oggettivamente necessario che il Governo - e, segnatamente il Presidente del Consiglio dei Ministri - svolga sue comunicazioni in merito alle posizioni che intenderà assumere in occasione del suddetto Consiglio, tenendo conto degli eventuali indirizzi formulati dal Senato della Repubblica", chiedono i pentastellati. Anche Davide Faraone ed Enrico Borghi, capigruppo di Italia Viva alla Camera e al Senato, hanno inviato una lettera a Fontana e La Russa per chiedere che la premier Meloni riferisca in Aula. "Caro presidente - inizia la lettera - le immagini dello scontro di ieri alla Casa Bianca hanno suscitato angoscia in tutto il mondo, cambiando nei fatti i connotati della politica estera e del quadro internazionale". "Un fatto politico di primaria grandezza, che interpella da vicino tutte le coscienze, che provoca inquietudini in ampi settori dell’opinione pubblica e che esige una riflessione politico-istituzionale nel luogo naturale della nostra democrazia, il Parlamento", proseguono. "All’indomani del vertice che si terrà a Londra domani e prima del Consiglio dell’Unione Europea straordinario del 6 marzo sull’Ucraina è inevitabile ed improcrastinabile che la Presidente del Consiglio venga a riferire nelle Aule di Camera e Senato, al fine di svolgere la naturale funzione di indirizzo che la nostra Costituzione attribuisce alle Camere", chiedono gli esponenti di Iv. Anche Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde a parlamentare Avs, chiede alla premier di riferire in Aula. "Di fronte alla scena volgare e violenta messa in campo da Trump che vuole dominare il mondo con la sua visione autoritaria, la presidente Meloni non prende posizione e fugge ancora una volta. Una ipocrisia inaccettabile e insostenibile", dice Bonelli. "Quello che abbiamo visto ieri è una scena modernamente feudale: Trump si comporta come un padrone del mondo, minacciando dazi, l’uso delle armi e perfino l’annessione di territori. È evidente il suo accordo con Putin per spartirsi le risorse naturali dell’Ucraina, trasformando la pace in una mera merce di scambio. Un atteggiamento che si inserisce in una strategia più ampia, tesa a destabilizzare l’ordine internazionale e a soffiare sul fuoco dei conflitti. E’ la mercificazione della pace", prosegue Bonelli. "In questo contesto, la risposta di Giorgia Meloni sulla necessità di un vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati appare solo un tentativo di guadagnare tempo ed evitare una scelta netta: o si sta con Trump, i suoi miliardi e i suoi interessi economici, oppure si difendono la democrazia e l’Europa. L’Europa ha il dovere di rafforzare il proprio ruolo diplomatico e di lavorare con determinazione affinché il processo negoziale per la pace in Ucraina vada avanti, senza piegarsi ai diktat di chi vuole riportare il mondo nel caos. Serve un’Europa unita, che diventi un argine sia a Trump che a Putin. Giorgia Meloni venga in Aula a dire da che parte sta: con Putin e Trump o l’Europa”, conclude Bonelli. Per Nicola Fratoianni, "adesso è il momento per l’Europa di entrare seriamente in campo e non con l’uso delle armi, che servono solo ad aumentare i bilanci dei fondi Usa. Raffreddare la spesa militare è la migliore risposta alle politiche brutali di Trump, perché si mettono in discussione gli interessi veri di chi muove i fili in Usa. Anche per il governo Meloni è arrivato il momento di battere un colpo, e la smetta di accodarsi con la destra peggiore, che sia Orban o Trump". "Zelensky chiede giustamente garanzie per il futuro e per la serenità del suo Paese. L’Europa può e deve - conclude Fratoianni - fornire quelle garanzie, aprendo un tavolo per il negoziato subito". Carlo Calenda, leader di Azione, sottolinea che "la resistenza dell’Ucraina dipende dall’Europa. La libertà dell’Europa dipende dalla libertà dell’Ucraina. Lo spettacolo aberrante dato da Trump e Vance ieri alla Casa Bianca dimostra che gli Usa sono con Putin, nemici dell’Europa e dell’Ucraina. Possiamo scegliere se essere vassalli di