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(Adnkronos) - “Sono molto felice orgoglioso della grande presenza e degli interventi che sono stati fatti questa mattina dai più alti esponenti di questo Governo, a partire da Giorgia Meloni Presidente del Consiglio dei ministri ai due vicepremier Matteo Salvini Antonio Tajani, da Guido Crosetto a Nello Musumeci. Tutti hanno manifestato il grande lavoro fatto dal popolo dei trasporti e della logistica. È stato vero e proprio tributo al lavoro svolto da questi grandi e coraggiosi operatori che non si sono mai fermati dalla pandemia sino ad oggi, passando per due guerre, una crisi energetica, un rialzo dei tassi di interesse e tanto altro. Il nostro settore ha fatto la differenza, ha sorretto l'economia di questo paese”. Queste le parole di Guido Grimaldi, presidente di Alis - Associazione logistica intermodalità sostenibile, durante l’Assemblea generale che Alis ha organizzato presso l’Auditorium della Conciliazione a Roma. Grimaldi poi prosegue: “Le politiche che bisogna attuare a livello associativo sono quelle di far capire i grandi errori che l'Europa ha fatto con direttive come l’Ets e simili che vanno ad aumentare i costi di trasporto almeno di un 20% a danno soprattutto dell'intermodalità marittima che è il settore più virtuoso. Si tratta di un grande controsenso, tanto si è fatto per creare le autostrade del mare e tanto l'Europa sta facendo per andare a ledere quella che è la posizione di un trasporto competitivo e virtuoso”. Occhio di riguardo anche alla situazione interna: “A livello italiano stiamo rimarcando la necessità, l'urgenza, la strategicità e la virtuosità di incentivi come il sea modal shift che hanno permesso di spostare liberamente milioni di camion dalle autostrade riducendo così gli incidenti, i costi di esternalità pari a 2 miliardi di euro all'anno verso le autostrade del mare. Questi incentivi sono oggi più che mai indispensabili. Credo che tutti questi messaggi oggi siano stati dati” conclude.
(Adnkronos) - In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, presso la Direzione generale Inail di piazzale Giulio Pastore, a Roma, si è svolta questa mattina la cerimonia di intitolazione dell’Auditorium della sede centrale dell’Istituto al professor Antonio Maglio. Pioniere della sport-terapia e ideatore delle prime Paralimpiadi disputate a Roma nel 1960, subito dopo la conclusione dei Giochi della XVII Olimpiade, Maglio fornì un contributo decisivo per l’evoluzione della percezione e del trattamento della disabilità. In un’epoca in cui avere un handicap equivaleva spesso a una condanna all’emarginazione, nel Centro paraplegici Inail di Ostia introdusse un nuovo metodo riabilitativo basato sui concetti di presa in carico dei pazienti, di terapia occupazionale e di reinserimento socio-lavorativo. Alla cerimonia sono intervenuti il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, il direttore generale dell’Istituto, Marcello Fiori, il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, la vedova di Maglio, Maria Stella Calà, e gli atleti paralimpici Giada Rossi, Alberto Amodeo e Domiziana Mecenate. Nell’Auditorium sono anche stati esposti diversi cimeli legati all’attività del medico dell’Inail e alle prime Paralimpiadi, dal provvedimento di istituzione del Centro paraplegici di Ostia alle medaglie conquistate dagli atleti azzurri ai Giochi del 1960.
(Adnkronos) - "È la più importante indagine sulla sostenibilità e i giovani mai fatta in Italia, è complessa e piena di sfaccettature. Abbiamo cercato di capire cosa sanno i giovani della sostenibilità sociale e la loro percezione del futuro". Così Enrico Pozzi, Ceo Eikon Strategic Consulting Italia, illustrando i risultati della ricerca dal titolo ‘Giovani e sostenibilità sociale’, presentata all’evento di apertura della Social Sustainability Week ‘I giovani e la sostenibilità, talenti da valorizzare’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "La ricerca è una conseguenza diretta dell’indagine dell’anno scorso che era partita dalla sensazione di una crescente indifferenza verso la sostenibilità - spiega - L’ipotesi che avevamo dimostrato è semplice: la sostenibilità è stata ridotta alla sostenibilità ambientale, che è solo una modesta parte dell’Agenda 2030, dimenticando un anello cruciale, la sostenibilità sociale, quella più vicina alla domanda, alle percezione e ai comportamenti quotidiani delle persone". Perché? “Perché il sociale è pericoloso, problematico ed evoca parole sfidanti come uguaglianza, parità dei diritti, ecc…”. "Altro elemento emerso lo scorso anno: i giovani, che sono il futuro. Quindi cosa pensano e dicono sulla sostenibilità, in particolare di quella sociale, era un terreno misterioso", conclude.