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(Adnkronos) - Guantoni, lividi, sacrifici e sudore: Sydney Sweeney abbandona il glamour di Hollywood per entrare sul ring come Christy Martin, la pugile donna di maggior successo degli Anni' 90, che interpreta nel film 'Christy', diretto da David Michôd e presentato in anteprima al Toronto Film Festival. "Prima di arrivare sul set, mi sono allenata per circa tre mesi: ogni giorno facevo un'ora di pesi al mattino, tre di boxe e un'altra di pesi la sera. In questo percorso, sono stata seguita da un preparatore atletico e da una nutrizionista per aumentare di peso, ho preso 16 chili", racconta l'attrice, in collegamento da Los Angeles. "Questo ruolo è stata una sfida fisica e mentale: ho chiesto alle donne che erano con me sul ring di colpirmi forte. In quei momenti, state guardando me che realizzo il sogno di essere una pugile". Nelle sale americane dal 7 novembre (per l'Italia non c'è ancora una data di uscita), 'Christy', di cui Sweeney è anche produttrice, non è solo un biopic sportivo. È una storia di riscatto in un ambiente dominato dagli uomini: è stata la prima donna a comparire sulla copertina di 'Sports Illustrated', è rimasta imbattuta per un decennio ed è stata la prima donna a entrare in una Hall of Fame di boxe. E mentre incassava colpi e successi sul ring, ha affrontato una relazione violenta e tossica con il suo allenatore e marito Jim Martin tra le mura di casa. "Penso che sia necessario mostrare le donne come individui complessi. Noi abbiamo molteplici sfaccettature, non siamo una cosa sola", dichiara l'attrice. "È necessario mostrare che si può essere forti, come Christy, anche quando si è vittima di abusi, e che si può uscire da situazioni del genere trovando la forza dentro di noi per rialzarci. Può capitare a chiunque", dice la star della serie 'Euphoria'. "Christy è una delle donne più ispiranti e straordinarie che abbia mai conosciuto", conclude. Alla voce 'attrice del momento' c'è il nome di Sydney Sweeney. Di recente, ha fatto parlare di sé per aver sfoggiato un abito trasparente al Gala 'Power of Women'. E non solo. È al centro di una polemica a seguito di una campagna pubblicitaria per un paio di jeans, il cui slogan recita 'Sydney Sweeney has good jeans', dove la parola 'jeans' si pronuncia come 'genes' ('geni'). Ma questo gioco di parole non è andato giù a molti, che hanno accusato il brand di promuovere un canone estetico bianco e stereotipato. A metterci il carico, ci ha pensato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che sul social Truth ha scritto: "Sydney Sweeney, registrata come elettrice repubblicana, è la protagonista della pubblicità più 'hot' in circolazione", accusando così i progressisti di 'cancel culture'. L'attrice, dopo giorni di silenzio, ha commentato la polemica: "Io so chi sono e so quali sono i miei valori. So che sono una persona gentile e che amo tanto. Quindi non lascio che gli altri mi definiscano. Ho fatto una pubblicità di un jeans. La reazione mi ha colto decisamente di sorpresa, ma io adoro i jeans. Li indosso sempre". Mentre ha definito "surreale" la dichiarazione di Trump. "Ho letto tanti articoli che parlavano di un calo delle vendite nei negozi, ma non è vero". Ma tutto questo chiacchiericcio "non mi fa né caldo e né freddo", assicura l'attrice. (di Lucrezia Leombruni)
(Adnkronos) - Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone ha nominato Natale Forlani, presidente dell’Inapp, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche. Rinnovato anche il consiglio di amministrazione dell’Istituto con la nomina di Fabrizio Antolini, in rappresentanza del ministero del Lavoro, di Fiorella Lunardon, in rappresentanza del ministero del Lavoro d’intesa con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Giovanni Bocchieri, in rappresentanza della Conferenza delle regioni e delle province autonome e Sandra D’agostino in rappresentanza dei ricercatori e dei tecnologi dell’Inapp. Presidente e consiglio di amministrazione dureranno in carica 4 anni. Per Natale Forlani, che svolgerà il suo incarico a titolo gratuito, si tratta di una conferma in quanto era stato nominato al vertice dell’Istituto nell’aprile del 2024. Esperto di relazioni industriali, mercato occupazionale e organizzazione del lavoro, è stato tra gli estensori con Marco Biagi del Libro bianco sul lavoro. Dopo aver ricoperto il ruolo di Segretario confederale nazionale della Cisl, Forlani è stato presidente e amministratore delegato di Italia Lavoro spa, in seguito direttore generale della D.G. Immigrazione e Politiche di Integrazione del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, nonché membro del collegio dei sindaci dell’Inps.
