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(Adnkronos) - Il principe Andrea potrebbe aver trovato una nuova dimora, invitato dall'avvocato Samantha Kane, nota anche come Lady Carbisdale, a soggiornare nel castello di Carbisdale nel Sutherland. E questo dopo che ieri il premier britannico Keir Starmer, sollecitato dai parlamentari, si è detto ''assolutamente d'accordo'' sul fatto che venga condotta un'inchiesta su ''tutte le proprietà della corona''. Il riferimento è alla Royal Lodge, dove dal 2003 vive il principe Andrea pagando un affitto simbolico, ''un granello di pepe, se richiesto''. Convinta che il principe Andrea abbia subito accuse "ingiuste", in quanto giudicato esclusivamente dal tribunale dell'opinione pubblica, Kane, che ha acquistato il castello di Carbisdale per 1,2 milioni di sterline nel 2022, ha annunciato di voler "scrivere al principe per offrirgli il mio castello per uso esclusivo suo e della sua famiglia, compresa la sua ex moglie, Sarah Ferguson''. L'avvocato si dice ''fermamente convinta che sia perseguitato ingiustamente. E' innocente''. Kane si è poi detta ''disposta a offrirmi di rappresentarlo contro queste accuse e contro le azioni volte a cacciarlo dalla sua attuale proprietà. Penso davvero che sia stato trattato male''. Costruito originariamente per Maria Carolina, duchessa di Sutherland, nel 1907, il castello di Carbisdale ha dato rifugio al re Haakon VII di Norvegia e al principe ereditario Olav durante l'occupazione nazista del loro paese durante la Seconda guerra mondiale. Dopo averla acquistata nel 2022, Kane ha investito milioni di sterline per ristrutturare la fatiscente tenuta con 20 camere da letto, che era stata abbandonata da anni. Re Carlo vorrebbe che il principe Andrea si trasferisse nel castello di Mey, l'ex residenza della defunta regina madre a Caithness, ma secondo Kane il suo castello ''è più adatto a ricevere un principe, con rispetto parlando''.
(Adnkronos) - “Il nostro welfare nasce dall’idea che il benessere delle persone non possa essere gerarchizzato né frammentato, ma vada riconosciuto e sostenuto in ogni sua dimensione: personale, professionale e comunitaria. In Icsc - Istituto per il Credito Sportivo e Culturale abbiamo costruito un modello di welfare che riconosce pari dignità e valore a tutte le persone, indipendentemente dal ruolo o dall’inquadramento, perché ciascuno contribuisce in modo essenziale al futuro della nostra Banca. È un sistema equo, inclusivo e partecipato, fondato su principi di valorizzazione, ascolto e responsabilità, che si traduce in azioni concrete di sostegno nei momenti più significativi della vita”. Lo ha affermato Anna Di Paolo, cfo dell’Istituto per il credito sportivo e culturale, alla seconda edizione del Global Welfare Summit, il principale appuntamento italiano dedicato all’evoluzione del welfare, dedicata alle 'Eccellenze che ispirano' e svoltasi a Villa Miani a Roma. All’azienda è stato assegnato il Premio Global Welfare. L’Osservatorio Italian Welfare ha valutato e individuato quelle realtà aziendali che, nell’ambito dei modelli di global welfare, si distinguono per aver sviluppato strategie e iniziative capaci di coniugare innovazione, sostenibilità sociale e attenzione concreta al benessere globale delle persone. “Ogni iniziativa, dal credito welfare annuale ai bonus per la genitorialità e la disabilità, fino alle attività di volontariato, nasce dalla volontà di promuovere una cultura del benessere diffuso, capace di rafforzare la coesione interna e di generare impatto positivo anche all’esterno, nelle comunità in cui operiamo. Il nostro impegno è chiaro: rendere il welfare un linguaggio comune, una responsabilità condivisa, un elemento identitario che unisce e non divide, in piena coerenza con la missione pubblica di Icsc e con la nostra visione di una banca che mette al centro le persone e la comunità”, conclude.
(Adnkronos) - "Non è mai troppo tardi per fare sostenibilità, e comunque intervenire all'interno di un perimetro di azione che per il Gruppo Ferrovie dello Stato rappresenta un target importantissimo. Il nostro Gruppo è infatti il più grande consumatore italiano di energia elettrica, oltre 7 terawattora (TWh) di consumo annuo, quindi stiamo parlando di una spesa energetica che supera circa il miliardo di euro ogni anno di costi. Era necessario e strategico fare questo passo" di creare Fs Energy "ed è stato inserito all'interno del piano industriale del Gruppo 2025-29, dove appunto uno degli obiettivi strategici che bisogna traguardare è il raggiungimento di un Gigawatt (GW) di produzione da fonti rinnovabili entro il 2029". Così Antonello Giunta, amministratore delegato e direttore generale di Fs Energy, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’ in corso oggi al Palazzo dell’Informazione a Roma. Secondo Giunta, la creazione di Fs Energy "era straordinariamente importante per accentrare all'interno di questa struttura tutte le attività energetiche del Gruppo, siano esse quelle relative all'approvvigionamento di energia elettrica per metterci al riparo, rendere più sicuro dalle diverse variabili in campo l'approvvigionamento elettrico e quindi il consumo energetico del Gruppo". Giunta ha quindi sottolineato la scelta green del Gruppo visto che "il piano di approvvigionamento da fonti rinnovabili è un piano che prevede sì il raggiungimento di 1 Gigawatt al 2029, ma traguarda al 2034 due Gigawatt di produzione da fonti rinnovabili, che tradotto in energia significano circa 3 Terawattora di energia, quindi il 40% dei volumi del Gruppo coperti da produzione da fonti rinnovabili", ha concluso.