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(Adnkronos) - Meglio camminare contando i passi o i minuti? Il walking fa bene al cuore, consente di dimagrire, permette di abbassare la pressione e produce benefici in relazione al livello di colesterolo 'cattivo' e di glicemia. La scienza da tempo accende i riflettori sull'attività fisica che è alla portata di tutti o quasi, a prescindere dall'età, e che può essere svolta in qualsiasi momento della giornata. Il programma base, promosso da numerosi studi, raccomanda 150 minuti di attività fisica a settimana. Chi non riesce ad allenarsi con regolarità, può comunque puntare sulla camminata per ottenere benefici di rilievo. E può centrare l'obiettivo con programmi concentrati. Lo evidenziano i dati contenuti in uno studio pubblicato sugli Annals of Internal Medicine, basato su dati relativi a 33.560 persone - soprattutto over 60 - e raccolti da UK Biobank, il database alimentato dalla sanità britannica. Biobank possiede informazioni mediche sui soggetti e spesso traccia le loro attività. Gli scienziati hanno cercato persone non attive, abituate a compiere meno di 8.000 passi al giorno e prive di problemi cardiaci. I ricercatori hanno suddiviso i soggetti monitorati in gruppi, in base alla durata della camminata giornaliera più lunga: 5 minuti o meno, 10 minuti o almeno 15 minuti. Lo studio ha controllato le cartelle cliniche fino a 10 anni dopo il monitoraggio. I risultati sono stati giudicati coerenti e chiari. Gli uomini e le donne che hanno camminato per almeno 15 minuti consecutivi presentavano i rischi più bassi di infarto e di altri problemi cardiovascolari. Parallelamente, a prescindere dal numero di passi compiuti nel quarto d'ora, l'attività ha aumentato la probabilità di longevità maggiore rispetto agli altri gruppi. Chi ha camminato per 10 minuti ininterrotti, secondo lo studio, tende a vivere più a lungo e con meno malattie cardiache rispetto a chi ha mosso passi per soli 5 minuti. Un dato è balzato agli occhi: i diversi effetti dell'attività sono stati riscontrati anche se le persone effettuavano più o meno lo stesso numero totale di passi al giorno. L'elemento chiave, quindi, appare il tempo dedicato all'attività. È probabile che le camminate più lunghe "abbiano attivato significativamente" e modificato in senso positivo i sistemi cardiovascolari e metabolici delle persone con maggiore efficacia rispetto alle camminate più brevi, ipotizzano i ricercatori nello studio. Non si può parlare di rapporto causa-effetto: in sostanza, sarebbe azzardato affermare categoricamente le camminate più lunghe producano inevitabilmente migliori risultati in termini di salute. Si può, però, arrivare ad un'associazione: le persone che camminano più a lungo potrebbero anche essere più interessate a un'alimentazione sana e ad altre buone abitudini che hanno un impatto pari o superiore al tempo dedicato al walking.
(Adnkronos) - Prende avvio il 20 novembre presso la sede di Arpa Lazio a via Saredo, l’Open school Lazio, una delle tappe del progetto nazionale “Open school copernicus Ismea per la rete Pac”. All'evento interverranno il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e l'assessore al Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e Sovranità alimentare della Regione Lazio Giancarlo Righini; in conclusione, porterà il proprio saluto il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida. L’iniziativa rappresenta un percorso di formazione, informazione e addestramento dedicato all’utilizzo del Programma europeo di osservazione della terra Copernicus e dei suoi servizi, a supporto di un’agricoltura sempre più innovativa, sostenibile e connessa ai sistemi di conoscenza e innovazione in agricoltura (Akis). Organizzata da Ismea, nell’ambito del Programma Rete Pac 2025-2027 coordinato dal ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle foreste, la Open School Lazio si realizza grazie alla collaborazione di un ampio partenariato istituzionale e scientifico che coinvolge l’Autorità di Gestione della Regione Lazio, Arsial, Arpa Lazio, il coordinamento nazionale della Copernicus Academy, gli Stati generali dell’innovazione, le università di Roma 'La Sapienza' e 'Tor Vergata', l’università degli studi della Tuscia, Ispra, Crea e Agea. L’obiettivo specifico dell’edizione laziale della Open School, intitolata 'L’osservazione della Terra per la gestione dei territori rurali e dei rischi agricoli correlati alla scarsità idrica', è