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(Adnkronos) - Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha annunciato che Kiev e i partner dell'Unione Europea stanno già lavorando al 20esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. "Ci aspettiamo che il contenuto di questo pacchetto sia pronto entro un mese e proponiamo di includere persone ed entità russe che continuano a trarre profitto dalle risorse energetiche", ha dichiarato nel consueto messaggio serale. Zelensky ha invocato un rafforzamento delle misure contro i canali che consentono la produzione militare russa. "Ogni missile e drone russo contiene componenti provenienti da altri Paesi. Senza di essi non ci sarebbero armi russe. Gli sforzi su questo fronte devono essere raddoppiati", ha evidenziato. Sergey Lavrov si è detto pronto a tenere un incontro di persona con il segretario di Stato americano Marco Rubio. Il ministro degli Esteri russo, intervistato dall'agenzia di stampa Ria Novosti, ha però insistito sul fatto che gli interessi di Mosca devono essere presi in considerazione quando si discute della guerra in Ucraina. "È importante discutere la questione ucraina e promuovere l'agenda bilaterale", ha detto Lavrov. "Questo è il motivo per cui comunichiamo telefonicamente e siamo pronti a tenere incontri faccia a faccia quando necessario", ha aggiunto. Nell'intervista, Lavrov si è detto convinto che i colloqui che Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno tenuto in Alaska in estate debbano rimanere la base di un potenziale accordo per porre fine all'aggressione contro l'Ucraina. "All'epoca, gli americani ci hanno assicurato che sarebbero stati in grado di garantire che Volodymyr Zelenskyy non avrebbe ostacolato il processo di pace. A quanto pare, sono sorte alcune difficoltà in questo senso", ha affermato. A una domanda sull'ipotesi di utilizzo dei beni russi congelati per sostenere Kiev, Lavrov ha risposto: "L'interpretazione cinica della Carta delle Nazioni Unite e di altre norme giuridiche internazionali da parte della Commissione Europea, comprese le disposizioni sull'immunità sovrana e l'inviolabilità dei beni delle banche centrali, ha cessato di sorprendere da tempo. Tali azioni costituiscono un vero e proprio inganno e una rapina". "Non importa come venga orchestrato il piano per estorcere denaro ai russi, non esiste un modo legale per farlo e la Russia risponderà in modo appropriato", ha dichiarato il ministro degli Esteri russo. Lo shutdown parziale del governo degli Stati Uniti sta causando ritardi nell'export di armi americane per un valore stimato di oltre 5 miliardi di dollari, destinate a Paesi Nato e potenzialmente all'Ucraina. Lo riporta Axios, sottolineando come lo shutdown abbia paralizzato attività chiave in diversi uffici federali, incluso il Bureau of Political-Military Affairs del Dipartimento di Stato, responsabile dell'approvazione delle vendite. "Questo sta effettivamente danneggiando sia i nostri alleati e partner sia l'industria americana, che non riesce a consegnare molte di queste capacità critiche all'estero", ha detto un alto funzionario del Dipartimento di Stato. Tra le forniture in ritardo ci sono missili Amraam, sistemi da combattimento Aegis e Himars destinati a Danimarca, Croazia e Polonia. In serata è giunta la notizia che senatori democratici si sono detti pronti ad approvare un pacchetto di disegni di legge che potrebbe mettere fine allo shutdown. Lo hanno indicato diverse fonti ad Axios, secondo cui si tratta del più significativo passo verso un accordo bipartisan per la riapertura del governo federale dopo oltre un mese di stallo.
(Adnkronos) - "Il titolo che avete scelto per questa giornata, 'Traiettorie sul territorio', rappresenta in modo efficace il senso del percorso che stiamo compiendo". Così il senatore Roberto Rosso intervenuto oggi nell’ambito del convegno di Modena 'Traiettorie urbane e territoriali-rigenerazione urbana', organizzato dal Consiglio nazionale degli ingegneri su iniziativa di Irene Sassetti (consigliera tesoriere del Consiglio nazionale degli ingegneri con delega all’urbanistica) e coorganizzato dall'Ordine degli ingegneri di Modena. Al centro della giornata il dibattito sul ddl rigenerazione urbana di cui Rosso è relatore. "Occorre costruire traiettorie comuni - ha proseguito Rosso - per la rigenerazione urbana, tracciate insieme da istituzioni, professionisti e comunità locali. In questo cammino il ruolo degli ingegneri è centrale. La loro capacità di leggere la complessità dei territori e di trasformare le idee in soluzioni concrete è ciò che consente di passare dai principi ai fatti. La rigenerazione urbana nasce dall'incontro tra visione e competenza tecnica e il contributo degli ingegneri è essenziale per tradurre gli obiettivi in risultati tangibili". "Il nuovo disegno di legge quadro sulla rigenerazione urbana - ha spiegato - rappresenta un passaggio decisivo nella definizione delle politiche nazionali per la trasformazione delle città italiane. E' un testo che nasce dall'unificazione di otto disegni di legge, di maggioranza e di opposizione, e che