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(Adnkronos) - L'Ucraina condanna il primo soldato russo per aver ucciso un prigioniero di guerra. La Russia 'risponde' denunciando un improbabile - per non dire assurdo - complotto di Kiev e Nato per provocare un incidente nucleare a Zaporizhzhia, con emissione di materiale radioattivo verso l'Europa. L'Ucraina ha emesso la prima condanna all'ergastolo contro un soldato russo accusato di aver ucciso un prigioniero di guerra di Kiev. Il servizio di sicurezza ucraino (Sbu) ha reso nota la sentenza, precisando che si tratta della prima nella storia del Paese in cui un militare russo viene condannato al carcere a vita per l'esecuzione di un soldato delle forze di difesa. Secondo l'accusa, il 27enne Smitry Kurashov avrebbe "giustiziato un militare ucraino che si era arresto dopo essere rimasto senza munizioni" durante i combattimenti nel gennaio 2024 nella regione meridionale di Zaporizhzhia. Kurashov era stato catturato quello stesso giorno e successivamente processato. Kiev accusa l'esercito russo di aver ucciso prigionieri di guerra dopo la resa, denunciando una serie di esecuzioni illegali e crimini di guerra. L'Ucraina mira a portare davanti alla giustizia non solo i vertici politici e militari di Mosca, ma anche i soldati responsabili dei crimini commessi dall'inizio dell'invasione. Nel corso del conflitto, in corso da oltre 3 anni e mezzo, sono stati diffusi su Telegram numerosi video che hanno documentato esecuzioni di prigionieri, uccisi nonostante si fossero arresi. Dalla sponda russa, con puntualità regolare, arriva l'allarme dei servizi di Mosca, in particolare dell'Svr (Servizio informazioni estero). Dopo aver prospettato provocazioni in Polonia e contro navi europee, con azioni che avrebbero dovuto screditare la Russia, l'Svr - come amplifica la Tass - afferma che "l'Occidente si prepara a incolpare la Russia per un possibile incidente alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. I membri della Nato esortano Kiev a compiere una grande azione di sabotaggio con vittime tra gli ucraini e i cittadini dei paesi dell'Unione Europea, simile al disastro aereo MH17", si legge. "I britannici hanno calcolato che, a seguito dell'incidente, la contaminazione radioattiva si diffonderà tra i cittadini dell'Ue vicino al confine ucraino", prosegue l'Svr. Nel dettaglio, "l'Occidente sta valutando l'opzione di organizzare un sabotaggio alla centrale nucleare di Zaporizhzhia con la fusione del nocciolo attivo dei suoi reattori nucleari". Tutti gli allarmi lanciati nelle ultime settimane dall'Svr si sono rivelati totalmente infondati.
(Adnkronos) - “L’intelligenza artificiale ha messo in atto una rivoluzione che potrebbe aumentare il Pil italiano del 18%, ma rispetto a Stati Uniti e Cina - dove si investe di più - l’Europa è molto in ritardo. Il collo di bottiglia è il capitale umano, mancano le competenze”. Lo ha detto Andrea Rossi, amministratore delegato e direttore generale dell’università Campus Bio-Medico di Roma (Ucbm), partecipando al convegno organizzato oggi nella capitale da Unindustria, in collaborazione con Ucbm, ‘Future skills - Capitale umano e Ai per il lavoro che cambia. Dove formazione e impresa si incontrano’. Il dialogo tra università e imprese “da più di vent’anni è un elemento essenziale e strategico per la nostra università - sottolinea Rossi - siamo in Unindustria per questo motivo”, dice. Per andare incontro al cambiamento e cavalcare l’onda della 'rivoluzione', è necessario dunque aggiornare le competenze. “Non rimane che attuare un'azione sistemica tra università, imprese e istituzioni- avverte Rossi - Dobbiamo lavorare insieme per formare laureati che abbiano le competenze necessarie ad affrontare le sfide di oggi. Vuol dire anche, come Accademy dell'Università, formare e re-skillare il personale esistente dato che - conclude - ci sono più di 4 milioni di lavoratori che vanno aggiornati da un punto di vista”.
(Adnkronos) - L’evento di Ecomondo 2025 'Blue Horizons: Trans-Mediterranean Cluster Collaboration for Innovation in Energy, Clean Tech and Bioeconomy', in tre sessioni verticali, ha analizzato l’importanza dei cluster della blue economy per stimolare l’innovazione e potenziare il sistema scientifico e industriale dell’area mediterranea: dalla rilevanza delle politiche e priorità governative per la cooperazione transnazionale tra cluster, con strumenti come l’Ocean Pact e il Pact for the Mediterranean, al loro ruolo nella collaborazione tra mondo accademico e industria e come abilitatori delle applicazioni industriali e della competitività del mercato nella Blue Economy. Al convegno, presieduto da Giorgio Ricci Maccarini e Sara Tedesco di Cluster tecnologico nazionale Big e da Luca Marangoni di Cinea, sono intervenuti vari rappresentanti dei cluster del Mediterraneo.