autocrati e oligarchi o emanciparci, combattere per la nostra libertà e dare forma agli Stati Uniti d’Europa". Calenda ricorda l'appuntamento di domani: "Domenica alle 17.00 ci vediamo in piazza SS Apostoli a Roma; piazza Mercanti a Milano e in tante altre piazze italiane, per ribadire 'Siamo Europei, Siamo Ucraini'. Avanti, l’Europa e l’Ucraina sono più forti di chi le vuole deboli". Matteo Salvini, che ieri ha ripostato il video dell'incontro alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky scrivendo "obiettivo pace, basta con questa guerra! Forza Donald Trump", oggi torna a parlare di Ucraina. "Dopo tre anni di guerra e centinaia di migliaia di morti, è giunta l’ora della Pace - scrive su X il leader della Lega - E se a Bruxelles qualcuno ancora usa toni bellici, come quasi tutti i 'giornalisti' italiani (con poche valorose eccezioni), l’Italia ha il diritto e il dovere di lavorare, insieme agli Stati Uniti e a tutti quelli che con tenacia e coraggio cercano di evitare una Terza Guerra Mondiale, per restituire ai nostri figli un futuro di pace e prosperità". "Dobbiamo cercare di mantenere la calma, essere molto attenti e responsabili - dice Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, ospite ad Agorà Weekend - Ognuno esprime le sue posizioni, Matteo Salvini ad esempio, lo sappiamo bene, da tempo è molto affascinato dal presidente Trump, ma al di là di tutto noi dobbiamo costruire le condizioni affinché quello che sta accadendo non sfoci in una nuova tensione tra Europa e Stati Uniti. Dobbiamo cercare di ritrovare le ragioni dello stare insieme e fare in modo di sostenere Zelensky e al tempo stesso dialogare anche con Putin per arrivare alla pace. Non è affatto facile, ma ci dobbiamo provare e questo è ruolo dell'Italia se vuole veramente essere un Paese proattivo, altrimenti ci mettiamo da una parte e tifiamo o per Trump o per Zelensky. Le tifoserie non vanno mai bene in questa situazione, noi dobbiamo essere quelli che provano a far superare l'impasse nella quale l'Occidente evidentemente si trova in questo momento”. Per la Lega replica il deputato Paolo Formentini, vicepresidente della commissione Affari Esteri e responsabile del dipartimento esteri del partito. "La calma invocata da FI è impersonata dalla loro cara Ursula von der Leyen, e sta portando l’Italia e l’intera Europa nel burrone - dichiara - Trump sta imponendo un cambiamento epocale, se noi stiamo ad aspettare Macron e compagnia, imprese e famiglie italiane ne pagheranno il conto. L’Ue nata come sogno ormai è una gabbia di vincoli, regole assurde, tasse e divieti. Evviva la Libertà, evviva Trump". Il governatore del Veneto, Luca Zaia, a margine dell'inaugurazione della fiera di Godega Sant'Urbano (Treviso), commenta: “A seguire all’infinito Zelensky si rischia l’isolamento dell’Europa che non può più sopportare questa guerra. L’Europa deve rimanere agganciata agli Stati Uniti e dare vita a un vero asse Usa-Ue che è quello davvero vincente nel mondo”.
(Adnkronos) - Alle porte della primavera, dal 9 al 17 marzo, in occasione delle celebrazioni di San Patrizio, torna la quarta edizione della Ireland Week, un evento diffuso che è riuscito a distinguersi tra le settimane tematiche milanesi con un calendario ricco e coinvolgente, per diffondere una cultura irlandese trasversale, portando tradizione, arte e innovazione in ogni angolo della città. Nata nel capoluogo lombardo, si è rivelata un format vincente esportato in Francia, Spagna, Svizzera e Austria, conquistando una vasta eco internazionale. E, anche se Milano rimane il cuore dell’iniziativa, quest’anno, l’Ireland Week varca i confini lombardi con gli eventi gemellati di Genova e Livorno. Nell’ambito dell’evento torna 'A Taste of Ireland', il food festival presentato da Bord Bia - ente governativo irlandese per la promozione dei prodotti food & beverage - che celebra le eccellenze gastronomiche dell’Irlanda, invitando tutti alla scoperta delle sue prelibatezze. Anche nel 2025, un programma ricco di iniziative