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(Adnkronos) - "Ci sono voluti tremila anni per arrivare fin qui". Quando Donald Trump posa la penna con cui ha appena firmato lo storico accordo di pace in Medio Oriente, la sala dell'International Conference Center di Sharm el-Sheikh, gremita da oltre venti leader internazionali, esplode in un applauso. La premier Giorgia Meloni sorride e ringrazia il presidente americano quando, passando in rassegna i capi di Stato e di governo giunti in Egitto per il vertice della possibile svolta, la omaggia con parole di stima: "Sta facendo un ottimo lavoro". Gaza, firmato accordo a Sharm. Trump: "Tremila anni per arrivare alla pace" In primo piano, la grande scritta a caratteri cubitali 'Peace 2025' incornicia la scena ma somiglia a un auspicio. Un augurio che Meloni e gli altri leader sperano possa tradursi in una pace duratura e solida. Il percorso, ammette Meloni, è ancora lungo, ma la prospettiva resta quella "dei due Stati". E il rispetto degli accordi siglati oggi, aggiunge, avvicina il riconoscimento dello Stato palestinese da parte dell'Italia, quando si verificheranno "le condizioni poste anche dal Parlamento" con l'ultima risoluzione della maggioranza. Il summit egiziano, ospitato in una delle località turistiche più note al mondo, segna il magic moment internazionale di Trump. Il vertice - iniziato con oltre tre ore di ritardo a causa della visita del presidente americano in Israele, dove ha tenuto un lungo discorso davanti alla Knesset - ha visto l'ex tycoon dominare la scena insieme al padrone di casa, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, uno dei principali tessitori della trattativa che ha portato al cessate il fuoco tra Israele e Hamas e al rilascio completo degli ostaggi ancora nelle mani dei fondamentalisti palestinesi. Ma gli onori vanno anche allo sceicco del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, e al presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, altri due protagonisti decisivi del negoziato. Saranno proprio loro, insieme a Trump e ad al-Sisi, a firmare gli accordi, seduti fianco a fianco in prima fila. Trump è stato il primo a firmare l'accordo: "Ci sono voluti tremila anni per arrivare fin qui". "Questa è una giornata incredibile per il mondo, è una giornata incredibile per il Medio Oriente", ha dichiarato Trump, che. prima della firma, ha specificato che l'accordo sarà "molto complessivo" e "fisserà regole e procedure", ribadendo perentoriamente che "funzionerà". Questo "è il giorno per cui le persone in tutta la regione e in tutto il mondo hanno lavorato, lottato, sperato e pregato", ha aggiunto Donald Trump, secondo cui è stato "raggiunto ciò che tutti dicevano fosse impossibile: finalmente abbiamo la pace in Medio Oriente". "Per tanti decenni -ha dichiarato - si è detto che la terza guerra mondiale sarebbe scoppiata in Medio oriente, non accadrà. La terza guerra mondiale non scoppierà in Medio Oriente e auspicabilmente non ci sarà". Il presidente americano ha quindi espresso la sua "enorme gratitudine alle nazioni arabe e musulmane" che, a suo dire, "hanno contribuito a rendere possibile questa incredibile svolta". Giorgia Meloni sa bene che il difficile comincia ora. Cessate le ostilità, si apre quella che Trump ha definito la "fase 2 di Gaza". E l'Italia vuole esserci. La premier elogia l'impegno del presidente americano al termine di una giornata che definisce "storica", suggellata dalla liberazione degli ultimi ostaggi israeliani ancora vivi: "Credo che Trump abbia ragione nel dire che è il suo più grande successo diplomatico, anche se noi gli auguriamo di conseguirne altri, a partire dall'Ucraina". Aiuti umanitari, assistenza sanitaria, sicurezza e ricostruzione sono i cardini dell'impegno italiano per Gaza. "Sul piano della ricostruzione siamo pronti a fare la nostra parte", spiega Meloni, "sia attraverso la cooperazione allo sviluppo, sia coinvolgendo il nostro settore privato". Per quanto riguarda gli aiuti umanitari, l'Italia "andrà avanti con l'iniziativa 'Food for Gaza'", mentre sul fronte sanitario gli sforzi di Roma proseguiranno "non solo continuando a evacuare i bambini che necessitano di cure nei nostri ospedali, ma anche portando strutture mediche direttamente sul posto". Quanto alla sicurezza, ricorda Meloni, "i nostri carabinieri da anni formano la polizia palestinese a Gerico e l'Italia partecipa alla missione europea a