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(Adnkronos) - "A tre anni e mezzo dall'inizio dell'invasione russa su vasta scala, gli ucraini continuano a dimostrare al mondo intero il loro straordinario coraggio e la loro resilienza. Dobbiamo continuare a fornire tutto il supporto possibile all'Ucraina, anche garantendo che il suo fabbisogno finanziario sia coperto entro il 2026". Lo ha detto il commissario europeo per l'Economia, Valdis Dombrovskis, in un intervento alla seconda giornata di lavori del forum Teha di Cernobbio. "Dobbiamo essere chiari con noi stessi: non siamo stati in grado di capitalizzare appieno le nostre risorse. Un indicatore è la crescita della produttività nell'Ue, che è stata ben al di sotto di quella di Stati Uniti e Cina. Gli elevati prezzi dell'energia - ha spiegato ancora - sono un altro chiaro segnale delle passate dipendenze eccessive dell'Europa. E oggi continuiamo a dipendere dalla Cina per l'approvvigionamento di materie prime essenziali per i nostri settori e industrie strategici. Se non vogliamo essere soggetti alle forze geopolitiche odierne, anziché essere artefici delle tendenze globali, è urgente che l'Unione si faccia avanti, affronti la nuova realtà e dia il suo contributo agli affari globali", ha esortato il commissario. "Le minacce alla nostra prosperità sono reali. L'autocompiacimento non può essere un'opzione. Dobbiamo sfruttare al meglio i nostri punti di forza per massimizzare l'innovazione, la produttività e la crescita. Sono necessarie misure politiche rapide e decisive per rafforzare la competitività e garantire la nostra prosperità a lungo termine", ha spiegato ancora Dombrovskis. "Siamo consapevoli che le ambizioni espansionistiche della Russia si estendono oltre l'Ucraina. Oggi, l'Europa mantiene ogni vantaggio sulla Russia in termini di peso economico, tecnologia e popolazione. La priorità ora è far fruttare questi vantaggi ricostruendo le capacità difensive europee e sviluppando la nostra industria della difesa". "Abbiamo già adottato misure decisive - ha quindi ricordato - per facilitare questo investimento. L'iniziativa ReArm Europe Plan/Readiness 2030 della Commissione contribuirà a mobilitare un volume di risorse senza precedenti: fino a 800 miliardi di euro per la spesa aggiuntiva per la difesa nei prossimi quattro anni", cifra alla quale si aggiunge lo strumento Safe da 150 miliardi di euro, ha detto Dombrovskis, i cui fondi "saranno raccolti sui mercati dei capitali e prestati agli Stati membri per sostenere investimenti in settori chiave come la difesa missilistica, i droni e la sicurezza informatica". Quindi, ha insistito il commissario, "il mio messaggio è molto chiaro. L'Ue sta ora adottando misure coraggiose e necessarie per rafforzare le nostre capacità difensive. Tutti gli Stati membri hanno un ruolo da svolgere in questo sforzo. È fondamentale investire di più, meglio e insieme per massimizzare le economie di scala e l'impatto degli investimenti aggiuntivi per la difesa. Questa è l'azione più essenziale che possiamo intraprendere per garantire la nostra prosperità a lungo termine e proteggere il nostro stile di vita. E, soprattutto, un'Europa in grado di provvedere alla propria sicurezza è un'Europa in grado di agire con maggiore influenza, credibilità e autonomia sulla scena mondiale". "Il primo passo per affrontare qualsiasi problema è riconoscerne l'esistenza. Gli sviluppi globali hanno ormai reso ampiamente chiaro che è necessaria un'azione urgente per sfruttare finalmente al meglio i nostri vantaggi competitivi e garantire la prosperità e la sicurezza a lungo termine dell'Europa. Le decisioni e le azioni che scegliamo di intraprendere per garantire la nostra libertà in questo momento cruciale avranno conseguenze profonde e di vasta portata. L'Europa ha dimostrato ripetutamente una straordinaria capacità di rispondere a periodi turbolenti con azioni decisive. Sono fiducioso che, con le azioni che ho delineato oggi, l'Ue supererà ancora una volta le sfide che ci troviamo ad affrontare e ne uscirà rafforzata", ha concluso Dombrovskis.
