ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Il dado è tratto, si ri-vota. All'indomani della 'pec' con cui Beppe Grillo ha chiesto formalmente la ripetizione del voto sulle modifiche statutarie del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte riunisce il Consiglio nazionale pentastellato intorno all'ora di pranzo per fare il punto della situazione sulla delicata fase politica. Dopo circa tre ore l'organo di vertice del M5S decide all'unanimità di procedere il prima possibile con la votazione bis, che si terrà da giovedì 5 a domenica 8 dicembre. "A chi vuole imbavagliare la democrazia, rispondiamo con più democrazia": questo, apprende l'Adnkronos, il ragionamento espresso da Conte con i suoi. La riunione del Consiglio fa seguito a una assemblea allargata, a cui hanno preso parte eletti di Camera e Senato. E probabilmente la prossima settimana avrà luogo un'assemblea congiunta con tutti i parlamentari. "Siamo fortemente determinati ad andare avanti, nessuna preoccupazione", il mood che trapela dal quartier generale 5 Stelle di Campo Marzio. Una risposta all'estremo tentativo di Grillo di 'salvare' il suo ruolo di garante, mandato in soffitta dagli iscritti che si sono espressi durante la costituente. Sulla ripetizione del voto, raccontano fonti beninformate vicine al dossier, non ci sarebbero stati dubbi da parte dei vertici, nonostante - viene fatto notare - sul tavolo ci fossero gli estremi per andare allo scontro legale con Grillo: un modo per "smascherare l'unico movente di Beppe, ovvero il mantenimento delle prerogative feudali". Ma di entrare in un nuovo ginepraio giudiziario Conte non ha alcuna voglia: ci siamo già passati dai tribunali e non possiamo rischiare una nuova guerra legale che terrebbe il Movimento in una sorta di pantano gettando nell'incertezza la nostra comunità, il senso delle riflessioni condivise dal leader 5 Stelle con il Consiglio. In vista del voto-bis sulle modifiche statutarie si riaccende il dibattito sul quorum. "Se non si raggiungesse il quorum, Giuseppe Conte dovrebbe dimettersi, ha subito tante sconfitte elettorali ma ha deciso di rimanere in sella. Se perde anche questa battaglia, cosa deve accadere perché uno si dimetta?", attacca Danilo Toninelli, membro del collegio dei probiviri fedele a Grillo, ai microfoni di 'Un giorno da pecora'. Dall'ex ministro arriva un invito all'astensione per far fallire la votazione: "Faccio un appello a coloro che sono incazzati neri: non cancellatevi dal M5S perché la" vostra "presenza aumenta il montante da cui partire per fare il quorum. Ovviamente gettate il telefonino in quei giorni, non votate. Ai 90mila cancellati dall'oggi al domani dico di fare una richiesta via mail di reiscrizione, così da aumentare il montante". L'invito al non voto "è la contraddizione massima del M5S", replica Conte, liquidando i tentativi di boicottaggio da parte dei seguaci del garante. Interpellate sulla tempistica con cui si svolgerà la ripetizione del voto, fonti vicine al dossier fanno notare che i 4 giorni scelti (5-8 dicembre) sono lo stesso lasso di tempo utilizzato per il voto della settimana scorsa, culminato con l'evento Nova. A differenza dell'assemblea del 21-24 novembre, però, non ci sarà una kermesse finale: per questo la deadline del voto sarà alle ore 22 - l'orario in cui solitamente terminano le votazioni sul sito del Movimento - e non le ore 15, termine ultimo fissato per Nova per ragioni logistiche e comunicative. (di Antonio Atte)
(Adnkronos) - “La digitalizzazione comporta delle opportunità per poter lavorare meglio e per poter assistere il lavoratore, però queste nuove tecnologie possono portare anche delle criticità. Quindi il ruolo del sindacato è quello di preoccuparsi affinché il lavoratore non subisca questa evoluzione tecnologica della digitalizzazione ma la possa vivere come un attore propositivo”. Lo ha dichiarato Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale Confsal, intervenuto a Bologna al convegno 'Presentazione rapporto Salute e sicurezza sul lavoro nella contrattazione collettiva' che si è tenuto all'interno della fiera ‘Ambiente e Lavoro’. “Siamo convinti del ruolo della contrattazione collettiva per cui siamo riusciti a definire nella contrattazione collettiva due grosse misure che possono aiutare sul fronte della sicurezza: da una parte la valorizzazione del preposto, figura chiave secondo il testo unico; e, dall'altra parte, l'incentivazione e la promozione dei sistemi di gestione della sicurezza che tutte le ricerche affermano, correlano con una diminuzione dell'entità e del numero degli infortuni”, ha concluso Margiotta.
