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(Adnkronos) - "Con Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Generale di Corpo d'Armata dell'Esercito italiano dott. Francesco Paolo Figliuolo è stato nominato vicedirettore dell'Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise)". Lo rende noto Palazzo Chigi. "L'incarico ha la durata di due anni. Della nomina - sottolinea la Presidenza del Consiglio - è stato informato il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica". "La nomina del generale di Corpo d'Armata Francesco Paolo Figliuolo quale vice direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna, Aise, è il giusto riconoscimento dell’impegno e la dedizione con cui ha servito il Paese nel corso della sua carriera" scrive il ministro della Difesa Guido Crosetto su X. "Le istituzioni sanno riconoscere il valore dei propri servitori. Auguri di buon lavoro". Figliuolo, originario di Potenza, è sposato con la signora Enza e ha due figli, Salvatore e Federico, oltre a un nipotino, Francesco Emanuele. Nella sua carriera ha maturato esperienze e ricoperto incarichi molteplici, in ambito Forza Armata Esercito, interforze e internazionale. Quale ufficiale di artiglieria da montagna, svolge le primissime esperienze di comando nel cuneese, presso il Gruppo Artiglieria 'Aosta' a Saluzzo. Dopo l'esperienza presso il Comando Sfor in Bosnia-Herzegovina, negli anni 1999-2000 assume l'incarico di comandante del Gruppo 'Aosta', periodo in cui conduce l'unità in missione in Kosovo. Successivamente diviene il comandante del I Reggimento di artiglieria da montagna di Fossano, negli anni 2004-2005; dal settembre 2009 ricopre l'incarico di vice comandante della Brigata 'Taurinense' per assumerne, senza soluzione di continuità, il comando sino all'ottobre 2011. Gli incarichi ricoperti nel suo percorso gli hanno consentito di maturare esperienze in tutti gli ambiti della Forza Armata: nella pianificazione operativa in ambito Nato, nella logistica e nel procurement, ricoprendo l’incarico di Capo del IV Reparto Logistico presso lo Stato Maggiore dell'esercito negli anni 2015-2016. Di assoluto rilievo l’esperienza internazionale quale rappresentante militare dell'autorità nazionale e comandante del contingente nazionale in Afghanistan, nell'ambito dell’operazione Isaf (2004-2005) e quella di comandante delle Forze Nato in Kosovo (2014-2015). Dal 2016 al 2018 è stato Capo Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa, maturando una significativa esperienza in ambito interforze al più alto livello, per divenire poi Comandante Logistico dell’Esercito negli anni 2018-2021. Dal 26 dicembre 2021 è Comandante Operativo di Vertice Interforze. Dal 1° marzo 2021 al 31 marzo 2022 ha svolto l’incarico di Commissario Straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19. Con Decreto del Presidente della Repubblica, in data 10 luglio 2023, è stato nominato Commissario Straordinario alla ricostruzione. Nel corso dei suoi studi civili e militari, il Generale di Corpo d’Armata Figliuolo ha conseguito i diplomi di laurea in Scienze Politiche, Scienze Strategiche (con relativo Master di 2° livello), Scienze Internazionali e Diplomatiche, e ha frequentato il 119° Corso Superiore di Stato Maggiore, il 3° Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze e il 92° Senior Course presso il Nato Defence College in Roma. È stato insignito di numerose onorificenze, tra cui le Decorazioni di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia e di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, una Croce d’Oro e una Croce d’Argento al Merito dell’Esercito, la Nato Meritorious Service Medal, la Legion of Merit classe Ufficiale, la Medaglia d’Oro al Merito della Croce Rossa Italiana. Inoltre, è autore insieme al Vicedirettore del Corriere della Sera Beppe Severgnini, del libro 'Un Italiano – Quello che la vita mi ha insegnato per affrontare la sfida più grande', in cui si ripercorrono le tappe fondamentali dell’esperienza di Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid-19.