Rafah". Ma il governo è pronto anche "a rafforzare la propria presenza militare a Gaza, fino a valutare la partecipazione a una forza di stabilizzazione sotto mandato Onu". Un passo, precisa, che richiederebbe un voto parlamentare: "Spero che, per una volta, si possa votare all'unanimità". Non si tratterebbe, puntualizza la premier, di una missione di "interposizione", ma di un "monitoraggio del cessate il fuoco". Il governo, aggiunge, condenserà tutte le proposte italiane in un paper da condividere con i partner internazionali: "Un documento che riassuma tutto ciò che l'Italia può fare e su cui può dare un contributo concreto. Ora bisogna procedere a passi spediti, dare il segnale della concretezza". Dell'impegno italiano per la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza, Meloni ha parlato anche negli incontri bilaterali a margine del vertice. Durante il colloquio con al-Sisi, la premier ha ribadito il sostegno dell'Italia al rilancio di "un processo politico verso un quadro di pace, sicurezza e stabilità in Medio Oriente basato sulla soluzione dei due Stati", affrontando anche temi bilaterali come l'energia e i progetti legati al Piano Mattei. "È necessario creare le condizioni per una rapida ricostruzione della Striscia e fornire il quadro politico che porti alla nascita di uno Stato palestinese indipendente, in linea con la legalità internazionale", ha dichiarato al-Sisi, secondo quanto riferito dal suo portavoce. A seguire, si è tenuto un incontro allargato con il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente turco Erdogan, l'emiro del Qatar Al Thani, il primo ministro canadese Michael Carney, il re di Giordania Abdullah II e il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan Al Saud. Secondo fonti italiane, la riunione ha permesso di discutere i prossimi passi per la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza, "a partire dall'urgenza immediata di ampliare l'accesso umanitario per rispondere agli enormi bisogni della popolazione civile". Nella foto di famiglia scattata prima del summit - dove Meloni è l'unica donna tra i leader presenti - spicca l'assenza di Benjamin Netanyahu. La partecipazione del primo ministro israeliano non era prevista, ma Trump aveva esercitato forti pressioni perché fosse presente in Egitto. Alla fine, però, Netanyahu ha dato forfait, complice l'inizio della festività ebraica di Simchat Torah, che ricorre in serata. È invece presente il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, che si intrattiene a lungo con Trump durante la stretta di mano sotto i flash e davanti alle telecamere. Spenti i riflettori, i leader lasciano Sharm el-Sheikh. I tempi più duri per Gaza, forse, sono alle spalle. Ora, ufficialmente, si apre la Fase 2. (dall'inviato Antonio Atte)
(Adnkronos) - L’Agentic Ai sta rapidamente evolvendo da tecnologia emergente a infrastruttura strategica. Secondo un recente studio riportato dalla piattaforma editoriale specializzata TechedgeAI, ben 7 organizzazioni su 10 (68%), a livello globale, prevedono di integrare agenti Ai entro il 2026, segno di una transizione ormai avviata verso modelli operativi più intelligenti, autonomi e collaborativi. A conferma di questa tendenza, un recente report pubblicato dalla testata giornalistica specializzata Cfo, mostra come l’adozione degli agenti ai sia in forte crescita in tutto il mondo: +64% nella regione Asia-Pacifico, +59% in Medio Oriente e Africa, +56% in America Latina, +47% in Europa e +46% in Nord America, nell’ultimo anno. I settori più attivi sono servizio clienti, marketing, assistenza tecnica, progettazione, produttività e risorse umane, ambiti in cui gli AI Agent specializzati stanno già generando benefici concreti. Le proiezioni di mercato prospettano una crescita vertiginosa: nel 2034, secondo uno studio pubblicato sul portale Medium.com, il giro d’affari raggiungerà la cifra di 196 miliardi di dollari, contro i 5,2 attuali. Complessivamente si tratterebbe, quindi, di una crescita del 3.680% in un decennio. Di fronte alla rapida accelerazione tecnologica e all’emergere di nuovi paradigmi digitali, il mondo accademico e scientifico si interroga sul ruolo che l’intelligenza artificiale avrà nel plasmare il nostro futuro, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche etico, sociale ed economico. “Stiamo vivendo una trasformazione profonda, in cui l’intelligenza artificiale non è più solo uno strumento, ma