ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Jannik Sinner si tuffa nel 2025. Dopo i primi 2 match di esibizione, il numero uno al mondo parteciperà agli Australian Open per difendere il titolo conquistato nel 2024. Ma quanti punti dovrà difendere il fuoriclasse azzurro per restare in cima al ranking? Spazio alle calcolatrici... Intanto, focus sui punti conquistati da Sinner nel 2024 nei vari tornei in giro per il mondo. Dallo Slam australiano, vinto in maniera eccezionale, alle Atp Finals. Australian Open (in programma dal 12 al 26 gennaio). Punti da difendere: 2.000 (vittoria 2024) Atp 500 Rotterdam (in programma dall’1 al 9 febbraio). Punti da difendere: 500 (vittoria 2024) Atp 500 Doha (in programma dal 17 al 22 febbraio). Punti da difendere: 0 (prima partecipazione) Masters 1000 Indian Wells (in programma dal 2 al 16 marzo). Punti da difendere: 0 Masters 1000 Miami (in programma dal 19 al 30 marzo). Punti da difendere: 1.000 (vittoria 2024) Masters 1000 Monte Carlo (in programma dal 6 al 13 aprile). Punti da difendere: 400 (semifinale 2024) Atp 500 Monaco di Baviera (in programma dal 12 al 20 aprile). Punti da difendere: 0 Masters 1000 Madrid (in programma dal 23 aprile al 4 maggio). Punti da difendere: 200 (quarti 2024) Masters 1000 Roma (in programma dal 7 al 18 maggio). Punti da difendere: 0 Roland Garros (in programma dal 25 maggio all’8 giugno). Punti da difendere: 800 Atp 500 Halle (in programma dal 16 al 22 giugno). Punti da difendere: 500 (vittoria 2024) Wimbledon (in programma dal 30 giugno al 13 luglio). Punti da difendere: 400 (quarti 2024) Masters 1000 Toronto (in programma dal 28 luglio all’8 agosto). Punti da difendere: 200 (quarti 2024) Masters 1000 Cincinnati (in programma dal 9 al 17 agosto). Punti da difendere: 1.000 (vittoria 2024) Us Open (in programma dal 25 agosto al 7 settembre). Punti da difendere: 2.000 (vittoria 2024) Atp 500 Pechino (in programma dal 24 al 30 settembre). Punti da difendere: 330 (finale 2024) Masters 1000 Shanghai (in programma dall’1 al 12 ottobre). Punti da difendere: 1.000 (vittoria 2024) Masters 1000 Parigi-Bercy (in programma dal 27 ottobre al 2 novembre). Punti da difendere: 0 Atp Finals (in programma dal 9 al 16 novembre). Punti da difendere: 1.500 (vittoria 2024) Dunque, Jannik Sinner sarà di sicuro numero 1 del mondo anche in caso di flop agli Australian Open. Ma come cambierà il suo punteggio in base al risultato raggiunto? Dovesse rivincere il torneo, Sinner resterà a quota 11.830, mentre dovesse perdere in finale scenderà a 11.130 punti (-700). In caso di eliminazione in semifinale, Jannik scenderà invece a 10.630 punti (-1.200), che potrebbero diventare 10.230 in caso di eliminazione ai quarti (-1.600). In caso di ko agli ottavi, il numero uno scenderebbe invece a quota 10.030 (-1.800). E dovesse uscire nei primi tre turni, ecco invece il prospetto: Terzo turno: 9.930 punti (-1.900); Secondo turno: 9.880 punti (-1.950); Primo turno: 9.840 punti (-1.990).
(Adnkronos) - Con il 2024 si chiude l'anno che ha incoronato l'area di Saimaa, conosciuta anche come Lake District, in Finlandia, quale 'Regione europea della gastronomia'. Un titolo attribuito a rotazione, a diversi territori europei, dall'Igcat (Istituto internazionale di gastronomia, cultura, arti e turismo) per accrescere la consapevolezza della ricchezza e unicità della cultura gastronomica, stimolando creatività e innovazione, ma anche benessere e sostenibilità delle comunità locali. E che per il 2025 torna in Italia e vede protagonista la Sicilia. Per la regione di Saimaa il 2024 è stato un vero e proprio Giubileo della gastronomia. Un'opportunità unica per far conoscere questa macro-regione della Finlandia orientale, che ruota intorno all'omonimo lago, il più grande del paese e il quarto in Europa, con le sue oltre 13mila isole, e che comprende il Savo meridionale e la Carelia del Nord e del Sud. Grazie a questo riconoscimento, infatti, la cultura gastronomica di Saimaa è entrata a pieno titolo nella scena internazionale. E ora si guarda al futuro raccogliendo i frutti seminati ne 2024 e anche per il nuovo anno l'impegno continua. Il programma 'Taste Saimaa' (www.tastesaimaa.fi) ha offerto un calendario ricco di eventi e poi pop up restaurant, mercati tipici, competizioni culinarie, escursioni a tema, che hanno attratto per tutto il 2024 migliaia di turisti stranieri ma anche abitanti locali, in un binomio vincente fra cibo e cultura. “La cultura gastronomica della Finlandia orientale è un'esperienza selvaggia e unica in tutte le stagioni. È radicata nelle foreste e nei laghi puri della regione. Le lunghe notti bianche del Nord creano le condizioni perfette per ingredienti puri e aromatici, come verdure selvatiche, bacche e funghi. I pesci dei laghi limpidi sono tesori della cucina di Saimaa, i cui sapori sono più autentici quando preparati in modo semplice. Saimaa offre ingredienti puri e ricchi sia per le cucine domestiche sia per i ristoranti di alto livello”, ha affermato Sari Kaasinen, direttrice del programma 'Taste Saimaa'. Frutti di bosco, ortaggi, funghi e pesce sono solo alcuni degli ingredienti stagionali della cucina locale e crescono fra le acque limpide del lago, le infinite foreste, l'aria pura, il clima fresco, ma anche l'accogliente cultura della gente che abita nella Finlandia orientale e che ancora sa vivere in armonia con la natura. Saimi Hoyer, ex modella e ambasciatrice della Regione europea della gastronomia 2024, soprannominata 'Regina dei funghi', ha sottolineato che "mangiare cibo locale è un lusso quotidiano: le nostre foreste e i nostri laghi offrono i prodotti più puri del mondo e ci sono molti ristoranti che servono deliziosi piatti a base di prodotti locali, tesori della foresta e pesce fresco del lago". Per la presidente dall'Igcat, Diane Dodd, "la nuova generazione di turisti cerca esperienze uniche, cibo locale e di qualità e vuole supportare regioni socialmente responsabili: Saimaa ha tutti questi ingredienti".
