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(Adnkronos) - "Non ho un buon feeling con le rockstar e con lo star system in generale. È una finzione nella finzione, creata probabilmente dal mondo anglosassone per allontanare sempre di più le persone dalla realtà" e oggi, più di prima, "abbiamo bisogno di storie vere". A parlare è Piero Pelù che all'Adnkronos racconta 'Piero Pelù. Rumore dentro' (titolo internazionale: 'Noise Inside. Don't call me a Rock Star') presentato in anteprima fuori concorso all'82esima Mostra del cinema di Venezia. Un racconto intimo diretto dal regista Francesco Fei su un capitolo cruciale nella vita dell’icona del rock italiano. In seguito a un incidente del 2022 che gli ha causato un danno uditivo permanente e una forte depressione, Piero Pelù ha trasformato questa pausa forzata in un percorso di rinascita. Il docufilm 'Rumore Dentro' documenta questo viaggio interiore, strutturato come un road movie spirituale durante un pellegrinaggio in Camargue, che diventa l'occasione per scrivere un nuovo album e riflettere sui suoi 40 anni di carriera. Questo racconto, spiega Pelù, "è uno spaccato di realtà. Francesco è stato molto bravo a entrare nella mia vita in punta di piedi, mimetizzandosi in ogni momento, senza imporsi mai e senza gravare sull'intimità delle altre persone Tutto quello che vedete è assolutamente spontaneo, come se lui non ci fosse. E questo è ciò che un grande documentarista sa fare". Francesco Fei, che si è affermato come regista realizzando numerosi videoclip per alcuni tra i più importanti musicisti italiani, tra cui anche i Litfiba, dice: "Ho avuto la fortuna di farli con grandi artisti in un momento storico in cui il videoclip era visto anche come un oggetto espressivo. Ma rimaneva un prodotto commerciale, estetico, per la diffusione di un brano. Quando lavori su un progetto come questo con Piero, vai a raccontare una storia umana". E aggiunge: "Adesso mi interessano le storie, non la fuffa di cui siamo pieni, anche se è più faticoso a livello produttivo, raccontare storie umane vere". Ed è proprio questa urgenza di ancorarsi alla realtà che spinge Pelù a prendere posizione, come ha fatto anche al Lido mostrando la bandiera della pace e poi quella della Palestina: "Attraverso i maledetti cellulari ci possono arrivare immagini vere di quello che sta succedendo in Palestina, in Cisgiordania o a Gaza. Purtroppo, quasi nulla ci arriva dal Sudan o dal Congo, che sono altre guerre terribili, mentre molto ci arriva dall'Ucraina". "Queste immagini non filtrate - conclude - ci raccontano una realtà molto diversa da quella che la maggior parte dei mass media vuole raccontarci, perché le propagande sono agguerrite e sempre pronte a distorcere la realtà. E invece noi siamo qui, con un documentario, proprio perché ci piace essere ancorati alla realtà delle cose". Il documentario musicale arriverà nei cinema italiani il 10, l’11 e il 12 novembre.
(Adnkronos) - L’utilizzo dell’intelligenza artificiale sul lavoro in Italia è in crescita, passando dal 12% nel 2024 al 46% nel 2025; Il 52% del top management ha già rilevato benefici concreti in termini di riduzione dei costi e aumento dei profitti; il 74% dei manager conosce il framework etico sull’Ia, ma solo il 47% dei dipendenti ne è a conoscenza; Italia prima a livello europeo per lavoratori che stanno investendo nella propria formazione sull’Ai (64%), seguita dalla Spagna. Sono i risultati emersi dalla seconda edizione dell’Ey Italy Ai Barometer, ricerca che ha coinvolto 4900 professionisti provenienti da 9 Paesi europei, di cui 539 italiani, con l’obiettivo di indagare e analizzare l’attuale utilizzo che viene fatto dell’intelligenza artificiale nelle imprese italiane e nel business. "L’intelligenza artificiale non è più una tecnologia emergente, ma una realtà concreta che sta già generando valore per le imprese. Il 52% del top management ha rilevato benefici tangibili in termini di riduzione dei costi e aumento dei profitti. Tuttavia, il vero salto di qualità arriverà quando sarà accompagnata da una cultura diffusa e condivisa. Colmare il divario di consapevolezza tra leadership e dipendenti è oggi una priorità strategica: serve un investimento concreto in formazione, governance e accessibilità per rendere l’Ai una leva inclusiva e sostenibile di trasformazione" commenta Giuseppe Santonato, Ai Leader di Ey Europe West. Qui per il report completo.
(Adnkronos) - “Iren è una società all'avanguardia in termini di innovazione e sostenibilità, molto radicata sul territorio. Il ritorno in Italia con il suo programma Emtn di 5 miliardi ci inorgoglisce. Si inserisce all'interno della nostra iniziativa di rimpatrio degli emittenti obbligazionari su borsa italiana”. A dirlo Maurizio Pastore, responsabile della quotazione debito e fondi per il gruppo Euronext, in occasione della ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren. È stata l’occasione per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. “Il mercato obbligazionario è in crescita - prosegue Pastore - c'è molta domanda da parte degli investitori e un'offerta importante anche di emittenti. Su questa base abbiamo insistito per rimettere Borsa Italiana e il mercato del capital market italiano al centro dell'attenzione”. I risultati non si sono fatti attendere: “Da novembre 2024 ad oggi, sono tornati 15 emittenti con programmi da circa 120 miliardi di cui già 9 emessi. Pertanto è importante rivitalizzare questo settore dove eravamo già forti” conclude.