un vero e proprio attore nei processi decisionali", ha dichiarato Francesco Sacco, professore di Digital Economy presso l’università dell’Insubria e Sda Bocconi. "È una rivoluzione guidata dalle persone, che cambia il modo in cui interagiamo con la tecnologia, con effetti che toccano ogni ambito. In questo contesto, serve una nuova visione: più consapevole, più sicura, più orientata al valore. Una tecnologia che non sostituisce, ma potenzia", ha continuato. Anche il panorama italiano dell’innovazione tecnologica sta guadagnando crescente visibilità internazionale, grazie a realtà che si distinguono per eccellenza e visione strategica. È il caso di Hevolus, AI-tech italianissima e leader internazionale nelle tecnologie di generative Ai e intelligent reality, che ha ottenuto la prestigiosa certificazione microsoft designation nel settore retail ai proprio grazie alla sua piattaforma innovativa Xr Copilot. Questo riconoscimento, riservato ai partner strategici di Microsoft, attesta l’eccellenza tecnica e l’impatto concreto della soluzione nel trasformare l’esperienza utente attraverso l’intelligenza artificiale. Xr Copilot, la prima piattaforma di Ai Agent specializzati sviluppata in Italia, è stata progettata a partire da tre agenti Ai speciali, l’agente video, l’agente analista e l’agente delle risposte, orchestrati per comprendere il contesto, analizzare contenuti complessi e generare conoscenza attiva. Xr Copilot consente inoltre l’espansione simultanea in oltre 100 Paesi e la gestione di conversazioni in 100 lingue, in tempo reale. “Grazie a un’interfaccia no-code, alla telemetria avanzata e al supporto multilingua, Xr Copilot consente di creare agenti conversazionali personalizzati, capaci di interagire in modo fluido e naturale con utenti di ogni parte del mondo – spiega Antonio Squeo, ceo di Hevolus – L’integrazione con ambienti Xr e modelli 3D interattivi rende infine l’esperienza ancora più immersiva, permettendo di dialogare con contenuti digitali in modo intuitivo e coinvolgente”.
(Adnkronos) - "Abbiamo il 100% di energia elettrica consumata, auto-prodotta e auto-consumata da fonte rinnovabile, da almeno otto anni". Lo ha detto GianNicola Scarcella, direttore generale di Romagna Acqua, a margine del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, in corso dall’8 al 10 ottobre all’università Bocconi. "Su questo tema l'attenzione è sempre stata molto alta. Abbiamo iniziato a redigere bilanci di sostenibilità nel 2004 e non ci siamo mai fermati. Pensiamo di essere abbastanza avanzati", ha detto Scarcella, spiegando che l'impegno - da un lato - è per "contrastare lo spreco in termini di utilizzo di energia. Tutti gli investimenti che facciamo sul parco impianti esistenti è sempre finalizzato a trovare la soluzione tecnologica migliore, che consenta di ridurre il consumo di energia elettrica. Abbiamo poi una quota consistente di investimenti del nostro piano industriale finalizzata a costruire impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Abbiamo costruito negli ultimi anni nove parchi fotovoltaici e sette centrali idroelettriche". A questo si affiancano le scelte nell'acquisto di energia: "Acquistiamo solo energia elettrica prodotta da impianti che utilizzano fonti rinnovabili. Quindi quella che acquistiamo è prodotta da fonti rinnovabili, quella che auto-produciamo e auto-consumiamo è prodotta da fonti rinnovabili, quindi alla fine abbiamo il 100% di energia elettrica consumata, auto-prodotta e auto-consumata da fonte rinnovabile". Guardando al futuro la sostenibilità si declina in investimenti per adattare le infrastrutture ai cambiamenti climatici. "Dal punto di vista strategico il passo principale dal punto di vista strategico è cercare di attivare una serie di soluzioni per aumentare la capacità delle nostre infrastrutture di resistere ai cambiamenti climatici. Un esempio su tutti: abbiamo una diga da cui esce più del 50% dell'acqua potabile che distribuiamo sul territorio romagnolo, che è molto vulnerabile dal punto di vista dei cambiamenti climatici, perché si alimenta dell'acqua piovana. Abbiamo annate in cui le acque piovane sono molto scarse e ci troviamo a gestire situazioni di crisi. Un grande investimento strategico che stiamo cercando di fare è collegare con la galleria di gronda un altro bacino parallelo a quello esistente, per avere una capacità di raccolta molto più elevata", ha raccontato l'ad di Romagna Acque.