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(Adnkronos) - Un intenso flusso sud-occidentale in quota interesserà, nelle prossime ore, il nostro Paese portando precipitazioni e forti temporali su gran parte delle regioni settentrionali e sulla Toscana. La struttura depressionaria determinerà, inoltre, ventilazione intensa fino a burrasca su Liguria, Emilia-Romagna e regioni centrali peninsulari, con raffiche di burrasca forte in corrispondenza dei rilievi appenninici. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento. L’avviso prevede dal mattino di oggi precipitazioni diffuse, a prevalente carattere temporalesco, su Valle D’Aosta, Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna, in estensione dal pomeriggio a Veneto e Friuli Venezia Giulia. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Dalla tarda mattinata di oggi si prevedono inoltre venti da forti a burrasca dai quadranti occidentali su Piemonte, Liguria, Toscana, Emilia-Romagna, Marche e settori montuosi dell’Umbria, fino a burrasca forte o tempesta sui relativi settori appenninici. L’avviso prevede infine, dal pomeriggio di oggi venti forti dai quadranti occidentali, con raffiche di burrasca, su Lazio, Abruzzo e Molise, fino a burrasca forte sui relativi settori appenninici. Forti mareggiate sulle coste esposte. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di oggi allerta arancione su settori di Liguria e Toscana. Valutata inoltre allerta gialla in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Valle D’Aosta, Emilia-Romagna, Abruzzo, Basilicata, Molise, Calabria, sull’intero territorio dell’Umbria, della Provincia Autonoma di Bolzano e sul restante territorio di Liguria e Toscana.
(Adnkronos) - Bonus incentivi auto elettriche 2025, si parte. Al via da oggi, mercoledì 22 ottobre, il click-day per la presentazione delle domande da parte di cittadini e microimprese per il rinnovo del parco veicoli privati e commerciali leggeri con veicoli elettrici. Lo sportello online ufficiale apre alle 12. La misura è prevista dal Pnrr. L’intervento, finanziato con risorse europee, complementare all’investimento per l’installazione delle infrastrutture di ricarica elettrica, mira a favorire la transizione verso una mobilità a zero emissioni, sostenendo cittadini e microimprese che scelgono di sostituire veicoli inquinanti con mezzi elettrici di nuova generazione. Per garantire una compilazione corretta e uniforme delle istanze, il Ministero ha predisposto dei video tutorial dedicati, distinti per tipologia di beneficiario, con istruzioni puntuali sulle modalità di accesso alla piattaforma e sulla procedura operativa da seguire. Inoltre, per le microimprese sarà disponibile un link di consultazione diretta del Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (Rna), che consentirà di verificare in tempo reale il plafond residuo ai fini dell’applicazione del regime “de minimis”, nel pieno rispetto dei massimali previsti dalla normativa europea. Ulteriori informazioni e aggiornamenti saranno diffusi attraverso i canali ufficiali del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. “Sull’ecoincentivo incombe l’ombra di un ‘pasticcio all’italiana’ che potrebbe portare a enormi contenziosi legali contro lo Stato”, afferma in una nota il Codacons, che denuncia una grave falla nella normativa che regolamenta l’incentivo. “Tra i vari requisiti previsti per accedere al bonus vi è quello della residenza in una zona urbana funzionale o Fua (Functional Urban Area) – spiega l’associazione –. Si tratta di aree composte da una città con una popolazione di almeno 50.000 abitanti e dal suo aggregato di comuni contigui che danno vita a una commuting zone definita dai flussi di pendolarismo per motivi di lavoro. Tuttavia, l’attuale elenco delle zone Fua (83 per un totale di 1.892 Comuni) è stilato sulla base del Censimento generale della popolazione 2011, ma il prossimo 15 novembre l’Istat dovrà aggiornare tale elenco, inserendo nuovi Comuni ed eliminandone altri, sulla base del censimento del 2021”. “Ciò comporterà una doppia criticità: chi oggi risiede in un Comune che solo a novembre sarà inserito nel nuovo elenco Fua, non potrà accedere al bonus auto elettriche, non possedendo allo stato attuale il requisito previsto dalla normativa. Al contrario, chi oggi vive in un Comune Fua che da novembre sarà escluso dal nuovo elenco, godrà dell’incentivo pur decadendo a breve il requisito della residenza nella zona urbana funzionale”, denuncia il Codacons. “Una falla non da poco, considerato che i fondi stanziati per il bonus auto elettriche, che può arrivare fino a 11mila euro a cittadino, sono destinati ad esaurirsi in pochi giorni, e molti utenti rimarranno a mani vuote. Un pasticcio che rischia da un lato di escludere ingiustamente dall’incentivo chi ne avrebbe pieno diritto, dall’altro di portare a un enorme contenzioso legale contro lo Stato italiano. Per tale motivo il Codacons chiede oggi al governo di correre ai ripari, rimandando la partenza del bonus auto elettriche a novembre, quando sarà pubblicato il nuovo elenco Istat dei Comuni che rientrano nella zona urbana funzionale. L’associazione invita inoltre tutti i cittadini che da novembre risulteranno residenti in una zona Fua a rivolgersi a Codacons per far valere i propri diritti nel caso in cui non riusciranno ad accedere all’incentivo a causa di tale criticità”, conclude il Codacons.