(Adnkronos) - Cresce la consapevolezza dell'importanza della transizione energetica e dei benefici che questa può portare all'ambiente, all'economia e alla società e cresce anche nei Paesi con economia a base fossile, come l'Azerbaigian e il Kazakistan. Tanto che il 64% degli intervistati azeri (più di Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e India) e il 53% in Kazakistan (più di Italia, Regno Unito, Stati Uniti e della stessa Cina) ritiene la transizione energetica cruciale per combattere il cambiamento climatico. E' quanto emerge dalla ricerca di Fondazione Maire - Ets, la Fondazione del gruppo Maire, società italiana di tecnologia e ingegneria, che lancia a Cop29 la seconda edizione dello studio condotto in collaborazione con Ipsos dal titolo 'Climate goals: winning the challenge of climate goals through the creation of skills and competences worldwide. Addendum 1: focus Azerbaijan - Kazakhstan'. L'edizione 2024 aggiunge Azerbaigian e Kazakistan, portando il panel totale a 12 Paesi (Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Cile, Cina, India, Azerbaigian, Kazakistan) con 2000 interviste rivolte a un campione di popolazione altamente istruita e agli opinion leader. La ricerca, sponsorizzata da Nextchem e Tecnimont, società del gruppo Maire, mostra che la comunità internazionale è sempre più consapevole del fatto che la transizione energetica richiede nuove competenze per creare opportunità di business e di lavoro. In generale, lo studio rileva che gli intervistati credono nel valore a lungo termine e nell'impatto positivo della transizione energetica, nonostante le sfide e i costi percepiti a breve termine. I Paesi che si trovano ad affrontare una sfida importante nella transizione verso un'economia sostenibile, basata su soluzioni rinnovabili e circolari, sono quelli che avranno bisogno di maggiori investimenti nella formazione e nello sviluppo di competenze nei prossimi anni. In Azerbaigian, il 55% degli intervistati considera la transizione energetica una priorità, rispetto al 39% degli intervistati in Kazakistan, il che indica una crescente consapevolezza delle questioni ambientali e delle potenziali opportunità economiche che offrono, suggerendo un terreno fertile per future iniziative 'green'. Più nel dettaglio, in Azerbaigian (96%) e in Kazakistan (93%) gli intervistati hanno sentito parlare della transizione energetica: il 43% in Azerbaigian (più alto della Cina) e il 29% in Kazakistan (il tasso più basso dei 12 Paesi) ne ha 'molta familiarità'. Il 39% in Kazakistan e il 55% in Azerbaigian hanno dichiarato che la transizione energetica è una priorità, in linea con i paesi europei (e quasi uguale all'Italia), dietro a India, Turchia e Cina (65-70%). Nel breve periodo, poi, i costi supereranno i benefici per il 57% degli intervistati in Kazakistan e per il 31% in Azerbaigian (in linea con la Turchia). Sul fronte delle competenze, la formazione e l'aggiornamento sono fondamentali sia in Kazakistan che in Azerbaigian per oltre l'80% degli intervistati, più che in India (71%), Usa e Arabia Saudita (75%). Il 62% degli intervistati in Azerbaigian e il 58% in Kazakistan ritiene necessario accrescere l’abilità di risoluzione dei problemi mentre gli intervistati del Kazakistan hanno dichiarato che la soft skill più richiesta è il pensiero critico (68%) e che la presenza di professionisti qualificati per la transizione energetica dovrebbe essere aumentata (82%). Stando allo studio, il processo di transizione energetica richiede una sostanziale riqualificazione della forza lavoro sia in Azerbaigian che in Kazakistan. Il diffuso riconoscimento di questa esigenza, si manifesta con la necessità di una formazione superiore quanto ai temi legati alla transizione energetica. Le competenze richieste vanno dalle conoscenze tecniche alle cosidette soft skill. In Kazakistan, con le sue vaste risorse naturali e le infrastrutture energetiche esistenti, l'attenzione è rivolta soprattutto all'analisi e alla valutazione dell'impatto ambientale. In Azerbaigian, dove l'enfasi sulla diversificazione del settore energetico è sempre maggiore, lo sviluppo di competenze in materia di energia solare, eolica e altre fonti rinnovabili è fondamentale per la transizione del Paese verso un mix energetico più sostenibile. In Azerbaigian, il problem solving è considerato una priorità, poiché la transizione presenta diverse sfide che richiedono soluzioni innovative. In Kazakistan, le capacità di pensiero critico sono considerate essenziali per analizzare dati complessi, valutare approcci alternativi e prendere decisioni informate. Per Fabrizio Di Amato, presidente di Fondazione Maire e del gruppo Maire, "i risultati di questo studio su Azerbaigian e Kazakistan dimostrano che la transizione energetica è possibile in tutte le geografie con un approccio graduale, al quale contribuiscono tutte le soluzioni tecnologiche disponibili, tra cui anche il gas decarbonizzato. Spero che l’impegno della nostra Fondazione acceleri l’adozione di politiche pubbliche per implementare la formazione di competenze indispensabili a sostenere questo cambio di paradigma”.