animerà per otto giorni la città di Milano, con l’aggiunta di alcune novità, come, per esempio, la partecipazione alla fiera 'Fa’ la cosa giusta' e il focus sul cicloturismo, entrambi legati al tema della sostenibilità. L’obiettivo è raccontare l’Irlanda da prospettive inedite, coinvolgendo il pubblico attraverso esperienze immersive che ne celebrano l’unicità. Si parte domenica 9 marzo a Cascina Cuccagna con Experience Ireland dove, grazie alla presenza di numerosi ospiti in arrivo dall’Irlanda, andranno in scena laboratori creativi, degustazioni, presentazioni, danza, musica, incontri letterari e tanto altro. La settimana prosegue con tanti eventi diffusi: artisti di strada con un repertorio di musica irlandese e ballerini di danze tradizionali si esibiranno in alcuni punti della città, portando a Milano questa tipica usanza delle strade di Dublino. Interessante programma anche per il film festival al Palazzo del Cinema Anteo, che proporrà cinque titoli ambientati in Irlanda o connessi all’isola di Smeraldo; in evidenza anche la mostra fotografica outdoor con inedite immagini spettacolari esposte in Via Dante: il tema di quest’anno sarà “Viaggio in Irlanda: luoghi ed esperienze uniche”. “Siamo lieti di annunciare la quarta edizione dell'Ireland Week a Milano, un evento che continua a crescere ed evolversi grazie all'entusiasmo e alla partecipazione del pubblico. Il grande successo delle scorse edizioni ci ha permesso di espandere il format in altre città italiane ed europee, portando la cultura irlandese sempre più vicino a nuove comunità. Un ringraziamento speciale va al Comune di Milano per il suo patrocinio e a tutti i nostri partner, senza i quali questo straordinario progetto non sarebbe possibile. Siamo fieri di aver trasformato, in Italia, il giorno di San Patrizio in un'intera settimana di celebrazioni, rendendo la cultura irlandese accessibile a tutti con eventi in gran parte gratuiti”, commenta Marcella Ercolini, direttrice Italia di Turismo Irlandese. Dal 9 al 17 marzo, una selezione di ristoranti del capoluogo meneghino e d’Italia proporrà piatti creati con materie prime irlandesi d’eccellenza, come la carne di manzo Grass Fed, l’agnello, gli scampi, le ostriche e il salmone biologico. 'A Taste of Ireland' è un invito a immergersi nei sapori unici dei prodotti dell’Isola di Smeraldo: per una settimana, in tutta Italia, si avrà la possibilità di vivere un viaggio esperienziale attraverso i sapori e i profumi di ingredienti pregiati, valorizzati dall’estro creativo di chef italiani che fanno della qualità un punto fermo della loro filosofia di cucina. Il food festival consolida la partnership di Bord Bia con Jre-Jeunes Restaurateurs d'Europe, associazione che raccoglie i più giovani e rappresentativi chef dell’alta ristorazione, e vede il coinvolgimento dello Chefs’ Irish Beef Club (Cibc), iniziativa gestita da Bord Bia di cui fanno parte veri e propri chef Ambassador della carne di manzo irlandese. “'A Taste of Ireland' è un’iniziativa a cui teniamo particolarmente che ci permette, grazie alla viva partecipazione degli chef Jre, di dialogare in maniera ancora più diretta con i consumatori italiani, invitati a degustare e scoprire l’unicità dei prodotti irlandesi, reinterpretati dai più rilevanti e promettenti chef del panorama italiano”, dichiara Francesca Perfetto, Market Specialist di Bord Bia. “L'Italia continua a essere un partner commerciale di primo livello per l'Irlanda nel settore alimentare e delle bevande - spiega - con esportazioni che nel 2024 hanno superato i 465 milioni di euro e i consumatori italiani, da sempre attenti all’eccellenza degli ingredienti che scelgono per le loro tavole, giocano un ruolo fondamentale: il 67% di loro, infatti, si dichiara disposto a spendere di più per la carne di manzo irlandese, perché sinonimo di alta qualità, alimentazione Grass Fed e di una materia prima proveniente da un allevamento in armonia con la natura”. Tra le novità del 2025 la partecipazione dell’Irlanda a 'Fa’ la cosa giusta', in