ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - "Negli ultimi anni gli spazi aziendali sono diventati sempre più rilevanti per le imprese e rappresentano uno strumento di comunicazione strategica, soprattutto se vengono sfruttati in tutte le loro potenzialità". Lo ha detto Stefania Romenti, coordinatrice comitato accademico Icch e professoressa di Comunicazione strategica e sostenibilità all’università Iulm, all’evento di presentazione del nuovo numero del magazine di Icch-International corporate communication hub, tenutosi presso la sede milanese di Assolombarda. Intitolato 'Dove il brand prende forma: la comunicazione passa dagli spazi', il volume accende i riflettori sull’importanza della progettazione delle sedi delle imprese e dei luoghi di lavoro nella strategia di comunicazione dell’identità e della mission dei brand. All’interno del nuovo numero del magazine di Icch è presente una ricerca, condotta dall'Università Iulm, che ha analizzato la letteratura accademica degli ultimi 30 anni sulla tematica degli spazi aziendali così da estrapolare i principali trend: "Dai principali risultati di questa ricerca emerge che la sede parla molto dell'azienda: narra ciò in cui l'azienda crede, la sua filosofia ed esprime fino in fondo il suo Dna - spiega la professoressa - E' per questo che curare ogni aspetto degli spazi aziendali, anche nel dettaglio, è estremamente importante per i dipendenti, per i potenziali dipendenti, ma anche per tutti gli stakeholder e per tutti i soggetti che entrano in relazione con l'azienda". "Una tendenza molto importante che abbiamo visto" all’interno della ricerca "è che mentre in passato tutti gli aspetti curati della storia aziendale erano soprattutto rivolti verso l'interno - osserva Romenti - ora, invece, vengono curati molto anche gli aspetti di relazione con il territorio all'interno del quale è inserita la sede aziendale. Questa valorizzazione della relazione col tessuto urbano, non è semplicemente funzionale: le sedi aziendali, spesso, abbelliscono alcune parti della città periferiche o degradate, ma, ormai, hanno anche una funzione di city branding e un valore culturale", conclude.
(Adnkronos) - “Essere ingegnere mi ha aiutato ad organizzare la mia attività da attrice comica. Sapevo come fare un business plan delle attività che volevo fare, la logistica è stata fondamentale perché organizzavo da sola i primi tour. Faccio convivere i vari lavori, gli eventi aziendali, la parte creativa delle pubblicità. Tutte cose in cui l’organizzazione conta parecchio”. Sono le parole di Giorgia Fumo, ingegnere e improvvisatrice teatrale, intervenuta all’assemblea ordinaria dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano, tenutasi presso la sede dell’Ordine di Palazzo Montedoria a Milano. Nel suo discorso Giorgia Fumo ha spiegato le difficoltà di far coesistere il ruolo di ingegnere con una carriera teatrale: “Ho abbandonato molte attività che ipoteticamente dovrebbero spettarmi perché sono lontano da casa molti giorni per fare il mio tour. La comicità non ha difficoltà ulteriori rispetto a quelle che avevo riscontrato nell'ingegneria, non sono settori così diversi. Ho incontrato colleghi gentilissimi che apprezzano il tuo valore e altri che, in quanto donna, ti vedono nel campionato di serie B. Grazie ai social, però, sono contatto con il pubblico e sono loro a scegliere”.
(Adnkronos) - “Gli italiani hanno una percezione distorta della filiera degli oli minerali usati: pensano che siano in parte bruciati, in parte smaltiti impropriamente o raccolti in modo spontaneo dalle officine, ma la realtà è un’altra. L’Italia è un’eccellenza in Europa: raccoglie e rigenera la quasi totalità (98%) dell’olio usato mentre la media dell’Unione si ferma intorno al 60%. Al centro di questo sistema c’è il modello consortile del Conou, che organizza in modo efficiente tutta la filiera. È un peccato che i cittadini non conoscano questi risultati: la consapevolezza dell’efficacia dell’economia circolare italiana può rafforzarne il successo, anche grazie al ruolo attivo dei cittadini”. Queste le parole di Riccardo Piunti, presidente Conou, in occasione dell’Ecoforum 2025, organizzato a Roma da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club.