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(Adnkronos) - La Space economy e la Blu economy sono sempre più interconnesse e l’Italia può esercitare oggi una leadership internazionale e porsi come modello di eccellenza. È questo il messaggio lanciato dalla terza edizione del Forum Space&Blue che si è tenuto oggi a Roma presso la sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Fra i temi condivisi l'opportunità di costruire una filiera italiana integrata, capace di rafforzare la sovranità tecnologica nazionale attraverso l’innovazione, il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di soluzioni dual use. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato che la Blu Economy e la Space Economy "sono due settori che il governo ritiene strategici per la transizione climatica e per un nuovo modello di sviluppo sostenibile. L'Italia è leader mondiale nelle tecnologie satellitari e nei sistemi di osservazione della terra ed è anche per questo che ci siamo candidati ad ospitare l'Hub Europeo per lo sviluppo digitale". Il ruolo centrale del nostro Paese è stato sottolineato anche dal ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci: "siamo gli unici ad esserci dotati di una legge per lo spazio e per la dimensione subacquea e su questo Bruxelles, che non ha fatto passi concreti, dovrà necessariamente confrontarsi con la nostra normativa", ha ribadito il ministro, lanciando l'idea di "un'Agenzia con il compito di applicare una normativa articolata, fino ad oggi antropizzate per ovvie ragioni di sicurezza solo dalla Marina Militare ma che, grazie alle nuove tecnologie, diventerà appetibile al mondo della ricerca". Per Josef Aschbacher, direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea, il forum Space&Blue "riflette l'eccellente tradizione italiana nelle attività marittime e spaziali e sono convinto che la leadership dell'Italia possa contribuire a creare un grande consenso verso lo sviluppo di una filiera sempre più integrata". Durante i lavori, l’Agenzia Spaziale Italiana ha annunciato l’istituzione della nuova task force “Space and Blue” e il lancio del primo bando Asi dedicato allo sviluppo di tecnologie e applicazioni integrate Spazio–Mare. Due iniziative che rappresentano un acceleratore significativo per la crescita della filiera italiana in un settore ad alto potenziale tecnologico e industriale. Il Forum ha anche sancito la nascita di un tavolo di lavoro permanente al ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’obiettivo di aprire nuove opportunità per le imprese, valorizzare competenze e know-how nazionali e orientare ricerca e sviluppo verso applicazioni concrete. In un quadro internazionale segnato da sfide quali connettività, sicurezza, transizione energetica e protezione delle infrastrutture critiche, l’integrazione tra Spazio e Mare si configura come un asset essenziale per rafforzare la resilienza e la competitività dell’Italia.
(Adnkronos) - Un tema cruciale per il futuro del Paese: come ricostruire un clima di fiducia in Italia e la centralità dei corpi intermedi. E' quello messo oggi al centro del dibattito della 106° l’assemblea nazionale di Manageritalia svoltasi a Napoli, presso gli spazi dell’Hotel Royal Continental. In un contesto sociale ed economico segnato da incertezza e disillusione, Manageritalia, la Federazione nazionale dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato ha chiamato a raccolta manager, esperti, rappresentanti delle istituzioni e del mondo produttivo per riflettere su come superare la sfiducia diffusa e promuovere una nuova narrazione del Paese, fondata su coesione, rappresentanza e responsabilità. In un contesto segnato da pessimismo diffuso, come evidenziato dalle ricerche internazionali condotte da Ipsos in oltre 30 Paesi, l’Italia si colloca stabilmente tra le nazioni con il sentiment più negativo, nonostante fondamentali economici superiori a molti altri. Il 74% degli italiani ritiene che il Paese stia andando nella direzione sbagliata, il 71% ha una visione negativa dell’economia. Tra le principali risposte sui problemi c’è proprio l’occupazione e l’economia (57%) anche se poi lo avverte meno incombente sul proprio territorio (34%). C’è una forte percezione sull’aumento della povertà (74% d’accordo) e diseguaglianze (75% d’accordo). Soltanto il 41% si considera parte del ceto medio o upper class e il 55% è insoddisfatto della propria situazione economica. Diffuso clima di sfiducia nelle istituzioni (49% ma il 42% dichiara di averne). L’indagine dimostra anche che l’Italia è il Paese in cui si registra il maggior divario tra percezione e