ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Il nuovo presidente di Ita, targato Lufthansa, è Sandro Pappalardo. La nomina è arrivata oggi, mercoledì 15 gennaio, dall'assemblea ordinaria degli azionisti di Ita Airways che ha scelto il nuovo consiglio di amministrazione della compagnia. Joerg Eberhart sarà amministratore delegato della compagnia aerea. Nato a Tolmezzo, in provincia di Udine, il 2 gennaio 1967, Pappalardo ha iniziato la sua carriera a 19 anni come ufficiale dell'esercito. Diventa pilota dell'Aviazione dell'esercito ricoprendo diversi incarichi. Presta servizio in missioni internazionali quali Unifil e Leonte in Libano e la missione Isaf in Afghanistan. In Italia partecipa all'operazione 'Vespri Siciliani'. Consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, la laurea in Scienze della Pubblica Amministrazione e diversi master, tra cui Criminologia e Studi Giuridici Forensi. Tra i brevetti e le abilitazioni, quelli di pilota militare di elicotteri, pilota civile di elicotteri, pilota istruttore di volo, pilota tattico, abilitazione soccorso aereo Sar, Night Vision Goggles Instructor Pilot, Basic Life Support. Da novembre 2017 a giugno 2019 è stato assessore del Governo Regione Siciliana con delega al Turismo, Sport e Spettacolo. E' membro del Consiglio di amministrazione dell'Enit. Nella sua carriera Pappalardo è stato insignito di diverse decorazioni, tra queste: Medaglia Aeronautica Militare di Lunga Navigazione Aerea - Oro, Medaglia Mauriziana al merito militare, Croce commemorativa per la missione militare di pace Unifil, Medaglia delle Nazioni Unite per il servizio prestato presso Unifil, Croce commemorativa per la salvaguardia delle libere istituzioni e di mantenimento dell'ordine pubblico, Medaglia Nato per l'operazione Isaf, Medaglia dello Stato spagnolo ‘De Operaciones de Mantenimento de Paz’, Croce commemorativa per la partecipazione alle operazione di concorso al mantenimento della sicurezza internazionale nell'ambito delle operazioni militari svolte dalla Fa internazionali a favore della pacificazione in Afghanistan, Benemerenza Giubilare classe Argento del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. E' Cavaliere dell' Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, è stato membro del Cda e consigliere dell' Enit e assessore del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana. E' cittadino onorario della Città di Huntsville, Alabama. Joerg Eberhart è il nuovo amministratore delegato di Ita targato Lufthansa. Eberhart, 54 anni, è responsabile dello sviluppo strategico del gruppo Lufthansa come 'Head of Strategy & Organizational Development' dal 2021. In questo ruolo, ha avuto un ruolo determinante nella partecipazione in Ita Airways. Dal 2014 al 2021, è stato Presidente e Ceo della compagnia aerea italiana Air Dolomiti, che fa parte del Gruppo Lufthansa da 26 anni. Contemporaneamente, Eberhart ha anche diretto Lufthansa CityLine GmbH a Monaco in qualità di Managing Director dal 2015 al 2019. Dal 1º gennaio 2019, si è concentrato su progetti strategici in Italia, oltre al suo ruolo in Air Dolomiti. È inoltre docente di gestione del traffico aereo presso il Politecnico di Milano da diversi anni.
(Adnkronos) - “Il panorama imprenditoriale italiano sta vivendo una trasformazione significativa, con sempre più aziende che investono in sostenibilità e responsabilità sociale. Nel quinquennio 2018-2022, più di 1 azienda su 3 ha effettuato eco-investimenti. Il sistema imprenditoriale italiano deve costruire aziende che non siano solo leader di mercato, ma anche leader di cambiamento, capaci di ispirare la nuova generazione di imprenditori a intraprendere un percorso simile”. A dirlo all’Adnkronos/Labitalia è Matteo De Fusto, amministratore delegato di Lartotecnica, azienda veronese nel settore degli ausili sanitari, che promuove una visione di imprenditoria etica, sostenibile e innovativa. “Essere un’azienda etica - sottolinea De Fusto - significa mettere le persone e il pianeta al centro di ogni decisione. Non si tratta solo di rispettare normative o adottare pratiche ecologiche, ma di costruire una cultura aziendale che valorizzi il bene comune. Secondo i dati, già nel 2021, le aziende in Italia hanno destinato circa 2,16 miliardi di euro a progetti legati alla responsabilità sociale d'impres e alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance, segnando un aumento del 22% rispetto al 2019. Le imprese devono impegnarsi a migliorare la qualità della vita, promuovere l’inclusività e contribuire al benessere globale”. Lartotecnica ha adottato iniziative significative che riflettono questo approccio, tra cui progetti umanitari in Venezuela e Ucraina, dove ha donato ausili sanitari e sostenuto il dialogo per l’abbattimento delle barriere architettoniche. “Un’impresa non vive in una bolla; ogni nostro successo è il risultato di un sistema di relazioni, e per questo abbiamo il dovere di restituire alla comunità, contribuendo a risolvere problemi reali. Un’azienda deve creare valore, non solo per i propri clienti, ma anche per la comunità in cui opera. Ogni progetto che realizziamo, ogni scelta che prendiamo, deve riflettere il nostro impegno verso un futuro migliore”, aggiunge De Fusto. La crescita di Lartotecnica è stata in linea con questi valori, con un fatturato previsto di 5 milioni di euro per il 2024, rispetto ai 2,8 milioni del 2019. “Unire innovazione, etica e sostenibilità è la sfida più grande, ma è ciò che permetterà alle aziende italiane di essere leader non solo di mercato, ma anche di cambiamento. E' necessario nel 2025 far coesistere innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e impegno sociale”, conclude De Fusto. Il supporto pubblico attraverso incentivi come il credito d’imposta per ricerca e sviluppo e i fondi europei per la transizione ecologica sta favorendo sempre più le imprese che investono in Csr e sostenibilità, dimostrando che il futuro imprenditoriale italiano è legato alla responsabilità sociale e alla protezione dell’ambiente.
(Adnkronos) - Lavorare sulla transizione dagli ioni di litio a quelli di sodio per risparmiare e ridurre la dipendenza dai paesi in cui si estraggono e vengono lavorate le terre rare. È questa la sfida in cui si sono cimentati gli esperti del Canepa Lab e quelli del CNRS, in Francia, ottenendo buoni risultati. In tal senso, giocherebbero un ruolo chiave il fosfato di sodio e vanadio, che nei test di laboratorio hanno fatto registrare delle performance molto interessanti. I risultati della ricerca sono stati recentemente pubblicati su “Nature Materials”.