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(Adnkronos) - "Crediamo che il modello del partenariato Pubblico-Privato, ossia il project financing, rappresenti la soluzione più efficace per rilanciare gli investimenti sull’idroelettrico. In alternativa si potrebbe valutare una ‘quarta via’, ossia la riassegnazione delle concessioni agli attuali concessionari a fronte di un piano industriale e una complessiva armonizzazione ed equilibrio dell’attuale assetto dei canoni". Lo ha detto Salvatore Bernabei, direttore di Green Power e Thermal Generation di Enel, ospite oggi al Forum di Cernobbio, presentando uno studio sull'energia idroelettrica, realizzato dal gruppo elettrico con Teha. "Queste soluzioni, secondo lo studio Teha, consentirebbero di incrementare gli attuali investimenti, fino a 16 miliardi aggiuntivi, creando nuovi posti di lavoro e incrementando la produzione idroelettrica fino al 10%. Al contrario, il rischio, in assenza di una decisione, è quello di ritardare il piano di investimenti fino a 6 anni, con conseguenti impatti negativi per tutto il sistema", ha detto ancora Bernabei. "L’idroelettrico - ha sottolineato- è una tecnologia a prevalenza di costi fissi, che richiede elevate competenze tecniche, capitali ingenti sia in fase di investimento iniziale che di mantenimento, e presenta quindi lunghi tempi di ritorno dell’investimento. A questi costi si sommano poi i canoni, che negli ultimi anni sono aumentati fino a sei volte. La produzione idroelettrica è inoltre caratterizzata da una importante variabilità, con periodi di siccità sempre più frequenti che impattano fortemente sulla produzione". "Molto spesso si descrive l’Italia come un Paese chiuso alla concorrenza ma vorrei ricordare che il settore dell’energia è tutt’altro che chiuso e che vede la presenza di oltre 700 operatori sul mercato". Bernabei ha poi aggiunto che "l’Italia è l’unico Paese ad aver introdotto a livello europeo un’apertura così ampia del mercato idroelettrico in chiave concorrenziale, in assenza di un framework normativo armonizzato e di una reale reciprocità tra gli Stati membri. Una scelta che rischia di far rimanere l’Italia preda di speculazione di e mettere in discussione la sicurezza energetica nazionale". "La flessibilità e programmabilità dell’idro è fondamentale per la stabilità della rete elettrica che, non va dimenticato, è tra le più efficienti e con un costo per l’utente finale tra i più bassi d’Europa".Ha concluso
(Adnkronos) - Wayla, la prima startup italiana a offrire un servizio di van pooling, annuncia il lancio della sua campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma Mamacrowd a partire dal 4 settembre. Questa raccolta mira a raggiungere 1 milione di euro per potenziare ed estendere il servizio, ma è anche un appello a tutte le persone che condividono una visione più smart e sostenibile delle nostre città. Sostenere Wayla significa credere in una mobilità urbana più efficiente e accessibile, capace di cambiare radicalmente la vivibilità degli spazi urbani, riducendo traffico e frammentazione dei trasporti tradizionali, e restituendo alle città soluzioni innovative per i cittadini che vogliono muoversi con maggiore libertà, autonomia e convenienza. La campagna vedrà la partecipazione di Carrani Tours, storica azienda del travel globale basata a Roma e fondata nel 1925, tra i principali investitori. Attivo a Milano dal 31 ottobre 2024 e da giugno 2025 anche a Monza e Brianza, il servizio Wayla offre una soluzione di trasporto condiviso, sostenibile ed economico, operativo nelle ore serali e notturne. Con oltre 60.000 download dell'app in circa 8 mesi, Wayla si è rapidamente affermata come alternativa sicura, sostenibile e accessibile per gli spostamenti urbani durante le ore serali. Attraverso l’applicazione, gli utenti possono richiedere una corsa, visualizzare la tariffa in anticipo e pagare digitalmente, eliminando la necessità di contanti e garantendo un viaggio senza intoppi dall'inizio alla fine. Il modello offre chiari benefici ambientali massimizzando l'occupazione dei veicoli e riducendo il numero di auto sulla strada. La campagna di Wayla rappresenta un’opportunità per chi desidera investire in una startup innovativa che sta ridefinendo il concetto di mobilità urbana in Italia. I fondi raccolti attraverso il crowdfunding saranno destinati a sostenere alcune aree strategiche di sviluppo: dall’espansione del servizio in nuove città italiane all’ampliamento delle fasce orarie del servizio, passando per l’incremento della flotta di veicoli ecosostenibili e il potenziamento della tecnologia su cui si basa l’app, così da offrire agli utenti un’esperienza ancora più intuitiva e fluida e garantire una maggiore accessibilità e flessibilità negli spostamenti quotidiani. Inoltre, Wayla potenzierà il segmento B2B, con la fornitura di servizi di van-pooling per aziende e grandi eventi. L’obiettivo di Wayla è scalare il modello di van-pooling urbano, che sta già funzionando con successo in Europa e nel resto del mondo, in Italia. "Con questa campagna di equity crowdfunding vogliamo coinvolgere tutti coloro che credono in una mobilità più sostenibile, sicura ed efficiente. Wayla non vuole essere solo un altro mezzo di trasporto urbano, ma una soluzione per migliorare la qualità della vita urbana, riducendo traffico ed emissioni. L’obiettivo è costruire una comunità di persone che condividano la nostra visione”, dichiara Carlo Bettini, Ceo & Co-Founder di Wayla. “Avere al nostro fianco un partner come Carrani, con un secolo di esperienza nel travel, è per noi una conferma importante: significa che anche chi conosce a fondo il settore vede in Wayla una risposta concreta alle nuove esigenze della mobilità urbana. La loro partecipazione tra i principali investitori è un segnale di grande fiducia e rafforza la nostra visione, oltre a renderci ancora più solidi nel percorso di crescita e di espansione del modello su scala nazionale”, aggiunge Mario Ferretti, Co-Founder di Wayla. Wayla ha già dimostrato la validità del suo modello di business, ricevendo riconoscimenti come lo IoMobility Award e siglando importanti partnership strategiche con realtà come Assolombarda, InnovUp e operatori come FlixBus, Terravision e Movesion. A gennaio 2025, la startup ha chiuso un round Pre-Seed da 900.000 euro. Per partecipare alla campagna di crowdfunding e diventare parte della rivoluzione della mobilità urbana, è possibile visitare la pagina del progetto sul sito Mamacrowd.
