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(Adnkronos) - Tre carabinieri sono morti nell'esplosione avvenuta oggi durante uno sgombero in una casa rurale del comune di Castel d'Azzano (Verona) nel corso delle prime ore del mattino. L'esplosione ha provocato il crollo della struttura. Ci sono tredici feriti tra carabinieri, poliziotti e vigili del fuoco. Un uomo e una donna, fratello e sorella, che occupavano il casolare dove si è verificata l'esplosione, sono stati fermati per accertamenti. Nella casa con loro abitava anche un terzo fratello al momento irreperibile. Sono tutti italiani. Questa mattina "erano diversi i provvedimenti giudiziari che stavamo eseguendo: nell'accedere all'abitazione ci siamo trovati di fronte a un gesto di assoluta follia. È stata accesa una bombola del gas. La deflagrazione ha colpito in pieno i nostri militari", ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Verona, Claudio Papagno, alla trasmissione 'Uno mattina news', dove sono state trasmesse immagini esclusive del Tg1 sull'esplosione avvenuta a Castel d'Azzano. "Stiamo cercando di recuperare gli elementi a disposizione - ha aggiunto - ma questa è la ricostruzione: un gesto intenzionale fatto durante l'accesso dei militari in una palazzina in stato di abbandono in cui da diversi mesi gli occupanti si erano asserragliati al suo interno". Al momento "due persone sono state fermate e la loro posizione è al vaglio dell'autorità giudiziaria, mentre continuano le ricerche di una terza persona", un terzo fratello. "Con profondo dolore apprendo della tragica scomparsa di tre Carabinieri e del ferimento di altri tredici tra militari dell’Arma, Vigili del Fuoco e Polizia, a seguito di un’esplosione avvenuta durante un’operazione di sgombero nel Veronese". Lo scrive sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Il mio cordoglio e quello del Governo vanno ai familiari delle vittime. Ho voluto esprimere personalmente la mia vicinanza al Comandante Generale dell’Arma in una telefonata, estendendola a tutti i Carabinieri - prosegue la premier - Un pensiero va anche a tutte le Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco, che ogni giorno operano con dedizione e coraggio al servizio dello Stato". "Ai feriti rivolgo l’augurio di una pronta guarigione e il ringraziamento va al personale sanitario e a tutti coloro che sono intervenuti con tempestività e professionalità. Seguo con partecipazione e dolore gli sviluppi di questa drammatica vicenda, che ci richiama al valore e al sacrificio quotidiano di chi serve l’Italia e i suoi cittadini", conclude Meloni. "È un bilancio molto doloroso, drammatico e tragico. Era un'operazione congiunta di polizia e, nel corso di quest'operazione, nel momento dell'accesso forzoso fatto all'interno di questo appartamento, i testimoni raccontano che è stato subito percepibile l'odore del gas e qualche istante dopo c'è stata la deflagrazione", ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a 'Uno mattina news'. Un episodio come questo, ha aggiunto il ministro, "segna la difficoltà di questo lavoro, la complessità, la potenziale pericolosità che dietro ogni operazione di questo tipo si nasconde: perché talvolta si fanno delle operazioni che celano poi queste insidie". "Con immenso dolore ho appreso stamattina della tragica scomparsa di tre Carabinieri, caduti in servizio questa mattina a Castel d’Azzano, in provincia di Verona, travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero. Desidero rendere onore alla memoria del Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, del Carabiniere Scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese". Così in una nota il ministro della Difesa, Guido Crosetto. "In questo momento di profonda tristezza, a nome mio personale, come Ministro della Difesa, come padre e come cittadino, e a nome di ogni donna e uomo della Difesa, esprimo il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro cari e a tutta l’Arma dei Carabinieri. Ho manifestato la mia vicinanza al Comandante Generale dell’Arma, Generale Salvatore Luongo, assicurando la piena e concreta vicinanza della Difesa in questo momento così doloroso. La grande famiglia della Difesa - prosegue il ministro - si stringe con affetto e rispetto intorno ai familiari dei militari caduti". "Esprimo inoltre - conclude Crosetto - la mia più sentita vicinanza e il mio pieno sostegno ai Carabinieri, agli agenti delle forze dell’ordine e ai Vigili del Fuoco rimasti feriti nell’esplosione. A loro va il nostro pensiero, la nostra gratitudine e l’augurio di una pronta guarigione. Il loro coraggio, la loro dedizione e il loro spirito di servizio rappresentano un esempio straordinario di amore per il Paese e per i valori che lo tengono unito". "L'unica fortuna era la presenza dei vigili del fuoco. Se dovesse essere confermata la dinamica di un'esplosione volontaria, qui siamo in presenza del reato di strage e omicidio plurimo. Che è punito con la pena dell'ergastolo. I due sottoposti a una misura precautelare nell'interrogatorio spiegheranno la dinamica e le singole responsabilità". Così il magistrato Valerio de Gioia a 'Uno mattina news'. "Si parla di un casolare occupato - prosegue de Gioia - oggi si dava corso a un decreto di perquisizione. Probabilmente c'erano delle molotov, e questo potrebbe in qualche modo spiegare poi la scelta dissennata, se confermata, di far esplodere tutto". E il fatto che i tre occupanti del casolare avessero già minacciato di far esplodere tutto, secondo il magistrato, "spiega anche l'orario in cui si è data esecuzione al decreto di perquisizione: solitamente anche gli sgomberi si fanno all'alba, per evitare problematiche o difficoltà. La presenza dei vigili del fuoco lascia intuire che le forze dell'ordine fossero consapevoli. Forze dell'ordine che si sono limitate a eseguire un provvedimento dell'autorità giudiziaria".
