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(Adnkronos) - Elon Musk torna all'attacco e, con un nuovo post su X, torna a minacciare di immediato licenziamento i dipendenti federali che non risponderanno alla sua mail, che ha provocato un'alzata di scudi anche da parte di esponenti dell'amministrazione Trump, in cui chiede di giustificare il loro lavoro. "A seguito della decisione del presidente, vi è stata data una nuova possibilità, la mancata risposta questa seconda volta porterà al licenziamento", ha scritto il miliardario che usa come la motosega di Javier Milei il dipartimento dell’efficienza (DOGE) che gli ha affidato Trump. Il fatto è che questa nuova intimidazione di Musk appare in contraddizione con quello la stessa Casa Bianca aveva fatto sapere poco prima della scadenza, alla mezzanotte di ieri, del primo ultimatum per la comunicazione delle '5 cose fatte la scorsa settimana'. "Questo pomeriggio l'Ufficio di gestione del personale (Opm) ha informato le agenzie che la risposta è volontaria e la mancata risposta alla mail non equivale a dimissioni", si legge in una mail diffusa dall'ufficio che fa capo alla Casa Bianca, per rispondere alla confusione e la preoccupazione creati dai proclami minacciosi dell'uomo più ricco del mondo impegnato in una crociata per licenziare decine di migliaia di dipendenti federali. Dopo l'invio della mail sabato scorso a milioni di federali, si erano moltiplicate le comunicazioni delle principali agenzie - tra i quali Fbi, Pentagono, dipartimento di Stato, National Intelligence e Sicurezza Interna - con cui si esortavano i propri dipendenti ad ignorare la richiesta di Musk, ribadendo che il controllo della produttività dei dipendenti pertiene solo al loro dipartimento di appartenenza. Come se non bastasse, oggi Nbcnews rivela che sarà un sistema di intelligenza artificiale a leggere le risposte dei dipendenti federali alla mail. Alcune fonti spiegano che il sistema Llm (Large Language Model) sarà utilizzato per stabilire se gli incarichi descritti da ciascun dipendente siano necessari o meno. Nella mail inviata da Musk, l'ufficio personale federale, che è controllato da luogotenenti del magnate, si precisava di rispondere con un testo privo di "informazioni classificate, link e allegati". La richiesta di evitare allegati e link è un'indicazione del fatto che l'intenzione sarebbe quella di affidare la lettura delle risposte ad un sistema di Ia, aggiungono le fonti dell'emittente che non ha ottenuto dall'ufficio personale federale una risposta alla domanda se le mail saranno lette da funzionari o verranno affidate al sistema Llm.
(Adnkronos) - Sono ancora rilevanti le condizioni di svantaggio delle donne in Italia, nell’ambito lavorativo, familiare e sociale. Questo è quanto emerge dal Rendiconto di genere, presentato oggi a Roma dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, che contiene dati significativi relativi alla presenza delle donne nel mercato del lavoro e nei percorsi di istruzione, ai livelli retributivi e pensionistici, agli strumenti di sostegno al lavoro di cura, alla violenza di genere. Nel 2023, il tasso di occupazione femminile in Italia si è attestato al 52,5%, rispetto al 70,4% degli uomini, evidenziando un divario di genere significativo pari al 17,9 punti percentuali. Inoltre, le assunzioni femminili hanno rappresentato solo il 42,3% del totale. L'instabilità occupazionale, in Italia, coinvolge soprattutto il genere femminile in quanto solo il 18% delle assunzioni di donne sono a tempo indeterminato a fronte del 22,6% degli uomini. Le lavoratrici con un contratto a tempo parziale sono il 64,4% del totale e anche il part time involontario è prevalentemente femminile, rappresentando il 15,6% degli occupati, rispetto al 5,1% dei maschi. Il gap retributivo di genere rimane un aspetto critico, con le donne che percepiscono stipendi inferiori di oltre venti punti percentuali rispetto agli uomini. In particolare, fra i principali settori economici, la differenza è pari al 20% nelle attività manifatturiere, 23,7% nel commercio, 16,3% nei servizi di alloggio e ristorazione, 32,1% nelle attività finanziarie, assicurative e servizi alle imprese. Appena il 21,1% dei dirigenti è donna, mentre tra i quadri il genere femminile rappresenta solo il 32,4%. Per quanto riguarda il livello di istruzione, nel 2023 le donne hanno superato gli uomini sia tra i diplomati (52,6%) sia tra i laureati (59,9%), ma questa superiorità nel percorso di studi non si traduce in una maggiore presenza nelle posizioni di vertice nel mondo del lavoro. Le donne continuano a farsi carico della maggior parte del lavoro di cura. Nel 2023, le giornate di congedo parentale utilizzate dalle donne sono state 14,4 milioni, contro appena 2,1 milioni degli uomini. L'offerta di asili nido rimane insufficiente, con solo l'Umbria, l’Emilia Romagna e la Valle d’Aosta che raggiungono o si avvicinano all'obiettivo dei 45 posti nido per 100 bambini 0-2 anni.
(Adnkronos) - “Myplant & Garden racchiude un'offerta italiana di verde, quindi piante, piante da arredo e fiori, di altissima qualità, ma stiamo esportando pochissimo nel mercato emiratino, un mercato che sta invece chiedendo questi prodotti”. Lo ha detto Carlo Costa, Chief corporate officer (Cco) di Ieg, Italian exhibition group, intervistato dall’Adnkronos durante la IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, in programma a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio. Dal 15 al 17 novembre 2025 Myplant & Garden approderà per la prima volta a Dubai con Myplant & Garden Middle East: “Già nel 2020 - spiega Costa - Ieg ha voluto essere presente negli Emirati Arabi con una sua società che organizza due eventi. Avendo una base operativa di professionisti in loco, composta da un team internazionale, possiamo provare a esportare i prodotti del gruppo anche all'estero. Dubai sta diventando verde e ha bisogno di prodotti di qualità. L'Italia ci deve essere - dice il Cco di Ieg - My plant and Garden, è lo strumento per aiutare le nostre imprese ad affrontare quel mercato. Non è facile, ma se lo possono fare gli altri Paesi, lo possiamo fare anche noi”, dichiara.