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(Adnkronos) - Scambio di accuse tra Israele e Hamas sui negoziati e la tregua a Gaza. Stando a quanto riferito a Ynet da una fonte politica israeliana, Hamas ha respinto la proposta di mediazione avanzata dal Qatar per una tregua nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito a Ynet una fonte politica israeliana. Secondo la fonte, il movimento islamista "ostacola i colloqui, rifiuta di fare concessioni e accompagna i negoziati con una guerra psicologica volta a sabotare il processo, diffondere menzogne tra la popolazione di Gaza e fare pressione sull’opinione pubblica israeliana". Israele avrebbe invece dimostrato "disponibilità a flessibilità nei negoziati", mentre Hamas "mantiene posizioni rigide che impediscono ai mediatori di far avanzare un accordo". La fonte ha sottolineato che se Hamas avesse accettato l’offerta qatariota, si sarebbe potuto giungere a un’intesa e avviare un negoziato di 60 giorni sulla fine della guerra, "in linea con gli obiettivi israeliani". Nonostante il rifiuto, le trattative a Doha proseguono anche nel fine settimana, con il team negoziale israeliano in contatto costante con il primo ministro Benjamin Netanyahu, agendo "con pieno mandato sulla base della proposta del Qatar, già accettata da Israele". Hamas, accusata da Israele di aver respinto la proposta di accordo del Qatar, accusa a sua volta il premier israeliano Netanyahu di ostacolare i negoziati a Doha aggiungendo nuove condizioni, incluse nuove mappe per il ritiro delle forze militari dell'Idf, scrive l'agenzia di stampa tedesca 'Dpa', citando un rappresentante del movimento che controlla la regione. Altre fonti palestinesi sostengono che Israele insiste per mantenere il controllo del 40 per cento del territorio della Striscia durante il periodo del cessate il fuoco. Malgrado questo scambio di accuse e lo stallo, le trattative proseguiranno. Le delegazioni di Israele e Hamas sono rimaste a Doha. Così come sono andati avanti gli intensi bombardamenti israeliani su Beit Hanoun, nel nord della Striscia. Nei giorni scorsi, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz aveva annunciato il piano per innalzare una 'città umanitaria' per 600mila profughi palestinesi sulle rovine di Rafah, nel sud, precisando che chi vorrà lasciare la regione lo farà su base "volontaria", una possibilità respinta da Hamas che chiede a Israele di ritirarsi alle posizioni che manteneva prima della fine del cessate il fuoco lo scorso marzo. Israele oggi presenterà una nuova proposta per il dispiegamento dei suoi militari lungo il corridoio Morag, nel sud della Striscia di Gaza, e nel perimetro della Striscia, in caso venga raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, rende noto Channel 12.
(Adnkronos) - “Il sistema di formazione professionale è largamente sottoutilizzato dalle persone e dalle imprese. C'è una perdita di grandi opportunità, sia economiche sia di implementazione del capitale umano delle aziende. E’ un sistema che va migliorato e va promosso mettendo a fattor comune le migliori competenze di operatori privati e di soggetti pubblici”. Così Agostino Di Maio, neoeletto presidente di Assolavoro Formazione, intervenendo durante l’Assemblea pubblica di Assolavoro Formazione, oggi a Milano. L’incontro ha offerto l’occasione per analizzare i dati della ricerca 'Il mercato dei servizi per la formazione in Italia' condotta da Assolavoro DataLab, l’Osservatorio dell’Associazione nazionale delle agenzie per il lavoro, da cui emerge che il potenziale di crescita del settore è enorme: il mercato della formazione professionale per adulti ha generato nel 2022 un fatturato di oltre 3,2 miliardi di euro. “La formazione professionale nel mondo del lavoro - riflette Di Maio - è il vertice di una piramide rovesciata sul quale poggia tutto il mercato del lavoro. E’ fondamentale per l'aggiornamento delle competenze, per l’upskilling e il reskilling, per la riduzione delle transazioni, per il rapporto con la scuola e per la gestione delle pratiche fragili dei lavoratori, oltre che per ridurre il tasso di inattività, la vera piaga del nostro mercato del lavoro. La formazione serve sempre, in ogni fase, e oggi in Italia ci sono ampi margini di miglioramento”. Dall'incontro emerge una frammentarietà regionale quando si parla di formazione professionale. Un aspetto dovuto a “un'impostazione costituzionale che nell'attribuire alle Regioni la competenza esclusiva in materia di formazione professionale non favorisce l'adozione di standard uguali sul territorio nazionale", spiega Di Maio, che aggiunge: "Su questo lavoriamo proficuamente con molte Regioni e cerchiamo di condividere le buone pratiche. È un lavoro molto faticoso che potrebbe essere svolto con più efficacia”. Infine, il neoeletto presidente esprime la sua visione di Assolavoro Formazione, “un'associazione che raccoglie i migliori player sul mercato”. “La nostra formazione è orientata al placement. Il nostro contratto collettivo prevede che almeno il 35% dei discenti trovino un lavoro e riteniamo che il placement sia un elemento di qualità e di misurazione dell'efficacia della formazione, che dovrebbe essere anche estesa ad altri contesti”, conclude.
(Adnkronos) - “I treni sono mezzi di trasporto già sostenibili, ma abbiamo voluto vivere la sostenibilità in maniera ancora più incisiva, ideando treni che consumino meno energia e sfruttando materiali riciclabili”. Così Maria Giaconia, direttore operations Regionale di Trenitalia, alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’ che si svolgerà il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna. L’appuntamento è pensato per fare il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica nella mobilità delle persone e delle merci nel nostro Paese. Lo stesso approccio, ossia di rendere ancora più green qualcosa già di per sé sostenibile, Trenitalia lo applica ai treni che prevedevano l’impiego anche di carburante diesel, come spiega Giaconia: “Sono stati ripensati così che possano utilizzare biocarburante. Lavoriamo non solo sulla sostenibilità ambientale, ma anche su quella sociale. I nostri nuovi treni infatti devono essere la risposta alle città del futuro, perché muoversi meglio significa vivere meglio. Abbiamo ripensato l’accessibilità dei treni, abbiamo lavorato anche sulla digitalizzazione, per fare in modo che le persone scelgano sempre più spesso il mezzo pubblico piuttosto che l’auto privata”. Un altro aspetto importante è quello dell’intermodalità, per fare ‘l’ultimo miglio’: “La stazione non sempre è in centro città e” per aiutare i viaggiatori a raggiungere la loro destinazione con i mezzi pubblici “abbiamo progettato, insieme agli operatori del Tpl, la combinazione treno e bus, acquistabile sulle nostre piattaforme. Abbiamo oltre 200 collegamenti che ci permettono di accedere ai posti più belli. Sostenibilità è anche permettere a tutti di arrivare in modo capillare ovunque, anche in quelle destinazioni un po’ meno battute”. “L’Eco Festival per noi è un appuntamento importante perché è un luogo per il confronto di idee e progetti necessari per un cambiamento verso la sostenibilità. Non siamo qui soltanto perché siamo operatori di trasporto pubblico ferroviario - puntualizza in conclusione Giaconia - ma perché ci crediamo fortemente. Per questo abbiamo voluto condividere questa partnership con l’Eco Festival”.