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(Adnkronos) - Si ferma la corsa della Dea. L'Atalanta pareggia 0-0 contro l'Udinese nell'anticipo del sabato e manca l'aggancio (almeno momentaneo) al Napoli capolista. Nel pomeriggio del Bluenergy Stadium, i nerazzurri soffrono e rischiano più volte di incassare: Gasperini porta a casa un punto con un grazie a Carnesecchi e un po' di fortuna. Clamorosa, nel finale di primo tempo, la doppia occasione di Sanchez (palo-traversa in pochi secondi). La Dea resta seconda, almeno per il momento, con 42 punti. La squadra di Runjaic è invece nona, con 26 punti. L’Udinese parte bene e mette subito i nerazzurri in difficoltà. La squadra di Runjaic si fa vedere dalle parti di Carnesecchi già al 22’ con Thauvin: Ehizibue serve il capitano bianconero, ma il suo sinistro deviato finisce fuori. Poi, i friulani bussano ancora intorno alla mezz’ora con Bijol, che colpisce di testa su corner e brucia la difesa: qui Carnesecchi è provvidenziale e con un doppio intervento prodigioso tiene il risultato in parità. Stranamente, l’Atalanta fatica a costruire e davanti è poca cosa. L'atalanta è brutta copia di quella ammirata nella prima parte di campionato e nel finale di tempo rischia ancora. A un passo dall’intervallo, Sanchez centra prima il palo e poi la traversa in una manciata di secondi. Lo 0-0 resiste. Nella ripresa, il copione non cambia. L’Udinese comanda il gioco, la Dea si difende e prova a reggere la forza d’urto bianconera. Gasperini prova a dare una svolta intorno all’ora di gioco, pescando dalla panchina le carte Zaniolo e Samardzic al posto di Lookman e Pasalic. A questo punto i suoi cambiano marcia, ma non basta per svoltare. Nel finale, brivido Samardzic: il grande ex di giornata ci prova di sinistro, ma è provvidenziale la parata di Sava, che evita la beffa. Finisce in equilibrio.
(Adnkronos) - Gruppo Cap, la green utility che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, raggiunge un altro importante traguardo in ambito tecnologico e organizzativo e ottiene la certificazione Iso 27001, lo standard internazionale che attesta l’eccellenza nella gestione della sicurezza delle informazioni. La digitalizzazione è da sempre uno dei pilastri strategici di Gruppo Cap, come dimostrano le iniziative descritte nel piano industriale 2024-2028 e nel bilancio di sostenibilità 2023. L’azienda, infatti, ha investito in tecnologie avanzate per il monitoraggio delle reti idriche e per la protezione dei dati, introducendo sistemi predittivi e dispositivi smart meter, tutti protetti da tecniche di cybersecurity avanzate, necessarie per far fronte alle crescenti minacce informatiche che coinvolgono anche il settore idrico. La certificazione Iso 27001 rappresenta, quindi, un ulteriore passo avanti nel percorso di Gruppo Cap verso una gestione digitale all’avanguardia, sicura e resiliente. Infatti, la green utility lombarda ha delineato una strategia chiara e articolata per implementare un sistema di gestione per la sicurezza delle informazioni efficace e conforme alle migliori pratiche riconosciute, tra cui: l’assegnazione di ruoli e responsabilità specifici sia al personale interno che ai collaboratori esterni coinvolti in attività chiave, prevedendo un programma regolare di formazione e sensibilizzazione per il personale; il monitoraggio costante dei livelli di sicurezza presenti nell’organizzazione, applicando regole chiare per l’uso delle informazioni e degli strumenti aziendali; il continuo processo di miglioramento ed evoluzione del sistema stesso, basato su un ciclo strutturato di pianificazione, esecuzione, verifica e azione, con l’obiettivo di prevenire e contrastare potenziali minacce al patrimonio informativo aziendale.
(Adnkronos) - I tessuti intelligenti nel futuro della moda e del Pianeta? È quanto afferma un gruppo di ricerca inglese, in un articolo recentemente comparso sulle colonne di “Energy and Environmental Materials”, una delle riviste scientifiche più autorevoli del settore. In particolare, gli esperti non sono solo riusciti a produrre dei tessuti che incorporano dispositivi elettronici, ma sono anche riusciti a rendere sostenibile l’intera filiera produttiva. Anche se ovviamente saranno necessarie ulteriori ricerche, si tratta di una scoperta che potrebbe rivoluzionare il settore della moda.