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(Adnkronos) - L'arresto della giornalista italiana Cecilia Sala in Iran ha scosso l'Italia e non solo. Ma il regime mediorientale è tornato a far parlare di sé anche nello sport. L'agenzia di stampa Tasnim riporta infatti di un caso scoppiato a Teheran che sta coinvolgendo un calciatore della Nazionale iraniana. Si tratta di Ramin Rezaeian, 34enne difensore dello Esteghlal, squadra della Capitale e una delle più titolate del campionato iraniano. Rezaeian ha ricevuto una convocazione dal comitato etico e ora rischia una multa e una lunga squalifica. Il motivo? Il giocatore avrebbe abbracciato una tifosa prima della partita di giovedì scorso contro il Chadormalu, valida per la Persian Guld Cup e terminata 0-0. Con il suo comportamento il calciatore avrebbe così violato la legge islamica, che dal 1979 impone in Iran che nessun uomo possa avere un contatto fisico con una donna che non sia del proprio nucleo familiare. Quello di Rezaeian non è comunque un caso isolato. Lo scorso aprile era stato il portiere dell'Esteghlal, Hossein Hosseini, a ricevere una squalifica per aver abbracciato una tifosa. Oltre all'allontanamento dai campi al giocatore era stata comminata una multa da circa 3000 toman, ovvero oltre 4000 euro.
(Adnkronos) - “La nuova app dell'Inps è propositiva, semplice, fresca, fruibile, diretta verso tutti gli utenti, perché vogliamo raggiungere i cittadini velocemente, attraverso i servizi essenziali che diventano immediati, intuitivi, certi, grazie all'App 4.0. I servizi essenziali che abbiamo intercettato sono il simulatore alla pensione, l'assegno unico universale con i figli a carico, ma poi la grande novità è che i cittadini potranno personalizzare questi servizi attraverso l'app e quindi vedere i servizi che vogliono. Invito tutti i cittadini a scaricarla, come tutti noi abbiamo la nostra app della banca, così avremo finalmente un'app fruibile, intuitiva dell'Inps”. Lo sottolinea Gabriele Fava, presidente dell'Inps, alla presentazione della nuova App “Inps Mobile” a Roma.
(Adnkronos) - “La questione di fondo è quella di considerare i gestori della aree protette non come dei dispensatori di soli divieti, come frequentemente viene percepito, bensì come strumento operativo di sviluppo del territorio. Quanto si è discusso è un impegno a superare un limite culturale secondo il quale le aree protette vengono intese come zone in cui vigono soprattutto vincoli e divieti e non opportunità. Questa l’azione di fondo”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo in chiusura degli Stati Generali delle aree protette, evento organizzato dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica e da Federparchi. "Si tratta di un'azione culturale che deve far sentire tutti personaggi attivi per il territorio", sottolinea Pichetto. La legge quadro 394/91, "un’ottima legge, 33 anni fa, va adattata ad un modello diverso perché c’è stata una maturazione del sapere, del sentire e anche un peggioramento del quadro economico”, per avere “un nuovo quadro giuridico di indirizzo per i prossimi 20 anni adattandolo anche ai regolamenti europei che dobbiamo rispettare", conclude.