(Adnkronos) - Benessere delle famiglie con animali d’affezione, l’Italia non tiene il passo: i servizi offerti nel settore pet care mostrano ritardi strutturali e forte disomogeneità tra Comuni costieri e interni. E' la fotografia del XIV rapporto nazionale 'Animali in Città' di Legambiente sulle performance dei Comuni e delle Asl nella gestione degli animali nei centri urbani (con il patrocinio di Anci, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Enci, Fnovi, Amvi e Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva), presentato questa mattina in occasione ella 37esima edizione di Festambiente, il festival nazionale del Cigno Verde dal 6 al 10 agosto a Rispescia (GR). Nel 2024, su un campione di 734 amministrazioni comunali (appena il 9,3% dei comuni italiani) che hanno risposto in modo completo al questionario di Legambiente, solo il 39,5% (meno di 4 comuni su 10) ha ottenuto una performance almeno sufficiente nella gestione degli animali d’affezione. Di questi - spiega l'associazione - 82 Comuni costieri (il 12,7% del totale in Italia) e 652 interni (il 9% del totale) che, pur condividendo ritardi strutturali, dimostrano andamenti divergenti, con differenze marcate nella qualità e disponibilità dei servizi offerti ai cittadini e ai loro animali. La disomogeneità più evidente riguarda l’accesso ad aree libere per cani: presenti nel 36,2% dei Comuni costieri e nel 10,4% appena dei Comuni interni - rileva Legambiente - Altra differenza si registra per i servizi di pensione per animali, disponibili nel 57,3% dei Comuni costieri e in appena il 21,9% di quelli dell’entroterra. Nella gestione del fine vita degli animali d’affezione, invece, solo il 28% dei Comuni costieri e il 10% degli interni ha predisposto regolamenti per cremazione, tumulazione o inumazione. Altro tema sensibile sono botti e fuochi d’artificio, spesso fonte di stress per gli amici a quattro zampe - si legge nel report - ad adottare regolamenti specifici per limitarne l’uso il 21,9% dei Comuni costieri e l’8,3% di quelli interni. Ancora limitata, poi, la presenza di Sportelli Animali o di un Garante per i diritti degli animali (l’8,5% dei Comuni costieri e il 4,4% per quelli interni) e di un sostegno economico ai cittadini nella sterilizzazione degli animali (14,6% e 4,7%). Un grave ritardo dei Comuni costieri - avverte l'associazione - è costituito dall’adozione di un regolamento per la corretta fruizione delle spiagge da parte delle famiglie con animali d’affezione, presente solo nel 23,2% dei casi. Il Cigno Verde è tornato a denunciare, poi, l'assenza di una sanità veterinaria pubblica di prossimità. Non solo la fotografia dei ritardi da colmare. Anche quest’anno Legambiente assegna il Premio 'Animali in città' a quelle realtà virtuose che si sono distinte per l’offerta di servizi e azioni dedicate alla prevenzione del benessere animale, sulla base di 36 indicatori per i Comuni e di 25 per le Aziende Sanitarie. Tra le amministrazioni comunali premiate, Napoli che si distingue per la copertura sanitaria e l’integrazione tra servizi veterinari e socioassistenziali; San Giovanni in Persiceto (BO) che eccelle grazie a servizi integrati, un forte attivismo civico e ordinanze comunali efficaci; Modena per l’investimento economico significativo e una regolamentazione urbana completa a tutela del benessere animale. Tra i Comuni sotto i 5mila abitanti, premiati Zocca (MO) e Campodolcino (SO) per i loro investimenti in educazione civica e in progetti sociali adattati al contesto rurale e montano. Tra le Asl più virtuose, invece, si distinguono Napoli 1, Bergamo e Vercelli, che oltre a fornire dati puntuali, integrano meglio i servizi sanitari con quelli offerti dai Comuni, operando con proattività. "Il XIV Rapporto di Animali in città - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente - conferma che solo grazie a solide alleanze tra amministrazioni pubbliche e soggetti privati è possibile garantire il benessere delle famiglie con animali d’affezione. Per questo chiediamo di promuovere ed agevolare la firma di 1.000 accordi o patti di comunità in tutto il Paese. È urgente rilanciare la sanità veterinaria pubblica di prossimità, obiettivo per cui chiediamo al governo di realizzare un piano nazionale a supporto delle Regioni che consenta l’assunzione stabile di 6mila veterinari e alle Regioni il raggiungimento complessivo di 1.000 strutture veterinarie pubbliche (850 tra canili sanitari e gattili sanitari e circa 150 ospedali veterinari pubblici), distribuite equamente sul territorio in rapporto alla popolazione servita. Inoltre, alle Amministrazioni comunali l'appello è di potenziare le aree verdi con libero accesso dedicate alle famiglie con cani, di valorizzare l’applicazione di regolamenti e ordinanze e rafforzare il senso civico grazie al supporto di 10mila guardie ambientali e zoofile delle associazioni di volontariato, per migliorare concretamente la qualità della vita di cittadini e animali”.