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(Adnkronos) - Lo scorso anno sono state 195 le segnalazioni di intenti suicidi arrivate al commissariato di Pubblica Sicurezza online, il sito ufficiale della polizia postale che riceve le segnalazioni direttamente dal cittadino attraverso la posta elettronica, principalmente su reati e situazioni di pericolo trovate sul web, e non solo. E da gennaio a oggi il trend è in leggero aumento. A cliccare sul sito www.commissariatodips.it sono per lo più giovani, ormai giovanissimi utenti della rete, gli stessi che subiscono minacce o estorsioni online e sempre online segnalano, chiedendo aiuto ancor prima di rivolgersi ai genitori. Lo racconta all'Adnkronos Martina Di Nanni, responsabile del commissariato online, un portale al quale lavorano dieci poliziotti, supportati all'occorrenza da due psicologhe in servizio alla Polizia Postale. "E' un servizio conosciuto e utilizzato anche dai minorenni, grazie alle visite che facciamo nelle scuole - spiega - Naturalmente al portale si possono rivolgere tutti, e non solo per comunicare situazioni relative a internet: si pensi, infatti, che ogni giorno riceviamo in media circa 500-600 segnalazioni". Si abbassa l'età degli utenti della rete e dei social, cresce il numero di denunce presentate da ragazzini sempre protetti dallo schermo di un pc o di un telefonino. "Si sta abbassando notevolmente l'età media di chi naviga in internet - continua Di Nanni - Oggi a 8, 9 anni, ormai, i bambini cominciano a interagire con il mondo virtuale, con tutti i rischi che ne conseguono. Ci scrivono 13enni in preda alla disperazione, o alla vergogna, magari vittime di revenge porn, estorsioni sessuali da parte di apparenti coetanei che richiedono immagini esplicite e minacciano di diffonderle senza controllo in rete, in cambio di denaro". Tutto inizia con qualche commento o like sui profili social, si passa poi alla messaggistica, si avviano video chat e le immagini si fanno più intime. Nei giorni seguenti, il martellamento online include messaggi, chiamate e la richiesta di denaro, ultimatum e scadenze alle quali le vittime devono attenersi, se non vogliono che le immagini sessuali vengano diffuse agli amici e ai parenti, come è spiegato nel sito del commissariato online. Le vittime si sentono in trappola tra la vergogna di aver agito con leggerezza e il terrore della diffusione delle immagini intime. E da questo può seguire la manifestazione di un gesto estremo. "Tutte le segnalazioni che il cittadino ci rivolge vengono lette praticamente in tempo reale e a queste si dà un ordine di priorità nella risposta. Quando il linguaggio di chi ci scrive suggerisce l'intento suicidario o comunque una situazione di disagio, di disperazione - dice ancora Di Nanni - la nostra procedura è di attivarsi come di fronte a una emergenza, affinché si identifichi e si geolocalizzi la persona che segnala, mandando una volante sul posto per verificare la situazione di persona, coinvolgendo eventualmente anche le psicologhe che abbiamo qui alla Polizia postale. Sono loro a contattare direttamente il minore, a far ragionare e a tranquillizzare un ragazzo vulnerabile, spaventato. Diffusissima tra i minorenni la sottrazione del profilo Instagram a ragazzine che, ignare, si ritrovano le loro foto su OnlyFans. Quello che diciamo sempre ai più giovani che si rivolgono a noi è che non sono soli, che c'é sempre una soluzione e la troveremo. Basta affidarsi, noi siamo dall'altra parte dello schermo ma vicinissimi e pronti a intervenire". (di Silvia Mancinelli)
(Adnkronos) - "Abbiamo condotto un sondaggio su circa 300 pmi italiane per capire quali sono le priorità dei prossimi 12 mesi nel gestire e affrontare il clima di grande incertezza che stiamo vivendo. Negli ultimi mesi c’è stato un fattore moltiplicatore dell’incertezza dovuto in primis al tema dei dazi, ma anche alle previsioni sull’andamento del pil. Dal sondaggio emergono tre elementi: il primo è quello del contenimento della base costi per frenare la spinta inflazionistica, il secondo è quello di consolidare i ricavi cercando nuovi mercati, il terzo quello di adattarsi a questo clima di enormi incertezze". Queste le parole di Pierpaolo Mamone, consumer products sector leader Deloitte, intervenendo, questa mattina a Bologna, al seminario organizzato da Ibc, l’Associazione industrie beni di consumo, 'Industria dei beni di consumo ed evoluzione del contesto competitivo. Strumenti e soluzioni per la trasformazione digitale'. L’incontro, organizzato in collaborazione con GS1 Italy e con la stessa Deloitte, si inserisce nel piano di iniziative messe a terra da Ibc per promuovere l’innovazione delle imprese associate, in particolare piccole e medie, e rafforzare la collaborazione tra i comparti produttivo e distributivo. “La digitalizzazione - prosegue Mamone - è una delle leve principali per implementare l’innovazione, ma un’azienda su due dice che non ha avviato e non intende avviare nei prossimi mesi la trasformazione digitale. Tra i motivi ci sono gli ingenti investimenti economici e la mancanza di competenze tecnologiche interne. Si tratta di miti da sfatare perché esistono soluzioni per limitare i costi e le competenze possono essere acquisite dall’esterno”. Le piccole e medie imprese italiane dovranno poi punteranno poi “sull’organizzazione dei processi. Questo significa che l’organizzazione dovrà essere rivista per avere strutture più reattive in grado di prendere decisioni più veloci anche inserendo delle figure nuove che vanno a coprire ruoli che spesso nelle piccole aziende sono scoperti”, conclude.
