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(Adnkronos) - Le nuove linee produttive della British and American Tobacco (Bat) a Trieste rappresentano “ciò che sta accadendo in Italia, che è diventato il Paese più attrattivo per investimenti esteri nel continente europeo. Lo scorso anno abbiamo segnato 35 miliardi di euro di investimenti esteri in green field, più di quanto sia accaduto negli altri paesi europei. C’è molto altro da fare, ma siamo sicuramente sulla strada giusta e lo stabilimento inaugurato oggi, in così breve tempo rispetto alle prospettive, dimostra quanta capacità vi sia ormai del sistema Italia, dei Comuni, della Regione e del governo nazionale nel favorire e nell'accompagnare gli investimenti stranieri”. Così, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, partecipando all’inaugurazione della prima delle 16 linee produttive della British and American Tobacco (Bat) nell’A Better Tomorrow Innovation Hub di Trieste. Le linee aggiuntive, dedicate alle Nuove Categorie di prodotto a base di nicotina, contenenti tabacco o foglie di tè rooibos, entreranno a pieno regime entro la fine del 2026, quando lo stabilimento raggiungerà una capacità complessiva raddoppiata rispetto all’obiettivo iniziale del piano industriale che prevedeva fino a 12 linee entro il 2027. Sono inoltre in programma anche 150 nuove assunzioni che si aggiungeranno all'organico per la produzione di prodotti di Nuova Generazione Made in Italy. L'ampliamento industriale di Bat Italia “coniuga al meglio l’essenza dell’Italia e del made in Italy: innovazione, identità, territorio - sottolinea il ministro Urso - Lo dimostra l'accordo con la filiera della produzione agricola che fa del made in Italy emblema mondiale, il meglio di ciò che i consumatori possono trovare in ogni parte del continente”. L’accordo a cui fa riferimento il ministro Urso è il MoU, il Memorandum d’Intesa, siglato con il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf). Un accordo attraverso il quale Bat si impegna ad acquistare tabacco italiano di alta qualità fino a 15mila tonnellate per il triennio 2026-2028. “Innovazione e identità consentono l'internazionalizzazione - ricorda il ministro - che è ciò che ci auguriamo anche per questo importante e significativo investimento e modello di Bat in Italia”. Un’Italia che si dimostra “sempre più attrattiva”, evidenzia Urso, come confermato dal “record storico di turismo internazionale e dal record storico di investimenti esteri in Italia”. Poi il ministro delle imprese e del Made in Italy si sofferma anche sulla capacità tutta italiana di esportare le eccellenze all’estero: “Stiamo scavalcando persino il Giappone. La piccola Italia - sottolinea - dopo i grandi giganti Cina, Stati Uniti, Germania si fa largo nel mondo, in sintonia con la capacità di attrarre sempre più investitori nel nostro Paese. In questa fase molto difficile dell'economia mondiale, in cui i mercati vengono destrutturati tra guerre, sanzioni e dazi, le imprese italiane hanno manifestato e continueranno a manifestare, anche con il supporto del governo, migliore capacità di resistere nei mercati in difficoltà e di aprirsi nuove opportunità”, conclude.
