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(Adnkronos) - La polacca Iga Swiatek è la nuova 'Regina' di Wimbledon. L'ex numero uno del mondo, oggi numero 4, vince la prima volta lo Slam sull'erba londinese e lo fa dominando la finale con la statunitense Amanda Anisimova, numero 13 Wta, schiacciata con un impietoso 6-0, 6-0. A Wimbledon non capitava da 114 anni, un solo un precedente con questo risultato risalente al 1911. Per l'ottava edizione consecutiva, c'è una nuova campionessa di Wimbledon nel singolare femminile. Per la Swiatek è il terzo Slam differente, il sesto totale in carriera e con questo successo risale al numero 3 del mondo. Anisimova, invece, è arrivata alla sua prima finale Slam in carriera e questo ha pesato non riuscendo ad opporsi alla polacca in nessun modo, si consolerà comunque con l'ingresso in Top 10 nel ranking WTA: sarà numero 7. Curiosamente Swiatek e Anisimova, entrambe nate nel 2001, si sono incontrate una sola volta da junior, nel 2016. La tennista polacca si impone in una finale senza storia dove non ha dato alcuna possibilità alla Anisimova, con un doppio 6-0 in 57 minuti di gioco. Per la ventiquattrenne Swiatek arriva il primo titolo sull'erba di Wimbledon confermandosi imbattibile nelle finali major, avendo vinto tutte e sei quelle giocate. La tennista statunitense dopo il successo in semifinale con la numero uno Sabalenka ha pagato l'emozione. Curiosamente la Anisimova aveva aperto il torneo vincendo con un doppio 6-0 ed ha chiuso la finale con lo stesso punteggio ma a suo sfavore.
(Adnkronos) - E' stato pubblicato da Ismea il nuovo numero del report AgriMercati relativo al primo trimestre 2025, che fotografa una congiuntura complessivamente positiva per il settore agroalimentare italiano, a conferma della solidità del settore nonostante il contesto ancora segnato da incertezze economiche internazionali. Il trimestre in esame chiude con un recupero congiunturale del valore aggiunto agricolo (+1,4%) e un incremento dell'indice dei prezzi agricoli alla produzione (+2,3% rispetto allo stesso periodo del 2024), trainato soprattutto dai prodotti zootecnici. Un dato che rappresenta una buona notizia per le aziende agricole, poiché riflette un miglioramento delle condizioni di mercato.Nello stesso periodo, anche la produzione industriale alimentare ha segnato un +1,6%, a conferma del dinamismo della filiera e del rafforzamento della domanda, sia interna che internazionale. Le esportazioni agroalimentari italiane sono salite del 6% su base tendenziale, superando i 18 miliardi di euro, con una forte spinta da comparti chiave come formaggi, vino e caffè. Sul fronte dei consumi, la spesa alimentare delle famiglie italiane è aumentata del 3,8%, con un incremento dei volumi in settori strategici come carne, pesce, lattiero-caseari, frutta e verdura. Si tratta di un segnale importante: il consumatore continua a premiare la qualità e l'origine dei prodotti, nonostante il contesto inflattivo.Anche le aspettative degli operatori agricoli e dell'industria alimentare sono orientate all'ottimismo: il 21% degli agricoltori prevede un miglioramento dell'andamento aziendale nel secondo trimestre, mentre oltre la metà delle imprese dell'industria alimentare prevede un incremento delle vendite. Il direttore generale di Ismea, Sergio Marchi, ha dichiarato: "I dati del primo trimestre 2025 confermano la tenuta e la capacità di adattamento del sistema agroalimentare italiano. Ismea, attraverso il report AgriMercati, continua a offrire uno strumento aggiornato e di analisi trasparente, a supporto delle scelte strategiche di imprese e istituzioni".
(Adnkronos) - "La priorità è coniugare la sicurezza energetica con la resilienza ambientale e la competitività. La grande sfida che le utilities avranno nei prossimi 5-10 anni è quella di fare in modo che le reti elettriche, in particolare, possano resistere alle onde climatiche, quindi al riscaldamento globale, alla richiesta di maggiore energia, ad esempio da parte dei condizionatori e dei data center, e quindi rendere le reti più resilienti, più solide.” Così Luca Dal Fabbro, vicepresidente vicario Utilitalia, in occasione dell'Assemblea generale “Utilitalia 2035: Costruiamo insieme i prossimi 10 anni di futuro” organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione. “Oggi abbiamo reti italiane che vanno aggiornate alle nuove sfide. Occorre produrre energia in maniera più competitiva ed aumentare il peso delle rinnovabili. Il gas continuerà ad essere molto importante ma le rinnovabili devono crescere. Il motivo per cui la Spagna ha un prezzo più basso dell'Italia dell'energia è perché hanno molto eolico e solare. Noi abbiamo la fortuna di avere molto sole, abbiamo la possibilità di sviluppare ancora 60 gigawatt di solare e 20 gigawatt di eolico. Abbiamo 5-10 anni di grande sviluppo e investimenti su questo settore, su cui le utilities giocheranno una partita importante.”