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(Adnkronos) - Una nuova casa a Roma. E poco più di 100mila euro. Questa la fotografia del 'portafoglio' di Matteo Salvini nel 2025. Secondo l'ultima dichiarazione dei redditi, presentata il 5 novembre scorso, il leader della Lega ha dichiarato un imponibile relativo al periodo di imposta 2024 pari a 103mila 524 euro. Rispetto all'anno precedente il numero uno del Carroccio ha 'guadagnato' qualcosa in più: per il periodo di imposta 2024, infatti, denunciava al fisco 91mila 975 euro. Nella 'dichiarazione per la pubblicità della situazione patrimoniale', come si dice in gergo tecnico, il vicepremier e ministro dei Trasporti attesta rispetto all'ultima dichiarazione dei redditi come variazione 'l'acquisto appartamento uso abitativo Comune di Roma'. A quasi 100mila euro ammonta invece il reddito percepito da Giuseppe Conte nel 2025. Secondo l'ultima dichiarazione dei redditi, quella presentata il 17 novembre scorso, il leader M5S ha denunciato per il periodo d'imposta 2024 un imponibile di 98mila 471 euro. Rispetto all'anno precedente, l'ex premier si è un po' impoverito, guadagnando quasi 6mila euro in meno: per il periodo d'imposta del 2024, infatti, Conte aveva dichiarato al fisco 104mila 253 euro. Due settimane fa il dato relativo alla premier Giorgia Meloni: un reddito complessivo di 180.031 euro e un imponibile pari a 178.371 euro, secondo la dichiarazione dei redditi 2025 pubblicata sul sito della Camera dei deputati e riferita al periodo d'imposta 2024.
(Adnkronos) - Domani, giovedì 20 novembre, si terrà il XXIV Convegno nazionale dell’Istituto Nazionale Tributaristi (Int) dal titolo 'Tributaristi e Intelligenza Artificiale regole, deontologia e opportunità', in presenza e in streaming dalla Sala Cristallo dell'Hotel Nazionale in piazza Monte Citorio a Roma. Live sul canale YouTube INT https://www.youtube.com/@istitutonazionaletributa.../streams e sulla pagina facebook dell’Istituto Nazionale Tributaristi https://www.facebook.com/istituto.tributaristi in modalità libere e accessibili a tutti. Per l'acquisizione di 4 crediti formativi da parte dei tributaristi Int visione esclusivamente su piattaforma digitale zoom come da indicazioni nella newsletter quotidiana. L'apertura dei lavori e i saluti istituzionali saranno a cura di Paola De Maio, consigliere nazionale e delegato provinciale di Roma, e del presidente Riccardo Alemanno, che proseguirà con l’illustrare brevemente una “strana, ma proficua conversazione con l’IA”, al termine della quale si terrà la conferenza stampa della presidenza nazionale su obiettivi raggiunti e nuove sfide. Enrico Molinari, professore universitario e giornalista di innovazione sistemica ed economia sostenibile, tratterà l’argomento "Della nuova coscienza collettiva nell’era dell’IA: ridefinire la dimensione umana delle professioni come atto creativo di ‘Intelligenza Artigianale’"; seguirà il dibattito a cui parteciperanno Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni e dell’Osservatorio Italiano sull’Intelligenza Artificiale di Enia, Eraldo Minella, direttore generale Servizi Professionali e Formazione del Gruppo Sole 24 Ore, e Riccardo Alemanno, su “IA e studi professionali: un’opportunità da gestire con cura”. Il Convegno nazionale proseguirà con un intervento tecnico dal titolo “Il sistema duale del settore professionale Associazioni e Ordini - Le garanzie e la regolamentazione della Legge 4 del 14/01/2013”, a cura di Salvatore Cuomo, consigliere nazionale e pubblicista. Verranno poi illustrati strumenti operativi e formativi per i tributaristi Int da parte Eraldo Minella e Riccardo Alemanno, con una presentazione tecnica a cura di Morena Torciani Project Manager del Gruppo Sole 24 Ore. Interverranno i parlamentari Debora Serracchiani (Commissione Giustizia), Massimo Garavaglia (presidente Commissione Finanze e Tesoro) e Luigi Marattin (Commissione Attività Produttive). Il Presidente Alemanno ha voluto sottolineare, alcuni aspetti della conferenza stampa annuale: “Sarà focalizzata su quanto svolto nel 2025 dall’Istituto Nazionale Tributaristi e su alcuni obiettivi del 2026, ma anche sulla Manovra di bilancio con un’analisi delle proposte contenute nella memoria depositata in Commissione Bilancio del Senato, in tema di famiglie, professioni e semplificazioni. Ma non potrò non rinviare al mittente talune affermazioni fuorvianti sulle attuali funzioni professionali e sulle tutele per l’utenza garantite dai tributaristi Int, mi riferisco in particolare alle ultime notizie fuorvianti su presunte esclusive ordinistiche sul visto di conformità, cosa non vera poiché oltre un terzo dei nostri iscritti è abilitato per legge a quella funzione, quale tributarista iscritto nei ruoli dei periti e degli esperti in tributi al 30 settembre '93”.
