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(Adnkronos) - Carlos Sainz parla del suo addio alla Ferrari. Il pilota spagnolo di Formula 1, oggi in Williams, ha detto addio alla Rossa al termine della scorsa stagione, sfiorando il titolo Costruttori al fianco di Charles Leclerc, per lasciare spazio a Lewis Hamilton, autore fin qui di risultato deludenti. “Un pilota con un grande ego avrebbe potuto fare a pezzi la Ferrari in quell’anno", ha detto Sainz con una punta di amarezza al podcast High Performance, "sarei potuto diventare un caso politico, dopotutto tutti noi abbiamo dentro un angelo e un diavolo". "Il mio diavolo mi diceva che ci sarebbero tante cose che avrei potuto dire, fare, cambiare", ha raccontato con schiettezza Sainz, "alla fine però ha avuto la meglio il mio angelo. Sono stato professionale e ho dato tutto fino all'ultima gara per la squadra". L'annuncio dell'ingaggio di Hamilton è stato un duro colpo da digerire: "L'ho voluto fare per chiunque non c'entrasse con quella decisione. Non volevo incendiare l'ambiente ma fare il massimo a livello professionale e chiudere bene l'anno. Era la cosa giusta da fare non solo per la Ferrari, ma anche per me stesso e la mia carriera".
(Adnkronos) - “Di fronte alla notizia della decisione di Trump di introdurre dazi del 30% sulle esportazioni dell'Ue verso gli Usa, non possiamo che essere preoccupati e allarmati. Attendiamo di capire nella pratica come potranno essere applicati dall’1 agosto, ma ci sentiamo di ripetere, come già detto in altre occasioni, che l’Europa deve evitare di arrivare allo scontro di dazi contro dazi che non gioverebbe a nessuno. Fermezza, calma e diplomazia credo siano le risposte migliori all’ ennesimo attacco della presidenza Usa a tutto il sistema produttivo europeo che sarebbe pesantemente colpito dall’applicazione della misura, compreso il settore del legno-arredo che ha, proprio negli Usa, il secondo mercato di export. L’Europa tutta e il nostro Governo devono aver ben presente che non difendere le nostre imprese adesso potrebbe avere come conseguenza la desertificazione industriale del Vecchio Continente”. Così Claudio Feltrin presidente di FederlegnoArredo.
(Adnkronos) - “Le utilities operano su un ampio spettro di attività energetiche: dalla gestione delle reti tradizionali agli investimenti su rinnovabili, idrogeno e cattura della CO2”. Così Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia, durante l'Assemblea generale, organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione, per riflettere sull'evoluzione dei servizi pubblici negli ultimi dieci anni e sulle principali sfide future. “Quando si parla di energia – ha sottolineato – è fondamentale pensare non solo alla produzione rinnovabile o all’elettrificazione dei consumi, ma anche all’adeguamento delle reti di distribuzione elettrica e gas, che rappresentano la spina dorsale della transizione. Le nostre utilities hanno previsto 19 miliardi di investimenti per i prossimi 5 anni, di cui oltre 7 miliardi destinati alle reti elettriche, di teleriscaldamento e di distribuzione del gas”. Brandolini ha poi ricordato come anche le infrastrutture gas abbiano un ruolo strategico nella decarbonizzazione: “Le reti di distribuzione del gas sono fondamentali per quelle utenze che non potranno elettrificare i consumi nel breve termine. Mantenere e innovare queste reti significa mettere in campo investimenti rilevanti”.