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Svizzera, boom di offerte di lavoro per italiani. I settori e gli stipendi

(Adnkronos) - L'offerta di lavoro che non ti aspetti. Nelle ultime settimane si stanno aprendo interessanti (e molto remunerative) opportunità in Svizzera, che prevede di applicare un vasto piano di assunzioni che dovrebbe riguardare circa 85mila lavoratori stranieri. Gli ...

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Dazi, ExportUsa: "Accusa dumping su pasta? Si può fare ricorso ma sia veloce e ben costruito"

(Adnkronos) - "I dazi antidumping del 91,74% sull'importazione di pasta italiana annunciati dagli Stati Uniti non sono, al momento, ancora entrati in vigore. Da quando sono stati comunicati, a inizio settembre, si è infatti aperta una finestra di 120 ...

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Giovannini (Asvis): "Il futuro al centro con Ecosistema futuro"

(Adnkronos) - "Asvis ha deciso di lanciare un progetto che si chiama Ecosistema Futuro. Con un vasto programma, cioè quello di mettere il futuro al centro della riflessione culturale, politica, sociale del Paese". Così Enrico Giovannini, direttore scientifico Asvis, nel suo intervento ...

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Svizzera, boom di offerte di lavoro per italiani. I settori e gli stipendi

(Adnkronos) - L'offerta di lavoro che non ti aspetti. Nelle ultime settimane si stanno aprendo interessanti (e molto remunerative) opportunità in Svizzera, che prevede di applicare un vasto piano di assunzioni che dovrebbe riguardare circa 85mila lavoratori stranieri. Gli stipendi? Cifre in franchi svizzeri che, al cambio, vanno dai 3mila euro fino a sfiorare i 7mila. Si tratta di importi considerevoli, soprattutto se rapportati al mercato del lavoro italiano. Ovviamente, gli stipendi elvetici vanno parametrati al costo della vita in Svizzera, al top di questa speciale graduatoria in Europa: stipendi da sogno fino ad un certo punto, quindi. Le valutazioni, poi, devono tenere conto di elementi che caratterizzano il paese. Basti pensare che in Svizzera tutti i residenti devono sottoscrivere un’assicurazione sanitaria obbligatoria e pagare mensilmente i premi della cassa malati di loro scelta. Lo stipendio, insomma, non è l'unico elemento da valutare. Agli stipendi più alti corrispondono anche spese maggiori nella vita quotidiana. Gli affitti possono facilmente superare i 1500 euro. La differenza con l'Italia si vede già al bar: per una colazione 'normale' si può spendere da 8 a 15 euro. Discorso analogo per i mezzi pubblici: una corsa con biglietto singolo a Zurigo può costare 3 euro. Secondo quanto riporta Eures, ovvero l'European Employment System, le offerte sono migliaia e molte di queste richiedono la conoscenza dell'italiano. Un'occasione più unica che rara per i lavoratori del nostro Paese. Le figure professionali ricercate sono di ogni tipo: medici, infermieri, camerieri, ingegneri, informatici, esperti digitali. Tutti appartenenti a una fascia remunerativa che varia a seconda del settore e della qualifica. Alcuni, in fase di colloquio, possono richiedere un titolo di studio, ma tra le skills più ricercate c'è proprio l'italiano, una condizione che favorisce i cosiddetti pendolari di frontiera, che possono quindi coniugare gli stipendi svizzeri con il costo della vita italiana. Gli stipendi, come detto, variano a seconda di ruolo e qualifica. Nella ristorazione, uno dei comparti con maggiore richiesta, i camerieri e i cuochi, fino agli chef possono percepire dai 3mila euro fino a superare i 4mila. Ancora più alta la fascia salariale destinata a chi lavora nell'edilizia, un altro settore alla ricerca di manodopera. Operai, falegnami e carpentieri possono arrivare a guadagnare da un minimo di 4.200 euro a un massimo di 6mila. Stipendi simili nella sanità, alle prese con un ringiovanimento necessario visto che un medico su quattro in Svizzera ha oltre 60 anni. Stipendi alle stelle invece nel marketing, dove aziende internazionali che operano in Svizzera e sul mercato italiano possono arrivare a offrire fino a 75mila euro l'anno, mentre chi lavora nell'informatica o è esperto di tecnologia può raggiungere i 100mila euro.