(Adnkronos) - Le storie delle persone e delle comunità impegnate nel salvare le barriere coralline, un ecosistema vitale ma sempre più minacciato: è ora disponibile in streaming su Prime Video il documentario Reef Builders. Presentato da Sheba, il documentario esplora il programma Sheba Hope Grows, uno dei più grandi progetti di ripristino delle barriere coralline al mondo, guidato da Mars Sustainable Solutions (Mss). Attraverso spettacolari immagini fotografiche, sia terrestri che subacquee, il film racconta le sfide quotidiane, le soluzioni innovative e la speranza di chi lavora per proteggere uno degli ecosistemi più importanti per la biodiversità marina. (Video) Il film inizia con la storia di successo più conosciuta del programma, il ripristino della Hope Reef in Indonesia. Hope Reef è stata costruita grazie a un’invenzione semplice ma rivoluzionaria: una struttura in acciaio chiamata Reef Star, che ha trasformato un fondale distrutto e ricoperto di macerie coralline in una barriera corallina rigogliosa. Attraverso le testimonianze dirette dei volontari locali impegnati nella salvaguardia delle loro barriere coralline, gli spettatori scopriranno come il team di Mss, guidato da David Smith, stia collaborando con le comunità costiere e le Ong per ampliare il progetto su scala globale e ottenere un impatto ancora maggiore. Il documentario restituisce un quadro realistico delle sfide e delle difficoltà affrontate, così come dei successi e dei traguardi raggiunti, mettendo in luce la speranza, l’impegno costante e il potenziale trasformativo di uno dei più grandi e ambiziosi programmi di formazione per il restauro mai realizzati (Mss Impact Report, 2024). “Reef Builders racconta non solo un progetto di ripristino ambientale, ma una visione concreta del futuro che Mars intende contribuire a costruire. Attraverso la visibilità e il seguito dei nostri brand, disponiamo di una piattaforma di grande impatto, e sentiamo la responsabilità di metterla al servizio di un cambiamento positivo - ha affermato Aldo Mastellone, Corporate Affairs Senior Manager di Mars Italia - Il lancio del documentario Reef Builders rappresenta un momento significativo nella missione del programma Sheba Hope Grows. Con questo progetto vogliamo ispirare ed educare un numero sempre maggiore di persone sull’importanza di sostenere il ripristino delle barriere coralline”. Le barriere coralline, spesso chiamate le 'foreste pluviali del mare', sono oggi in grave pericolo. Gli scienziati stimano che, senza interventi concreti, entro il 2043 il 90% delle barriere coralline tropicali del pianeta potrebbe scomparire (Icri), con gravi conseguenze per il 25% della vita marina (Epa) e per circa un miliardo di persone che dipendono direttamente o indirettamente dai servizi ecosistemici che esse offrono, come la protezione delle coste e la sostenibilità delle risorse ittiche (Noaa). Diretto e prodotto da Stephen Shearman, con i produttori esecutivi Victoria Noble e Ben Padfield, e l’attrice e attivista ambientale Auli’i Cravalho in veste di produttrice associata, Reef Builders accompagna gli spettatori in un viaggio che tocca Bontosua (Indonesia), Lamu (Kenya), la Moore Reef (Australia) e l’isola natale di Auli’i, O’ahu (Hawai’i), offrendo uno sguardo senza precedenti sulla lotta per salvare le barriere coralline del pianeta.