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(Adnkronos) - L'umiliazione a cui è andata incontro l'Italia in Norvegia, perché solo così si può definire il 3-0 subito dagli azzurri a Oslo, ha compromesso il cammino della squadra di Spalletti verso i Mondiali 2026. Dopo una sola partita nel girone I di qualificazione alla prossima rassegna iridata, che andrà in scena in Stati Uniti, Messico e Canada, il percorso è già in salita, visto che soltanto il primo posto garantisce l'accesso diretto alla fase a gironi della Coppa del Mondo, mentre con il secondo si vola ai playoff. Ma oltre al risultato sportivo, l'Italia sta incassando anche gli sfottò scandinavi. In Norvegia infatti, come è normale che sia, si sta festeggiando il netto successo con gli azzurri, arrivato senza praticamente mai subire un tiro in porta, richiamando steoreopiti affibiati storicamente al nostro Paese e non solo. "Ieri sera, la superpotenza italiana ha dovuto tornare a casa, nel 'pastalandia', con una sconfitta per 0-3, dopo una dimostrazione di forza norvegese allo stadio Ullevaal", ha scritto il quotidiano norvegese Dagbladet, "non si sa se i giocatori italiani abbiano trovato una pizza di consolazione durante il viaggio di ritorno, ma per i ragazzi norvegesi la situazione era completamente diversa. Hanno potuto gustare una prelibatezza notturna molto nota per le strade di Oslo, ovvero il kebab".
(Adnkronos) - Non solo Fiorello. Anche i social ironizzano sulla premier Meloni, che andrà a votare ai referendum dell’8 e 9 giugno ma non ritirerà la scheda (risultando così “non votante” e non contribuendo al quorum). Mentre lo showman siciliano a 'La pennicanza' su Radio2 ha scherzato dicendo Meloni va al seggio ma non vota, va a fare le analisi ma non ritira il referto, va al cinema ma non guarda il film, sui social si sono moltiplicati i paragoni umoristici. "Andare al seggio senza ritirare la scheda è un concerto di Vasco senza 'Albachiara'", scrive ThePeriod, che tra gli esempi possibili aggiunge anche: "E' come giocare a briscola con le carte di Uno". La pagina di storia gastronomica Doipodcast, invece, ha lanciato i paragoni culinari: "Andare al seggio e non ritirare la scheda è come mangiare un risotto alla milanese senza zafferano, è come mangiare una carbonara senza uova". Molti i commenti dello stesso tenore: "E' come sedersi al ristorante e non ordinare, è come ordinare una pizza da asporto e tornare a casa solo col cartone". D’altro canto, sin dalle ore immediatamente successive alla dichiarazione della presidente del Consiglio, lo stesso Maurizio Landini, Segretario generale della Cgil, sindacato promotore dei quattro quesiti sul lavoro, non aveva mancato di utilizzare l’ironia sui social network della stessa Cgil: "E' come se uno decidesse di andare al supermercato senza fare la spesa o di andare a Palazzo Chigi per non governare".
(Adnkronos) - "Lo spreco del cibo va di pari passo con due parole: sostenibilità e salute". Così Hellas Cena, prorettore Terza Missione Università di Pavia, professore di Nutrizione Umana, medico specialista in Scienza dell'Alimentazione Ics Maugeri Irccs-Pavia, intervenendo alla conferenza stampa ‘Prevenire lo spreco alimentare: la rivoluzione digitale di Planeat’, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato. "Lo spreco alimentare ha due impatti importanti. In generale la filiera del cibo ha una produzione di CO2 estremamente più impattante di tutte le altre filiere, quindi troppo spreco ma anche troppa produzione fatta anche per sostenere questo spreco dovrebbe essere rivalutata - spiega - Ma c'è anche una questione di salute dell'uomo. E questo è il warning che ci ha dato Lancet che ci dice che stiamo vivendo un momento di sindemia. Vuol dire che tre pandemie contemporaneamente esistono in tutto il mondo: una è il climate change, la seconda è l'obesità che c'è dappertutto e la terza è l'undernutrition, intesa come carenza di nutrienti". "Quindi è vero che il cibo è salute, sia per l'ambiente che per noi, ed è vero che quindi lo spreco spesso denota due aspetti. Uno, un'incapacità di ragionare, qui arriviamo all'educazione, perché non sappiamo esattamente che cosa mangiare, quanto mangiare, quando mangiare. Certe volte purtroppo non sappiamo neanche perché stiamo mangiando, ma poi spesso, proprio in base a queste risposte che vengono a mancare, sprechiamo più cibo. Quindi è vero che spesso chi mangia peggio è anche colui che spreca di più", conclude.