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(Adnkronos) - Donald Trump ha confermato che gli Stati Uniti forniranno a Kiev sistemi di difesa antiaerea Patriot, fondamentali per contrastare le continue offensive russe. "Invieremo loro dei Patriot, di cui hanno disperatamente bisogno", ha detto il presidente americano, precisando: "Non ho ancora deciso il numero, ma li avranno perché hanno bisogno di protezione". L’annuncio, giunto a margine di colloqui telefonici con Volodymyr Zelensky e alla vigilia di un incontro con il segretario generale della Nato Mark Rutte, rappresenta una svolta rispetto alla recente sospensione delle forniture militari. Trump ha specificato che "in realtà invieremo loro vari equipaggiamenti militari molto sofisticati e ce li pagheranno al 100%". Il pacchetto rientrerebbe in un accordo più ampio che coinvolge la Nato, incaricata di coprire i costi degli armamenti. Il presidente americano ha anche lasciato intendere un possibile irrigidimento sul fronte delle sanzioni, ricordando di avere "un’importante dichiarazione da fare sulla Russia". Alla domanda sui rapporti con Vladimir Putin, Trump ha espresso ancora la sua frustrazione. "Putin ha davvero sorpreso molte persone. Parla gentilmente e poi alla sera bombarda tutti", ha detto, aggiungendo di sentirsi "deluso" dal leader del Cremlino. Interpellato infine sulla proposta del senatore Lindsey Graham di introdurre dazi punitivi fino al 500% contro i Paesi che sostengono la Russia, Trump ha risposto: "La stiamo studiando molto attentamente". Intanto il consigliere speciale degli Stati Uniti Keith Kellogg è arrivato a Kiev, come confermato dal capo dell’Ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak. "Diamo il benvenuto all’inviato speciale degli Stati Uniti Keith Kellogg in Ucraina", ha scritto Yermak su Telegram, aggiungendo: "La pace attraverso la forza è il principio del presidente Trump, e noi sosteniamo questo approccio".
(Adnkronos) - E' stato pubblicato da Ismea il nuovo numero del report AgriMercati relativo al primo trimestre 2025, che fotografa una congiuntura complessivamente positiva per il settore agroalimentare italiano, a conferma della solidità del settore nonostante il contesto ancora segnato da incertezze economiche internazionali. Il trimestre in esame chiude con un recupero congiunturale del valore aggiunto agricolo (+1,4%) e un incremento dell'indice dei prezzi agricoli alla produzione (+2,3% rispetto allo stesso periodo del 2024), trainato soprattutto dai prodotti zootecnici. Un dato che rappresenta una buona notizia per le aziende agricole, poiché riflette un miglioramento delle condizioni di mercato.Nello stesso periodo, anche la produzione industriale alimentare ha segnato un +1,6%, a conferma del dinamismo della filiera e del rafforzamento della domanda, sia interna che internazionale. Le esportazioni agroalimentari italiane sono salite del 6% su base tendenziale, superando i 18 miliardi di euro, con una forte spinta da comparti chiave come formaggi, vino e caffè. Sul fronte dei consumi, la spesa alimentare delle famiglie italiane è aumentata del 3,8%, con un incremento dei volumi in settori strategici come carne, pesce, lattiero-caseari, frutta e verdura. Si tratta di un segnale importante: il consumatore continua a premiare la qualità e l'origine dei prodotti, nonostante il contesto inflattivo.Anche le aspettative degli operatori agricoli e dell'industria alimentare sono orientate all'ottimismo: il 21% degli agricoltori prevede un miglioramento dell'andamento aziendale nel secondo trimestre, mentre oltre la metà delle imprese dell'industria alimentare prevede un incremento delle vendite. Il direttore generale di Ismea, Sergio Marchi, ha dichiarato: "I dati del primo trimestre 2025 confermano la tenuta e la capacità di adattamento del sistema agroalimentare italiano. Ismea, attraverso il report AgriMercati, continua a offrire uno strumento aggiornato e di analisi trasparente, a supporto delle scelte strategiche di imprese e istituzioni".
(Adnkronos) - “Spesso si pensa che sia l’Europa a imporre scelte ai Paesi membri, ma nel caso dell’economia circolare è accaduto il contrario: l’Italia ha tracciato per prima la strada, con esperienze concrete di raccolta differenziata, impianti industriali e filiere produttive che l’Unione ha inserito nelle proprie direttive e regolamenti, e che hanno anticipato gli obiettivi europei. Abbiamo una leadership internazionale che raccontiamo ancora troppo poco: il modello italiano dell’economia circolare è un esempio straordinario, da preservare e rafforzare per il futuro”. Questo il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, in occasione dell’Ecoforum 2025, tenutosi a Roma e organizzato da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club.