(Adnkronos) - Ogni anno oltre 1.000 tonnellate di caffè Nespresso esausto possono diventare compost energia e valore per le persone. E’ il progetto ‘Da Chicco a Chicco’ di Nespresso che dal 2011 unisce economia circolare, contributo per i suoli agricoli e impatto sociale concreto. Una volta raccolto, dopo che la capsula in alluminio in cui è stato racchiuso viene mandata a riciclo, il caffè esausto trova nuova vita grazie a partner come Acqua & Sole, una delle realtà a cui Nespresso destina parte del caffè in provincia di Pavia. “Per noi, il caffè esausto non è un rifiuto, ma una risorsa preziosa - racconta Mirko Pasotti, Area Commerciale di Acqua & Sole - Noi, ad esempio, abbiamo ricevuto da gennaio 2025 circa 600 tonnellate di fondi di caffè, che abbiamo trasformato in biogas, energia elettrica e termica, biometano e, ovviamente, digestato di alta qualità”. Il processo trasforma, infatti, il caffè esausto e altri scarti organici in fertilizzante naturale ricco di nutrienti come azoto, fosforo e potassio, igienizzato e privo di additivi chimici. Questo restituisce sostanza organica al terreno, aumenta la capacità di trattenere acqua, favorisce la biodiversità del suolo e riduce l’uso di fertilizzanti sintetici. Nel 2024, il digestato prodotto dal caffè esausto ha supportato 95 aziende agricole in Lombardia e Piemonte, su quasi 5.000 ettari coltivati. E’ il caso della risaia Agrifan di Novara. “Un terreno più sano significa maggiore capacità di ritenzione idrica, maggiore fertilità, ricchezza di sostanza organica e di conseguenza microrganismi utili in tutti i processi che servono allo sviluppo di tutti gli elementi nutritivi - spiega Enrico Fanchiotti, proprietario dell’azienda agricola Agrifan – Un suolo vivo e in buona salute può aiutare nella riduzione dell’utilizzo di fertilizzanti chimici e permette di preservare la biodiversità del territorio, favorendo la presenza di insetti e microrganismi che aiutano le radici a crescere forti. Questo approccio permette di gestire i terreni agricoli in maniera più intelligente e responsabile per l’ambiente”. Il caffè esausto acquisisce dunque innumerevoli vite: può diventare energia, compost, digestato o biogas, ma anche nutrimento concreto sotto forma di riso che arriva alle comunità che ne hanno più bisogno, grazie alla collaborazione con realtà come Banco Alimentare e Fondazione Progetto Arca. “Da Chicco a Chicco non è solo un progetto di riciclo, ma un ecosistema che genera valore concreto per le persone, la filiera e il territorio. Attraverso la collaborazione con i partner che ci supportano a livello locale, il nostro caffè diventa una risorsa fondamentale per restituire nutrimento e fertilità alla terra, sostenere l’agricoltura e produrre risorse rinnovabili, come il biogas, che contribuisce a ridurre l’impatto ambientale e ad alimentare un’economia più sostenibile. Ogni capsula riciclata diventa parte di un ciclo virtuoso che unisce innovazione, responsabilità e solidarietà: un modello di economia circolare che crea impatto concreto lungo tutta la filiera, dal terreno alla comunità”, afferma Matteo Di Poce Sustainability Specialist Nespresso Italiana.