(Adnkronos) - Glenfiddich, il single malt scotch whisky più premiato al mondo, e Aston Martin Formula One, la scuderia dei piloti Fernando Alonso e Lance Stroll, consolidano la partnership globale presentata ufficialmente nel novembre del 2024 durante il Gran Premio di Las Vegas. Così in occasione del Gran Premio di Monza, che si svolgerà domenica 7 settembre, l’iconica distilleria scozzese ha presentato un’edizione limitata di Glenfiddich Whisky, creata per celebrare i valori comuni delle due realtà britanniche: un grande patrimonio di tradizioni e know-how, innovazione e ricerca incessante dell’eccellenza. Fondata a Dufftown, in Scozia, dal visionario William Grant, la distilleria Glenfiddich, che in gaelico scozzese significa 'la valle dei cervi', ha iniziato a produrre whisky il giorno di Natale del 1887. Lo spirito pionieristico della famiglia Grant ha portato Glenfiddich a primeggiare per oltre centotrenta anni, diventando il primo single malt scotch whisky a essere promosso attivamente al di fuori della Scozia. Sebbene Glenfiddich sia oggi venduto in oltre 180 paesi del mondo, il Gruppo William Grant & Son’s è uno dei pochi rimasti a conduzione familiare e il whisky viene ancora prodotto nella stessa distilleria costruita da William Grant e dalla sua famiglia. E oltre un secolo di Storia ha accompagnato anche l’epopea di Aston Martin, fondata nel 1913 da Lionel Martin e Robert Bamford. Aston Martin vanta una lunga tradizione nelle corse: dopo il debutto nel Gran Premio del 1922 e la vittoria assoluta a Le Mans nel 1959, Aston Martin è tornata in Formula 1 nel 2021 sotto la guida di Lawrence Stroll. Nel 2023 ha inaugurato l’Amr technology campus a Silverstone, dotato di design sostenibile e di una galleria del vento all’avanguardia, operativa dal 2025. E ora, grazie alla collaborazione con Glenfiddich, Aston Martin apre un nuovo capitolo, immancabilmente scritto all’insegna dell’innovazione. Brian Kinsman, Malt Master di Glenfiddich, sottolinea che “in Glenfiddich tutti gli sforzi sono orientati a produrre whisky eccezionali che onorano la tradizione e allo stesso tempo accolgono processi innovativi. Il Glenfiddich 16 Anni presentato a Monza è una testimonianza genuina di questa filosofia. Unisce artigianalità e precisione in un whisky che invita all’esplorazione e alla scoperta, proprio come il viaggio della nostra partnership con il Team Aston Martin Formula One™”. Il whisky scelto per questa prestigiosa collaborazione, che rappresenta solo il primo capitolo di una serie dedicata, è stato invecchiato nello Speyside scozzese per 16 lunghi anni in botti di rovere americano che hanno contenuto vino, oltre a botti di rovere vergine e botti ex-bourbon di secondo riempimento. Questo meticoloso processo di selezione di legni diversi dona a questo Glenfiddich 16 anni un carattere ricco, con note distintive di sciroppo d’acero e zenzero caramellato. Al palato è setoso, con sentori di macedonia di frutta e crema Chantilly.
(Adnkronos) - L'Organizzazione Meteorologica Mondiale (Omm-Wmo) ha certificato il nuovo record mondiale per il fulmine più lungo: ben 829 km in un noto hotspot per le tempeste negli Stati Uniti, le Grandi Pianure del Nord America. Il 'megaflash' - fa sapere il Wmo in una nota - si è verificato nell'ottobre 2017, durante un violento temporale: si è esteso dal Texas orientale fino a Kansas City, una distanza equivalente a quella tra Parigi e Venezia in Europa. Un'auto impiegherebbe dalle otto alle nove ore e un aereo commerciale almeno 90 minuti per coprire quella distanza. "I fulmini sono fonte di meraviglia ma anche un grave pericolo che miete numerose vittime in tutto il mondo ogni anno e rappresentano quindi una delle priorità dell'iniziativa internazionale 'Early Warnings for All'. Queste nuove scoperte evidenziano importanti preoccupazioni per la sicurezza pubblica in merito alle nubi elettriche, che possono produrre fulmini che percorrono distanze estremamente grandi, hanno un impatto significativo sul settore dell'aviazione e possono innescare incendi boschivi", ha dichiarato il segretario generale dell'Omm Celeste Saulo. Il Comitato per gli Estremi Meteorologici e Climatici dell'Omm, che tiene registri ufficiali degli estremi globali, emisferici e regionali, ha riconosciuto il nuovo record con l'aiuto delle più recenti tecnologie satellitari. I risultati sono stati pubblicati sul Bulletin of the American Meteorological Society. Il nuovo record di 829 km presenta un margine di errore di ± 8 km. È di 61 chilometri superiore al record precedente, che copriva una distanza di 768 ± 8 km in alcune zone degli Stati Uniti meridionali il 29 aprile 2020. "Questo nuovo record dimostra chiaramente l'incredibile potenza dell'ambiente naturale. Inoltre, la valutazione dell'Omm di eventi estremi ambientali come questo record testimonia i significativi progressi scientifici nell'osservazione, nella documentazione e nella valutazione di tali eventi. È probabile che esistano anche eventi estremi ancora più gravi e che saremo in grado di osservarli man mano che nel tempo si accumuleranno ulteriori misurazioni di fulmini di alta qualità", ha affermato il professor Randall Cerveny, relatore del rapporto sugli estremi meteorologici e climatici dell'Omm.