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Dazi, ExportUsa: "Accusa dumping su pasta? Si può fare ricorso ma sia veloce e ben costruito"

(Adnkronos) - "I dazi antidumping del 91,74% sull'importazione di pasta italiana annunciati dagli Stati Uniti non sono, al momento, ancora entrati in vigore. Da quando sono stati comunicati, a inizio settembre, si è infatti aperta una finestra di 120 giorni per presentare ricorso e la procedura è tuttora in corso. Sommati al cosiddetto dazio reciproco del 15%, i dazi antidumping porterebbero il dazio totale per importare pasta dall'Italia agli Usa a quasi il 107%. Se guardiamo ai prezzi al dettaglio della pasta italiana in vendita nei supermercati americani, risulta davvero difficile immaginare che i produttori italiani di pasta pratichino dumping. In Italia mezzo chilo di pasta si vende intorno a 1 euro, 1 euro e 10 centesimi. Negli Stati Uniti un pound (454 grammi) viene venduto a 2,50, 2,99 fino anche a 3,20 dollari. Sembra difficile pensare a un ribasso artificiale. Se questi livelli di prezzo vengono considerati dumping, allora a quanto si dovrebbe vendere la pasta in America? Dieci dollari al pound? È evidente che l’accusa non regge". Ad affermarlo, ad Adnkronos/Labitala, Lucio Miranda, presidente di ExportUsa (società di consulenza che aiuta le imprese italiane a entrare, con successo, nel mercato americano). "Analizzando i documenti del Dipartimento del Commercio americano, emerge - spiega - che alcune aziende sottoposte ad audit non avrebbero fornito tutte le informazioni richieste; in alcuni casi la documentazione è stata prodotta, ma in italiano. Queste imprese sono state classificate come 'uncooperative', ovvero non collaborative. Riteniamo, quindi, che i dazi antidumping siano stati imposti per questo atteggiamento 'uncooperative', piuttosto che per una ragione legata a vere e proprie pratiche di dumping sul mercato Usa. La logica del Dipartimento è chiara: se non mi dimostri che non stai facendo dumping, io applico il dazio". "Proprio per questo motivo, un ricorso ben costruito e presentato nei tempi previsti può realmente avere effetto. I ricorsi vanno redatti con la massima accuratezza: se la motivazione del dazio è stata la presunta mancata collaborazione, allora bisogna dimostrare in modo impeccabile il contrario. Ne vale la pena e bisogna muoversi rapidamente perché il tempo stringe. Ricordo che nel 2024 l’Italia ha esportato negli Stati Uniti circa 750 milioni di dollari di pasta, su un mercato totale che vale 6,2 miliardi di dollari. Le importazioni complessive americane di pasta ammontano a circa 1,8 miliardi: l’Italia, con i suoi 750 milioni, rappresenta quindi quasi il 40%. Un settore di questo peso merita una difesa solida e ben strutturata", conclude.

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Giovannini (Asvis): "Il futuro al centro con Ecosistema futuro"

(Adnkronos) - "Asvis ha deciso di lanciare un progetto che si chiama Ecosistema Futuro. Con un vasto programma, cioè quello di mettere il futuro al centro della riflessione culturale, politica, sociale del Paese". Così Enrico Giovannini, direttore scientifico Asvis, nel suo intervento a 'Salute e benessere come priorità sociale', evento di apertura della Social Sustainability Week che si è svolto questa mattina presso il Palazzo dell’Informazione a Roma. "Come Asvis è attuatore dell'Agenda 2030, Ecosistema Futuro, che è un spin-off di Asvis, è l'attuatore del Patto sul futuro, una decisione delle Nazioni Unite di settembre 2024 con la quale viene chiesto a ogni Paese, tra le altre cose, di dotarsi di strutture di governance anticipante", spiega. Giovannini ricorda, poi, la modifica dell'articolo 9 della Costituzione del 2022, "che cita l'interesse delle future generazioni". Conseguentemente "il governo ha adottato la nostra proposta di creare la valutazione di impatto generazionale. Il Parlamento ha votato il testo definitivo qualche settimana fa, la Vig entrerà in vigore dopo il decreto attuativo e dice due cose: la prima è che bisognerà valutare l'impatto di tutte le nuove leggi in termini sociali e ambientali". Dopodiché, aggiunge, "il governo ha scritto il primo comma che dice: le leggi della Repubblica promuovono l'equità tra generazioni. Lo sottolineo perché capiate la potenza teorica, sperando che non diventi qualcosa di puramente burocratico, della rivoluzione: il combinato disposto del cambio della Costituzione e dell'adozione di questa legge". Dunque, conclude Giovannini, "se questi due passi che sono in linea con il Patto sul futuro verranno realizzati concretamente, forse recupereremo anche un po' di fiducia, dei giovani in particolare, nel sentire che chi è al comando ha un'idea di dove vuole andare ma soprattutto si sottopone alla valutazione pubblica dei propri atti. Una potenziale rivoluzione e spetta a tutti noi aiutare il governo ad attuarla nei prossimi mesi".

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