(Adnkronos) - Integrare e promuovere la sostenibilità all’interno delle filiere, è questo l’obiettivo dell’alleanza di sistema Open-es, iniziativa promossa tre anni fa, con l’intento di riunire i più importanti player del mondo industriale, finanziario, associativo ed istituzionale al fine di supportare le imprese nel processo di crescita sulle dimensioni della sostenibilità tramite un’unica piattaforma digitale, collaborativa e gratuita. (Audio) “Open-es è un'alleanza di sistema che riunisce il mondo industriale, finanziario, associativo e istituzionale per supportare le imprese nelle sfide di sostenibilità e competitività. Lo fa attraverso una piattaforma digitale, gratuita e una serie di iniziative e servizi che aiutano le imprese ad affrontare questa sfida”, spiega Stefano Fasani, Program Manager Open-es. Oggi le imprese attive su Open-es sono più di 27mila, operanti in 66 settori differenti, e altre 100mila stanno per entrare attraverso i 30 grandi partner dell’alleanza, che si riuniscono in un board decisionale. Il tutto in rappresentanza di 100 paesi. “L'idea alla base era quella di aiutare le proprie filiere, le proprie catene del valore nel percorso di miglioramento delle performance di sostenibilità ma di non farlo attraverso iniziative chiuse solo ai propri fornitori o ai propri clienti, ma con un'iniziativa di sistema per mettere a fattor comune competenze, best practices e strumenti per semplificare questo percorso”, aggiunge Fasani. Il meccanismo è quello tipico delle filiere, ogni nodo coinvolge i propri fornitori e clienti costituendo una rete collaborativa di imprese che lavorano insieme per crescere e coniugare business con sostenibilità. Ingaggiare i propri stakeholder sui temi della sostenibilità e guidarli in un percorso di miglioramento non riguarda più solo le grandi aziende o quelle che svolgono la funzione di capo filiera, ma attrae l’interesse anche di operatori economici diversi quali banche, assicurazioni, associazioni, istituzioni e persino asset manager. L’idea di base è che solo unendo le forze tra tutti i player industriali, finanziari e istituzionali si possono raggiungere rapidamente ed efficacemente obiettivi globali come l’equilibrio tra tutela ambientale, cura sociale e crescita economica. Da qui la creazione di un’alleanza di sistema aperta, cross settoriale e senza scopo di lucro, per collaborare tra grandi realtà del sistema economico e supportare con strumenti semplici e gratuiti le realtà che più hanno bisogno di aiuto in questo percorso, le micro-piccole e medie imprese. Una community interconnessa che vede la presenza anche di attori in competizione nei rispettivi settori di business ma che intende mettere a fattor comune le competenze e far convergere in un unico spazio digitale e condiviso gli sforzi sugli obiettivi di sostenibilità, evitando burocrazia e confusione, tramite una piattaforma digitale, aperta e semplice. Da un punto di vista pratico, quando un’impresa entra in Open-es, crea la propria carta d’identità Esg, basata sugli standard di rendicontazione internazionale, e la fa evolvere progressivamente nel tempo. Può far validare la propria posizione da un certificatore terzo e ricevere una valutazione direttamente in piattaforma, un feedback immediato, su cui poter indirizzare un percorso di crescita. Le imprese possono, poi, decidere autonomamente con chi condividerla tra tutti i portatori di valore con cui l’azienda interagisce: per esempio, per il posizionamento verso i propri clienti, l’accesso a servizi finanziari o la valutazione da parte degli investitori. C’è anche un’area di collaborazione dove le imprese si confrontano tra di loro e con esperti del settore risolvendo i propri dubbi e individuando esigenze comuni. Inoltre, all’interno del marketplace (il Development Hub), possono trovare soluzioni e servizi offerti da realtà specializzate per colmare i gap individuati. “Colmo i gap, aggiorno la mia carta d'identità Esg, aggiungo delle informazioni, miglioro questo tipo di caratteristiche che vengono misurate e trovo nuove azioni da mettere in campo. È sostanzialmente un circolo virtuoso”, aggiunge Fasani. Alla formazione sono dedicati il format mensile ‘Competenze Esg’, l’iniziativa dedicata alle Pmi ‘Open-es Camp’, campus laboratoriale alla sua seconda edizione, e il progetto ‘Carta d'Identità Esg Manager’, un programma formativo e certificativo di riferimento nazionale progettato da Open-es e Federmanager in collaborazione con Esgr Società Benefit, Deloitte Climate & Sustainability Società Benefit e Federmanager Academy.