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(Adnkronos) - Allevamento a terra o biologico? Capannone o gabbia? Orientarsi tra le etichette delle confezioni di uova prima di acquistarle può essere compito non semplice per i consumatori. Udicon (Unione per la difesa dei consumatori), interpellata da Adnkronos/Labitalia, invita i consumatori a leggere sempre il codice stampato sul guscio delle uova, che indica il tipo di allevamento: 0 per il biologico, 1 per l'allevamento all’aperto, 2 per l’allevamento a terra in capannoni chiusi e 3 per quello in gabbia. È inoltre importante, secondo Udicon, diffidare di diciture generiche come 'naturale', 'cage-free' o 'benessere animale' se non supportate da certificazioni riconosciute, preferire prodotti tracciabili con QR code che rimandano all’origine e, quando possibile, scegliere uova biologiche o provenienti da filiere a bassa densità che garantiscono standard di benessere più elevati. Il codice 0 identifica uova da agricoltura biologica. Le uova vengono deposte in allevamenti biologici, le galline ricevono mangimi biologici e l'allevamento è allestito su terreno naturale o in spazi aperti Il codice 1 è abbinato a uova provienienti da allevamenti in cui le galline per alcune ore al giorno vivono in un ambiente esterno protetto. La deposizione delle uova avviene sul terreno o in nidi. Il codice 2 si usa per le uova deposte in allevamenti a terra. Le galline vivono e vengono allevate in un capannone nel quale si muovono e depongono le uova, a terra o in nidi. Il codice 3 è relativo alle uova deposte da galline che vivino in allevamento in gabbia. La deposizione delle uova avviene in un macchinario che esegue la raccolta.
(Adnkronos) - “Per noi è molto importante avere delle professionalità capaci di esprimersi nel mondo del lavoro con la massima velocità di pensiero e capacità decisionale. Il Campus Bio-medico ha adottato sistemi didattici esperienziali anche in piccoli gruppi, per sviluppare la capacità di leadership e di lavoro in team. Lato tecnologico puntiamo a formare persone che sappiano indirizzare l'intelligenza artificiale, tenendo a mente le competenze e l’etica professionale che possono dirigere il miglior comportamento dell'uomo”. Sono le parole di Rocco Papalia, rettore dell’università Campus Bio-Medico di Roma (Ucbm), intervenendo al convegno organizzato oggi nella capitale da Unindustria, in collaborazione con Università Campus-biomedico di Roma, ‘Future skills - Capitale umano e Ai per il lavoro che cambia. Dove formazione e impresa si incontrano’. Un incontro organizzato con l’obiettivo di riunire imprese, università, istituzioni, stakeholder di riferimento per esplorare gli scenari emergenti per il capitale umano offerti dall’Intelligenza Artificiale.
(Adnkronos) - Novamont annuncia di aver ottenuto il certificato di conformità al Regolamento Fertilizzanti 2019/1009 per il telo di pacciamatura in Mater-Bi, utilizzato in agricoltura per il controllo delle infestanti, che biodegrada in suolo e a fine ciclo non necessita di essere smaltito separatamente. Secondo il Regolamento - spiega Novamont - il telo in Mater-Bi può essere considerato un ammendante inorganico, ovvero un prodotto fertilizzante con la funzione di mantenere, migliorare o proteggere le proprietà fisiche o chimiche, la struttura o l’attività biologica del suolo a cui è aggiunto. Il telo in Mater-Bi ha dimostrato di non accumularsi in suolo, di non rilasciare microplastiche persistenti e non provocare effetti ecotossici nell’ambiente. L’attività dei microrganismi ne determina la mineralizzazione completa e la successiva trasformazione in anidride carbonica e acqua. “Questa certificazione è una dimostrazione concreta che Mater-Bi, la pionieristica famiglia di bioplastiche di Novamont, non rilascia microplastiche persistenti nell’ambiente - spiega Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont - Novamont si è data l’obiettivo di adottare volontariamente gli stringenti criteri del regolamento fertilizzanti anche per lo sviluppo del Mater-Bi destinato alla produzione di shopper, sacchi frutta e verdura e tante altre applicazioni. L’applicazione dei criteri del Regolamento Fertilizzanti innalza il livello di garanzia delle caratteristiche di biodegradabilità, non accumulo in suolo e assenza di effetti ecotossici nell’ambiente di questi bioprodotti a tutela di tutta la filiera, dei nostri territori e delle comunità”.