(Adnkronos) - Un modello di intervento efficace per contrastare la dipendenza da smartphone, ridurre lo stress e, soprattutto, diminuire drasticamente il rischio di abbandono universitario. Sono questi i risultati del Progetto Proben, presentati dall'università Europea di Roma (Uer), in partenariato con altre università, tra cui l’università degli studi di Foggia, capofila del progetto. L'iniziativa, finanziata dal ministero dell'Università e della Ricerca (Mur), ha dimostrato come interventi mirati di counseling psicologico e iniziative innovative come la prima 'Offline Room' universitaria in Italia possano migliorare in modo misurabile il benessere e il percorso accademico degli studenti. Il progetto Proben all’università Europea di Roma è partito da un'indagine epidemiologica che ha coinvolto gli studenti di Uer per delineare un quadro delle loro condizioni psico-fisiche. I risultati hanno rivelato un livello di benessere generale solo moderato e soprattutto una tendenza all'uso problematico di smartphone e social media, oltre a stili di vita da attenzionare. Per quanto riguarda l'attività fisica - fondamentale per mantenere la salute fisica e mentale - emerge ad esempio come quasi la metà degli studenti (45%) sia di fatto sedentaria e che solo una minoranza (15%) si identifica come vero e proprio atleta. Parallelamente, desta attenzione il dato sul consumo di tabacco, con quasi sei studenti su dieci (59,2%) che si dichiarano fumatori. Le abitudini alimentari appaiono altrettanto irregolari: più della metà del campione (56,1%, costituito da chi salta pasti occasionalmente o spesso) non segue una routine definita, dato che, unito alla qualità del sonno, dipinge un quadro di potenziale stress fisico. Infatti, quasi il 40% degli studenti dorme tra le 5 e le 6 ore per notte, una quantità che suggerisce una carenza di riposo. Sul fronte delle relazioni interpersonali, l'ambiente accademico è percepito in modo ambivalente. Se da un lato la maggioranza degli studenti si dichiara soddisfatta (84,7%) dei rapporti sociali nell’ambito universitario, emergono però forti elementi critici come un'alta competitività (percepita dal 63,4%) e relazioni distaccate (72%). Anche il rapporto con i docenti, pur considerato positivo dalla maggioranza, evidenzia aree di insoddisfazione per quasi un terzo degli studenti (30,3%) riguardo le valutazioni ricevute. È in questo scenario di abitudini personali irregolari e dinamiche sociali complesse che si inserisce l'analisi della dipendenza digitale. Sia l'uso dello smartphone che quello dei social media mostrano un livello di dipendenza moderato, ossia non invalidante ma caratterizzato da un uso eccessivo, pensieri frequenti e una crescente difficoltà a disconnettersi, confermando la necessità di interventi mirati per promuovere un maggiore equilibrio psicofisico. Per rispondere a queste criticità, nell’ambito del progetto Proben l'Università Europea di Roma ha messo in campo il modello di intervento sviluppato da Prilleltensky (I Coppe) che integra sei dimensioni di benessere: interpersonale, comunitario, occupazionale, fisico, psicologico, economico. Il progetto ha quindi previsto l’attuazione di 'Quattro sfide' e azioni per sviluppare e migliorare il benessere (interpersonale-psicologico, fisico, occupazionale e comunitario) che ha già dimostrato un'efficacia misurabile. Fiore all'occhiello delle iniziative messe in campo è la prima 'Offline Room' universitaria, uno spazio innovativo nato per rispondere direttamente al problema dell'iperconnessione. Si tratta di un ambiente protetto, con arredi essenziali, luci soffuse, sedute comode dove gli studenti depositano i propri dispositivi per riscoprire la possibilità di stare con sé stessi e con gli altri senza mediazioni digitali. Ispirata ad esperienze già attive in altre università