calendario a Rho Fiera, il 14, 15 e 16 marzo, che riflette la grande attenzione per la sostenibilità ambientale e sociale in tutta l’isola d’Irlanda. E presso lo stand i visitatori potranno sperimentare anche l’ebrezza di pedalare lungo la Wild Atlantic Way, grazie alla collaborazione con la storica bottega e marchio di bici 'Rossignoli'. Sempre in collaborazione con Rossignoli, il 13 marzo si terrà l’incontro 'Irlanda in bici' con esperti di cicloturismo per approfondire questa modalità di viaggio e condividere le loro esperienze su come praticarla in Irlanda. Anche nel 2025 - anno che vedrà l’Irlanda di nuovo in evidenza per aver prestato la sua bellezza a produzioni stellari come la seconda stagione di 'Mercoledì' e 'The Knight of the Seven Kingdoms', spin off di 'Game of Thrones' - all’Anteo Palazzo del Cinema andrà in scena la rassegna Ireland Film Festival con la possibilità di vedere al cinema film in lingua originale. Si inizia lunedì 10 con 'Brooklyn', martedì 11 ci sarà 'Belfast', mercoledì 12 'Nothing Compares', giovedì 13 'The Banshees of Inisherin' e si chiude venerdì 14 con il titolo inedito in Italia 'The Problem with People'. Il costo promozionale del biglietto è di 2,5 euro, ad eccezione dei film 'Nothing Compares' e 'The Problem with People' per cui la visione sarà gratuita (si consiglia la prenotazione). Oltre ai celebri gruppi musicali Buskers e gruppi di ballerini esperti che si esibiranno nel corso della settimana in diversi punti della città, la musica sarà in primo piano anche nel fine settimana di San Patrizio con i concerti all’Hard Rock Cafè con tribute band Lizberries ai Cranberries. Altri momenti musicali ci saranno nel fine settimana allo Spirit de Milan, con il festival Spirit of Ireland e il suo un ricco calendario di eventi, e in altri locali storici - solo per citarne alcuni - come il Pogue Mahone’s Pub, il Mullighan’s, l’Old Fox Pub, mentre all’Harp Pub - Guinness, l’11 marzo, oltre alla musica, ci sarà un aperitivo organizzato in lingua, organizzato da English for family. La settimana dell’Ireland Week coincide con la fase finale di una supersfida rugbistica come il torneo Guinness Sei Nazioni e il 15 marzo l’attenzione sarà tutta sul match romano di Italia-Irlanda, alle ore 15.15, trasmesso in diversi pub cittadini. E per godersi un po’ di sport dal vivo ci saranno anche match di calcio gaelico Gaa. L’Ireland Week quest’anno avrà un forte legame anche con due interessanti eventi a Genova e Livorno. Nel capoluogo ligure, presso il rinomato Mercato Orientale, dall’11 al 17 marzo andrà in scena 'San Patrizio al Mog', uno spin-off dell’Ireland Week, che metterà insieme delizie gastronomiche, degustazioni, attività per bambini. Livorno riceverà invece idealmente il testimone dall’Ireland Week milanese il 17 marzo, giorno in cui prende il via il 'San Patrizio Livorno Festival', sostenuto dai Cavalieri della Stella d'Italia irlandesi: i grandi scrittori John Banville (Lifetime Patron) e Catherine Dunne (co-fondatrice e co-direttrice). L’evento si svolgerà dal 17 al 23 marzo, offrendo il programma più ambizioso di sempre con una settimana di letteratura, musica, performance e un focus sull’innovazione. Ricco il parterre di ospiti internazionali, che, insieme alla fitta rete di attori locali, daranno vita a tavole rotonde, spettacoli musicali, conferenze ibride e laborator (per informazioni approfondite: italish.eu/splf-home-ita). Nel corso della Ireland Week sarà possibile approfittare di numerose offerte di viaggio primaverili riservate a chi vorrà prenotare un soggiorno in Irlanda: voli, soggiorni, attività, escursioni e tante idee di viaggio pubblicate sul sito Irelandweek.it. Con il ricco calendario culturale in programma e i sapori unici di 'A Taste of Ireland', l’Ireland Week, infatti, è l’occasione giusta per trarre ispirazione per un primo viaggio sull’isola di smeraldo o per godersi un po’ di Irlanda vicino a casa in attesa della prossima vacanza sotto i suoi cieli immensi.
