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(Adnkronos) - "Ho saltato 5 'ballettini' ed è crollato il mondo... Io voglio ancora giudicare balletti...". Guillermo Mariotto, ospite oggi di Verissimo, nella puntata del 12 gennaio 2025 risponde alle domande sul 'caso Ballando con le stelle'. Lo stilista è stato protagonista della vicenda che ha caratterizzato le ultime puntate di Ballando con le stelle, lo show che è andato in onda il sabato sera su Raiuno da ottobre a dicembre. Mariotto ha abbandonato lo studio in una delle ultime puntate e non ha partecipato alla finale. "Cosa è successo? Dipende... - esordisce - Nella mia vita è successo qualcosa, sui social e in tv sono successe cose che non ho visto. Dirò tutta la verità, ma anche quando è vera non è detto sia la cosa migliore. Funziona meglio una storia scabrosa rispetto alla verità: io racconto la verità, ma se non è abbastanza scabrosa la amplifico un po'...". Quindi, la ricostruzione. "Era sabato" 30 novembre. "Il lunedì successivo sarebbero partiti 17 abiti di alta moda per" la casa reale saudita. "Se non consegni, ti tagliano la testa: altro che Rai e Mediaset... Si lavorava di notte pur di consegnare per la data prevista, in 70 anni della maison non è mai saltata una consegna". Durante la puntata "mi arriva un messaggio, la 'capa' si era sentita male. Io ero tesissimo, quando lo stress aumenta io vomito come la protagonista dell'Esorcista. Io faccio lo stilista d'alta moda, quello è il mio primo mestiere: sono una persona precisa, da me dipendono tante famiglie". La fuga si è verificata durante l'apparizione di Amanda Lear. "Ho detto ad Amanda Lear che dovevo uscire per andare all'atelier, lei mi ha detto 'attaccati alle mie piume' nel balletto... Io dovevo uscire a tutti i costi, nessuno avrebbe potuto fermarmi: era come se fosse successo qualcosa alla mia famiglia. In trasmissione mancavano 5 ballettini, dopo 19 anni non doveva crollare il mondo. E invece è crollato il mondo... Nella puntata successiva mi sono presentato, hanno aspettato molto per farmi entrare, per un 'giochetto'...", racconta. Mariotto fa ancora i conti con un infortunio al ginocchio avvenuto nello stesso periodo. "Ero in albergo, c'era il campo da tennis con reti metalliche. C'erano 15 ragazzi che facevano danza acrobatica e hanno usato anche delle corde. Io mi sono detto 'questo lo so fare'... e crac... Sono caduto a terra, sono uscito da lì sulla sedia a rotelle. Non mi sono rotto il ginocchio ma è ancora gonfio", spiega. In autunno tornerà a Ballando con le stelle? "Non sappiamo cosa succederà, dipende dal Signore. Io voglio giudicare ancora balletti, poi vediamo come si mette. Non è detto che mi chiamino dopo quello che è successo. Vorrei anche fare cose nuove, non solo giudicare balletti ma anche essere giudicato".
(Adnkronos) - In un Paese che invecchia e si riduce a causa della crisi demografica, cambia il rapporto degli italiani con il lavoro e in particolare le aspettative dei giovani, ma cambiano anche le prospettive previdenziali specialmente dei cosiddetti boomer che vorrebbero continuare a lavorare anche oltre l’età di pensionamento. E quanto emerge dal secondo report dell’Osservatorio Enpaia-Censis del mondo agricolo nel quale si evidenzia come se da una parte l’innalzamento dell’età di pensionamento viene vissuto nel 65,1% dei casi come “una costrizione alla libertà individuale” (che arriva al 69,6% nella fascia dei 35 ai 64 anni), dall’altra una quota ancora più ampia degli italiani (circa il 70%) afferma che si debba consentire ai pensionati, se vogliono, di continuare a lavorare (percentuale che sfiora l’80% tra gli over 64) . Una richiesta – viene sottolineato nel report – coerente con la struttura demografica di una società che invecchiando si fa longeva e che deve essere accompagnata da un sistema integrato e coerente di misure di active ageing, permettendo ai più anziani di essere attivi nei diversi ambiti della sfera sociale, mercato del lavoro incluso, senza che l’età sia un fattore discriminante. Il report, spiega il direttore generale di Enpaia Roberto Diacetti, “fotografa un’Italia dove il 92% degli occupati non disdegnerebbe avere più libertà di scelta per quanto riguarda l’età di pensionamento, con una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro, quindi con la possibilità di poter andare in pensione un po’ prima con delle penalizzazioni ridotte, ma anche di poter restare al lavoro più a lungo, oltre l’età pensionabile”. Ma nel nostro Paese, aggiunge Diacetti, "abbiamo un enorme problema costituito da salari troppo bassi che impatta negativamente anche sulle future pensioni oltre che sulla domanda interna". Perciò, conclude il Dg di Enpaia, "l’idea di rinunciare a una minima quota di dividendi da parte delle imprese per aumentare le retribuzioni, merita una riflessione seria".
(Adnkronos) - Lavorare sulla transizione dagli ioni di litio a quelli di sodio per risparmiare e ridurre la dipendenza dai paesi in cui si estraggono e vengono lavorate le terre rare. È questa la sfida in cui si sono cimentati gli esperti del Canepa Lab e quelli del CNRS, in Francia, ottenendo buoni risultati. In tal senso, giocherebbero un ruolo chiave il fosfato di sodio e vanadio, che nei test di laboratorio hanno fatto registrare delle performance molto interessanti. I risultati della ricerca sono stati recentemente pubblicati su “Nature Materials”.