a livello internazionale in cui attività di digital detox rivelano un potente strumento per migliorare il benessere psicologico e le relazioni interpersonali, la Offline Room ha un duplice obiettivo: da un lato, ridurre l'ansia e il sovraccarico informativo; dall'altro, promuovere la concentrazione profonda, le connessioni reali e la creatività attraverso materiali analogici come libri, carta, strumenti per la meditazione, giochi da tavolo e attività creative a bassa stimolazione. L'accesso è volontario, con una permanenza consigliata di almeno 20-30 minuti per sperimentare i benefici della disconnessione consapevole. A questa iniziativa si è affiancata l'attivazione di un servizio di counseling psicologico gratuito da cui - testato in via sperimentale da un campione di studenti dell’università Europea di Roma - emergono i dati più incoraggianti. Emerge in primis che le difficoltà emotive come ansia e stress rappresentano il motivo principale (38%) nella ricerca di supporto psicologico, seguite da problemi interpersonali o familiari (28%), dalla necessità di gestire eventi critici (18%) e, in misura minore, da difficoltà legate allo studio (15%). L'analisi pre e post-counseling ha dimostrato un impatto diretto e decisivo sulla carriera accademica, registrando un crollo del rischio di abbandono degli studi e un netto aumento dell'intenzione di perseverare. Parallelamente, si è osservato un significativo miglioramento del benessere psicologico generale e una maggiore capacità di gestire lo stress, con una riduzione del ricorso a strategie disfunzionali come la "soppressione emotiva". Gli studenti hanno inoltre sviluppato maggiori risorse personali ('Forza dell'ego') e un migliore funzionamento nelle relazioni interpersonali. Questi dati non solo confermano l'efficacia del modello, ma forniscono la base per l'istituzione di un servizio di counseling permanente e sostenibile all'interno dell'ateneo. Al counseling e alla Offline Room, l'università Europea di Roma ha affiancato percorsi di pratica sportiva gratuita, esperienze musicali (in collaborazione con il Conservatorio di Verona), talk e laboratori pratici per comprendere e sperimentare varie espressioni artistiche come strumento per il miglioramento del benessere degli studenti.
(Adnkronos) - "Il volontariato per Kpmg è uno strumento indispensabile che ci aiuta poi a trasformare, a creare sinergie, a parlare di sostenibilità nel modo più ampio possibile". Lo ha detto Sabrina Marsiglia, Csr manager di Kpmg, che questa mattina è intervenuta al panel 'Volontariato d'impresa: un'azione, tanti vantaggi' nell'ambito del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, in corso dall’8 al 10 ottobre all’università Bocconi. "La sostenibilità in Kpmg viene fuori grazie alla campagna di volontariato di Kpmg Network, che si chiama 'Make a Difference Day'. Si comincia da poche giornate sino a oggi, dopo quasi 18 anni, ad arrivare a un anno di lavoro sul volontariato d'impresa. Leghiamo le esigenze degli enti con le nostre disponibilità e professionalità e andiamo a trovare il momento giusto per fare l'attività e produrre valore sul territorio. Questo è l'obiettivo", ha chiarito Marsiglia. Ascoltando i dipendenti e le loro sollecitazioni, il volontariato d'impresa è stato "per Kpmg il lancio per aprirsi a tutti i temi di responsabilità sociale di cui mi occupo con il mio ufficio. I nostri dipendenti sono coloro quelli che da vicino si occupano in alcuni casi anche di coordinarci, perché magari ci portano i contatti, ci fanno conoscere le associazioni sul territorio e ci portano a visitarle. Sono un gancio preziosissimo affinché l'azienda e gli enti del terzo settore sul territorio riescano ad avere un legame. E poi sono loro che stimolano i propri colleghi a partecipare", ha evidenziato la Csr manager di Kpmg.