(Adnkronos) - Secondo l’Osservatorio Second Hand Economy di Bva Doxa per Subito, la compravendita di usato si è posizionata al terzo posto tra i comportamenti sostenibili più praticati dagli italiani, nello specifico da 27,2 milioni di persone solo nel 2024. Anche quest’anno Subito - piattaforma di re-commerce in Italia, con 26 milioni di utenti attivi al mese - ha voluto misurare l’effettivo impatto ambientale dell’attività di compravendita in piattaforma, attraverso lo studio Second Hand Effect, condotto in collaborazione con Vaayu, la piattaforma di climate tech che supporta le aziende nel monitoraggio, misurazione e riduzione dell’impatto ambientale. L’analisi - che riguarda le compravendite tra privati avvenute nella quasi totalità delle categorie Market ed esclude invece Immobili, Motori e Lavoro - permette di quantificare le emissioni potenzialmente evitate grazie all’acquisto di prodotti di seconda mano, sulla base delle linee guida più recenti della comunità scientifica. L’approccio di Vaayu rende il calcolo delle emissioni accurato e trasparente, affiancando al metodo Lca una mappatura ancora più granulare delle emissioni legate al business e una survey integrativa sottoposta a un campione di oltre 1.400 utenti Subito per indagare i loro comportamenti in termini di trasporto e imballaggio. Grazie ai quasi 11,5 milioni di oggetti venduti su Subito nelle categorie oggetto di analisi, nel 2024 sono state potenzialmente risparmiate circa 450mila tonnellate di CO2. Un impatto molto significativo, i cui benefici sono rappresentati in modo ancor più concreto da alcune equivalenze: è come se si fossero evitate le emissioni di 4,5 milioni di passeggeri che volano da Milano a Roma o 3,7 milioni di auto che viaggiano tra Milano e Roma. Nel 2024 ogni compravendita su Subito ha consentito un risparmio potenziale medio di 39 kg di CO2 non immessi nell’atmosfera in crescita del 40% rispetto al 2023. Un dato positivo che dipende anche da un altro aspetto ovvero l’incremento delle vendite di oggetti con un impatto maggiore sull’ambiente, come ad esempio biciclette (240 kg di CO2 risparmiata in media), Pc fissi e console (210 kg), Tv (135 kg) e notebook/tablet (95 kg). Quella delle biciclette (38%) si attesta al primo posto nella classifica delle categorie che hanno contribuito maggiormente al risparmio totale di CO2. Sul secondo e sul terzo gradino del podio troviamo, quasi a parimerito, due categorie molto diverse tra loro ma molto apprezzate e presidiate quando si parla di mercato second hand: arredamento e casalinghi (20%) e informatica (19%). “I risultati dell’analisi Second Hand Effect 2024 dimostrano come la compravendita di oggetti usati non sia solo una scelta consapevole e smart, ma anche un gesto concreto con un impatto ambientale misurabile - racconta Giuseppe Pasceri, Ceo di Subito - È soddisfacente e stupefacente osservare come quelli che ci sembrano piccoli gesti quotidiani siano in realtà grandi cambiamenti a favore del nostro futuro. L’anno scorso, 11,5 milioni di compravendite su Subito hanno potenzialmente evitato le emissioni equivalenti all’impronta ambientale di 78mila italiani, praticamente l’intera città di Varese”. Dalla survey integrativa realizzata da Vaayu sul campione rappresentativo degli utenti Subito, emerge inoltre che in 6 casi su 10 (59,5%) l’usato evita effettivamente l'acquisto di un prodotto nuovo, con picchi del 66% in categorie chiave come arredamento, elettrodomestici ed elettronica. Questo comporta l’ulteriore abbattimento dei costi e delle emissioni correlate alla produzione di beni nuovi (dall’estrazione delle materie prime, alla loro lavorazione, fino alla distribuzione). Un dato significativo se si considera che - secondo quanto dichiarato dai rispondenti alla survey - il 71,5% degli oggetti pubblicati su Subito trova effettivamente un acquirente, portando a compimento il circolo virtuoso del riuso. A suggellare le buone pratiche che i consumatori possono mettere in atto nell’ambito degli acquisti second hand, una menzione particolare riguarda anche la scelta delle modalità di consegna e spedizione. Secondo le analisi di Vaayu, cresce infatti il numero di utenti che sceglie la consegna in un punto di ritiro, più sostenibile perché solitamente ottimizza il tragitto dei mezzi di trasporto, a discapito della consegna a casa, utilizzata sempre con minor frequenza (18%). Ultimo, ma non per importanza, l’imballaggio: l’80% di chi spedisce un prodotto lo fa utilizzando un imballaggio già presente in casa o comunque già utilizzato per altro (come ad esempio confezioni di precedenti acquisti); mentre chi preferisce effettuare la compravendita e lo scambio di persona nel 63% dei casi dichiara di non utilizzare alcun tipo di imballaggio.