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(Adnkronos) - “Il riconoscimento che ci ha riservato l’Osservatorio Italian Welfare ci rende particolarmente orgogliosi perché celebra l’impegno quotidiano, attraverso tutti i piccoli e i grandi gesti, che Reale Group da sempre riserva alle proprie persone. Da quasi duecento anni, la nostra storia è segnata da un costante impegno nel restituire valore alle comunità, al territorio e, prima di tutto, alle persone che fanno parte del nostro Gruppo”. Lo spiega Anna Gioannini, group corporate wellbeing director di Reale Mutua, commentando l’assegnazione del Premio Global Welfare nel corso del Global Welfare Summit, giunto alla seconda edizione e tenutosi a Villa Miani a Roma, dedicato alle migliori esperienze del welfare in Italia, con il coordinamento scientifico dell’Osservatorio Italian Welfare. “Questo riconoscimento è espressione autentica della nostra natura mutualistica, che si traduce in una cultura di vicinanza e supporto concreto, perfettamente rappresentata dal nostro purpose: 'Taking care of people for a better world, together'", conclude.
(Adnkronos) - Il made in Italy di alta gamma che sfida i dazi Usa e le turbolenze dei mercati puntando sulla qualità e l'equilibrio tra tradizione e innovazione, mettendo al centro del progetto l'artigianalità. E' l'obiettivo 'Comella dal 1963', sartoria che da Aversa in provincia di Caserta porta avanti la tradizione di creazioni su misura e accessori esclusivi – cravatte, foulard, pochette, cinture e articoli di pelletteria – realizzati con tessuti pregiati e una cura artigianale dei dettagli, venduti in Italia e all'estero, Usa compresi. Una storia imprenditoriale che parte da lontano, come spiega in un'intervista ad Adnkronos/Labitalia il patron dell'azienda, Davide Comella. "La nostra storia, la storia del brand 'Comella dal 1963'. affonda le proprie radici nella passione e nell'artigianalità dell’alta sartoria napoletana. La nostra azienda nasce ad Aversa, in provincia di Caserta, oltre sessant'anni fa, precisamente nel 1963, per mano dei miei genitori, Teresa ed Enzo Comella. Erano due artigiani uniti da un amore d'altri tempi e dal sogno di creare prodotti unici e pregiati", sottolinea Comella, che dal 2019 è cavaliere al merito per la sua attività. Dagli inizi a oggi la strada è stata lunga. "È stato -spiega Comella- un percorso di dedizione e crescita costante, sempre nel solco della qualità. Abbiamo iniziato come un'azienda a conduzione familiare e la qualità del nostro lavoro ci ha portati ben presto a diventare fornitori di quasi tutti i Ministeri dell'epoca. Successivamente, a partire dal 1973 e per i vent'anni seguenti, abbiamo avuto -continua- l'onore di produrre camicie e cravatte per alcuni dei più grandi e prestigiosi marchi internazionali dell'alta moda. La vera svolta, però, arriva negli Anni Novanta, con il mio ingresso più operativo, abbiamo deciso di concentrare tutte le nostre energie nel progetto che più ci stava a cuore: la produzione esclusivamente su misura. Fu in quel momento che prese forma la 'Sartoria Comella' come la conosciamo oggi, un luogo dove ogni capo -sottolinea- dalla camicia alla cravatta, può essere personalizzato in ogni dettaglio, portando avanti la passione di mio padre Enzo, specialmente per la cravatta fatta a mano, che oggi è uno dei nostri fiori all'occhiello", rimarca. E sui numeri della propria attività Comella è chiaro. "Preferisco sempre far parlare la qualità dei nostri prodotti -sottolinea l'imprenditore- più che i numeri. Non siamo un'azienda che punta ai grandi volumi della produzione di massa. La nostra è una realtà sartoriale, artigianale. Posso dirle che siamo un'azienda sana, in crescita, che ha l'orgoglio di portare l'eccellenza dell’alta sartoria napoletana in tutto il mondo, grazie anche ai nuovi canali digitali. Il nostro 'numero' più importante è la soddisfazione di ogni singolo cliente che sceglie di indossare una nostra creazione", spiega. E per Comella la caratteristica che contraddistingue la propria azienda è "senza dubbio l'equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione. Noi non abbiamo dimenticato le tecniche antiche, la meticolosa lavorazione a mano, la cura