segna il superamento degli interventi frammentati a favore di una riforma organica della pianificazione urbana. Una riforma che guarda alla sostenibilità ambientale, alla sicurezza sismica, alla qualità dell'abitare e alla riduzione del consumo del suolo, obiettivo che per noi è irrinunciabile in una politica moderna e responsabile. Fermare il consumo di suolo non significa bloccare lo sviluppo, ma orientarlo in modo intelligente, privilegiando la riqualificazione dell'esistente, il riuso delle aree dismesse e la rigenerazione dei quartieri in difficoltà. Insomma, rigenerare vuol dire restituire vita a ciò che abbiamo già costruito, rendendo tutto più sicuro, efficiente e sostenibile". “E la sfida di una crescita - ha puntualizzato il senatore Rosso - che non consuma territorio, ma invece lo valorizza, migliorando al tempo stesso la sicurezza e la vivibilità delle nostre città, comprese le zone più periferiche, che, come sappiamo, spesso sono esposte al degrado e ai problemi di ordine pubblico. Rigenerare quindi significa anche ricucire il tessuto urbano e sociale, rendendo le comunità più coese e i quartieri più sicuri". "Un altro pilastro del provvedimento - ha aggiunto - è la semplificazione. Abbiamo lavorato per costruire un impianto normativo solido e concreto, ma anche chiaro e di immediata applicazione. Una legge è efficace solo se chi la utilizza può comprendere e applicarla senza incertezze. Semplificare significa ridurre le sovrapposizioni, eliminare le interpretazioni contrastanti e unificare procedure oggi frammentate tra i diversi livelli amministrativi. “L'obiettivo - ha chiarito - è offrire ai comuni, professionisti e imprese un quadro normativo certo, trasparente e in grado di accelerare gli interventi e liberare le energie. La rigenerazione deve diventare una prassi ordinaria, non un'eccezione, un processo lineare, accessibile e veloce per tutti i territori. Il lavoro che stiamo facendo nel Senato si è fondato sull'ascolto e sul confronto costante con le categorie professionali". "Tra queste - ha ricordato - il contributo degli ingegneri è stato decisivo per rendere il testo più aderente alle esigenze reali del Paese e più vicino al linguaggio operativo di chi ogni giorno trasforma le norme in progetti e opere concrete. Tra i punti cardini della riforma figurano premialità per la demoricostruzione, incentivi fiscali, delocalizzazioni per edifici situati in area a rischio idrogeologico e l'istituzione di un fondo nazionale da 3,4 miliardi di euro in dieci anni per sostenere gli interventi di rigenerazione urbana. Un'altra innovazione importante riguarda la governance multilivello, perché rigenerare una grande città o un piccolo borgo non può significare la stessa cosa". "Una visione - ha affermato - che non riguarda soltanto l'edilizia o l'urbanistica ma la dimensione sociale delle città. Un modello che accorcia le distanze umane, restituisce tempo alle famiglie, offre sicurezza agli anziani e opportunità ai giovani. Una città che non divide ma unisce, dove la prossimità diventa valore e la rigenerazione si traduce in coesione, bellezza e benessere diffuso". "Sono convinto - ha ribadito - che questa legge possa aprire una stagione nuova fondata su collaborazione, responsabilità e concretezza e che incontri come quelli di oggi, che mettono a confronto istituzioni, tecnici e amministratori, testimonino la volontà comune di costruire insieme una visione condivisa del futuro urbano".
(Adnkronos) - Novamont annuncia di aver ottenuto il certificato di conformità al Regolamento Fertilizzanti 2019/1009 per il telo di pacciamatura in Mater-Bi, utilizzato in agricoltura per il controllo delle infestanti, che biodegrada in suolo e a fine ciclo non necessita di essere smaltito separatamente. Secondo il Regolamento - spiega Novamont - il telo in Mater-Bi può essere considerato un ammendante inorganico, ovvero un prodotto fertilizzante con la funzione di mantenere, migliorare o proteggere le proprietà fisiche o chimiche, la struttura o l’attività biologica del suolo a cui è aggiunto. Il telo in Mater-Bi ha dimostrato di non accumularsi in suolo, di non rilasciare microplastiche persistenti e non provocare effetti ecotossici nell’ambiente. L’attività dei microrganismi ne determina la mineralizzazione completa e la successiva trasformazione in anidride carbonica e acqua. “Questa certificazione è una dimostrazione concreta che Mater-Bi, la pionieristica famiglia di bioplastiche di Novamont, non rilascia microplastiche persistenti nell’ambiente - spiega Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont - Novamont si è data l’obiettivo di adottare volontariamente gli stringenti criteri del regolamento fertilizzanti anche per lo sviluppo del Mater-Bi destinato alla produzione di shopper, sacchi frutta e verdura e tante altre applicazioni. L’applicazione dei criteri del Regolamento Fertilizzanti innalza il livello di garanzia delle caratteristiche di biodegradabilità, non accumulo in suolo e assenza di effetti ecotossici nell’ambiente di questi bioprodotti a tutela di tutta la filiera, dei nostri territori e delle comunità”.