(Adnkronos) - Myplant & Garden 2025 si è conclusa con un successo straordinario, consolidandosi tra gli eventi leader a livello internazionale per il settore del verde vegetale, progettato e costruito. La fiera ha registrato nuovi record, superando gli 800 espositori e sfiorando le 27.000 presenze nei padiglioni. Myplant ha saputo offrire ancora una volta chiavi di lettura e contenuti di altissimo livello per ogni ambito delle filiere coinvolte, dando vita a un gigantesco ecosistema di dialogo privilegiato tra ricerca, mercati, innovazione, tecnologia, tradizione, qualità, materiali, ambiente, sviluppo, presentando nuovi stimoli per il futuro dell’intera industria orto-florovivaistica, dal giardinaggio allo sviluppo urbano, ai campi e impianti sportivi, ai nuovi trend floreali, al paesaggismo, alla realizzazione e manutenzione del verde pubblico e privato. "Avevamo promesso una esplosione di natura, innovazione, proposte e vitalità: un Big Bang tinto di verde con tante sfumature multicolori -afferma Valeria Randazzo, exhibition manager di Myplant-. Siamo pienamente soddisfatti, i risultati parlano chiaro: i numeri, i commenti, l’atmosfera nei padiglioni, i riscontri commerciali, istituzionali e culturali sono di enorme spessore. Registrate le prime adesioni per Myplant Middle East". L’edizione 2025 ha superato le attese, con 810 marchi espositori (+50 rispetto all’edizione precedente), una superficie espositiva di 55.000 mq (+5.000), e ha sfiorato i 27.000 visitatori (quasi 25.000 nel 2024) provenienti da tutto il mondo. La manifestazione ha visto una significativa crescita delle presenze internazionali, consolidandosi come piattaforma strategica per il business e il networking a livello globale. Queste le principali chiavi lettura della nona edizione di Myplant & Garden, la più importante fiera internazionale in Italia dedicata ai professionisti dell’orto-florovivaismo, del garden, del paesaggio e del verde sportivo. Lombardia, Veneto, Toscana e Olanda al vertice della classifica delle provenienze degli espositori, aumentati di 50 unità e ben distribuiti nei 9 macrosettori espositivi (vasi, vivai, tecnica, servizi, macchinari, fiori, decorazione, sport landscape, arredo giardino) e nei 55.000 mq di fiera, passando anche per le affollate aree esterne per gli show cooking dei barbecue e i workshop di tree climbing e per i boscaioli. Duecento le delegazioni ufficiali rientrate nel Buyers program tra i padiglioni provenienti da 45 Paesi e 5 continenti. Da tutta Europa, Ue ed extra Ue, con Germania, Spagna, Romania e Francia in primis e Medio Oriente, con un exploit molto importante per numero e portata di Press 2 delegati ufficiali dagli Emirati Arabi, Qatar, Arabia Saudita, Kuwait, le delegazioni di compratori più cospicue. Un segnale molto forte che Myplant ha voluto dare ai mercati, in vista della prima edizione di Myplant & Garden Middle East che si terrà nel Dubai Exhibition Centre (15-17 novembre 2025), il cuore dell’area che ha ospitato l’Expo Dubai. Myplant Middle East, organizzata di concerto con Ieg Middle East e fortemente voluta dal Consorzio Myplant, sarà la prima fiera italiana del verde a Dubai, nonché l’unica manifestazione dedicata alle filiere del verde ornamentale in Medioriente. Segnali estremamente incoraggianti sono giunti dalla partecipazione di buyer da Asia (Cina in testa), America, Oceania e Africa, così come dalle 125 aziende estere ufficialmente preaccreditate in fiera: tra le attività più rappresentate, si segnalano il commercio a 360 gradi di prodotti da giardino e giardinaggio, garden center, progettazione del paesaggio e manutenzione del verde, edilizia e costruzione, sviluppo immobiliare e territoriale, fiore reciso e decorazione, centrali di acquisto, Gd, Gds, centri Diy e brico, vivai, cura, difesa e nutrizione di piante e terreni, macchinari, orticoltura, parchi, orti botanici, Ppaa per il verde pubblico (da Europa e Medio Oriente). Presentato in anteprima all’apertura della fiera, il primo Rapporto nazionale sul settore florovivaistico - promosso