(Adnkronos) - "Il sistema di finanziamento della gestione del fine vita dei pannelli fotovoltaici non incentivati (ovvero i pannelli installati in impianti che non beneficiano degli incentivi previsti dai Conti Energia) non potrà garantire il corretto trattamento di questi rifiuti: il contributo unitario 'segregato' per ciascun pannello non è infatti sufficiente a coprire tutti i costi di gestione (trasporto, rimozione delle sostanze inquinanti, riciclo) del pannello stesso". È quanto emerge dallo Studio 'La gestione nel rifiuto fotovoltaico in Italia: un nuovo modello di finanziamento' realizzato dal Laboratorio Ref Ricerche. “La gestione del fine vita dei pannelli fotovoltaici non incentivati è certamente l’aspetto più delicato del settore dei Raee - afferma Giorgio Arienti, direttore generale Erion Weee - Nei prossimi anni assisteremo a una crescita esponenziale delle quantità di pannelli che saranno dismessi: a ciascuno di questi pannelli è associato, in un trust di uno dei numerosi Consorzi Raee, un contributo del tutto insufficiente ad assicurare una corretta gestione. Per evitare un disastro ambientale è indispensabile modificare al più presto la normativa”. I numeri: entro il 2050 si stima che oltre ai 300 milioni di pannelli fotovoltaici già installati, altri 20 milioni di pannelli saranno allacciati alla rete. Nel giro di pochi decenni, il numero di pannelli destinati alla dismissione aumenterà di quasi trenta volte, con ricadute enormi per i detentori degli impianti, i consorzi e l’intera collettività. Si passerà dai circa 427mila pannelli smaltiti nel 2025 a oltre 12 milioni nel 2050, con un corrispondente incremento della quantità da trattare: da 9mila tonnellate a 264mila tonnellate annue di Raee fotovoltaici da smontare, trasportare e gestire correttamente. In base alla normativa vigente, il finanziamento del fine vita dei pannelli fotovoltaici non incentivati è a carico dei Produttori di tali pannelli. "Al momento dell’immissione sul mercato di un pannello, il Produttore versa al Consorzio a cui aderisce un contributo - stabilito dal Consorzio stesso - che viene segregato in un trust; questo contributo (univocamente associato a quel pannello) sarà 'liberato' quando il pannello giungerà a fine vita, e sarà utilizzato per finanziare le attività di riciclo di quel pannello - spiega Erion in una nota - Negli ultimi anni, la 'caccia ai Produttori' ha spinto la maggior parte dei Consorzi Raee ad abbassare continuamente il valore del contributo chiesto per i pannelli fotovoltaici non incentivati: valori vicini a 1 euro non sono sufficienti per garantire il corretto trattamento di un pannello tra 10, 15 o 20 anni". “Lo studio fatto da Ref Ricerche solleva seri dubbi sulla sostenibilità economica del sistema oggi in vigore e sulla sua reale capacità di coprire i costi di gestione del fine vita dei pannelli fotovoltaici non incentivati, dato che non è serio fare oggi una scommessa su quanto costerà smaltire un modulo tra vent’anni, poiché il potenziale valore delle materie prime in esso contenute è una assoluta incognita - continua Arienti - Certo, il totale delle risorse accantonate è ingente, ma il contributo unitario (quello che può essere utilizzato per la gestione del singolo pannello, a cui il contributo unitario è associato) non è sufficiente. È un paradosso: nei trust dei Consorzi ci sono milioni di euro, ma questa montagna di denaro non riuscirà ad assicurare un corretto riciclo dei pannelli”. Cosa accadrà? Secondo l'analisi, la mancanza di adeguate risorse finanziarie favorirà comportamenti opportunistici, come l’esportazione dei pannelli dismessi verso 'paesi emergenti' (privi di adeguati impianti di trattamento) o il loro abbandono nell’ambiente. Oltre ai rischi ambientali, questa gestione non corretta si porrebbe in contrasto con le direttive europee, che promuovono il recupero dei materiali (vetro, alluminio, silicio e argento) compromettendo lo sviluppo di una filiera circolare nazionale e trasformando una misura nata per garantire sostenibilità e responsabilità ambientale in un potenziale boomerang finanziario, sociale e ambientale. Sulla base delle evidenze dello studio di Ref Ricerche, Erion Weee propone l’adozione del modello di finanziamento generazionale - già utilizzato per tutte le altre tipologie di Raee Domestici - anche ai pannelli fotovoltaici: con questo modello, la responsabilità economica della gestione del fine vita è attribuita ai Produttori presenti sul mercato in ciascun anno, in proporzione all’immesso sul mercato nello stesso anno. Questo modello 'generazionale', che funziona in settori a bassissima crescita come quello dei frigoriferi o dei 'grandi bianchi', a maggior ragione funzionerebbe in un settore in costante, significativo sviluppo come quello del fotovoltaico: se un Produttore esce dal mercato, ci saranno certamente altri Produttori in grado di farsi carico - anno per anno - dei costi di una corretta gestione dei Raee fotovoltaici. Inoltre, nel lungo termine, si affiancheranno nuove tecnologie sostitutive che finanzieranno progressivamente il fine vita di tali rifiuti, come avvenuto in tante altre categorie di prodotti. “Il sistema impiantistico nazionale si sta già preparando ad accogliere volumi crescenti di pannelli da trattare, anche grazie agli investimenti del Pnrrr - conclude Arienti - È necessario che il modello di finanziamento venga adeguato a garantire la sostenibilità ambientale ed economica nel lungo periodo scongiurando lo scoppio di una bolla che creerebbe un danno economico, ambientale e reputazionale di dimensioni clamorose”.