del dettaglio che si tramanda da generazioni. Ma abbiamo saputo unire questa sapienza artigianale a un design contemporaneo e alla ricerca costante dei tessuti più pregiati. È quella che noi chiamiamo 'Passione Partenopea': un'anima, un calore che mettiamo in ogni singola cucitura e che rende i nostri capi unici, figli di una artigianalità senza tempo", continua. Tradizione e innovazione si 'incontrano' anche nella commercializzazione del prodotto. "Operiamo sia attraverso la nostra boutique, nel cuore di Aversa, dove accogliamo i clienti e riserviamo loro un'esperienza 'su misura' completa, ma anche attraverso la nostra piattaforma e-commerce. Il nostro sito web ci ha permesso di superare i confini fisici, consentendoci di 'esporre' e far pervenire le nostre creazioni in tutto il mondo", spiega Comella. E l'organizzazione aziendale sta permettendo a Comella di fronteggiare anche la 'tempesta' dazi. "Come per tutto il made in Italy di alta gamma, i dazi -spiega- rappresentano una variabile complessa. Non nascondo che ogni barriera commerciale crea delle riflessioni, specialmente per un mercato importante come quello statunitense. Tuttavia, la nostra clientela ricerca un prodotto di eccellenza, un lusso artigianale che va oltre la semplice dinamica di prezzo. Chi sceglie Comella cerca un'autenticità e una qualità -ribadisce Comella- che non sono facilmente sostituibili. Per ora, gestiamo la situazione mantenendo fede alla nostra identità, convinti che la vera artigianalità sia un valore che mantiene la sua forza attrattiva al di là delle congiunture economiche e delle turbolenze geopolitiche", sottolinea. E negli anni le cravatte e gli altri prodotti di Comella sono stati indossati da quanti non vogliono rinunciare all'artigianato di alta gamma. "Nel mondo dell'alta sartoria, la discrezione -spiega- è un valore fondamentale, quasi quanto la qualità del tessuto. Posso dire che abbiamo l'onore di vestire professionisti, imprenditori, uomini di cultura e appassionati di stile in molti Paesi. Grazie alla nostra cura, quasi maniacale, ai dettagli e nella scelta dei migliori tessuti, abbiamo consolidato il posizionamento della Sartoria 'Comella dal 1963' come ambasciatrice dello stile e dell'artigianato di lusso italiano nel mondo, infatti gli eleganti accessori della nostra maison hanno già riscontrato il gradimento di diverse istituzioni e aziende, tra cui posso citare la presidenza del Consiglio dei Ministri, il cerimoniale diplomatico della Repubblica Italiana, diverse ambasciate italiane all’estero e importanti aziende di Stato come Leonardo SpA. Ma, dirò la verità, il cliente che mi rende più orgoglioso è chiunque scelga una nostra creazione e torni da noi perché si è sentito a proprio agio, elegante, unico. È la fiducia rinnovata nel tempo la soddisfazione più grande", sottolinea Comella. Ma quale è la caratteristica principale dei prodotti che ha portato Comella a raggiungere questi risultati? "L'eccellenza artigianale. Ogni nostro prodotto è il risultato di ore di lavoro manuale da parte dei nostri artigiani esperti. Utilizziamo -spiega- solo tessuti pregiati, come le sete più morbide per le nostre iconiche cravatte a 3, a 5 o a 7 pieghe. La caratteristica principale è l'attenzione al dettaglio e la possibilità di personalizzazione. Una cravatta Comella non è solo un accessorio, ma un'estensione dello stile di chi le indossa". E tra le sue creazioni che più lo emoziona Comella non ha dubbi. "Ogni capo su misura, ogni camicia che veste perfettamente un cliente, ogni cravatta annodata con orgoglio, mi dà un'enorme soddisfazione. È la soddisfazione dell'artigiano. Ma se devo scegliere -sottolinea- una creazione che racchiude davvero l'anima della nostra sartoria, il nostro spirito partenopeo che sa unire il sacro e il profano, la tradizione e l'ironia, allora dico il 'Pulcicorno'. Per noi la moda non è solo tessuto e cuciture; è un modo di raccontare una storia e il 'Pulcicorno' è proprio questo. È una figura che abbiamo creato, un simbolo che fonde due elementi potentissimi della nostra cultura: Pulcinella, l'icona della commedia dell'arte, l'anima ironica e verace di Napoli, e il Corno, il nostro simbolo scaramantico di fortuna e