sensibilizzare e formare operatori, studenti universitari, consulenti e tecnici sull’uso integrato di tecnologie satellitari, dati geoinformativi e strumenti ict per la gestione sostenibile delle risorse agricole e ambientali. Queste conoscenze, oggi più che mai, rappresentano un valore aggiunto per la gestione e tutela dell’ambiente da parte delle imprese agricole e per la modernizzazione dell’agricoltura, obiettivo della Politica Agricola Comune (Pac), non solo in funzione delle erogazioni dei contributi, ma anche per i successivi controlli. La Open School Lazio si svolgerà in quattro giornate: 20-21 e 27 -28 novembre 2025 e offrirà ai partecipanti: sessioni formative sui fondamenti dell’osservazione della terra, della geoinformazione e dell’ict, con un focus su open data e open source; dimostrazioni pratiche e addestramento all’uso dei dati e dei servizi messi a disposizione in modo aperto e gratuito da Copernicus e di quelli mirati ed integrativi sviluppati da alcune pmi o dalle amministrazioni; un contest finale, durante il quale i discenti, guidati da tutor esperti, saranno chiamati ad affrontare una problematica consulenziale reale utilizzando le competenze acquisite. La giornata inaugurale vedrà anche la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, tra cui: Livio Proietti, presidente Ismea, Sergio Marchi, direttore generale Ismea, Tommaso Aureli, Direttore Generale Arpa Lazio, Massimiliano Raffa, presidente Arsial; Roberto Aleandri, direttore della direzione regionale agricoltura e sovranità alimentare della Regione Lazio, Andrea Rocchi, presidente Crea e Francesco Sofia, direttore area gestione, sviluppo e sicurezza dei sistemi informativi Agea. Copernicus è il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea, gestito dalla Commissione europea in collaborazione con gli Stati membri, che mette a disposizione servizi e dati ambientali basati su osservazioni satellitari e misurazioni in situ. Le informazioni, liberamente accessibili a tutti, supportano istituzioni, imprese e cittadini nel monitoraggio dell’ambiente, nella gestione delle risorse naturali e nello sviluppo sostenibile. Per diffondere la conoscenza e l’utilizzo dei dati Copernicus, nel 2016 è nata la Copernicus Academy, una rete europea che coinvolge università, enti di ricerca e istituti di formazione, con l’obiettivo di promuovere competenze e consapevolezza sull’Osservazione della Terra e sulle sue applicazioni nei diversi settori – dall’agricoltura alle scienze sociali. Dal 2021 Ismea fa parte ufficialmente della rete Copernicus Academy, con il compito di valorizzare il potenziale dei dati satellitari per il mondo agricolo e rurale. In quest’ambito le Open school Copernicus Ismea rappresentano un modello a rete che favorisce la collaborazione tra enti pubblici, università, centri di ricerca, arpa regionali e imprese dotate di specifiche competenze Copernicus. Ad aprile di quest’anno Ismea, in qualità di rappresentante istituzionale del settore agricolo all'interno della rete europea della Copernicus Academy, ha preso parte alla General assembly degli EU space networks, l'appuntamento annuale promosso dalla Commissione Ue che riunisce i membri della rete che contribuiscono a far conoscere il programma spaziale europeo a livello globale.
(Adnkronos) - "Il Cresco Award Città Sostenibili è un riconoscimento che da dieci anni valorizza l’impegno dei Comuni italiani nello sviluppo sostenibile dei territori, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite". Così Giorgio Germani, Consigliere Delegato di Fondazione Sodalitas, intervenendo alla premiazione del Cresco Award 2025 – Comuni sostenibili e Agenda 2030. Ogni anno, ha spiegato Germani, partecipano "circa 90 Comuni, spesso con più progetti, e vengono consegnati complessivamente 120 premi". I riconoscimenti sono assegnati sia dalla giuria di esperti – composta da accademici e personalità del mondo della sostenibilità – sia dalle imprese partner dell’iniziativa, che scelgono di sostenere direttamente progetti virtuosi. "Questo legame tra mondo privato e pubblico è un valore aggiunto fondamentale – ha sottolineato Germani – perché consente di creare sinergie concrete tra aziende e istituzioni locali". Dopo dieci anni, ha concluso, "registriamo una partecipazione stabile e convinta: i Comuni italiani mostrano una crescente consapevolezza ambientale e sociale. Certo, si può fare sempre di più, ma il percorso è tracciato e i risultati sono evidenti".