(Adnkronos) - Anche quest’anno Bper rinnova il proprio impegno a favore di giovani studenti italiani eccellenti, con il lancio del nuovo bando di 240 borse di studio. Giunto alla 59esima edizione, ricorda una nota del gruppo, il concorso promosso dalla banca è rivolto agli allievi non lavoratori delle scuole secondarie di secondo grado aventi un rapporto di clientela con Bper Banca a livello di nucleo familiare, che hanno raggiunto nel loro percorso scolastico risultati di eccellenza. Nello specifico, verranno assegnate 160 borse di studio a chi, nell’anno accademico 2024/2025, abbia frequentato una classe dalla 1° alla 4° superiore e 80 borse di studio a chi, nello stesso periodo di riferimento, abbia conseguito con votazione superiore ai 90/100 il Diploma di Maturità. L’assegnazione dei premi verrà decisa dall’Istituto sulla base del profitto scolastico, della situazione economica familiare, della residenza in Italia e di ogni altro elemento rilevante ai fini della valutazione. "Bper storicamente sostiene e valorizza il merito di studentesse e studenti impegnati nel percorso di studio", ha affermato Serena Morgagni, responsabile Direzione Communication di Bper. "Cultura e istruzione sono un valore fondamentale per la crescita di ragazze e ragazzi e un fattore chiave per la costruzione del loro progetto di vita. Siamo orgogliosi di premiare il loro impegno in questo percorso meritevole riconoscendolo anche quale contributo allo sviluppo della nostra società", ha concluso. Il bando con i requisiti per la partecipazione è consultabile su https://www.bper.it/footer/informative-normative/regolamenti e avrà scadenza il 30 novembre 2025.
(Adnkronos) - In Italia è Sos incendi. Dal 1° gennaio al 18 luglio 2025 nella Penisola si sono verificati 653 incendi che hanno mandato in fumo 30.988 ettari di territorio pari a 43.400 campi da calcio. Una media di 3,3 incendi al giorno con una superficie media bruciata di 47,5 ettari. A scattare questa fotografia è Legambiente che ha diffuso nei giorni scorsi il suo nuovo report 'L’Italia in fumo'. Stando al report di Legambiente, che ha analizzato e rielaborato i dati Effis (European Forest Fire Information System), dei 30.988 ettari di territorio bruciati nei primi sette mesi del 2025, 18.115 hanno riguardato ettari naturali (ossia aree boscate); 12.733 hanno interessato aree agricole, 120 aree artificiali, 7 aree di altro tipo. Il Meridione si conferma l’area più colpita dagli incendi con sei regioni in cima alla classifica per ettari bruciati. Maglia nera alla Sicilia, con 16.938 ettari bruciati in 248 roghi. Seguita da Calabria, con 3.633 ettari in 178 eventi incendiari, Puglia con 3.622 ettari in 69 eventi, Basilicata con 2.121 ettari in soli 13 roghi (con la media ettari per incendio più alta: 163,15), Campania con 1.826 ettari in 77 eventi e la Sardegna con 1.465 ettari in 19 roghi. Tra le regioni del Centro e Nord Italia: ci sono il Lazio (settimo in classifica) con 696 ettari andati in fumo in 28 roghi e la Provincia di Bolzano (ottava in classifica) con 216 ettari in 3 roghi e la Lombardia. Per l’associazione ambientalista, "ad oggi il Paese paga non solo lo scotto dei troppi ritardi, ma anche l’acuirsi della crisi climatica che amplifica il rischio di incendi boschivi e l’assalto delle ecomafie e degli incendiari". Secondo l’ultimo Rapporto Ecomafia diffuso il 10 luglio scorso, nel 2024 sono stati 3.239 i reati (incendi boschivi e di vegetazione, dolosi, colposi e generici in Italia) contestati dalle forze dell’ordine, Carabinieri forestali e Corpi forestali regionali, un dato però in calo del 12,2% rispetto al 2023. “Per contrastare gli incendi boschivi - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - non basta concentrarsi sull’emergenza estiva o su singole cause, ma è fondamentale adottare un approccio integrato che integri prevenzione, rilevamento, monitoraggio e lotta attiva. Bisogna puntare sulla prevenzione attraverso una gestione territoriale efficace, che includa l’uso ecologicamente sostenibile delle risorse agro-silvo-pastorali. Ma è anche fondamentale promuovere e remunerare i servizi ecosistemici, sostenendo e rivitalizzando le comunità rurali nelle aree interne e montane affinché possano riappropriarsi di una funzione di presidio territoriale. Allo stesso tempo è importante applicare la normativa vigente per arginare qualsiasi ipotesi di speculazione futura sulle aree percorse dal fuoco, ed estendere le pene previste per il reato di incendio boschivo a qualsiasi rogo. È cruciale rafforzare le attività investigative per individuare i diversi interessi che spingono ad appiccare il fuoco, anche in modo reiterato. L’analisi approfondita dei luoghi colpiti e dei punti d’innesco accertati può costruire una mappa investigativa essenziale per risalire ai responsabili”. Da segnalare anche gli incendi scoppiati in aree naturali. Su 30.988 ettari di territorio bruciati, 6.260,99 hanno riguardo aree Natura 2000 in 198 eventi incendiari. A livello regionale, Puglia e Sicilia risultano le regioni più colpite da incendi in aree Natura 2000.