prosperità, che noi abbiamo reinterpretato quasi come un unicorno. Creare il Pulcicorno, e vederlo poi prendere vita sulle nostre cravatte, sui nostri foulard e sulle nostre pochette in seta pregiata, rappresenta l'eleganza che sa sorridere", sottolinea. E lo sguardo di Comella continua a essere rivolto al futuro. "Il nostro progetto principale -spiega- è continuare a fare quello che sappiamo fare meglio, e migliorarci quotidianamente. Vogliamo continuare a tramandare questa tradizione sartoriale, magari coinvolgendo ancora di più le nuove generazioni. Stiamo esplorando nuovi tessuti, più sostenibili, e stiamo affinando la nostra presenza digitale per raccontare la nostra storia a un pubblico sempre più vasto, senza perdere mai di vista nostra anima artigianale, che resta il nostro principale punto di forza", sottolinea. E il supporto delle tecnologie può essere importante. "Le tecnologie -spiega- sono uno strumento formidabile, se usate con intelligenza. Infatti, ci hanno permesso di ottimizzare alcuni processi e, come dicevo, di raggiungere clienti in tutto il mondo grazie all'e-commerce e alla comunicazione digitale. Usiamo i social e il nostro sito per 'mostrare' il lavoro che c'è dietro le quinte, per educare al valore dell'artigianalità. Le nuove tecnologie ci consentono anche di seguire i clienti nel processo di personalizzazione a distanza", sottolinea. Ma il 'cuore' di tutta la sua attività per Comella resta sempre e solo uno. "L'artigianalità -sottolinea- si mantiene in un solo modo: non tradendola mai. Le macchine possono aiutare, ma non potranno mai sostituire le 'mani esperte' e l'occhio attento e, soprattutto, critico dei nostri maestri sarti. Manteniamo vive le antiche tecniche, investiamo nella formazione continua dei nostri artigiani e poniamo la lavorazione manuale al centro di ogni creazione. La tecnologia è al servizio dell'artigiano, non il contrario. È un patto che ho stretto con i miei genitori e che non ho intenzione di sciogliere", conclude.
(Adnkronos) - Mettere al centro la connessione tra attori diversi, ma complementari. Unire le forze e fare rete per creare sinergie tra grandi aziende, Pmi, startup, università, attori finanziari e istituzioni in un momento storico in cui la transizione energetica rappresenta una della sfide più complesse degli ultimi tempi. Se ne è parlato al centro ricerche Eni di San Donato Milanese all’evento ‘Eni Supply Chain Day - Connecting Energies’. Un incontro durante il quale è emerso un quadro positivo e incoraggiante: la filiera di Eni risulta solida e performante. (VIDEO) “Riteniamo che la filiera dell'energia sia solida e sempre al nostro fianco, anche quando intraprendiamo nuovi progetti - ha affermato durante i lavori Costantino Chessa, Head of procurement Eni - Nel tempo ha dimostrato di essere pronta a rispondere alle sfide del momento. Deve continuare ad essere competitiva e cogliere le opportunità legate alla trasformazione”. Dall’incontro è emerso un messaggio chiaro: solo lavorando insieme è possibile cogliere appieno le opportunità offerte dalla trasformazione in atto. In tal senso, attraverso il suo Head of procurement, Eni evidenzia la volontà di portare avanti “l’approccio di sistema inclusivo, continuando ad essere vicini alle imprese, in particolar modo alle Pmi”. Da una survey condotta sulla filiera è emerso il bisogno di supporto nello sviluppo di competenze e tecnologie, le dimensioni più impattate dalla transizione. L’azienda si impegna dunque a supportare le imprese della propria supply chain lungo tutte le dimensioni della competitività, orientando e accompagnandola nei percorsi di crescita, promuovendo alleanze e collaborazioni - per favorire uno sviluppo condiviso e sostenibile - e sviluppando strumenti concreti, con un’attenzione particolare alle Piccole e medie imprese. In questo contesto, sono stati già realizzati strumenti in ambito finanziario, come il Basket Bond e il reverse factoring, e operativo come l’Alleanza di sistema Open-es, che riunisce oltre 38mila imprese. Oggi Eni sta portando avanti anche il programma Energia di Filiera, “un'altra iniziativa a supporto delle imprese, soprattutto a quelle maggiormente impattate dalla transizione”, conclude Chessa.