realtà e compito di chi ha un ruolo dirigenziale in azienda è anche di contribuire a valorizzare ciò che funziona: il capitale sociale, il volontariato e il ruolo crescente delle imprese coesive, che investono in responsabilità sociale, formazione, welfare e relazioni con il territorio. Per il 77% degli italiani per rimanere competitiva sul mercato l’impresa dovrà essere necessariamente legata al benessere economico e sociale che genera nel territorio in cui opera. In questo scenario, il ruolo dei manager, della managerialità e della rappresentanza è cruciale. Per Marco Ballarè, Presidente di Manageritalia "ricostruire la fiducia non è solo un obiettivo politico o economico, ma una missione collettiva che interpella tutti: istituzioni, imprese, media, scuola, cittadini. Il Paese non cresce da troppo tempo, bisogna cambiare registro e mettere in campo una nuova visione dell’organizzazione del lavoro che metta in sinergia il senso per le persone e le opportunità offerte dalle nuove tecnologie”. “Servono scelte di prospettiva – prosegue Ballarè - Riforme strutturali che aumentino la produttività, sostengano la competitività, e incentivino il lavoro di qualità. Serve una politica industriale che valorizzi i settori del terziario avanzato, la digitalizzazione, la transizione green, la formazione e la ricerca. E serve, soprattutto, ricostruire la fiducia: la fiducia dei cittadini, delle famiglie, delle imprese". “È tempo di raccontare un’Italia che funziona – conclude Ballarè – l’Italia che innova, che include, senza per questo nascondere ma al contrario denunciando ciò che non funziona come facciamo spesso quando ci scagliamo ad esempio contro l’evasione fiscale o portiamo avanti iniziative per introdurre misure specifiche a favore della natalità, con la conciliazione tra vita familiare e lavoro in un Paese in forte calo demografico. Dobbiamo uscire dalla narrazione del declino assoluto e tornare a credere nel potenziale italiano, valorizzando le esperienze virtuose, le imprese coesive, il capitale umano e sociale che ogni giorno contribuisce al benessere collettivo. Manageritalia vuole essere parte attiva di questo processo, rafforzando il ruolo dei manager e dei corpi intermedi come catalizzatori di dialogo, innovazione e inclusione", ha concluso. Come ha sottolineato Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos Doxa: “Costruire relazioni di fiducia con dipendenti, stakeholder e comunità e guidare le imprese verso modelli più inclusivi, sostenibili e coesi è compito dei manager. Attraverso una managerialità consapevole e orientata al bene comune le imprese possono diventare motori di fiducia e innovazione”. Questo corrisponde con le aspettative manifestate nell’indagine: per il 41,2% della popolazione attiva i corpi intermedi devono contribuire alla crescita e al benessere sociale dell’intero Paese; per il 31,4% supplire alle carenze delle politiche pubbliche e dei servizi pubblici; per il 20,8% mediare tra le decisioni delle autorità pubbliche e le opinioni, per il 22,6% promuovere la cultura della collaborazione e della partecipazione “dal basso” e solo per 16,8% concentrarsi principalmente sulla tutela degli interessi degli associati. L’assemblea si è conclusa con un appello a guardare con lucidità e speranza al futuro, valorizzando ciò che ci unisce e investendo in conoscenza, coesione e responsabilità. Perché solo così sarà possibile uscire dal ripiegamento difensivo e costruire un Paese più forte, giusto e fiducioso.
(Adnkronos) - Tra i Comuni vincitori del Cresco Award 2025 – Comuni sostenibili e Agenda 2030 a Bologna, Portici (Napoli) si è distinto nella categoria sopra i 50 mila abitanti con il progetto Baby Screen, dedicato alla prevenzione e tutela della salute dei bambini. "È un programma che realizziamo insieme alla ASL e all’associazione dei pediatri – ha spiegato il sindaco Vincenzo Cuomo – e che promuove seminari rivolti ai genitori sui corretti stili di vita, l’educazione alimentare e familiare, oltre a prevedere ambulatori pediatrici gratuiti nei fine settimana". L’obiettivo è prevenire e alleggerire la pressione sui pronto soccorso, offrendo un servizio territoriale di prossimità. "L’esperienza ha già dato risultati eccellenti – ha aggiunto Cuomo – perché abbiamo sottratto centinaia di accessi ospedalieri, migliorando la presa in carico dei bambini e il benessere delle famiglie». Il progetto, finanziato dall’ambito sociosanitario 11, proseguirà con nuovi screening cardiologici nelle scuole. "Investire nella prevenzione infantile significa investire in una città più sana e sostenibile", ha concluso il sindaco.