(Adnkronos) - Protocollo di intesa nel solco della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro quello siglato oggi dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e l’Inail a margine dell’evento 'Sicurezza sul lavoro: cultura, formazione e sussidiarietà' presso il Parlamentino della sede romana dell’Istituto. Con la firma del protocollo triennale, i due Enti si impegnano ad avviare una collaborazione strutturata e permanente finalizzata, tra gli altri aspetti, allo sviluppo di iniziative informative e formative in materia per promuovere nelle pmi la cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma anche a sviluppare iniziative mirate al reinserimento e all’integrazione lavorativa delle persone con disabilità. “Il protocollo con l’Inail testimonia l’impegno concreto dei consulenti del lavoro nella promozione del lavoro sicuro e regolare”, ha così dichiarato il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, a margine della firma. “Sulla prevenzione siamo da sempre in prima linea, con iniziative mirate e dedicate ai giovani, come dimostra il videogioco 'GenL', ideato per sensibilizzare i datori di lavoro e i lavoratori del futuro sui temi della sicurezza e della legalità”, ha aggiunto il presidente. “Siamo lieti di sottoscrivere il nuovo protocollo con il consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro proseguendo così la proficua collaborazione pluriennale. Grazie alla professionalità dei Consulenti del Lavoro, che rappresentano una preziosa categoria di intermediari in grado di disseminare la cultura della prevenzione, intendiamo incidere concretamente sui livelli di salute e sicurezza dei lavoratori, contribuire al contrasto del fenomeno infortunistico e delle malattie professionali focalizzando l’attenzione anche sul reinserimento socio-lavorativo dei nostri assistiti”, ha commentato il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo. “Attraverso la sinergia tra l’Inail e il Consiglio nazionale dell’ordine si forniscono risposte integrate e di qualità ai bisogni di salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese”, ha concluso. E secondo i consulenti del lavoro nelle aziende cresce l’attenzione alla sicurezza sul lavoro. Secondo le rilevazioni effettuate dai professionisti, infatti, nell’ultimo anno le imprese si sono mostrate più attente al tema. Ad affermarlo è il 55,4% di un campione significativo di iscritti all’Ordine. Il dato emerge da un sondaggio interno alla categoria sull’evoluzione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra i fattori che hanno contribuito a una maggiore considerazione del ruolo che la sicurezza ricopre in azienda, i professionisti indicano, a pari merito, l’approvazione di nuove norme in materia e la crescita mediatica sul tema (47,3% e 47%). A seguire l’incremento dei controlli (44,6%), mentre il 23,8% dichiara che a incidere positivamente sia stato il cambio di approccio culturale. La formazione del personale svetta al primo posto tra gli ambiti su cui i Consulenti registrano un miglioramento (il 54,9% del campione intervistato afferma che nell’ultimo anno c’è stata una maggiore attenzione su questo aspetto). Seguono, ma distanziati, gli adempimenti legati alla sicurezza su cui il 46,7% evidenzia una maggiore accuratezza. Un dato che si ricollega anche agli effetti delle nuove norme che hanno spinto i datori di lavoro a verificare la regolarità della documentazione in materia in loro possesso. Ma per incrementare ulteriormente la sicurezza nei luoghi di lavoro, la maggioranza degli intervistati (65%) considera prioritario rafforzare la dimensione culturale e, dunque, la promozione di attività di orientamento e formazione sul tema da avviare fin dai percorsi scolastici, al fine di rendere più consapevoli e responsabili i futuri lavoratori. Non meno importanti gli investimenti, anello ancora debole del sistema. Quasi un Consulente su due (49,5%) sostiene che dovrebbe essere migliorata l’accessibilità delle imprese, e in particolare delle Pmi, ai finanziamenti esistenti.
(Adnkronos) - "Il Rapporto annuale sull'efficienza energetica è centrale per traguardare gli obiettivi di transizione ecologica: un tema che interessa diversi comparti, da quello industriale a quello civile, al residenziale. Il tutto va inquadrato in un contesto nazionale ed europeo: sono state emanate diverse direttive che gli Stati membri poi devono recepire e che determineranno poi delle azioni concrete. Un contesto nel quale è importante anche seguire dei processi di armonizzazione nella definizione poi degli standard da attuare e da applicare, tenendo conto anche delle specificità territoriali. Si pensi per esempio all’Italia e alle sue peculiarità geografiche, che impongono determinate scelte riguardo l'efficientamento degli edifici. Enea è un osservatore privilegiato di queste dinamiche, segue queste dinamiche e contribuisce a dare soluzioni, non soltanto alla politica e agli stakeholder, favorendo anche comportamenti più responsabili da parte dei cittadini”. Questo il commento di Giorgio Graditi, Direttore Generale Enea, nel corso della presentazione del 13° Rapporto annuale sull’efficienza energetica.