da Coldiretti, Assofloro e Myplant e realizzato in collaborazione con Centro Studi Divulga e Istituto Ixé - ha certificato un altro traguardo storico per le produzioni italiane: nel 2024 il comparto ha toccato quota 3,3 miliardi di euro di valore alla produzione, registrando il valore più alto di sempre, pari a un aumento del 3,5% rispetto all’anno precedente e del 30,8% in 10 anni. A trainare la crescita è soprattutto l’export, che ha chiuso l’anno con un valore di 1,3 miliardi di euro (principalmente, nell’ordine, verso Francia, Paesi Bassi, Germania, Svizzera e Regno Unito), confermando l’alta qualità delle produzioni italiane, un fattore distintivo riconosciuto in tutto il pianeta: l’Italia è il secondo esportatore europeo e il terzo esportatore mondiale. Se da un lato il florovivaismo si conferma un pilastro dell’agricoltura e dell’economia italiana, dall’altro deve fare i conti con una congiuntura internazionale sfavorevole e la necessità di fronteggiare gli sbalzi climatici (secondo il Rapporto, il 65% delle imprese è stato interessato, negli ultimi 3 anni, da eventi climatici quali alluvioni, grandinate, vento…): elementi di grande impatto per i costi di produzione e trasporto, con aumenti del +83% per l’energia, +45% per i fertilizzanti e +29% per sementi e piantine rispetto al 2020. A questo si aggiunge il problema della concorrenza sleale da parte delle importazioni a basso costo, spesso provenienti da Paesi che non rispettano gli stessi standard fitosanitari (il 75% delle aziende intervistate nel Rapporto è stato interessato, negli ultimi 3 anni, da una fitopatologia; la diffusione di nuove fitopatologie è un problema segnalato dal 36% delle aziende), ambientali e di tutela dei lavoratori. Il settore florovivaistico non è solo un’importante risorsa economica, ma ha anche un impatto positivo sul benessere sociale, grazie ai benefici delle aree verdi sulla salute e qualità della vita. Un legame emerso in tutta evidenza nei convegni, cui hanno preso parte scienziati, ricercatori, giornalisti e rappresentanti delle massime istituzioni locali, regionali, nazionali e internazionali. Un 'filo verde' che ha attraversato trasversalmente gran parte dei dibattiti, dallo sport all’urbanistica, dalla biodiversità alle certificazioni. Il verde è salute, e "il potenziale del capitale verde nell’affrontare questioni ambientali, salutistiche e sociali è enorme", sostengono da Myplant. Ogni euro investito nel verde pubblico si rivaluta e tesaurizza attraverso benefici ecosistemici. Il verde come materia prima di progetto diviene baluardo climatico, barriera antinquinamento, motore di inclusione e sicurezza sociale, bastione nella protezione ambientale, fattore di resilienza territoriale e tutela idrogeologica, custode di biodiversità. Con evidenti ricadute economiche dirette e indirette, materiali e immateriali, come ben evidenziato in fiera e sottolineato dal premio nazionale La Città per il Verde, organizzato dalla casa editrice Il Verde Editoriale, l’unico riconoscimento nazionale assegnato alle amministrazioni comunali, enti pubblici, strutture private a finalità pubblica e associazioni di volontariato, che si sono distinte in opere di realizzazione, valorizzazione, manutenzione e riqualificazione del verde. Così come la proclamazione del progetto vincitore del contest I Giardini di Myplant per la riqualificazione di un’area verde e terapeutica presso l’Ospedale Niguarda di Milano, organizzato con Fondazione Minoprio e AIAPP. O, ancora, l’importanza dell’architettura del paesaggio nei processi di riqualificazione urbana e territoriale in ottica verde, come confermato negli incontri della Landscape Area curata da Sabina Antonini-En Scape network: un parterre di confronti di alto livello in cui si sono alternati nomi noti del landscape internazionale, imprese e professionisti, per parlare di biodiversità e rigenerazione urbana, illuminazione del verde urbano, nuovi brani di città, materiali innovativi e digitalizzazione dei processi progettuali.